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cittadini dell'universo

Da "Piccola filosofia per tempi agitati" di Mauro Bonazzi

CITTADINI DEL MONDO?

Nel corso dei secoli poeti, filosofi, politici, ma anche persone più semplici si sono chieste se appartenesserro al proprio paese o al mondo intero. Si sono domandate se fosse più importante difendere la propria identità nazionale, le proprie tradizioni e la propria cultura o accogliere gli altri uomini e annullare le differenze.

La dottrina filosofica del cosmopolitismo ha radici molto antiche. Diogene fu uno dei primi filosofi a considerarsi "cittadino del mondo". Questa idea viene ripresa da Kant, che individuava nel cosmopolitismo lo strumento principale per raggiungere una vita felice.

il cosmopolitismo

il cosmopolitismo

Al giorno d'oggi gli auspici di Kant si stanno avverando, in quanto l'integrazione è sempre maggiore. Il mondo ci appare più piccolo, ma si presentano a noi problemi sempre più grandi. Positiva ad esempio è la velocità della trasmissione delle informazioni, rapida tanto quanto lo può essere la trasmissione di un virus o il dilagarsi di una guerra.Per questo è legittimo domandarsi se questa connessione sia un bene oppure proprio il contrario.

il cosmopolitismo

Al giorno d'oggi gli auspici di Kant si stanno avverando, in quanto l'integrazione è sempre maggiore. Il mondo ci appare più piccolo, ma si presentano a noi problemi sempre più grandi. Positiva ad esempio è la velocità della trasmissione delle informazioni, rapida tanto quanto lo può essere la trasmissione di un virus o il dilagarsi di una guerra.Per questo è legittimo domandarsi se questa connessione sia un bene oppure proprio il contrario.

un'ideale comune

L'ideale cosmopolita è un'elemento fondante della tradizione europea. Gli Stoici pensavano che gli uomini fossero tutti uguali e che grazie all'ausilio della ragione avrebbero potuto vivere insieme. Lo sosteneva anche Sant'Agostino, in quanto gli uomini sono tutti figli di Dio.Ribadiscono il concetto l'imperatore Marco Aurelio, Terenzio, il filosofo Pirrone, Alessandro Magno e, nei tempi più moderni, gli illuministi Kant e Voltaire e Montale.

un'ideale comune

Anche oggi parliamo di globalizzazione, ma, alla fine, pensiamo sempre a noi stessi e ai nostri problemi, che sono sempre i soliti, in qualsiasi luogo e in qualsiasi tempo. Per noi, solo noi siamo importanti. Ogni tanto, invece, converrebbe alzare lo sguardo, per vedere questo universo che ci circonda e che appartiene a tutti.

LA GLOBALIZZAZIONE

Diverso dal cosmopolitismo è l'attuale globalizzazione voluta dalle multinazionali miliardarie che ci vogliono uniformare, per sottometterci con facilità alle loro regole commerciali.Uniformità che porterà senza dubbio ad un appiattimento delle culture e all'annullamento della propria identità.

conclusioni

Al cosmopolitismo si sono contrapposte le correnti di tipo nazionalistico portate avanti da uomini "piccoli", pieni di pregiudizi e molto spesso razzisti.Va bene un giusto patriottismo che porta ciascuno a valorizzare il proprio paese, la propria storia, l'arte e le tradizioni.Ma mai il patriottismo dovrebbe degenerare in nazionalismo. Quel nazionalismo che è alla base del sovranismo e causa di tutti i conflitti presenti e passati.Se tutti pensassimo che siamo fratelli, figli dello stesso universo in cui viviamo, non ci sarebbero più poveri, guerre e disuguaglianze.Vivremmo tutti meglio, nonostante le nostre meravigliose e molteplici diversità.