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PLATONE E L'AMORE

Maria Vittoria D'Altorio e Jennifer Distaso 3DL

COME DEFINISCE L'AMORE PLATONE?

La filosofia è l'amore del sapere. Perchè si ama ciò che non si ha. Il vero filosofo è colui che sa di non possedere il sapere, per questo lo cerca. La filosofia non è solo questione intellettuale ma coinvolge anche la volontà e il desiderio.Il filosofo quindi ama il sapere.

Amore è figlio di

Povertà (Penìa)Abbondanza (Poros)

Ai vari gradi di bellezza corrispondo vari tipi di amore:

del corpo

delle leggi

dell'anima

delle scienze

è desiderio di bellezza.In quanto essa è il bene che rende felici, l'uomo che è mortale ,tende a generare nella bellezza, e quindi continua attraverso la generazione, lasciando dopo di sè un essere che gli somiglia.La bellezza è il fine ,l'oggetto dell'amore.

il più alto grado di bellezza è la bellezza in sè,a cui corrisponde l'amore filosofico

Simposio

autore:Platone (Atene,427a.c-347a.c)titolo originale:

Sυμπόσιον (Symposion, letteralmente "bere insieme", da syn, "con", e posis , "bevanda"

periodo composizione:

probabilmente fra il 385 e il 378 a.C., e comunque nella fase matura del pensiero platonico (sia per la presenza nel dialogo di numerose analogie con il Fedro, in cui è anche trattato il tema dell'amore, sia perché nell'opera risulta ormai delineata la teoria delle idee nella forma in cui è presente in altri due dialoghi, il Fedone e la Repubblica)

lingua: greco anticogenere: dialogo filosofico in forma di agone oratorio.

Il simposio nella antica grecia:

Il simposio nell'antica Grecia era un momento conviviale che seguiva un banchetto e coinvolgeva un gruppo di amici che si riunivano per celebrare eventi importanti nella vita della polis. Guidato da un cerimoniere chiamato "simposiarca", l'incontro seguiva regole precise riguardanti il consumo di vino, mescolato all'acqua secondo determinate proporzioni, e la partecipazione ad intrattenimenti e svaghi. Oltre al vino, il simposio esaltava la poesia e l'amore come doni divini delle Muse e di Afrodite, rendendo l'evento una combinazione di rito religioso, celebrazione letteraria e socializzazione.

Il significato del Simposio platonico:

Il simposio platonico ha un significato educativo e politico, fungendo da momento formativo per la futura classe dirigente ateniese. Nell'opera di Platone, il Simposio rappresenta una critica severa della classe dirigente ateniese, evidenziata dalla scelta dei personaggi, che includono non solo discepoli di Socrate ma anche figure emblematiche della vita pubblica ateniese come Agatone, Aristofane, Erissimaco, Pausania, Fedro e Alcibiade. L'ambientazione storica, con il prologo che si svolge nel 400 a.C. e l'evento riportato da Aristodemo (le feste Lenee) che risale al 416 a.C., riflette il declino della potenza ateniese e della sua classe dirigente, fornendo a Platone un'opportunità per esprimere la sua critica e amarezza verso la situazione politica dell'epoca.

Lo stile e la forma comunicativa:

Il Simposio di Platone si distingue dagli altri suoi dialoghi per la sua forma competitiva, che non coinvolge un confronto filosofico tra Socrate e i suoi avversari, ma piuttosto una competizione retorica tra i convitati, ognuno dei quali pronuncia un elogio di Eros cercando di superare gli altri in abilità dialettica. Questo formato richiama le competizioni oratorie dell'antica Grecia e riflette un cammino alla ricerca della verità, dove il premio non è un trofeo sportivo o una vittoria drammaturgica, ma piuttosto un'approssimazione alla verità stessa. Il Simposio può essere considerato anche una "fiction" letteraria, con Platone che utilizza sapientemente elementi teatrali nella costruzione della narrazione. Il testo è ricco di accorgimenti drammaturgici e trovate sceniche, culminando con l'irruzione di Alcibiade ubriaco, che trasforma i festeggiamenti in onore di Agatone nel trionfo di Socrate. In questo contesto teatrale, il discorso di Socrate rappresenta il momento più importante, poiché cerca di dire la verità su Eros senza ricorrere a virtuosismi retorici, sottolineando il rapporto "agonistico" tra teatro e filosofia e la superiorità di quest'ultima.

Discorso di Aristofane e mito degli androgini

Il discorso di Aristofane si colloca quasi a metà dell'opera, dopo gli interventi di Fedro, Pausania ed Erissimaco. Il commediografo espone il celeberrimo "mito degli androgini", uno dei più noti e suggestivi del mondo antico. Nel racconto emergono elementi comici e parodistici (tipici delle commedie aristofanee) accanto a profonde suggestioni filosofiche. In questo gioco tra comicità e serietà, Platone fa esporre ad Aristofane un punto di vista che non coincide con la sua concezione dell'amore.

Il mito degli androgini è narrato nel dialogo "Simposio" di Platone, dove il personaggio di Aristofane racconta che in origine gli esseri umani non erano come li conosciamo oggi, ma erano esseri completi, con due volti, quattro braccia e quattro gambe. Questi esseri erano estremamente potenti e arroganti, tanto da sfidare gli dei. Zeus, vedendo la loro arroganza, decise di punirli dividendo ogni essere umano in due metà, creando così gli uomini e le donne. Questo atto ridusse la loro forza e li rese incompleti. Da allora, gli uomini e le donne hanno una profonda nostalgia per la loro "altra metà", la parte mancante che li renderebbe completi e soddisfatti. Aristofane suggerisce che il desiderio e l'attrazione romantica tra gli esseri umani derivino da questo desiderio di riunirsi con la loro "altra metà", un concetto che ha reso il mito degli androgini una spiegazione potente e poetica dell'amore e del desiderio umano.

1. RICERCA DELL'UNITA' E DELLA COMPLEMENTARITA': Il mito suggerisce che gli esseri umani siano alla ricerca di un'unione completa e di una complementarità con un'altra persona. Questo desiderio di riunirsi con la propria "altra metà" rappresenta un'aspirazione alla completezza e alla felicità attraverso le relazioni interpersonali. 2. DUALITA' DELL' ESSERE UMANO: La divisione degli androgini in due metà riflette la dualità intrinseca dell'essere umano e la ricerca di un'integrazione armoniosa tra le diverse parti di sé stessi. Questa interpretazione suggerisce che la ricerca dell'amore e della felicità sia anche una ricerca di integrazione e accettazione delle proprie dualità interiori. 3. ALLEGORIA DELL'AMORE ROMANTICO: Il mito può essere interpretato anche come un'allegoria sull'amore romantico e sulla sua natura essenziale. Rappresenta il desiderio profondo di unione e di connessione emotiva che spinge le persone a cercare il loro partner ideale. In definitiva, il vero significato del mito degli androgini è aperto a diverse interpretazioni e riflessioni, e continua a suscitare interesse e dibattito tra studiosi di filosofia, psicologia e letteratura.

Il mito degli androgini presenta diversi livelli di interpretazione, e il suo significato può variare a seconda del contesto e dell'interpretazione filosofica o psicologica. Alcune possibili interpretazioni:

SIGNIFICATO DEL MITO DEGLI ANDROGINI

GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE

ah e ricordate come disse Platone: Ti ama solo chi ama la tua anima....