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IL MONASTERO BENEDETTINO
FLAVIA DORONZO
Created on April 2, 2024
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IL MONASTERO BENEDETTINO
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MURO DI CINTA
I Monasteri erano sempre costruiti in luoghi isolati dai centri abitati, fortificati e circondati da mura e porte d'accesso per proteggere la tranquillità e il desiderio di riservatezza dei monaci.
SAN BENEDETTO DA NORCIA
Benedetto nacque a Norcia intorno al 480, subito dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Come tutti i figli di nobili, una volta raggiunta l’età di 12 anni si recò a Roma, insieme alla sorella gemella Scolastica e alla loro nutrice Cirilla, per compiere gli studi. La città viveva un periodo di forti tumulti a causa dei barbari. A questo si aggiungeva una profonda crisi morale, di cui Benedetto avvertì subito il pericolo. Per questo, all’età di 17 anni si ritirò nella solitudine della valle dell’Aniene, in una grotta nei pressi di Subiaco.
In poco tempo la sua fama di santità attrasse numerosi discepoli e molti contadini del posto gli conducevano i propri figli perchè insegnasse loro a leggere e a scrivere. Dopo tre anni da eremita, accettò di diventare la guida di altri monaci. Nel giro di circa trent'anni, arrivò a creare una comunità di tredici monasteri sparsi per l'Europa, ognuno con dodici monaci e un proprio abate, tutti sotto la sua guida spirituale.
Tra il 525 e il 529 si recò a Cassino insieme ai discepoli più fedeli dove fondò la celebre abbazia di Montecassino. Qui donò ai suoi monaci la Regola e nello stesso luogo morì il 21 Marzo 547, dopo una brutta febbre durata sei giorni, esattamente quaranta giorni dopo la scomparsa di sua sorella. Secondo la leggenda devozionale, morì in piedi, sostenuto dai suoi discepoli, poco dopo aver ricevuto la comunione. Con le braccia indicava il cielo, pregava, benediceva e incoraggiava i suoi discepoli.Papa Paolo VI, nel 1964, lo ha consacrato Patrono d'Europa insieme a San Francesco d'Assisi.
STALLE e CAMPI
I monasteri benedettini erano veri e propri centri di produzione in grado di garantire la sussistenza non solo dei monaci, ma anche di una grande quantità di bisognosi e viandanti. San Benedetto costruì infatti al loro interno dei campi per essere indipendenti e adibì dei locali alle attività agricole. Vennero dunque creati granai, mulini, frantoi, fucine dove lavorare i metalli, cantine, orti e stalle.
ORTO
Ogni Monastero aveva campi e orti dove coltivare piante e frutti utili per l'alimentazione dei monaci o da vendere nei mercati cittadini per acquistare ciò che non potevano produrre autonomamente. Negli orti i monaci si dedicavano anche alla coltivazione delle erbe medicamentose di cui studiavano le proprietà curative. Questo tipo di orto era chiamato Giardino dei semplici, il nome deriva dal termine medicamentum simplex, cioè le erbe medicinali o curative.
DORMITORIO
Nel dormitorio ogni monaco aveva la sua cella, una camera molto semplice ed essenziale con il necessario per il riposo e la preghiera personale.
REFETTORIO
Nel monastero i monaci consumavano insieme i loro pasti e mangiavano in silenzio mentre uno di loro, a turno, leggeva ad alta voce brani biblici o altri testi religiosi. I pasti erano molto semplici, con cibi cucinati dagli stessi monaci e solitamente usando prodotti provenienti dal monastero stesso.
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