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Andreuccio da perugia

Sofia De Paolis

Created on March 28, 2024

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Transcript

ANDREUCCIO DA PERUGIA

Giovanni Boccaccio

Indice

Introduzione

Stile e lingua

Spazio e tempo

Temi

Commento

Personaggi

Introduzione

Andreuccio da Perugia è il protagonista e il titolo della quinta novella della seconda giornata del Decameron di Giovanni Boccaccio. La narratrice è Fiammetta e la giornata si articola secondo il tema scelto dalla regina Filomena, cioè il potere della Fortuna in storie a lieto fine.

Andreuccio è un personaggio apparentemente in contrasto con il tema giornaliero, trattandosi di uno sfortunato cronico e ingenuo, ma alla serie di peripezie che gli capitano egli ha il merito di opporre la propria determinazione, venendo infine premiato dalla sorte.

Spazio

Tempo

Spazio

La vicenda si svolge a Napoli, con luoghi chiave come il mercato, la contrada di Malpertugio abitata da Fiordaliso, la 'Ruga Catalana' che porta al porto e il Duomo. Napoli assume una valenza simbolica di intrighi e pericoli, con uno scenario labirintico che influisce sull'avventura del protagonista Andreuccio. Viene enfatizzato il senso di smarrimento mentre gira per i vicoli bui della città, centro dei traffici mercantili del Mediterraneo. La relazione spaziale tra basso e alto, chiuso e aperto, riflette la degradazione e la maturazione del personaggio, con il movimento dalla bassa degradazione verso l'alto e l'aperto, simboleggiando la salvezza.

Tempo

La novella si sviluppa prevalentemente nell'arco di una singola notte, con una struttura che segue l'ordine cronologico degli eventi, dall'inizio alla fine. Boccaccio offre dettagli temporali precisi, come la menzione della morte dell'arcivescovo di Napoli Filippo Minutolo, avvenuta il 24 ottobre 1301. Inoltre, il fatto che Andreuccio arrivi a Napoli di domenica sera stabilisce chiaramente il momento iniziale delle vicende, che si svolgono quindi durante la notte successiva, fino alla mattina seguente.

Il protagonista

Il protagonista della novella è Andreuccio da Perugia che con i suoi valori e comportamenti, rappresenta la classe mercantile alla quale appartiene Boccaccio stesso.

Inizialmente ingenuo, sprovveduto e inesperto, subisce una trasformazione fino a raggiungere una spiccata maturità e capacità di critica nonché astuzia, consapevolezza e prontezza.

Fiordaliso

E' una giovane e astuta prostituta siciliana, che incarna il cliché della donna che inganna e deruba i poveri malcapitati, bellezza e ingegno sono le armi che usa per raggiungere i suoi scopi . Vive con una schiera di aiutanti ed è un’abilissima “attrice”: seppur appartenente a una bassa classe sociale, è capace di incantare con il suo aspetto e i suoi modi aggraziati.

Priva di scrupoli e scaltra, agisce senza vincoli di moralità e la sua figura risulta totalmente negativa. Essa mostra però un acuto ingegno

I ladri

Si tratta di personaggi estremamente ambigui, che dapprima sembrerebbero provare compassione per Andreuccio e infatti sono rappresentati come aiutanti e poi dimostrano tutta la loro vigliaccheria nel lasciandolo nel pozzo e poi chiudendolo nel sepolcro dell’Arcivescovo. La loro fuga è causata dal sopraggiungere di altre persone che scambiano per guardie.

Il secondo gruppo di ladri uniti al prete danno forse un'immagine ancora più negativa dei precedenti, soprattutto se pensiamo che tra le loro fila era presente appunto un prete.

Altri personaggi...

Le guardie svolgono un ruolo relativamente molto marginale proprio a causa della loro incapacità. Prese in giro e descritte in modo buffo, fuggono quando si trovano davanti il povero Andreuccio nel pozzo e non riescono a mantenere l’ordine in una notte dominata da truffatori e criminali.

Il vicinato: disgustati da Andreuccio che vagabonda per la città intriso dell’acqua di fogna in cui è precipitato dopo la truffa di Fiordaliso, lo riprendono costantemente insultandolo come un viaggiatore molesto o un malvivente.

L'oste, che consiglia ad Andreuccio di lasciare la città, fa parte anch'egli della categoria degli uomini di commercio.

Stile

Lingua

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Stile

A livello stilistico, Boccaccio gioca molto sul ritmo sintattico della narrazione: l’avvio è lento e simboleggia l’inesperienza di Andreuccio, oltre che preparare il lettore alla sorpresa e all’imprevisto che sta per verificarsi. Dopo la caduta, il ritmo delle frasi diventa incalzante, vengono accumulate le azioni. La conclusione arriva inaspettata e liberatoria e chiude la vicenda.

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SCHEMA NARRATIVO

La storia è raccontata da un narratore eterodiegetico e onniscente, quindi da una 3^ persona esterna alla vicenda, che si diverte a giudicare e commentare gli errori dell’eroe. La narrazione è focalizzata sul protagonista e non interviene mai a preannunciare gli avvenimenti, questo è essenziale per creare quel clima di sospensione e sorpresa che domina l’Intreccio e l’imprevedibile Fortuna.

MATURAZIONE

Fiaba

LINGUA

Da un punto di vista linguistico, Boccaccio ebbe l’enorme merito di conferire finalmente anche alla prosa italiana una forma alta e riconosciuta, facendosi inventore di uno stile di prosa fondato sulla complessità ipotattica del latino adattata alle caratteristiche del volgare italiano del Duecento e del Trecento. L’operazione di Boccaccio è riconoscibile soprattutto nel linguaggio dei narratori del Decameron e negli spazi che all’interno dell’opera riserva in prima persona alla propria voce. Lo scrittore inserisce una pluralità di registri linguistici e modi di dire che creano un panorama di sfumature completo e realistico che è alla base dell’intera letteratura italiana, se non proprio occidentale, in prosa.

realismo

Temi

FORTUNA O CASO

celebrazione di virtù borghesi

Tema della fortuna o caso

Il tema della fortuna o caso, in Boccaccio non rappresenta più, una diretta espressione della volontà divina, ma, in chiave laica, quel complesso di circostanze che sfuggono al controllo diretto e alle previsioni dell’uomo e che lo sottopongono perciò a delle prove che egli deve cercare di superare contando sulle proprie doti. È dunque importante la capacità di riconoscerle come fa Andreuccio nella scena della fuga dalla tomba. Nella novella la fortuna interviene in più snodi del testo: prima nel determinare l’incontro tra Andreuccio e le due siciliane; poi nel far cadere Andreuccio nel ‘chiassetto’; nel farlo imbattere nei due ladri e nel farlo uscire dal pozzo grazie all’intervento delle guardie; nel far arrivare il secondo gruppo di ladri nella chiesa; e infine nel far arrivare sano e salvo Andreuccio all’albergo. Come si può notare non sempre gli eventi determinati dal caso sono negativi.

Tema della celebrazione di virtù borghesi

Il secondo tema è la celebrazione di alcune virtù tipicamente borghesi come, in questo caso, l’astuzia, lo spirito di iniziativa e l’abilità oratoria. Fiordaliso sin da subito ne appare dotata e grazie ad esse riesce a raggiungere il proprio scopo. Il giovane mercante, invece, deve compiere un processo di maturazione e solo nel finale della novella mostra quella capacità di diffidare del prossimo, di ingannare e di districarsi dai problemi. La rapidità della ‘metamorfosi’ del personaggio (che per buona parte della novella appare ingenuo)e la sottile ironia delle righe finali – in cui il furto dell’anello viene paragonato ad un ‘investimento’ – fanno pensare che Boccaccio non intenda glorificare troppo il suo personaggio e il gruppo sociale che rappresenta (i mercanti).

Commento

In conclusione, la varietà di tematiche trattate nella novella la rendono un esempio piuttosto esaustivo degli ideali dell’autore e dei temi ricorrenti anche nelle altre sue opere; dal punto di vista dell’intrattenimento, invece, attraverso le vicissitudini di Andreuccio, Boccaccio offre una satira sociale e una riflessione sulla natura umana, sottolineando la fragilità dell'ingenuità e la saggezza derivante dall'esperienza, facendo diventare la novella molto interessante e divertente per il lettore.

Presentazione a cura di:

-Cananiello Chiara -De Paolis Sofia -Drazza Sara -Lisi Aurora

3°H

FIABA

La conservazione dei riti di passaggio dà alla novella di Boccaccio una trama segreta in stile fiabesco, dove si possono individuare delle caratteristiche tipiche della fiaba, che va progressivamente da una situazione di ingenuità iniziale a una consapevolezza finale passando attraverso delle fasi di riflessione a seguito del superamento di una serie di prove da parte dell’eroe.

Maturazione

Lo schema narrativo della novella presenta un percorso di maturazione del protagonista, dato che affronta momenti critici, dall’alto in basso. Mentre il momento che indica che il pericolo è scampato, è segnato dal movimento inverso. Questi movimenti hanno un’importanza simbolica caratteristica della società arcaica. La storia di Andreuccio è vista come un processo educativo e di maturazione, ricalcando questi schemi rituali.