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l'ETÀ DELL'UOMO
Ilaria D'ABRAMO
Created on April 3, 2024
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Transcript
L'età dell'uomo
aetas humanae
le fasi della vita
aetas
le fasi della vita
MENU
i riti di passaggio
i gradi di istruzione
lA SCUOLA
I LIMITI DI ETÀ
passaggio di età
le cariche pubbliche
il matrimonio
gli anziani
il senato
la morte
quando avveniva?
la fine della vita
I riti di passaggio
Il primo era la nascita che segnava la prima fase della vita del bambino nella quale egli era un infans (infante). il bambino doveva, dopo il parto, essere riconosciuto dal padre attraverso l’azione dell’uomo di sollevarlo da terra, azione che veniva chiamata tollere liberum.
Le età nell’antica Roma erano segnate da dei riti di passaggio ben precisi:
Un’altro rito di passaggio era quello che segnava la fine dell’infanzia e il passaggio alla puerizia durante il quale i ragazzini offrivano in voto (in sacrificio) una ciocca dei loro capelli, un loro gioco dell’infanzia o altri oggetti che li identificavano.
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A Roma esistevano tre gradi di istruzione ai quali corrispondevano tre tipi di scuola.
la scuola di retorica, fino a vent’anni e oltre, tenuta dal rhetor, cioè dal professore che insegnava l’arte della retorica, del dire, indispensabile per diventare avvocato o per intraprendere una carriera politica.
la scuola
la scuola primaria, era frequentata dai bambini dai 7 ai 12 anni, tenuta dal magister ludi o litterator che insegnava a leggere, a scrivere e a fare i conti.
la scuola secondaria, era frequentata dai figli delle famiglie agiate dai 12 anni ai 15 anni, ed era tenuta dal grammaticus che insegnava la lingua latina e quella greca leggendo e commentando i poeti greci e latini. impartiva anche lezioni di storia, geografia, fisica e astronomia, finalizzate alla comprensione dei testi.
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I limiti di età nell'antica Roma
Nell’antica Roma l’età media sia dell’uomo che della donna era molto bassa in conseguenza all'aspettativa di vita anch'essa molto bassa a causa delle condizioni igieniche e sanitarie dell’epoca. Si stima che l’età media di vita della donna fosse 34 anni soprattutto a causa delle complicanze legate al parto, invece per l’uomo 46 anni. Nonostante ciò, però, esistevano dei requisiti di età per compiere molte attività.
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Il matrimonio
I limiti di età imposti nella società Romana, tuttavia non valevano per il matrimonio: infatti soprattutto le ragazze romane erano costrette a sposare uomini già maturi e molto più grandi di loro grazie ad una legge che permetteva il matrimonio per i maschi già dall’età di dodici anni e per le femmine dai quattordici. Ciò derivava soprattutto dal fatto che i Romani volessero sfruttare l’età fertile delle donne anche in conseguenza alla brevità della vita. Il termine matrimonium deriva da mater (“madre”) e munus (“dovere”), quindi “dovere della madre”.
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IL SENATO
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il senato era uno degli organi più importanti dello stato romano ed era composto da ex magistrati, tutti anziani, infatti il nome senato deriva proprio dal termine senex- senis (vecchio). Eutropio attribuisce la nascita del senato a Romolo, che ne fece un consiglio di anziani, ciò pone l’accento su quanto fossero rispettati gli anziani nell’antica Roma e dell’idea che si aveva di essi come persone sagge e venerabili.
la morte
I FUNERALI
Infine c'è la morte che conclude il ciclo della vita, e che per i Romani arrivava molto presto, in conseguenza all'aspettativa di vita, molto bassa. Inoltre nell’antica Roma c’era un tasso di mortalità infantile molto elevato. I romani non avevano una particolare concezione della morte, e l’aldilà non aveva un gran significato. Essi infatti vedevano come leggende i racconti sulla vita oltre la morte, tuttavia con il tempo iniziarono a pensare ad una condizione di beatitudine nell’Oltretomba.
DOPO LA MORTE
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Per i Romani, la morte non era solo un evento privato o appartenente alla sfera religiosa, ma esso aveva una grande importanza civile. I riti funebri avevano una complessa organizzazione, e i cittadini si iscrivevano alle collegia funeraria delle specie di corporazioni per assicurarsi una sepoltura degna del proprio rango. Esistevano anche i libitinarii, gli impresari delle pompe funebri. I funerali dei bambini e dei poveri si celebravano di notte in fretta mentre qulli dei personaggi più prestigiosi si celebravano di giorno e con molto sfarzo: ai funerali partecipavano personaggi come suonatori, portatori di fiaccole, lamentatrici pagate appositamente per ostentare dolore, e in alcuni casi anche mimi e comici che rievocavano le scene di vita del defunto.
BACK
il defunto dopo la morte veniva acclamato dai suoi familiari a gran voce (conclamatio), poi veniva profumato e vestito dai pollinctores, successivamente il defunto veniva posto sul letto funebre ed esposto nell’atrio della casa, inoltre gli veniva messa in bocca una moneta, che gli sarebbe dovuta servire per pagare “il biglietto per gli inferi” al traghettatore delle anime Caronte. Poi dopo otto giorni dalla morte venivano proclamate da un banditore le exsequiae, cioè gli onori al defunto, poi durante il funerale un parente maschio prendeva la parola e pronunciava un discorso di commemorazione e poi seguiva la cremazione del defunto, le ceneri venivano poste in una tomba che recava un’iscrizione e dopo nove giorni si celebrava un banchetto in onore del defunto (feriae novendiales) e dei sacrifici (visceratio).
Virgilio
Quarta bucolica
La quarta Bucolica di Virgilio, è una poesia aperta da un’invocazione alle Muse di Sicilia per elevare il proprio canto e poter celebrare degnamente l’avvento del puer e la nuova età dell’oro che ne conseguirà. Virgilio descrive l’arrivo venturo di un puer (le cui identificazioni sono state molteplici: dal figlio del protettore Asinio Pollione fino addirittura a Gesù Cristo) che sarà il portatore di una radicale rivoluzione futura della vita degli uomini, che potranno godere di un’età straordinaria di pace e benessere dopo il periodo tragico delle guerre civili.
Previous
grazie per l'attenzione.
SENEX
Dai 45 anni in poi, vecchio, anziano, da questo sostantivo deriva il termine senatore, e legato ad esso c’è anche l'aggettivo canus, canuto (grigio o bianco, con i capelli bianchi, grigi), e il sostantivo canizie che indica la vecchiaia.
ADULESCENS
Tra i quindici e i trenta anni, ragazzo, questo termine deriva dal verbo latino adolesco- adolescis-adolevi-adultum ( da cui deriva la parola adulto) - adolescere, che significa crescere, ed è una fase di crescita nel mezzo tra la puerizia e l’età adulta.
AETATE CONFECTUS
sfinito dagli anni (decrepito), un termine usato per le persone molto anziane.
PUER
Dai 6 ai 17 anni, da questo termine derivano molti sostantivi ed è affine ad altri, che hanno lo stesso significato (putto, ad esempio deriva dal latino putus [«fanciullo», affine a puer e a pusus, pusillo, Bambino.)
il matrimonio poteva essere di due tipi.
- il matrimonio cum manu: nel matrimonio cum manu, il marito aveva un potere e un controllo assoluti sulla vita della moglie, tanto da avere persino il diritto di ucciderla.
- Il matrimonio sine manu: assai più diffusi erano i matrimoni sine manu, nei quali l’uomo, al contrario dei precedenti tipi, non aveva alcun vero potere sulla donna. Questa è la forma più comune di matrimonio, se non l’unica, a partire dal I secolo d.C.
IL SENATO
in età regia il senato fù composto solo da patrizi, ma poi vennero aggiunti anche elementi plebei, fino a raggiungere un numero di 900 senatori nell’età di Cesare.
In età repubblicana il senato divenne la guida dello stato, in quanto dirigeva la politica estera, ratificava le proposte di legge, controllava le finanze e l’assegnazione delle province.
Requisiti per le cariche pubbliche
- Si poteva ricoprire la carica di consigliere dai 30 anni in poi (non prima).
- Per la carica di console bisogna avere una determinata età ed avere compiuto il cursus honorum (percorso di studi per ricoprire la carica di console).
- Per diventare senatore bisognava essere anziano, come suggerisce la parola dalla quale deriva il nome senato, senex-senis che significa letteralmente vecchio, anziano, antico.
IUVENES
dai 17 ai 40 anni circa, giovane, (è la fase che precede l’età adulta) è da questo termine che deriva il sostantivo gioventù. La parola iuvenis viene proprio dal dio romano Iuppiter, Giove, in quanto dio che presiede a ogni accrescimento e a ogni sviluppo o come divinità tutelare degli iuvenes, cioè degli uomini in età militare.
INFANS
Letteralmente "che non può parlare” è una fase che indica il bambino dalla nascita fino ai 3 anni (bimbo, bambino).
Il termine deriva da in + il verbo fari che a sua volta deriva dal verbo greco
φημί (femì)
INFANS
letteralmente “che non può parlare” è una fase che indica il bambino dalla nascita fino ai 3 anni (bimbo, bambino).