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Rousseau
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Transcript
JEAN-JACQUES ROUSSEAU
Giulia Fiandri, Daria Vacondio, Virginia Vincenzi
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BIOGRAFIA
Nacque a Ginevra il 28 giugno 1712 dal padre Isaac, orologiaio, e dalla madre Suzanne, morta di parto. Quando il padre, in seguito ad una rissa, dovette lasciare Ginevra venne affidato alle cure del pastore Lambercier. Dopo un breve periodo dedicato agli studi ritornò a Ginevra. A causa delle ingiustizie subite sul posto di lavoro scelse di lasciare la città dando inizio ad un inquieto pellegrinaggio.
Madame de Warens
Nel 1742 si trasferì a Parigi e qui, oltre ad entrare in contatto con la dinamica società parigina, compose alcuni articoli musicali per l’Enciclopedia. Negli stessi anni si recò a Venezia come segretario dell’ambasciatore francese della città e si rese conto dell’importanza della politica. Nel 1754 ritorna a Ginevra e si converte al calvinismo. Negli anni successivi si stabilisce nella zona di Montemorency, dove compone i suoi capolavori: la Nuova Eloisa, L'Emilio e il Contratto sociale. Questi non ricevettero numerose lodi dalla critica, anzi...
Morì il 2 giugno 1778. Durante la Rivoluzione le sue ceneri vennero trasportate nel Pantheon di Parigi.
IL DISCORSO SULL'ORIGINE DELLA DISUGUAGLIANZA
Lo stato di natura
perfetto equilibrio tra bisogni e risorse
gli uomini sono autarchici e liberi.
metodo ipotetico .
poichè il selvaggio desidera solo le cose che conosce e conosce solo quelle che possiede o che puó possedere facilmente, niente può essere tranquillo come il suo animo
- Genially
LA PRIMA RIVOLUZIONE
- si costituiscono le famiglie - si afferrano i primi sentimenti sociali negativi, ma gli uomini sono liberi, sani, buoni e felici
La grande rivoluzione
La spartizione delle terre
Due arti
si affermano la divisione sociale del lavoro e la proprietà
nascono la metallurgia e l'agricoltura
Tutti contro tutti
La disuguaglianza
si crea uno stato di guerra permanente tra ricchi e poveri
si consolidano la disuguaglianza sociale e politica e la mutua dipendenza
Patto sociale e nascita dello stato
- fondazione della legge e del diritto di proprietà - istituzione della magistratura - trasformazione del potere legittimo in potere arbitrario (dispotismo)
IL CONTRATTO SOCIALE
L'associazione dei cittadini nel patto
Rousseau presuppone che l’individuo non abbia alcun diritto se non come cittadino di uno Stato e che tale apparteneneza si deve e si può realizzare solo sul piano di una associazione di persone, che sono poste su un piano di uguaglianza piena e completa. L’individuo è un membro di un corpo politico - Rousseau lo definisce un “io comune” - che si fa garante dei diritti e delle libertà individuali.
La volontà generale
La volontà generale è per Rousseau la volontà dei cittadini costituitisi come corpo comune, all’interno del contratto di associazione; quest'ultima è quindi una forma di decisione collettiva legislativa.Attraverso tale concetto, Rousseau separa l’obbligo dalla dipendenza, in quanto l’obbligo finisce per corrispondere all’interesse individuale.
La sovranità e il governo
Il governo non ha poteri legislativi ma è soltanto un corpo che si configura come ministro del popolo sovrano e detentore del potere esecutivo. In base a chi partecipa al governo Rousseau identifica tre forme di governo possibili: democraziaaristocrazia monarchia. Predilige una "aristocrazia elettiva" ritenendo che debbano essere i saggi a guidare il popolo per far sì che governino per il bene comune e non per un riscontro personale.
L’esercizio della volontà generale viene espresso dalla sovranità, che detiene il potere legislativo. La sovranità per Rousseau appartiene al popolo, sono dunque da rifiurare quei sistemi di governo basati sulla rappresentanza e la delega, poiché la rinuncia alla sovranità implica conseguentemente l'abbandonare la propria qualità di uomo.
Il concetto di libertà
"Libertà non significa arbitrio, ma dominio ed esclusione di ogni arbitrio" La libertà civile dunque non è arbitrio ma è obbidienza a una legge che i cittadini si sono dati liberamente, quest'ultime dunque fanno un tutt'uno, perciò ne segue che la libertà civile finisce per risolversi nell'obbedienza alla volontà dello Stato.
Libertario o totalitario?
In Rousseau è presente un'ambiguità di fondo, da un lato egli sembra un teorico della democrazia e un filosofo della libertà, dall'altro fautore di una democrazia totalitaria e di un collettivismo autoritario, in quanto celebra la volontà generale e nella sua teoria prevale il "noi" sull'"io"
Il legislatore
La volontà generale è sempre retta ma le deliberazioni del popolo non sempre lo sono, poichè esso non sempre vede o capisce effettivamente quale sia il proprio bene, per questo per mediare la volontà retta e l'intelligenza popolare, Rousseau ricorre alla figura carismatica e demiurgica del Legislatore.
+ info
L'Emilio
Saggio pedagogico pubblicato nel 1762, diviso in cinque libri incentrati sui diversi momenti della vita di Emilio
«On n'est curieux qu'à proportion qu'on est instruit»
III
3-12 anni
15-20 anni
20-25 anni
0-3 anni
12-15 anni
IV
II
discours sur les sciences et les arts
Start
In poche parole
Lo scopo di quest'opera è mostrare come, secondo Rosseau, il progresso dell'umanità è anche il responsabile della sua decadenza.È il primo dei suoi lavori più importanti e sancisce la sua rottura con gli ambienti esponenti dell'illuminismo.
Risposte degli altri filosofi
"Forse non sono le arti e le scienze la causa della nostra progressiva decadenza, ma un procedimento ben più complesso e intricato?" -Paolo Casini
"La sua deificazione è una delle prove più pregnanti della stupidità umana" -Jules Lemaìtre
"Le sue sono supposizioni basate su un'età dell'oro idealizzata" -Guillaume Raynal
"È la ricchezza l'agente patogeno principale" -Re Stanisław I Leszczyński
La prima parte dell'opera afferma che le arti e le scienze hanno incarnato "ornamenti superflui" che gravano su di noi, portandoci a voler apparire, piuttosto che essere ciò che siamo. Dopo aver citato popoli che da fulcri sono caduti, ne consegue che la cultura va condannata in nome della natura.
Dio onnipotente liberaci dai lumi e dalle arti funeste dei nostri padri; rendici l'ignoranza, l'innocenza e la povertà, i soli beni che possono fare la nostra felicità e che siano preziosi al tuo cospetto.
La seconda parte dell'opera si incentra sulla nascita delle scienze come conseguenza dei vizi e che abbiano aumentato la disuguaglianza sociale e l'interesse per l'etica e per la patria.
O Sparta, eterna condanna della vana dottrina! Mentre i vizi delle belle arti penetravano in frotta Atene tu bandivi dalle tue mura le arti e gli artisti, le scienze e gli scienziati.
Critica alla società dei filosofi
Dopo le aspre critiche dovute a una certa incoerenza nel discorso, Rosseau risponde con la sua commedia Narciso, la cui prefazione espone in maniera più chiara l'idea centrale del primo discorso. Rosseau specifica da subito come le sue idee siano state fraintese dalla critica. Egli avrebbe infatti solo commentato come le arti e le scienze abbiano corrotto i costumi, ma non le ha demonizzate, come sostengono i suoi oppositori.
In questa prefazione il focus è posto su come il culto della scienza e delle arti possa far deteriorare i legami interpersonali dello studioso fino a portarlo al disprezzo della collettività e al vizio.
Loro hanno intravisto il male, e io ne scopro le cause, e soprattutto faccio vedere una cosa molto consolante e molto utile mostrando che tutti questi vizi appartengono non tanto all'uomo, quanto all'uomo mal governato.
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Una vedova e nobildonna Svizzera, benefattrice e amante di Rousseau.
Trova rifugio presso di lei ad Annecy, viene inviato a Torino e dopo una serie di spostamenti (Savoia, Piemonte e Svizzera)si stabilisce con lei a Les Charmettes, in Francia.
"L'unico e breve tempo nel quale fui pienamente me stesso"
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"Condanniamo il detto libro come contenente una dottrina abominevole, atta a sradicare la legge naturale e a distruggere i fondamenti della fede cristiana, come asserente massime contrarie alla morale evangelica, come tendente a turbare la pace negli Stati, a far ribellare i sudditi contro l'autorità del sovrano."
Con questo testo l'arcivescovo di Parigi condannò pubblicamente l'Emilio. I suoi scritti suscitarono aspre reazioni e vennero bruciati nelle pubbliche piazze. Rousseau spera di ottenere appoggi dai calvinisti ma non essendo così rinuncia alla cittadinanza ginevrina e si trasferisce a Moitiers.
"Mi si ammonì dal pulpito, fui chiamato l'Anticristo, e perseguitato nella campagna come un lupo mannaro... Già per i sentieri dei ciottoli cominciavano a rotolarmi dietro... Infine...fui assalito nella mia dimora"
Rousseau incontra l'ostilità dell'ambiente calvinista anche a causa di un libello anonimo di Voltaire dove veniva dipinto come un terribile amico e un padre snaturato. Dopo ulteriori tappe si trasferisce nuovamente a Parigi.
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