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cretesi

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Transcript

2700-1400 a.c

I cretesi

storia

la civiltà minoica

La civiltà minoica è una cultura dell'età del bronzo sorta sull'isola di Creta approssimativamente dal 2700 a.C. al 1400 a.C. Questa civiltà, chiamata minoica in riferimento al re cretese Minosse, fu riscoperta tra il 1901 e il 1905, principalmente attraverso il lavoro dell'archeologo britannico Arthur Evans.

indice

Índice

Caratteristiche

Societa e cultura

Invenzioni e saperi

Re minosse

Teoria sulla fine della civiltà minoica

Economia

LA CIVILTA' MINOICA

Caratteristiche 01

Chi erano i cretesi? Dove e quando vissero i cretesi?

LA CIVILTA' MINOICA

Per civiltà cretese si intende la civiltà che si sviluppò nell'isola di Creta tra il 2000 e il 1400 a.C. In questo periodo i Cretesi furono il popolo più potente del Mar Egeo.Come i minoici chiamassero effettivamente se stessi è del tutto sconosciuto. Il termine, derivato dal mitologico re Minosse, fu coniato dall'archeologo britannico Arthur Evans.Nella mitologia greca Minosse fu associato al labirinto, che Evans identificò con il sito di Cnosso. Forse con il termine di Minosse gli antichi cretesi indicavano tutti i sovrani dell'isola.

Si è talvolta argomentato che alcuni toponimi come l'egiziano Keftiu e il semitico Kaftor o Caphtor e Kaptara nei documenti d'archivio della città siriaca di Mari apparentemente si riferiscano all'isola di Creta. John Strange ha osservato d'altra parte come alcuni fatti rilevati in relazione a Caphtor/Keftiu fatichino a essere ricondotti a Creta. Nell'Odissea, composta secoli dopo la distruzione della civiltà minoica, Omero chiama i nativi di Creta eteocretesi ("veri cretesi"), presumibilmente discendenti dei minoici.I palazzi minoici (anaktora) sono i tipi di costruzione più noti scavati sull'isola: erano edifici monumentali adibiti a scopi amministrativi, come viene evidenziato dai vasti archivi portati alla luce dal lavoro degli archeologi. Ognuno dei palazzi scavati in base alla datazione ha una propria fisionomia peculiare, condividendo però anche caratteristiche che li distinguono da altre strutture. Erano spesso a più piani, a scalinate interne ed esterne, pozzi, colonne massicce, magazzini e cortili.

LA CIVILTA' MINOICA

L'isola, lunga 250 km e larga in media trentacinque, costituiva un "crocevia obbligato fra Mediterraneo centrale e orientale trovandosi a metà strada tra Cipro e la Sicilia e tra lo stretto dei Dardanelli, accesso per il Mar Nero, e l'Egitto. Per questo motivo [a partire dal XXIV secolo a. C.] esercitò in forma quasi assoluta – per circa un millennio – il commercio marittimo, instaurando un vero predominio sul mare ['talassocrazia'] che interessò non solo le altre isole dell'Egeo e del bacino orientale del Mediterraneo, ma anche le coste dell'Asia Minore e della penisola ellenica" Creta è un'isola montuosa con porti naturali. Ci sono segni di danni dovuti al terremoto in molti siti minoici e chiari segni sia di sollevamento di terra che sommersione di siti costieri causati da processi tettonici lungo tutto le coste. Secondo Omero Creta aveva novanta città. L'isola fu probabilmente divisa in almeno otto unità politiche durante il culmine del periodo minoico e in differenti stadi nell'età del bronzo. Il nord si pensava fosse stato governato da Cnosso, il sud da Festo, la parte centro-orientale da Malia, mentre la punta orientale da Kato Zakros e l'ovest da Canea. Palazzi più piccoli sono stati trovati in altri luoghi.

LA CIVILA' MINOICA

Invenzioni e saperi

Cosa sapevano fare i cretesi? Cosa inventarono?

LA CIVILTA' MINOICA

La raffinata civiltà sviluppata dai Minoici sull’isola di Creta non avrebbe potuto essere tale senza un fiorente artigianato e un’estesa rete di commerci. La grande capacità dei Cretesi fu quella di essere contadini e mercanti al tempo stesso. La ricerca di materie prime da lavorare e di beni di lusso per l’élite, nonché la necessità di esportare i propri prodotti, portò i Minoici ben al di là dei confini della propria isola, facendo muovere uomini, merci, idee e tecnologie. I più antichi scambi avvennero con la costa siro-palestinese, intorno alla metà del terzo millennio a.C., specialmente a Biblos, in Fenicia.

I cretesi amavano molto arte e bellezza, tanto da decorare le pareti dei palazzi e produrre ceramiche variopinte. Si possono individuare due fasi della civiltà: Fase Palaziale = sorsero i primi imponenti palazzi e la vita si svolse pacificamente.I Cretesi si dedicarono, dunque, alla produzione di vino e olio, alla pastorizia, alla pesca. Erano artigiani molto abili: l'oreficeria, la lavorazione dei tessuti di lana, la produzione di vasi di ceramica alimentavano una forte esportazione.I Cretesi praticavano l'agricoltura, l'allevamento, la pesca e l'artigianato. Grazie alla posizione dell'isola, al centro del Mar Egeo, divennero esperti navigatori e il commercio diventò la loro attività principale.

LA CIVILTA' MINOICA

La civiltà cretese, isolata geograficamente, si sviluppò in modo autonomo e elaborò una scrittura propria: la lineare A. Dopo la conquista micenea, la scrittura si adattò alla lingua dei vincitori e si formò la lineare B. Inoltre vi era un terzo alfabeto: il geroglifico!Per l'isola di Creta esiste anche una cronologia che tiene conto delle fasi evolutive dei palazzi, considerando le variazioni architettoniche e ceramiche all'interno di essi. Questo sistema di datazione, proposto dall'archeologo Nicolas Platon, è basato, come si è detto, sullo sviluppo di complessi architettonici noti come "palazzi" a Cnosso, Festo, Malia e Kato Zakros, dividendo così il periodo minoico in Prepalaziale, Protopalaziale, Neopalaziale e Post palaziale: -Età prepalaziale (AMIA - MMIA) -Età protopalaziale (MMIB - MMIIB) -Età neopalaziale (MMIIIA - TMIB) -Età post palaziale (TMIIIB1 - TMIIIC)

LA CIVILTA' MINOICA

Età prepalaziale

Le prime tracce concrete di vita umana sull'isola di Creta risalgono all'epoca Neolitica. La più antica attestazione di abitanti su Creta sono i resti di ceramica neolitica risalente approssimativamente a 7000 a.C. L'inizio dell'età del bronzo a Creta, intorno al 2600 a.C., coincide con la graduale trasformazione in importante centro di civiltà. Anche a Creta, come nel Vicino Oriente, possiamo suddividere il Neolitico in due diversi periodi; uno iniziale Neolitico Aceramico ed uno finale Neolitico Ceramico. Al momento i siti guida per il Neolitico di Creta sono: Cnosso e Festòs.

In entrambi questi casi sono state ritrovate case con mura in pietra e battute pavimentali. Il problema fondamentale è che essendo entrambi siti palaziali non è stato possibile fare indagini approfondite, ma ci si è dovuti accontentare di fare indagini negli unici posti rimasti liberi da strutture più tarde. Durante il Neolitico avviene l'introduzione della viticoltura e dell'olivicoltura, evoluzione di grande importanza visto che l'eccedenza alimentare porterà poi all'introduzione di sistemi di stoccaggio che col tempo condurranno, verosimilmente, all'istituzione palaziale.Il passaggio dall'ultimo periodo Neolitico al primo periodo dell'Età del Bronzo (AMIA) non sembra portare con sé cambiamenti radicali, ma piuttosto pare graduale e continuativo. Esistono diverse teorie in merito, alcuni studiosi ritengono che questo passaggio sia dovuto a una migrazione di popoli dall'Anatolia; altri invece ritengono che non vi siano elementi per pensare all'arrivo di nuovi popoli, ma che invece si sia trattato di un processo evolutivo naturale ed interno all'isola. Studi antropologici infatti sembrerebbero non trovare variazioni significative che potrebbero portare all'intuizione dell'arrivo di nuove popolazioni.

LA CIVILTA' MINOICA

Età protopalaziale

La fase protopalaziale, è una delle prime fasi della civiltà micenea nell'antica Grecia. Questo periodo si estende approssimativamente dal 2000 a.C. al 1600 a.C. Durante l'età protopalaziale, si verifica una serie di importanti sviluppi culturali, sociali, economici e politici che gettano le basi per il successivo sviluppo della civiltà micenea.Uno dei principali segni distintivi di questa fase è la costruzione dei primi insediamenti palaziali, che avrebbero poi dato origine ai sontuosi palazzi micenei. Questi palazzi erano imponenti strutture di pietra, con cortili interni e stanze elaborate, che fungevano da centri amministrativi, politici e religiosi. Essi erano il simbolo del potere e della ricchezza della classe dominante micenea. Durante l'età protopalaziale, si sviluppa anche un sistema di scrittura chiamato lineare A. Questa forma primitiva di scrittura era utilizzata per registrare informazioni economiche e amministrative.

Inoltre, l'età protopalaziale è caratterizzata da un aumento della specializzazione delle attività artigianali. Si assiste a una maggiore produzione di ceramiche finemente decorate, gioielli, armi e altri manufatti di lusso. Questo indica una crescente divisione del lavoro e un aumento del commercio sia all'interno della civiltà micenea che con altre culture mediterranee.Dal punto di vista sociale, l'età protopalaziale vede anche l'emergere di una classe dominante di élite, composta da nobili e guerrieri. Questa classe dirigente controllava le risorse e deteneva il potere politico ed economico. Allo stesso tempo, si sviluppavano anche gerarchie sociali più complesse, con una classe di artigiani specializzati e una classe di contadini e lavoratori.

LA CIVILTA' MINOICA

La Lineare A è uno dei due sistemi di scrittura utilizzati nell'isola di Creta prima del sistema di scrittura dei greci micenei detto Lineare B, insieme ai geroglifici cretesi. Durante il periodo minoico, prima del dominio miceneo, la Lineare A fu utilizzata come scrittura ufficiale nei palazzi e per i riti religiosi, mentre i geroglifici venivano utilizzati soprattutto sui sigilli. Questi due sistemi di scrittura furono scoperti da Arthur Evans, che diede loro i nomi utilizzati attualmente. Nel 1952, Michael Ventris scoprì che la Lineare B veniva usata per mettere per iscritto un dialetto greco, noto oggi come miceneo.

Nonostante i due sistemi di scrittura - la Lineare A e la B - condividano alcuni dei simboli, se si usano le sillabe simili nei due sillabari si ottengono in Lineare A parole che non sono riconducibili a nessuna lingua nota. Questa lingua è stata chiamata "minoico" e corrisponde ad un periodo della storia cretese precedente a una serie di invasioni micenee intorno al 1450 a.C. La lineare A venne usata dapprima in tutta l'isola e con l'inglobamento da parte dei micenei solo in piccoli insediamenti dove questi non arrivarono, per essere infine sostituita dalla lineare B.Sembra che la Lineare A sia stata utilizzata come sillabario completo intorno al 1900–1800 a.C., anche se svariati segni apparvero già in precedenza.

LA CIVILTA' MINOICA

Età neopalaziale

Verso la fine del medio minoico II, all'incirca nella prima metà del XVII secolo a.C., i grandi palazzi vennero distrutti, forse a causa di un maremoto causato dal terremoto sull'Isola di Santorini. Tuttavia, alla fine del 1700 a.C. ci fu comunque un evento di forte disturbo nell'isola di Creta, probabilmente un terremoto o un'invasione dall'Anatolia. I palazzi a Cnosso, Festo, Malia e Kato Zakros vennero distrutti. Ma con l'inizio del periodo neopalaziale, la popolazione incrementò di nuovo, i palazzi vennero ricostruiti su scala più grande e ci furono nuovi insediamenti su tutta l'isola. Questo periodo rappresenta il culmine della civiltà minoica. L'eruzione di Thera accadde probabilmente durante la fase matura del periodo del TM IA.

La data di calendario dell'eruzione vulcanica è tuttavia estremamente controversa. La datazione con il radiocarbonio ha indicato una data del tardo secolo XVII a.C.;queste date del radiocarbonio, comunque, sono in conflitto con le stime fatte dagli archeologi i quali sincronizzano l'eruzione con la cronologia egiziana convenzionale ottenendo una data di circa 1525-1500 a.C.L'eruzione viene spesso identificata come un evento naturale catastrofico per la cultura, che portò al suo rapido collasso, forse perché è tra le possibili fonti di ispirazione per la narrazione di Atlantide fatta da Platone. La fase III del medio-tardo minoico, che va approssimativamente dal 1650 a.C. al 1530 a.C., vide la ricostruzione dei palazzi delle grandi città cretesi e l'inizio del massimo splendore dell'architettura e dell'arte minoica.

LA CIVILTA' MINOICA

Età post-palaziale

Il periodo post-palaziale nella civiltà cretese, che si estende approssimativamente dal 1450 al 1100 a.C., è caratterizzato da significativi cambiamenti politici, sociali ed economici, segnando una fase di transizione dopo il declino dei grandi palazzi cretesi.Una delle caratteristiche più evidenti di questo periodo è il collasso dei principali centri palaziali come Cnosso, Festo e Mallia, spesso attribuito a una combinazione di fattori tra cui invasioni straniere, disastri naturali e crisi socio-economiche interne. Questo evento segna la fine dell'età d'oro della civiltà cretese e il passaggio a una fase di decadenza e decentralizzazione del potere politico.

Dal punto di vista economico, si verifica una riduzione del commercio internazionale e una maggiore autosufficienza locale. Le città e i villaggi cretesi si orientano verso un modello di vita più decentralizzato e autosufficiente. In ambito artistico e culturale, il periodo post-palaziale vede una diminuzione della magnificenza e della sofisticazione delle produzioni artistiche, se confrontate con il periodo neopalaziale. Tuttavia, emergono nuove forme artistiche e influenze culturali, spesso caratterizzate da una maggiore semplicità e rusticità. Nonostante il declino dei grandi centri palaziali, il periodo post-palaziale non segna la fine della civiltà cretese. Le comunità cretesi continuano a prosperare, seppur su scala ridotta, mantenendo tradizioni culturali e pratiche religiose distintive che si mescolano con influenze esterne. Sebbene segnato dal declino dei grandi palazzi, questo periodo è importante per comprendere come le comunità cretesi abbiano affrontato le sfide e si siano adattate alle nuove realtà dell'epoca.

LA CIVILA' MINOICA

Economia

Come erano organizzati economicamente?

LA CIVILTA' MINOICA

Creta è un'isola situata al centro del Mar Egeo. Ha contribuito notevolmente al suo svilupo il fatto di trovarsi come punto di passaggio obbligato dei commerci fra l'Europa occidentale e il Vicino Oriente, fra la Grecia e l'Egitto settentrionale.Il territorio cretese è ben disposto per l'attivita commerciale marittima perchè le coste sono ricche di promontori e insenature. I cretesi hanno costruito i porti sui promontori perchè cosi potevano proteggere le navi attraccate da entrambe le parti dai forti venti che colpivano l'isola.L'economia cretese era basata sul commercio (anche se non disponevano di una flotta tale da pensare che ci fosse una talassocrazia), l'agricoltura soprattutto di viti e ulivi, la caccia nei boschi e nelle foreste, la raccolta di legname (cipresso) per la costruzione di navi, pesca nelle zone litoranee e poche risorse.Gli abitanti si dedicavano prevalentemente alla pesca, all'allevamento e all'agricoltura. La città di Troia venne fondata quando la cultura cretese ebbe un decollo e la popolazione aumentò.

LA CIVILA' MINOICA

Società e cultura

Come era organizzata la loro società? Qual'era la loro cultura?

LA CIVILTA' MINOICA

La civiltà cretese era una civiltà palaziale ovvero le città si sviluppavano attorno a un palazzo, sede del potere politico ed economico. Creta era divisa in città-stato. Fra le più importanti ci sono Knosso, Festo e Malia. Il palazzo comprendeva gli appartamenti del re, botteghe e magazzini.I minoici furono principalmente un popolo di guerrieri impegnato nella guerra marittima. La loro cultura, dal 1700 a.C. in poi, mostra un alto grado di organizzazione. Molti storici ed archeologi credono che i minoici fossero coinvolti nell'importante commercio dello stagno, nell'età del bronzo, dato che, lo stagno legato al rame apparentemente proveniente da Cipro, veniva usato per fabbricare il bronzo. Il declino della civiltà minoica e la conseguente cessazione dell'utilizzo di strumenti in bronzo a favore di quelli in ferro sembra essere correlato. Gli oggetti di manifattura minoica suggeriscono ci fosse una rete commerciale con la Grecia continentale (particolarmente Micene), Cipro, Siria, Anatolia, Egitto, Mesopotamia, e verso occidente fino alle coste della Spagna.

LA CIVILTA' MINOICA

Scala sociale

RE

MERCANTI

ARTIGIANI

MARINAI E CONTADINI

SCHIAVI

LA CIVILTA' MINOICA

Gli uomini minoici indossavano perizomi e kilt, mentre le donne abiti aventi maniche corte e gonne ornate con increspature e pieghettature. Queste erano aperte all'ombelico permettendo così al seno di rimanere esposto, forse durante le occasioni cerimoniali. Le donne avevano anche l'opzione di indossare un corsetto aderente senza spalline, il primo indumento aderente noto nella storia.I modelli sul vestiario enfatizzano disegni geometrici simmetrici. Deve essere ricordato, comunque, che altri tipi di vestiti possono essere stati indossati, dei quali non si hanno per ora testimonianze. La religione minoica era incentrata su divinità femminili, con officianti femminili. Le statue delle sacerdotesse nella cultura minoica e gli affreschi mostranti uomini e donne partecipanti agli stessi esercizi ginnici come la taurokathapsia, condussero alcuni archeologi a credere che l'uomo e la donna tenessero uno status sociale uguale. L'eredità si è supposto fosse stata matrilineare. Gli affreschi includono molte figure umane, con il genere distinto per mezzo del colore: la pelle degli uomini rossiccia scura, mentre le donne bianca.

LA CIVILA' MINOICA

Re minosse

Qual'era la geneologia e mitologia del re minosse? Chi era il re minosse?

LA CIVILTA' MINOICA

Figlio di Zeus e di Europa, come i due fratelli Sarpedonte e Radamanto fu adottato da Asterio, colui che dopo sposò la madre. Dalla moglie Pasifae ebbe otto figli: Androgeo, Arianna, Acacallide, Catreo, Deucalione, Fedra, Glauco e Senodice; ebbe inoltre Eussantio da Dessitea, mentre dalla ninfa Paria ebbe Fiolao, Crise, Eurimedonte e Nefalione. Inoltre, Pasifae si unì con un toro che si generò dalle acque del mare, dando vita al Minotauro, creatura metà uomo e metà toro.Secondo i principali miti, Minosse fu un re giusto di Creta: per questo motivo, dopo la sua morte cruenta, divenne uno dei giudici degli inferi insieme a Eaco e Radamanto. Nei miti attici, invece, viene dipinto come estremamente tirannico e crudele

Per conciliare gli aspetti contraddittori del suo carattere, nonché per spiegare come Minosse abbia governato Creta per un periodo di così tante generazioni, alcuni mitografi successivi, tra cui Diodoro Siculo e Plutarco, hanno ipotizzato l'esistenza di due differenti re con lo stesso nome. Secondo questa visione, il primo re Minosse era figlio di Zeus ed Europa e fratello di Radamanto e Sarpedonte. Sarebbe il Minosse identificato con le qualità positive del personaggio. Questo Minosse I avrebbe avuto un solo figlio di nome Licasto, suo successore come re di Creta. Il figlio di Licasto sarebbe stato il secondo Minosse ovvero il "cattivo" Minosse, a cui sarebbero collegati i miti di Teseo, Pasifae, il Minotauro, Dedalo, Glauco e Niso. A differenza di Minosse I, Minosse II generò numerosi figli, tra cui Androgeo, Catreo, Deucalione, Arianna, Fedra e Glauco, tutti nati da sua moglie Pasifae. Attraverso Deucalione, Minosse II era il nonno del re Idomeneo, che guidò i Cretesi alla guerra di Troia.

LA CIVILTA' MINOICA

In seguito alla morte del re Asterio, suo padre adottivo, Minosse costruì un altare in onore di Poseidone in riva al mare per dimostrare il suo diritto al trono; Minosse pregò il Dio di inviargli un toro da immolare ma, pur venendo esaudito, alla fine non sacrificò l'animale poiché dotato di grande bellezza: Poseidone, adirato, fece allora innamorare del toro Pasifae, la moglie di Minosse, e da questa unione nacque il mostruoso Minotauro, mezzo uomo e mezzo toro. Minosse incaricò dunque Dedalo di costruire un labirinto in cui nasconderlo. Il regno di Minosse fu caratterizzato da ampi scontri con i popoli vicini, che riuscì ad assoggettare; combatté anche contro Niso, re di Megara, che aveva un capello d'oro a cui era legata la sorte della sua vita e della sua potenza.

La figlia di Niso, Scilla, si innamorò al primo istante di Minosse e non indugiò ad introdursi nottetempo nella camera del padre per tagliargli il capello d'oro; in seguito si recò da Minosse offrendogli le chiavi di Megara e chiedendogli di sposarla. Minosse conquistò Megara ma rifiutò di portare con sé a Creta la parricida che, presa dallo sconforto, si gettò in mare e annegò.Minosse impose un tributo di sangue: la consegna, ogni anno, di sette fanciulli e sette fanciulle da dare in pasto al Minotauro. Tale sacrificio cessò solo grazie all'intervento di Teseo, che con l'aiuto di Arianna riuscì ad uccidere il mostro.Secondo il mito, Minosse fu ucciso in una vasca da bagno in Sicilia mentre era ospite nella rocca del re sicano Cocalo.

LA CIVILA' MINOICA

Teorie sulla fine della civiltà minoica

Che fine ha fatto la civiltà minoica?

LA CIVILTA' MINOICA

La cosiddetta eruzione minoica sull'isola di Thera (attualmente Santorini distante circa 100 km da Creta) avvenne nel secondo millennio a.C. durante il periodo del TM (tardo minoico), e fu una delle più grandi esplosioni vulcaniche mai accadute nella storia della civiltà, emettendo approssimativamente 60 km³ di materiale, con un indice di esplosività vulcanica pari a 6. L'eruzione devastò il vicino insediamento minoico di Akrotiri su Santorini, che venne sepolto sotto uno strato di pomice. È stato inoltre suggerito che l'eruzione e i suoi effetti sulla civiltà minoica abbiano dato origine al mito di Atlantide, attraverso i resoconti storici egiziani. Si è inoltre creduto che l'eruzione avesse colpito fortemente la cultura minoica di Creta, sebbene l'estensione dell'impatto sia ancora dibattuta.

LA CIVILTA' MINOICA

Le prime teorie proposero che la caduta di cenere provenienti da Thera, su metà della Creta orientale, ne soffocò la vegetazione, causando così la fame nella popolazione locale. Tuttavia, dopo molti esami sul campo, questa teoria ha perduto credibilità, poiché fu determinato che ad ogni modo non più di 5 mm di cenere fossero caduti su Creta.Studi recenti, basati sull'evidenza archeologica trovata sull'isola, indicano che un immenso tsunami, generato dall'eruzione di Thera, devastò le aree costiere di Creta distruggendo molti degli insediamenti minoici.Reperti significativi sono stati trovati negli strati di cenere della Thera del TM, implicando che l'eruzione di Thera non avesse causato l'immediato crollo della civiltà minoica. Essa era una potenza marinara e dipendeva in modo considerevole dalla flotta mercantile per la sua sussistenza e l'eruzione di Thera causò indubbiamente notevoli difficoltà economiche. Se questi effetti siano stati abbastanza gravi da produrre il rapido declino della civiltà minoica è ancora una questione aperta. La conquista micenea di Creta avvenuta nel TM II, a parere di molti storici fu senza dubbio facilitata dalla crisi che seguì la catastrofica esplosione di non molti anni prima.