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La Turchia

Emma Simoncini

Created on March 30, 2024

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Transcript

LA TURCHIA

PRESENTazione

Maria Vittoria Casagrande, Anna Julia Lap, Giada Petrucci, Emma Simocini

Il territorio

Il territorio

La Turchia è uno Stato dell'Asia occidentale e in piccola parte dell'Europa sudorientale, il cui territorio è diviso in due regioni peninsulari: la Tracia (Turchia europea) e l'Asia Minore, o Anatolia, separate dallo Stretto del Bosforo, dal Mare di Marmara e dallo Stretto dei Dardanelli. Alla Turchia appartengono anche una sezione dell'altopiano armeno e il lembo settentrionale della Mesopotamia.A Nord è bagnata dal Mar Nero, a Nord-ovest confina con la Bulgaria e la Grecia, a Ovest si affaccia sul Mar EGeo, a Sud sul Mare Mediterraneo, la Siria e l'Iraq e a Est è limitata dall'Iran, l'Armenia e la Georgia.

La Turchia è inoltre un paese ricco per le sue fonti di acqua dolce, diffuse in tutto il paese. Alcuni dei fiumi più importanti e grandi della Turchia sono l'Eufrate, il Tigri, il Kizilirmak e il Büyük. Per quanto riguarda i laghi invece, ricordiamo il più grande, il Lago Van; in questo territorio troviamo anche dei laghi salati, come il Lago Tuz, o laghi di crateri, tra cui il Lago Nemrut e il Lago Meke. La Turchia è anche un paese di montagne, che ricoprono buona parte della sua superficie; le vette più alte sono il Monte Ercyes e il Monte Agri, due vulcani inattivi. Altre catene montuose sono il Rize, il Nigde, il Beydaglari e il Bolkar. Il deserto di Karapinar è uno dei deserti con le aree più verdi del mondo. Karapinar infatti, è la regione con meno precipitazioni in Turchia ed è un distretto di Konya nell'Anatolia centrale.

A partire dal censimento del 1927, malgrado gli espatri, si registrò un forte incremento demografico fino agli anni '80; è seguito un rallentamento graduale che conserva alla popolazione turca una dinamica assai vivace: il tasso medio di accrescimento annuo era del 2,2% fra il 1988 e il 1993 e dell'1,3% tra 2001 e 2009, con tendenza a un lieve calo ulteriore, conseguenza di una contrazione della natalità, malgrado un tasso di mortalità pure molto basso. La densità della popolazione (98 ab./km2 in media) è estremamente difforme: le punte massime si registrano nelle due province di Istanbul (europea e asiatica) e nelle regioni asiatiche sul Mar di Marmara e Mar EGeo; densità molto più esigue risultano nelle regioni distanti dal mare. Le città principali sono Istanbul, Ankara e Smirne, e soprattutto dalla metà del 20° sec. drenano abitanti dalle campagne, che restano scarsamente popolate.Per quanto riguarda la lingua, oltre al turco, chiamata anche osmanico, si parla anche il curdo. La religione maggiormente praticata e diffusa è la fede musulmana.

L'impero ottomano, nella sua politica espansionistica, sviluppò una sostanziale tolleranza nei riguardi delle diversità culturali, sociali e religiose delle popolazioni soggette, ma produsse una compagine territoriale gravemente squilibrata, con poche aree in grado di sfruttare le risorse locali, e vaste regioni arretrate, rimaste tali fino all'età contemporanea. Le vicende successive alla Prima guerra mondiale portarono all'espulsione dei Greci, al rientro di gruppi di Turchi dalla Grecia e dalla Bulgaria e alla violenta repressione dei tentativi indipendentisti attuati da Armeni e Curdi, insediati nelle regioni montuose orientali e sud-orientali interessati, in seguito, da una vigorosa emigrazione sia verso l'estero sia verso le grandi città della Turchia occidentale.

LA POPOLAZIONE

ANKARA

Ankara è la capitale della Turchia dal 1923. E' situata nel cuore dell'Anatolia in posizione centrale assai favorevole e questo lo si può notare dal suo rapido sviluppo negli ultimi decenni. Il clima è aspro, occupa la sommità di un colle di natura vulcanica. In alto si eleva il castello, costruito sull'acropoli romana. L'espansione urbana è caratterizzata dal grande sviluppo assunto su borghi attorno alla vecchia città ottomana e al quartiere di Yeniser e dalla nascita di quartieri periferici informali che accolgono i numerosi immigrati provenienti da aree anatoliche rurali. La funzione politico-amministrativa è trasferita nella città nuova mentre al nucleo antico restano connessi attività commerciali e artigianali. Anche se relativamente poche, sono importanti anche le funzioni industriali: settori tessile, alimentare, metalmeccanico, chimico, cartario e cementiero. I monumenti più antichi, come la colonna onoraria di Giuliano, i resti di S. Clemente e la cittadella, su preesistenze auguste, si affiancano a edifici islamici e del periodo ottomano. Gli interventi degli anni 1920-1930, hanno trasformato l'aspetto della città, facendo di Ankara un interessante esperimento di urbanistica moderna.

Nelle caratteristiche della vegetazione si accentua il contrasto fra l’interno del Paese e le regioni costiere. Nell’altopiano prevale la steppa, mentre nelle parti più aride dell’interno e in quelle orientali compare un paesaggio con carattere subdesertico. Le catene che corrono lungo le coste hanno una ricca vegetazione ad alberi a foglie caduche e conifere, sul Mar Nero, e a macchia mediterranea, sulle coste dell’Egeo e del Mediterraneo. La fauna è rappresentata da animali domestici, soprattutto ovini e caprini, e da tempi più recenti anche bovini; cervi e caprioli compaiono nelle regioni montuose orientali affacciate sul Mar Nero. Nelle aree più interne dell’Anatolia sono presenti orsi e lupi.

Le varie regioni della Turchia hanno differenti zone climatiche, con maggiori contrasti del sistema meteorologico fra la costa e l'interno del paese. Le coste dell'Egeo e del Mediterraneo hanno gli inverni freddi e piovosi, ed estati calde e moderatamente asciutte. Le montagne vicine alla costa impediscono le influenze mediterranee nell'arrivare all'interno del paese, dando all'interno un clima continentale con le stagioni distinte. Le regioni più secche sono il piano di Konya, Karaman e Sanliurfa. Maggio è il mese più piovoso e luglio e agosto invece i più secchi.

Il clima
La flora e la fauna

Economia

Economia

L’economia turca si basa principalmente sul settore agricolo:nell’altopiano anatolico si producono principalmente cereali; nella regione costiera meridionale si coltiva cotone; sul versante Egeo prevale la coltivazione di ulivi, agrumi e fichi mentre nella parte settentrionale è diffusa la coltivazione del tabacco. L’allevamento riveste una grande importanza economica: si pratica sull’altopiano dove pascolano greggi di pecore e capre che forniscono la pregiata lana mohair. Nel mar di Marmara e nel Bosforo si pratica la pesca di tonni e sardine. La Turchia dispone di importanti risorse minerarie ed energetiche. Il petrolio e il carbone che sono estratti principalmente nella regione sud-orientale non ricoprono però il fabbisogno energetico. Gli impianti più diffusi sono quelli per la lavorazione dei prodotti alimentari. I visitatori sono attratti soprattutto dalle località balneari, dalle bellezze naturali e dai centri storici.

DESTINATARI DALL'EXPORT
USO DEL SUOLO
DIPENDENZA DAI COMBUSTIBILI FOSSILI

La storia

I Turchi cominciarono a spostarsi dalle loro terre originarie alla moderna Turchia nell'XI secolo. Dopo che l'impero Selgiuchide Turco sconfisse le forze dell'impero Bizantino nella battaglia di Manzicerta nel 1071, il processo fu accellerato, e il Paese venne chiamato "Turchia" in Europa già dal XII secolo. La dinastia Selgiuchide controllò la Turchia finchè il Paese fu invaso dai Mongoli dopo la Battaglia di Kose Dag nel 1243. Durante gli anni di dominazione mongola, nacquero alcuni piccoli stati turchi. Uno di questi stati era il Beilikato Ottomano, che controllò tutta l'Anatolia occidentale e larga parte della Rumelia.
Osman I, capostipite della dinastia ottomana

la storia

Dopo aver conquistato Costantinopoli nel 1453, lo stato Ottomano divenne un grande impero. Successivamente l'impero si espanse nell'Anatolia orientale, in Caucaso, Medio Oriente, Europa Centrale e Nordafrica. Sebbene il potere dell'impero Ottomano culminò nel XVI secolo, non raggiunse completamente lo sviluppo tecnologico nelle competenze militari delle potenze Occidentali nel XIX secolo. Nondimeno, la Turchia riuscì a mantenere l'indipendenza sebbene alcuni dei suoi territori furono ceduti ai vicini e alcuni piccoli paesi ottennero l'indipendenza da essa.
Dopo la Prima guerra mondiale in cui la Turchia fu sconfitta, gran parte dell'Anatolia e la Tracia orientale furono occupate dalle forze Alleate, inclusa la capitale Istanbul. Per resistere all'occupazione, un gruppo di giovani ufficiali militari formarono un governo ad Ankara. Il capo eletto dal governo di Ankara, Mustafa Kemal Ataturk, organizzò una vittoriosa guerra di indipendenza contro gli Alleati. Dopo la liberazione dell'Anatolia e della Tracia orientale, fu stabilita la Repubblica di Turchia nel 1923 con capitale Ankara.

storia moderna

Erdogan guidò la Turchia fino al 2010 con un islamismo moderato e dopo i primo otto anni la gente confidò in lui a capo del governo, iniziò a ricevere tutti fondi dell'Unione Europea, ebbe anche l'appoggio dei poveri perché offriva loro aiuto e soccorso. Successivamente i paesi esteri iniziarono a investire nella Turchia e quindi lui fece ciò che non si faceva da 50 anni: cominciò a controllare strade, metro e case fino ad arrivare ad ottenere rispetto come quello che riservavano al fondatore della Turchia Ataturk. Il 99% dei turchi è mulsumano e metà di loro supportava Erdogan, mentre l'altra metà non lo riteneva un buon capo. Poi divenne una pedina molto importante nella schiacchiera mondiale e le proteste per il Gezi Park iniziarono a rappresentare una rottura dell'islamismo e dopo che la Turchia divenne la capitale della cultura si ebbe lo stop al moderatismo e quindi Ergodan aprì molte scuole per diventare maestri religiosi. La Turchia, essendo da sempre nazionalista, si ritrovò ad avere problemi con i Curdi che crearono un'organizzazione separatista chiamata PKK, partito dei lavoratori del Kurdistan, con una guerra che causò tantissime morti.

La bandiera

La bandiera

La bandiera turca ha il fondo rosso con una mezzaluna e una stella a cinque punte, entrambe bianche. Il rosso simboleggia il sangue dei morti durante la guerra d'indipendenza, la luna crescente è il simbolo dell'islam, la stella invece simboleggia la nascita di una nuova nazione. Esistono anche diverse leggende e storie sulla simbologia della bandiera. Per esempio, si dice che dopo la battaglia di Kosovo nel 1448, il riflesso della luna ad un stella apparve nelle pozze di sangue. In un'altra leggenda si parla di un sogno di Osman Gazi, il primo sultano Ottomano, nel quale la mezzaluna e la stella apparirono dal suo petto e si espansero, puntando ad un attacco a Costantinopoli. Ancora un'altra leggenda dice che la mezzaluna e la stella furono viste nella notte della conquista di Costantinopoli nel 1453.

diritti umani

bambini e scuola

In Turchia, ancora oggi, 3,2 milioni di bambini hanno bisogno di servizi essenziali. I terremoti hanno interrotto l'istruzione per oltre 4 milioni di bambini. Sebbene siano stati compiuti grandi sforzi per aumentare l'accesso all'istruzione, molti bambini nelle aree colpite della Turchia rimangono fuori dalla scuola. Per questo moltissimi di loro finiscono dentro fabbriche di scarpe, borse, vestiti. Hanno 13-14 anni, a volte di meno, e tentano di sostenere i genitori, infatti in molte famiglie i minori sono gli unici a portare soldi a casa. Diverse ricerche di campo dimostrano che i minori si lamentano di dolori fisici, oltre che di maltrattamento psicologico , alle volte anche pericolosi e dannosi per la salute, per via di prodotti chimici utilizzati nella lavorazione di prodotti pericolosi senza alcuna protezione.

diritti umani

Le donne

I mass media vicini al regime turco consegnano l’immagine di una donna felice e moderna, in condizioni di parità con l’uomo nei vari settori della vita, con diritti e libertà civili nella società. Di fatto, invece, pare che esista una diversa realtà tenuta nascosta e che ci sia un enorme divario tra i sessi. Nonostante la costituzione turca contenga al suo interno un articolo in virtù del quale lo Stato si impegna a garantire una certa parità a tutti, la differenza di genere continua ad essere fortemente grande, dato che la maggioranza delle donne in Turchia percepisce un salario più basso rispetto a quello degli uomini, considerando che le mansioni di lavoro da esse eseguite sono modeste e sono pagate la metà. La donna ha limitate opportunità di arrivare a posizioni decisionali, oltre al fatto che su di essa grava il peso delle responsabilità della casa e della famiglia. Solamente all’inizio del nuovo secolo la donna ha raggiunto una certa uguaglianza con l’uomo in materia di diritti acquisendo il diritto di prendere delle decisioni nel campo della gestione della casa e dei figli in condizione di parità con l'uomo, equa ripartizione di beni in caso di divorzio e assunzione nei posti di lavoro senza dover chiedere il permesso. Purtroppo la maggior parte di questi diritti non hanno trovato un riscontro effettivo nella realtà pratica, poiché, secondo alcuni dati emanati nel dicembre 2019 dall’Ente di Statistica turco, la media della partecipazione della forza lavoro femminile non supera il 33%, dove la media maschile raggiunge il 71%.

diritti umani

le donne

Le organizzazioni attiviste, impegnate nel campo dei diritti della donna, hanno riportato che la violenza contro le donne ha avuto un aumento esponenziale negli anni in cui si è avvicendato al potere il Partito Giustizia e Sviluppo. Il 40 % delle donne turche subisce violenze fisiche e a causa di questo muoiono all’incirca 300-400 donne all'anno. Nell’estate 2020 si sono verificate una serie di proteste, sia per le strade del Paese sia sui social, dopo l’assassinio di Pinar Gultekin, studentessa strangolata dall’ex fidanzato. La giovane è stata strangolata a morte e il suo cadavere è stato prima bruciato e poi gettato in un cassonetto. A compiere l’omicidio è stato il suo ex compagno, un uomo di 32 anni con cui la ragazza aveva rotto dopo aver scoperto che era sposato. E’ l’ennesimo caso di femminicidio: in Turchia, nel 2019, ci sono stati 474 casi di femminicidio e le associazioni a tutela delle donne, parlano di “tragedia preannunciata”. La gravità della situazione in Turchia è stata anche evidenziata da uno studio redatto dall’ONU nel 2009 secondo cui il 42% delle donne turche tra i 15 e i 60 anni ha subito una qualche forma di violenza fisica o psicologica da parte del proprio partner. I femminicidi e più in generale le forti disparità esistenti nella società turca sulla base del genere derivano da una cultura prettamente patriarcale e maschilista che la stessa classe politica continua a sostenere. Nel 2011 la Turchia ha firmato la Convenzione di Istanbul, accordo internazionale promosso dal Consiglio d’Europa, sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ma molti politici conservatori hanno fin dal principio criticato tale adesione definendo le leggi europee una minaccia ai valori della famiglia.

monumenti

Torre di Galata, Istanbul
Moschea Blu, Istanbul
Basilica di Santa Sofia, Istanbul
Onur Aniti, Samsun
Chiesa di San Salvatore in Chora, Istanbul
Palazzo Topkapi, Istanbul

cibi tipici

  • Borek
  • Kebab

Il Borek è un delizioso snack da gustare a ogni ora del giorno; la versione classica è a base di pasta sfoglia, formaggio e carne macinata. La preparazione è complicata però è un piatto tipico dello street food.

Kebab significa "carne arrostita" infatti il kebab è carne marinata e successivamente grigliata. InTurchia esistono 50 versioni differenti di kebab.

  • Pide
  • Manti

Il pide è una specie di pizza la cui base è fatta dalla pasta del pane, modellata e cotta a forma di barchetta. Il condimento non ha una regola fissa; una molto diffusa è con carne di agnello macinata e dadini di cipolla.

Il manti è un piatto molto importante per la cucina turca, generalmente preparato nei giorni di festa. La lavorazione del manti è fatta rigorosamente a mano ed in quanto a forma e condimento, non ne esiste un’unica varietà.

Le danze

Le danze

Danza del ventre
Horon

La danza del ventre, o danza orientale, è una delle forme di danza più antiche e anche una delle danze più famose e amate al mondo. E' nota per l'espressione di sé per il corpo femminile. Questa forma esotica di danza divenne molto popolare in Turchia sin dal periodo ottomano, dove viene chiamata "göbek dansi" in turco. Molti ballerini e musicisti in Turchia oggi continuano ad essere di origini romeni, conosciuti colloquialmente come gli "zingari".

Le origini delle danze popolari anatoliche risalgono ai vecchi tempi, quando facevano parte delle feste divine. L'origine delle danze Horon della costa del Mar Nero è l'antico koron-horon del culto pagano. Questa parola deriva da hur-kor, che significa sole. I ricercatori hanno identificato oltre cinquanta variazioni di horon in una singola regione. Questi balli sono generalmente accompagnati dallo strumento kemence, ma anche dai tamburi, dal piffero e dalla cornamusa.

VIDEO

Dervisci

Lo spettacolo dei Dervisci Roteanti, che piroettano vorticosamente su se stessi, spesso in stato di trance, per raggiungere l'estasi, con l'aiuto di una musica ripetitiva e ipnotica, è una fusione tra preghiera e danza. La danza, dichiarata bene immateriale dell'Unesco, inizia quando il maestro intona un verso del Corano e guida i dervisci nella danza. Il rituale si apre con un lento assolo di preghiera al profeta Maometto, poi i danzatori si tolgono i neri mantelli e chiedono al capo, il Semazen, il permesso di danzare.

VIDEO

VIDEO

Il nazar (dall'arabo parola che significa vista, sorveglianza, attenzione), in italiano denominato occhio di Allah oppure occhio di Medusa, è un amuleto a forma di occhio stilizzato che si ritiene offrire protezione dal malocchio, quindi rappresenta un occhio che è sempre vigile contro il malocchio gettato. L'amuleto turco si trova spesso nelle bancarelle lungo le strade durante i mercati e può essere di vari materiali, come vetro, pasta vitrea, ceramica... E' caratterizzato dal colore blu che lo rende particolarmente riconoscibile. Il cromatismo che lo contraddistingue non è puramente estetico: il blu è tanto raro quanto insolito per i nati nelle regioni del Mar Egeo: un tempo si pensava che chi nascesse con gli occhi di questo colore fosse portatore di sventure. Pertanto questo colore serve ad esorcizzare le energie negative. Anche la sua forma ha un significato ben preciso: gli occhi rappresentano il nostro sguardo sul mondo, lo strumento con il quale comunichiamo i nostri pensieri e quello che realmente nasconde la nostra anima; l'amuleto in questo senso ci protegge dagli occhi estranei che possono provare invidia nei nostri confronti.Molti pensano sia legato alla religione ma è associato ad un'antica leggenda turca. La leggenda narra che 100 uomini turchi si impegnarono per spostare una grande roccia del mare che ostacolava il passaggio, ma senza alcun risultato. Andarono perciò a chiamare un uomo, famoso in città per essere in grando di scacciare il malocchio: ad egli basta guardare la roccia per frantumarla in 1000 pezzi sotto gli occhi dei presenti. Per portare veramente fortuna questo amuleto deve essere regalato, non comprato! Se si spezza è un segno positivo, perché significa che ha svolto la sua funzione contro il malocchio.

nazar

nazar

Il ballottaggio dell'anno scorso delle elezioni in Turchia (2023) coincide con l'anniversario delle proteste per il Parco di Gezi (2013). Il Parco di Gezi, a Istanbul, ha un valire enorme per la società e la politica della Turchia. Piazza Taksim, che è adiacente al parco, è probabilmente la più importante di tutto il paese: è uno dei luoghi simbolo dell'istituzione pubblica della Repubblica turca cent'anni fa, ed è da sempre il posto degli eventi politici, delle menifestazioni pubbliche, delle grandi feste. Il 28 maggio del 2013 tra questi due luoghi cominciarono le più importanti proteste di massa della storia turca recente contro il governo di Erdogan, che allora era Primo Ministro.

Per la società civile turca Gezi è stato un momento formativo per migliaia di giovani che ancora considerano quelle proteste come il momento in cui hanno capito che volevano una Turchia diversa. Fu un momento di svolta anche per Erdogan stesso, uno dei più importanti punti di svolta della sua carriera politica, che ha determinato il ricorso via via crescente a metodi di governo autoritario e alla progressiva restrizione delle libertà civili e politiche. Il visitatore che oggi si trovasse a passeggiare nel parco potrebbe rimanere un pò deluso: è poco più che un giardinetto ma da anni un angolo del parco è completamente transennato e presidiato dalla polizia, con camionette e mezzi corazzati. E' un segno e dimostra che le tenisoni attorno a Gezi non si sono mai del tutto placate. Nei violentissimi scontri tra manifestanti e la polizia, che durarono per settimane, morirono 11 persone e migliaia furono ferite. Ma perché avvennero queste proteste? Si cominciò a protestare per ragioni ambientaliste, contro un imponente progetto edilizio che prevedeva la costruzione al posto del parco, di un centro commerciale, appartamenti di lusso e di una moschea.

Le rivolte di Gezi Park

C'erano numerose ragioni per cui i cittadini di Istanbul non volevano che il parco fosse abbattuto: anzitutto perché il minuscolo giardinetto è l'unico parco pubblico presente in quella zona, ma in secondo luogo perché il progetto di costruire una moschea in un posto fortemente legato alla tradizione repubblicana e secolare della Turchia, era percepito come un affronto dalla posizione contraria a Erdogan. Inizialmente i protestanti erano una cinquantina ma poi aumentarono sempre di più, fino ad estendere le proteste in tutta la Turchia. Erdogan cominciò a sentirsi minacciato: all'inizio della protesta aveva definito i manifestanti come "teppisti", ma man mano che le cose andarono avanti cominciò a parlare di "terroristi" e ad accusarli di avere connessioni con vari gruppi violenti. Le proteste di Gezi in realtà non hanno mai davvero costituito un pericolo per il governo turco, ma il tempo e le primavere arabe avevano fatto capire che anche da manifestazioni marginali era possibile far partire grosse rivoluzioni. Le proteste furono represse violentemente e negli anni successivi il governo riuscì a costruire una grande moschea adiacente alla piazza, ma abbandonò l'idea di distruggere il parco per costruirci sopra un centro commerciale nonostante i presidi della polizia e la tensione, "Siamo nel 2024 e il parco è ancora lì", disse Nadia Kara, un'ex-studentessa.

Mercato del falso

La città di Bodrum, conosciuta anticamente come Alicarnasso, è famosa per essere il mercato del falso e del tarocco. I prodotti sono contraffatti e taroccati in maniera impeccabile. Il mercato riproduce tra i più importanti marchi e la qualità è decisamente buona. Non è un caso che molti turisti si rechino qui per fare acquisti!

"Guarda alla fine, qualsiasi cosa tu stia pensando di fare. Abbastanza spesso accade che Dio conceda all'uomo un barlume di felicità, precipitandolo poi nella rovina."

Erodoto

Erodoto

la vita

Erodoto è lo storico delle guerre persiane ma è anche un attento indagatore degli usi, dei costumi e della religione di popolazioni barbare di cui i Greci avevano fino ad allora una conoscenza molto limitata. Con lui comincia a delinearsi la storiografia nel senso moderno del termine. Erodoto nacque ad Alicarnasso, attuale Bodrum, sulla costa meridionale dell'Asia minore, fra il 490 e il 480 a. C; dopo essere stato coinvolto nelle lotte interne della sua città fu esiliato.Viaggiò molto e la sua curiosità lo spinse a visitare l'Egitto, la Fenicia, la Mesopotamia, la Scizia: fu proprio dalle esperienze di viaggio che trasse molto materiale per la sua opera, Le Storie. Per il lungo periodo in cui soggiornò ad Atene fu in contatto con Pericle e Sofocle; qui eseguì pubbliche letture di parti della sua opera. Infine partecipò alla fondazione della colonia panellenica di Turi in Italia meridionale dove probabilmente morì dopo il 425 a. C.

L'opera di Erodoto ci è giunta divisa in nove libri. Ma perché si chiama così? E' l'autore stesso a presentarcela come esposizione della propria historia, ovvero ricerca, e ne dichiara anche lo scopo: fissare nel tempo le imprese memorabili compiute dai Greci e dai Persiani. Nei libri si parla delle Guerre Persiane interrotte frequentemente da disgressioni volte a illustrare geografia, storia, tradizioni, istituzioni, credenze e usi e costumi di ciascuna delle regioni da lui visitate e interessate nelle guerre. E' quindi una grandissima fonte di etnografia.

Il suo stile è piacevole all'ascolto, affascina il lettore. La scelta di narrare avvenimenti non troppo lontani nel tempo gli consente di raccogliere più facilmente informazioni e verificarne l'attendibilità. Il più delle volte però deve fondarsi su notizie indirette che possono essere inverosimili o discordanti tra loro, in tal caso egli riporta le varie versioni. Appare dunque significativa la sua propensione a fornire una spiegazione razionale dei racconti mitici ma purtroppo commette qualche errore: talvolta infatti prevale l'ingenua tendenza a prestar fede a storie inventate e a particolari fantastici.

ERODOTO

ERODOTO

L'opera

mongolfiere in cappadocia

Le mongolfiere della Cappadocia sono uno spettacolo visibilein Turchia dove all'alba di ogni giorno si alzano in cielo centinaia di mongolfiere cariche di persone che non vedono l'ora di assistere allo spettacolo naturale. quando queste persone si trovano sulle mongolfiere posso osservare delle formazioni laviche coniche modellate dalla pioggia e dal vento chiamate "Camini delle Fate", delle grotte scavate nella roccia , dei villaggi primitivi con città sotteranee e i colori del cielo.
La Cappadocia è un alto piano situato al centro della Turchia diventata oggi meta turistica. Ha una superficie simile a quella lunare che risente molto dei venti.

I terremoti di 7.8 e 7.5 in Turchia e in Siria

Il 6 febbraio 2023 una serie di violenti terremoti ha colpito la Turchia meridionale e la Siria, con epicentro localizzato tra le città di Gaziantep e Kahramanmaraş. Purtroppo le ultime stime parlano di più di 21 mila vittime - anche se il conteggio è tutt'ora in aggiornamento. Stando alle ultime analisi svolte da diversi enti - tra i quali l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia el'Istituto Geografico Nazionale Spagnolo - questa serie di terremoti non sarebbe stata innescata dall'attivazione di un'unica faglia ma da due diverse strutture.

ATTUALITà

Geopop

grazie per la vostra attenzione!!