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la morte di Patroclo

Jessica Gjinaj

Created on March 28, 2024

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Transcript

La morte di Patroclo

Una vertigine gli tolse la mente, si sciolse il suo corpo, si fermò esterrefatto: e dietro un eroe troiano da vicino lo colpì con la sua lancia aguzza in mezzo alle spalle, era Euforbo di Pantoo che sui coetanei brillava per l’abilità nell’asta, nella cavalcatura e nella corsa; disarcionò venti guerrieri appena giunse col cocchio a imparare la guerra. Lui per primo ti scagliò la lancia, Patroclo cavaliere, ma non ti uccise, e corse via e si mischiò tra la folla, una volta strappata l’asta di faggio: non seppe affrontare Patroclo, benché disarmato, nella strage. Ma Patroclo, vinto dal colpo di Apollo e dalla sua lancia, si rifugiò tra i compagni evitando la morte. Ettore, non appena vide il generoso Patroclo sfuggire tra i compagni, ferito dal bronzo acuminato, gli balzò addosso in mezzo alle linee nemiche, lo colpì con l’asta vicino all’inguine: lo trafisse con il ferro di bronzo. Rimbombò mentre agonizzava e straziò il cuore all’esercito greco. Come quando un leone vince in battaglia un cinghiale indomabile – essi hanno combattuto con coraggio sui monti per una piccola polla: entrambi volevano bere – e infine con la sua forza il leone vince l’altro che rantola; così Patroclo, figlio di Menezio, che aveva già ucciso molti, Ettore lo uccise con l’asta, il figlio di Priamo e gli disse, voltandosi, parole alate: «Patroclo, tu speravi di abbattere la nostra città, e speravi di togliere il giorno della libertà alle donne troiane, condurle sopra le navi fino alla tua terra patria, sciocco. Per loro i veloci cavali di Ettore si protendono al galoppo sulle zampe per combattere: io con la lancia sono il migliore fra i Troiani amanti della guerra: e così li difendo dal giorno fatale; ma qui ti mangeranno gli avvoltoi. Pazzo! Achille per forte che sia, non riuscirà a proteggerti, lui, che, restando, ti raccomando molte cose mentre stavi partendo: “O Patroclo cavaliere, non tornare davanti a me alle navi ricurve, prima che abbia stracciato la tunica insanguinata di Ettore massacratore intorno al petto”. Certamente così ti ha detto e ti ha convinto». E così hai risposto, sfinito, Patroclo cavaliere: «Sì, Ettore, adesso vàntati: ti hanno concesso la vittoria Zeus figlio di Crono e Apollo, che mi abbatterono con facilità: essi mi tolsero le armi dalle spalle. Se anche mi avessero assalito venti guerrieri come te, tutti sarebbero morti qui, vinti dalla mia lancia; mi uccise un destino fatale e il figliuolo di Latona, e tra gli uomini Euforbo: tu mi uccidi per terzo. Ma voglio dirti altro e tienilo bene a mente: davvero tu non andrai molto lontano, ma ecco ti si avvicina la morte e il destino ineluttabile: cadrai per mano di Achille, dell’Eacide perfetto». Mentre parlava così, la morte lo avvolse, la sua vita volò via dalle membra e scese giù nell’Ade, piangendo il suo destino, perdendo il fiore dei suoi anni e le sue forze.

esercizi pagg.187-188

1) Patroclo viene colpito da una forte vertigine che gli toglie il senno. Allora Patroclo si ferma. 2) Ettore chiama Patroclo stolto perchè pensava di poter distruggere Troia. L'intenzione di uccidere Patroclo. Lo chiama pazzo perchè avrebbe dato retta ad Achille, cioè sfidare Ettore. 7)i Greci credevano che dopo la morte ci fosse una vita triste e disperata nell'Ade, dove tutti andavano. L'unico conforto nell'Ade per gli uomini è il ricordo di una vita gloriosa e onorifica. 8)Ettore è il leone, Patroclo il cinghiale. Il leone è coraggioso, il cinghiale feroce. Patroclo è indomabile: non si cura della propria vita ma combatte coreggiosamente senza fermarsi. Patroclo è indomabile, ma Ettore è più forte di lui. I due combattono eccellemente e con valore. 9) le parole sono fuggevoli perchè non rimangono, se la loro memoria viene cancellata, è come se quelle parole non fossero mai state pronunciate.