NERVA E
TRAIANO
NERVA
Nerva fu l’imperatore successivo a Domiziano che governò dal 18 settembre del 96 d.C fino al 25 gennaio del 98 d.C e morì solo due giorni dopo. Scelto con il consenso da parte di tutti i senatori, fu la figura più adatta a intraprendere un principato di transizione poiché era anziano, senza figli e senza esperienza militare, perciò non aveva dietro un grande seguito, il che era importante per allontanarsi da un governo militare e dare inizio ad un principato.Il suo governo non fu irrilevante siccome riuscì ad eliminare l’anarchia grazie al suo comportamento prudente ed equilibrato nei confronti del senato e dei pretoriani.
RIFORME e azioni
Nerva attuò diverse riforme. Queste sono soprattutto di tipo economico e sociale.
l'acquisto da parte dello stato di grandi proprietà per frazionarle e darle da coltivare a proletari.
La prima fu quella di ridurre i tributi, in particolare quelli imposti agli Ebrei o a coloro ritenuti tali.
L’azione fondamentale, però, fu quella di adottare Marco Ulpio Traiano come suo successore iniziando così l’epoca del principato adottivo.
In secondo luogo liberò i cittadini d’Italia dall’obbligo di provvedere alle spese della posta pubblica e la creazione di una nuova moneta accompagnò questa riforma.
'Cosa ha lasciato a Roma?
Nerva si occupò dell’aspetto culturale di Roma concludendo la costruzione del complesso del Foro Romano che Domiziano aveva iniziato, esso fu poi inaugurato nel 97 d.C dopo l’assassionio di Domiziano.
Foro di Nerva, Via dei Fori Imperiali a Roma
TRAIANO
Traiano è il successore di Nerva ed è stato imperatore dal 27 gennaio del 98 d.C all’ 8 agosto 117 d.C. Era originario della Betica, una regione spagnola, fu perciò il primo imperatore provinciale. Egli era stato scelto non a caso, ma seguendo i principi di adozione. Questi principi prevedevano che il successore fosse scelto con l'approvazione del senato e dei soldati e in base alle qualità e ai meriti. A differenza di Nerva egli aveva una grande esperienza nelle armi e nel comando essendo stato nell'esercito dieci anni. Traiano si avvicinava al modello dell'ottimo principe poichè era: energico, realista e con il giusto prestigio e consenso che gli permetteva di avere buoni rapporti con il senato. Non fu un imperatore autoritario, ma intervenne molto nella vita pubblica.
RIFORME
3. Ridusse l'imposta sulle eredità ai benestanti e la annullò ai poveri.
1. Rese più efficiente l'amministrazione dello stato centrale e dei municipi.
4. Si occupò delle istituzioni alimentari: lo stato concedeva dei prestiti ai piccoli proprietari italici e gli interessi su tali prestiti venivano utilizzaati per l'assistenza ai bambini poveri e orfani.
2. Risanò l'erario, ossia il tesoro dello stato.
101- 106 d.C
Campagne contro i daci, Dacia nuova provincia romana
POLITICA ESTERA E GUERRE DI ESPANSIONE
105 d.C
In oriente annette la penisola arabica creando la provincia dell' Arabia Petrea
Traiano si dedicò anche all'espansione dell'impero, sia per accrescere il suo prestigio sia soprattutto per le finanze dello stato.Egli decise di abbandonare la strategia difensiva riprendendo la politica espansionistica e fu l'ultimo imperatore a credere nelle guerre di conquista.
113- 116 d.C
Continua la guerra contro i parti, conquistando Seleucia, Babilonia e Ctesifonte
114 d.C
Armenia e Mesopotamia province romane
'Cosa ha lasciato a Roma?
COLONNA TRAIANA
- La colonna traiana è stata costruita nel 113 d.C per celebrare ciò che l'imperatore Traiano aveva compiuto in Dacia. Essa è stata la prima colonna clocide, ossia realizzata con decorazioni a spirale lungo il fusto. la colonna raggiunge i 40 metri di altezza. E' l'unico monumento trovato intatto nrl foro di Traiano. L'imperatore Traiano è ritratto circa 59 volte. Oltre a celebrare la conquista della Dacia essa aveva snche la funzione di monumento-mausoleo, infatti nel basamento fu riposta l'urna d'oro con le ceneri dell'imperatore e sulla sommità fu collocata una statua in bronzo che andò persa nel corso del Medioevo.
FINE
Garofalo Chiara, Bolognesi angelica e Leschenko Yulianna
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Nerva e Traiano
Chiara Garofalo
Created on April 6, 2024
nerva e traiano
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NERVA E
TRAIANO
NERVA
Nerva fu l’imperatore successivo a Domiziano che governò dal 18 settembre del 96 d.C fino al 25 gennaio del 98 d.C e morì solo due giorni dopo. Scelto con il consenso da parte di tutti i senatori, fu la figura più adatta a intraprendere un principato di transizione poiché era anziano, senza figli e senza esperienza militare, perciò non aveva dietro un grande seguito, il che era importante per allontanarsi da un governo militare e dare inizio ad un principato.Il suo governo non fu irrilevante siccome riuscì ad eliminare l’anarchia grazie al suo comportamento prudente ed equilibrato nei confronti del senato e dei pretoriani.
RIFORME e azioni
Nerva attuò diverse riforme. Queste sono soprattutto di tipo economico e sociale.
l'acquisto da parte dello stato di grandi proprietà per frazionarle e darle da coltivare a proletari.
La prima fu quella di ridurre i tributi, in particolare quelli imposti agli Ebrei o a coloro ritenuti tali.
L’azione fondamentale, però, fu quella di adottare Marco Ulpio Traiano come suo successore iniziando così l’epoca del principato adottivo.
In secondo luogo liberò i cittadini d’Italia dall’obbligo di provvedere alle spese della posta pubblica e la creazione di una nuova moneta accompagnò questa riforma.
'Cosa ha lasciato a Roma?
Nerva si occupò dell’aspetto culturale di Roma concludendo la costruzione del complesso del Foro Romano che Domiziano aveva iniziato, esso fu poi inaugurato nel 97 d.C dopo l’assassionio di Domiziano.
Foro di Nerva, Via dei Fori Imperiali a Roma
TRAIANO
Traiano è il successore di Nerva ed è stato imperatore dal 27 gennaio del 98 d.C all’ 8 agosto 117 d.C. Era originario della Betica, una regione spagnola, fu perciò il primo imperatore provinciale. Egli era stato scelto non a caso, ma seguendo i principi di adozione. Questi principi prevedevano che il successore fosse scelto con l'approvazione del senato e dei soldati e in base alle qualità e ai meriti. A differenza di Nerva egli aveva una grande esperienza nelle armi e nel comando essendo stato nell'esercito dieci anni. Traiano si avvicinava al modello dell'ottimo principe poichè era: energico, realista e con il giusto prestigio e consenso che gli permetteva di avere buoni rapporti con il senato. Non fu un imperatore autoritario, ma intervenne molto nella vita pubblica.
RIFORME
3. Ridusse l'imposta sulle eredità ai benestanti e la annullò ai poveri.
1. Rese più efficiente l'amministrazione dello stato centrale e dei municipi.
4. Si occupò delle istituzioni alimentari: lo stato concedeva dei prestiti ai piccoli proprietari italici e gli interessi su tali prestiti venivano utilizzaati per l'assistenza ai bambini poveri e orfani.
2. Risanò l'erario, ossia il tesoro dello stato.
101- 106 d.C
Campagne contro i daci, Dacia nuova provincia romana
POLITICA ESTERA E GUERRE DI ESPANSIONE
105 d.C
In oriente annette la penisola arabica creando la provincia dell' Arabia Petrea
Traiano si dedicò anche all'espansione dell'impero, sia per accrescere il suo prestigio sia soprattutto per le finanze dello stato.Egli decise di abbandonare la strategia difensiva riprendendo la politica espansionistica e fu l'ultimo imperatore a credere nelle guerre di conquista.
113- 116 d.C
Continua la guerra contro i parti, conquistando Seleucia, Babilonia e Ctesifonte
114 d.C
Armenia e Mesopotamia province romane
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COLONNA TRAIANA
FINE
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