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CHEREA E CALLIROE
marty santoni
Created on March 29, 2024
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Transcript
caritone di afrodisia
Cherea e Calliroe
Indice
contesto
la gelosia
personaggi
la religione
trama
la giustizia
le avventure di Cherea e Calliroe
Contesto
Datazione
Ambientazione
Genere
È un romanzo greco (o "narrazione romanzesca") di epoca ellenistica diviso in otto volumi. È considerato uno dei Big five e il suo sviluppo avventuroso si adatta particolarmente ad un pubblico vasto, dai gusti semplici e un po' ingenui.
Il romanzo è ambientato a Siracusa. La città, secondo gli storici, sarebbe stata la prescelta capitale occidentale di Alessandro Magno; luogo ideale dal quale mettere insieme l'Occidente con l'Oriente
La sua datazione è controversa poiché per diverso tempo non si è riusciti a stabilire se questo romanzo fosse stato scritto durante il I o il V secolo.
le avventure di Cherea e Calliroe
Personaggi
Calliroe: giovane donna di incredibile bellezza a tal punto da essere scambiata più volte come l'apparizione della dea Afrodite. Protagonista femminile del romanzo.
Cherea: l'amato di Calliroe, dalle doti di guerriero temerario rinomato anch'esso per la sua bellezza, gira in lungo e in largo tra il Mediterraneo e l'Oriente alla disperata ricerca della sua amata. Protagonista maschile.
Ermocrate generale e capo di Siracusa, rispettato per aver guidato la guerra contro Atene. È il padre di Calliroe.
Terone: pirata dall'animo oscuro, rapisce Calliroe dando inizio alle peripezie dei due giovani. Antagonista del romanzo.
Mitridate: prefetto della Caira, s'innamora anche lui perdutamente di Calliroe e per averla cerca di intromettersi tra Cherea e Dionisio.
Trama
le avventure di Cherea e Calliroe
le avventure di Cherea e Calliroe
Gelosia
La bellezza di Calliroe
La giovane figlia di Ermocrate viene spesso scambiata per l'apparizione della dea Afrodite e ritenuta più bella di Elena. Caritone la introduce come «una vera meraviglia di fanciulla e vanto di tutta quanta la Sicilia»
le avventure di Cherea e Calliroe
Gelosia
Saffo, l'ode della gelosia
«Φαίνεταί μοι κῆνος ἴσος θέοισινἔμμεν᾽ ὤνηρ, ὄττις ἐνάντιός τοι ἰσδάνει καὶ πλάσιον ἆδυ φωνεί- σας ὐπακούει καὶ γελαίσας ἰμέροεν, τό μ᾽ ἦ μὰν καρδίαν ἐν στήθεσιν ἐπτόαισεν, ὠς γὰρ ἔς σ᾽ ἴδω βρόχε᾽ ὤς με φώνη- σ᾽ οὐδ᾽ ἒν ἔτ᾽ εἴκει, ἀλλὰ κὰδ μὲν γλῶσσα ἔαγε, λέπτον δ᾽ αὔτικα χρῷ πῦρ ὐπαδεδρόμακεν, ὀππάτεσσι δ᾽ οὐδὲν ὄρημμ᾽, ἐπιβρό- μεισι δ᾽ ἄκουαι, ψῦχρα δ᾽ ἴδρως κακχέεται, τρόμος δὲ παῖσαν ἄγρει, χλωροτέρα δὲ ποίας ἔμμι, τεθνάκην δ᾽ ὀλίγω ’πιδεύης φαίνομ’ ἔμ᾽ αὔτᾳ»
«A me pare simile a Dio quell’uomo,quale e’ sia, che in faccia ti siede, e fiso tutto in te, da presso t’ascolta, dolce- mente parlare, e d’amore ridere un riso, e questo fa tremare a me dentro al petto il core; ch’ai vederti subito a me di voce filo non viene, e la lingua mi s’è spezzata, un fuoco per la pelle via ch’è sottile è corso, già non hanno vista più gli occhi, romba fanno gli orecchi e il sudore sgocciola, e tutta sono da temore presa, e più verde sono d’erba, e poco già dal morir lontana, simile a folle.»
le avventure di Cherea e Calliroe
Gelosia
ma la lingua si paralizza, tenue sotto le membra scorre una fiamma, le orecchie ronzano di un suono interno, entrambi gli occhisi coprono di tenebre."
Catullo, Carme 51 (vv.9-12)
Quando Catullo elenca i sintomi della propria malattia d'amore, si nota una differenza rispetto al modello: Saffo ricorre alla terminologia concreta del lessico medico e all'accostamento strategico dei diversi sintomi; Catullo invece supera questa importazione tecnica e ricorre a lessico e immagini più raffinati, di ascendenza alessandrina. L'elenco dei sintomi si chiude così con un sovraccarico di pathos.
le avventure di Cherea e Calliroe
Gelosia
D'Annunzio e Barbara Leoni
« E, tra le visioni torbide, una gelosia vaga si moveva in fondo a me. La gelosia, la gelosia! Perché io non so, io non comprendo. Addio, sii buona, e pensami sempre, e sii sempre tutta pura, tutta quanta di me; e aspettami. Quando di rivedrai; quando metterai la tua bocca su la mia bocca, quando sentirai la mia carne su la tua carne e il mio cuore sul tuo cuore, sentirai che nulla è cambiato.»
le avventure di Cherea e Calliroe
la religione
- il romanzo di Cherea e Calliroe e la religione greca di età arcaica e classica
- il romanzo di Cherea e Calliroe il cristianesimo
le avventure di Cherea e Calliroe
la religione crstiana
la morte apparente di Calliroe
quanto a Calliroe, essa tiebbe come una rinascita nuova (4), e avendo potuto dare per l’inedia qualche riposo agli spiritiperduti (5), lentamente e a poco a poco ricominciòa respirare; poi cominciò a muovere il corpo membroa membro e aperti gli occhi provò il senso di chisi sveglia dal sonno e chiamò Cherea, come se ledormisse vicino. Ma dacchè nè il marito nè le schiavel'’udivano, e tutto intorno era . tenebra e silenzio, laprese raccapriccio e tremore, non potendo col ragio-namento figurarsi il vero; poi a stento svegliatasi,toccò le corone e le bende, e intese il risuonare del-l'oro e dell'argento; inoltre vi era intenso il profumodegli aromi (1)! Allora solo si ricordò del calcio edella conseguente caduta; e a stento riconobbe latomba, in cui era stata rinchiusa (2).
Οὗτοι μὲν δὴ ταῦτα ἔπραττον· τὰ δὲ περὶ Καλλιρόην δεινοτέραν ἄλλην ἐλάμβανε παλιγγενεσίαν, καί τινος ἀφέσεως ταῖς ἀπολειφθείσαις ἀναπνοαῖς ἐκ τῆς ἀσιτίας ἐγγενομένης, μόγις καὶ κατ' ὀλίγον ἀνέπνευσεν· ἔπειτα κινεῖν ἤρξατο κατὰ μέλη τὸ σῶμα, διανοίγουσα δὲ τοὺς ὀφθαλμοὺς αἴσθησιν ἐλάμβανεν ἐγειρομένης ἐξ ὕπνου καὶ [2] ὡς συγκαθεύδοντα Χαιρέαν ἐκάλεσεν. ἐπεὶ δὲ οὔτε ὁ ἀνὴρ οὔτε αἱ θεραπαινίδες ἤκουον, πάντα δὲ ἦν ἐρημία καὶ σκότος, φρίκη καὶ τρόμος τὴν παῖδα κατελάμβανεν οὐ δυναμένην τῷ λογισμῷ συμβαλεῖν τὴν ἀλήθειαν. μόλις δὲ ἀνεγειρομένη στεφάνων προσήψατο καὶ ταινιῶν· ψόφον ἐποίει χρυσοῦ τε καὶ ἀργύρου· πολλὴ δὲ ἦν [3] ἀρωμάτων ὀσμή. τότ' οὖν ἀνεμνήσθη τοῦ λακτίσματος καὶ τοῦ δι' ἐκεῖνο πτώματος, μόγις δὲ καὶ ἐκ τῆς ἀγωνίας ἐνόησε τάφον.Libro I, 8, 1
la religione cristiana
le avventure di Cherea e Calliroe
il funerale di Calliroe
Καλλιρόη νυμφικὴν ἐσθῆτα περικειμένη καὶ ἐπὶ χρυσηλάτου κλίνης μείζων τε καὶ κρείττων, ὥστε πάντες [3] εἴκαζον αὐτὴν Ἀριάδνῃ καθευδούσῃ. προῄεσαν δὲ τῆς κλίνης πρῶτοι μὲν οἱ Συρακοσίων ἱππεῖς αὐτοῖς ἵπποις κεκοσμημένοι· μετὰ τούτους ὁπλῖται φέροντες σημεῖα τῶν Ἑρμοκράτους τροπαίων· εἶτα ἡ βουλὴ καὶ ἐν μέσῳ ὁ δῆμος, πάντες Ἑρμοκράτην δορυφοροῦντες. ἐφέρετο δὲ καὶ Ἀρίστων ἔτι νοσῶν, θυγατέρα καὶ κυρίαν Καλλιρόην ἀποκαλῶν. ἐπὶ τούτοις αἱ γυναῖκες τῶν πολιτῶν μελανείμονες· εἶτα [4] πλοῦτος ἐνταφίων βασιλικός· πρῶτος μὲν ὁ τῆς φερνῆς χρυσός τε καὶ ἄργυρος· ἐσθήτων κάλλος καὶ κόσμος (συνέπεμψε δὲ Ἑρμοκράτης πολλὰ ἐκ τῶν λαφύρων)· συγγενῶν τε δωρεαὶ καὶ φίλων. τελευταῖος ἐπηκολούθησεν ὁ Χαιρέου πλοῦτος· ἐπεθύμει γάρ, εἰ δυνατὸν [5] ἦν, πᾶσαν τὴν οὐσίαν συγκαταφλέξαι τῇ γυναικί .
le avventure di Cherea e Calliroe
la religione cristiana
il funerale di Ettore nell'Iliade
Piange Andromaca; piangono vicino a lei la vecchia Ecuba e la bellissima Elena Piange, nel palazzo e nella città, una immensa folla. Ma Priamo ordina: «Basta così, ora! Portate legna per il rogo, e andate a raccoglierla liberamente fuori dalle mura! Non abbiate alcun timore. Achille mi ha promesso che sospenderà la guerra per dodici giorni!». Per nove lunghe giornate, dunque, mentre continuano i lamenti, si raccoglie legna nella campagna; si forma una gigantesca catasta, sulla quale è finalmente collocato il corpo di Ettore. Poi s’appicca il fuoco. Quando le ultime braci del rogo sono state spente con il vino, le ceneri dell’eroe sono raccolte in un’urna d’oro che, avvolta in teli di porpora, è posta in una tomba, coperta da gigantesche pietre. Poi, secondo l’usanza, tutti si radunano nella reggia di Priamo, e siedono al banchetto funebre.
la religione greca
le avventure di Cherea e Calliroe
Calliroe con una supplica si rivolge ad Afrodite
In procinto allora di abbandonare i campi Calliroesupplicò dapprima Afrodite ed entrata nel tempioe allontanati tutti gli altri, così disse alla dea:« Afrodite signora, a ragione ti dovrò io biasimare odovrò renderti grazia? Tu mi unisti vergine a Cherea,ed ora dopo di lui mi sposi ad un altro. Non me nesarei lasciata persuadere, l'ho giurato per te e pertuo figlio, se non mi avesse tradito questo bam-bino », e mostrava il ventre. « Ti supplico » disse«non per me stessa ma per questo, fa che io possatener celato l’artificio. E poichè questo bambino nonha il suo vero padre, appaia esso come figlio diDioniso; fatto adulto troverà poi anche quello »
μέλλουσα τοίνυν ἀπαλλάσσεσθαι τῶν ἀγρῶν ἡ Καλλιρόη τῇ Ἀφροδίτῃ πρῶτον ἐπηύξατο καὶ εἰσελθοῦσα εἰς τὸν νεών, πάντας ἐκβαλοῦσα, ταῦτα εἶπε πρὸς τὴν θεόν· "δέσποινα Ἀφροδίτη, μέμψομαί σοι δικαίως ἢ χάριν γνῶ; σύ με οὖσαν παρθένον ἔζευξας Χαιρέᾳ καὶ νῦν μετ' ἐκεῖνον ἄλλῳ με νυμφαγωγεῖς.[13] οὐκ ἂν ἐπείσθην σὲ ὀμόσαι καὶ τὸν σὸν υἱόν, εἰ μή με προύδωκε τοῦτο τὸ βρέφος," δείξασα τὴν γαστέρα. "ἱκετεύω δέ σε" φησὶν "οὐχ ὑπὲρ ἐμαυτῆς, ἀλλ' ὑπὲρ τούτου. ποίησόν μου λαθεῖν τὴν τέχνην. ἐπεὶ τὸν ἀληθῆ τοῦτο πατέρα οὐκ ἔχει, δοξάτω Διονυσίου [14] παιδίον, τραφὲν γὰρ κἀκεῖνον εὑρήσει." Libro III, 2, 13
la religione greca
le avventure di Cherea e Calliroe
il ruolo di Dionisio nella vicenda
τὸ μὲν οὖν συμπόσιον σκυθρωπῶς διελύθη (φαντασία γὰρ ἀποπληξίας αὐτοὺς ἔσχε), Διονύσιος δὲ καθ' ἑαυτὸν γενόμενος πολλάκις ἀνεγίνωσκε τὰς ἐπιστολάς. κατελάμβανε δὲ αὐτὸν πάθη ποικίλα, θυμός, ἀθυμία, φόβος, ἀπιστία. ζῆν μὲν οὖν Χαιρέαν οὐκ ἐπίστευε (τοῦτο γὰρ οὐδὲ ὅλως ἤθελε), σκῆψιν δὲ μοιχικὴν ὑπελάμβανε Μιθριδάτου διαφθεῖραι θέλοντος Καλλιρόην ἐλπίδι Χαιρέου. Μεθ' ἡμέραν οὖν τήρησιν ἐποιεῖτο τῆς γυναικὸς ἀκριβεστέραν, ἵνα μή τις αὐτῇ προσέλθῃ μηδὲ ἀπαγγείλῃ τι τῶν ἐν Καρίᾳ διηγημάτων· αὐτὸς δὲ ἄμυναν ἐπενόησε τοιαύτην. […] "ἱκετεύω σε" φησίν, "ὦ δέσποτα, βοήθησον ἐμοί τε καὶ σεαυτῷ. Μιθριδάτης γάρ, ὁ κάκιστος ἀνθρώπων, καὶ σοὶ φθονῶν, ξένος μου γενόμενος ἐπιβουλεύει μου τῷ γάμῳ καὶ πέπομφε γράμματα [2] μοιχικὰ μετὰ χρυσίου πρὸς τὴν γυναῖκα τὴν ἐμήν." ἐπὶ τούτοις ἀνεγίνωσκε τὰς ἐπιστολὰς καὶ διηγεῖτο τὴν τέχνην. ἀσμένως ἤκουσε Φαρνάκης τῶν λόγων τάχα μὲν καὶ διὰ Μιθριδάτην (ἐγεγόνει γὰρ αὐτοῖς οὐκ ὀλίγα προσκρούσματα διὰ τὴν γειτνίασιν), τὸ δὲ πλέον διὰ τὸν ἔρωτα. libro IV, 5 – 6, 1
Il banchetto allora si sciolse tristemente (che era nato ad essi il dubbio non fosse stato colto da un colpo), ed egli rimasto solo con se stesso lesse più volte le lettere. Varî sentimenti si impadronirono allora di lui: sdegno, sconforto, paura, incredulità.Non credeva per altro che Cherea vivesse (nè questo affatto desiderava), ma lo supponeva un pretesto di quell’adultero di Mitridate, che voleva sedurre calliroe colla speranza di Cherea. Durante il giorno dunque egli faceva fare miglior guardia alla donna, acciocchè nessuno le si accostasse nè le riportasse notizie di Caria; e per il resto pensò questa vendetta. […] A costui andò Dionisio, chè gli era amico, e gli chiese un privato colloquio. Rimasto solo (1) con lui: « Ti supplico » disse «o signore, aiuta me e te insieme: perocchè Mitridate, il più tristo degli uomini, e che ti invidia, dopo essere stato mio ospite tende insidia alle mie nozze e ha mandato lettere adultere con oro a mia moglie » (2). Lesse oltre a ciò le lettere ed espose l'intrigo. Volentieri udì Farnace queste parole forse anche per cagione di Mitridate (chè erano sorti fra loro non pochi contrasti per la vicinanza) ma più per cagionedi amore.
le avventure di Cherea e Calliroe
la fortuna
Calliroe si rivolge alla fortuna
«Ὁ fortuna invidiosa, che ti compiaci di combattere controuna donna sola, tu mi chiudesti viva in una tomba, edi là mi traesti non per pietà, ma per consegnarmi aipirati. Si divisero il mio esiglio il mare e Terone; io,la figlia di Ermocrate, fui venduta e, cosa più graveper me della schiavitù, fui amata, per andar sposa, vi-vente Cherea, ad un altro. Ma tu ormai anche questomi invidî; chè non ti basta di esigliarmi nella Jonia.Un paese straniero, ma almeno Greco tu mi avevi dato,dove io avevo il grande conforto di risiedere sulmare. Ora mi getti lungi dal mio solito cielo e dallapatria ora mi divide tutto un mondo. Mi togli Mileto,come prima Siracusa. Sono condotta oltre l’ Eufratee rinchiusa in barbari recessi io isolana, dove non èpiù mare. Qual nave spererò io ancora che approdidalla Sicilia? sono strappata anche dalla tua tomba,o Cherea. Chi ti offrirà libazioni, o spirito buono?A me Battra e Susa saranno in avvenire casa e tomba.Una volta sola, o Eufrate, sono per attraversarti, poichènon temo tanto la lunghezza del viaggio, come il peri-colo di sembrare bella anche là a qualcuno ».
"Τύχη βάσκανε καὶ μιᾶς γυναικὸς προσφιλονεικοῦσα πολέμῳ, σύ με κατέκλεισας ἐν τάφῳ ζῶσαν, κἀκεῖθεν ἐξήγαγες οὐ δι' ἔλεον, ἀλλ' [5] ἵνα λῃσταῖς με παραδῷς. ἐμερίσαντό μου τὴν φυγὴν θάλασσα καὶ Θήρων· ἡ Ἑρμοκράτους θυγάτηρ ἐπράθην καί, τὸ τῆς ἀφιλίας μοι βαρύτερον, ἐφιλήθην, ἵνα ζῶντος Χαιρέου ἄλλῳ γαμηθῶ. σὺ δὲ καὶ τούτων ἤδη μοι φθονεῖς· οὐκέτι γὰρ εἰς Ἰωνίαν με φυγαδεύεις. ξένην μέν, πλὴν Ἑλληνικὴν ἐδίδους γῆν, ὅπου μεγάλην εἶχον παραμυθίαν, ὅτι 'θαλάσσῃ παρακάθημαι·' νῦν δὲ ἔξω με τοῦ συνήθους [6] ῥίπτεις ἀέρος καὶ τῆς πατρίδος ὅλῳ διορίζομαι κόσμῳ. Μίλητον ἀφείλω μου πάλιν, ὡς πρότερον Συρακούσας· ὑπὲρ τὸν Εὐφράτην ἀπάγομαι καὶ βαρβάροις ἐγκλείομαι μυχοῖς ἡ νησιῶτις, ὅπου μηκέτι θάλασσα. ποίαν ἔτ' ἐλπίσω ναῦν ἐκ Σικελίας καταπλέουσαν; [7] ἀποσπῶμαι καὶ τοῦ σοῦ τάφου, Χαιρέα. τίς ἐπενέγκῃ σοι χοάς, δαῖμον ἀγαθέ; Βάκτρα μοι καὶ Σοῦσα λοιπὸν οἶκος καὶ τάφος. ἅπαξ, Εὐφρᾶτα, μέλλω σε διαβαίνειν· φοβοῦμαι γὰρ οὐχ οὕτως τὸ μῆκος τῆς ἀποδημίας ὡς μὴ δόξω κἀκεῖ καλή τινι."Libro V, 1, 4
le avventure di Cherea e Calliroe
la fortuna
la τυχη di Euripide
“Figlia mia, com’è complessa e impenetrabile la divinità; come manovra e volge ogni cosa da una parte all’altra. Che chi soffre e chi vive sereno, ma poi finisce male, senza aver avuto dalla sorte nulla di stabile. Ne avete passate tu e tuo marito: lui in guerra dove si è battuto con coraggio, e tu per le calunnie. Ti sei dato da fare in tutti i modi Menelao, ma sei approdato a nulla; ora invece ogni cosa è risolta da sé per il meglio.”Elena, v. 711 - 719
le avventure di Cherea e Calliroe
la giustizia
le avventure di Cherea e Calliroe
La giustizia
il processo tra Mitridate e Dioniso
Ἤρξατο δὲ Διονύσιος τῶν λόγων οὕτως "χάριν ἔχω σοι τῆς τιμῆς, βασιλεῦ, ἣν ἐτίμησας κἀμὲ καὶ σωφροσύνην καὶ τοὺς πάντων γάμους· οὐ γὰρ περιεῖδες ἄνδρα ἰδιώτην ἐπιβουλευθέντα ὑπὸ ἡγεμόνος, ἀλλὰ ἐκάλεσας, ἵνα ἐπ' ἐμοῦ μὲν ἐκδικήσῃς τὴν ἀσέλγειαν καὶ [2] ὕβριν, ἐπὶ τῶν ἄλλων δὲ κωλύσῃς. μείζονος δὲ τιμωρίας ἄξιον τὸ ἔργον γέγονε καὶ διὰ τὸν ποιήσαντα.Libro V, 6, 1 – 2
Cominciò Dionisio a parlare così: « Ti ringrazio, ore, dell'onore, che tributasti a me, e alla mia onestàe al matrimonio in generale; poichè non trascurastiun uomo privato insidiato da un pubblico ufficiale;ma lo chiamasti per vendicare la dissolutezza e l’offesaverso di me e per impedirla verso altri (1). Di maggiorpena il fatto è poi degno in riguardo a chi l’ha com-piuto.
le avventure di Cherea e Calliroe
Bibliografía
- https://liceoberchet.edu.it/ricerche/romanzo/cherea_e_calliroe.htm
- https://it.wikipedia.org/wiki/Le_avventure_di_Cherea_e_Calliroe
- https://dn790006.ca.archive.org/0/items/leavventurediche00char/leavventurediche00char.pdf
- Xenia 1, S. Briguglio, P.A Martina, L. Rossi, R. Rossi, Pearson Italia, Milano - Torino, 2019
- Xenia 2, S. Brigulgio, P.A Martina, L. Rossi, R.rossi, Pearson Italia, Milano - Torino 2019
- S. Martelli, Iliade. La guerra di Troia, Giunti, Firenze, 2005
- tutta la letteratura greca, enrico Ernst, Antonio Vallardi editore, 2021