Presentazione minimal
eduardo abrego
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Transcript
La tristezza
nel mondo
- Origine chimica delle emozioni.
- Le reazioni neurovegetative (pallore, rossore, tremori, sudorazione, tachicardia, stato di allerta, ecc), motorie (scappare, correre, agitazione, iperattività, irrigidimento etc) e cognitive (allerta, torpore, ingegno, concentrazione, etc) scaturite a fronte delle emozioni, sono originate da due sistemi dell’organismo:
1. Origine sulla chimica delle emozioni: sistemi dell'organismo coinvolti
- Le emozioni primarie generate nella nostra mente (paura, rabbia, disgusto, disprezzo, tristezza, gioia, sorpresa), nascono da un complesso meccanismo chimico di interazione tra stimoli esterni e sensi. Questa interazione, rielaborata dal cervello, origina lo sviluppo di emozioni derivate più articolate, le emozioni secondarie che forniscono una valenza più soggettiva, sociale e culturale al nostro vissuto (invidia, vergogna, ansia, gelosia, perdono, offesa, nostalgia, allegro, rimorso, delusione, speranza, etc). La fissazione di una emozione nella memoria per valenza o per persistenza nel tempo forma ciò che noi chiamiamo esperienza emotiva.
- La tristezza è, quindi, fondamentale per elaborare gli eventi spiacevoli che ci accadono, ma ha anche la potenzialità di agire come stimolo al cambiamento: starci in contatto ci consente di farle svolgere la funzione di segnalarci che qualcosa non va, rifletterci e trovare un senso; ma anche di sollecitarci ad un cambiamento teso a raggiungere un equilibrio e un assetto che siano migliori per noi, mostrandoci nuove prospettive prima magari non visibili.
- Una delle funzioni principali della tristezza risiede proprio nel segnalare, alle persone a noi vicine, il bisogno della loro vicinanza, del loro sostegno, aiuto o conforto in momenti di difficoltà. E il pianto stesso, che può essere un indicatore di tristezza intensa, aiuta a esprimere agli altri ciò che proviamo e segnala loro questo bisogno di vicinanza e aiuto.
2.Approfondimento sulla tristezza.
3.Mediatori chimici/ormoni coinvolti dalla tristezza.
- Serve per spiegare meglio come i tre principali mediatori chimici Serotonina, Noradrenalina e Dopamina intervengono nella genesi della depressione e cercano anche di illustrare i diversi sintomi che appaiono da persona a persona.
4. Sintomi innescati dalla tristezza
- Il sentirsi svuotati, tristi, disinteressati, stanchi, per molti giorni consecutivi potrebbe essere il segnale di uno disturbo depressivo.
- Tristezza, senso di vuoto, irritabilità, rabbia, sono sintomi che accomunano il gruppo dei Disturbi depressivi. La distinzione fra di essi è principalmente data dalle cause, dalla durata, dai pensieri e comportamenti associati ai sintomi.
- I Disturbi Depressivi più diagnosticati sono:
- Disturbo depressivo maggiore
- Disturbo da disregolazione dell’umore dirompente
- Disturbo depressivo persistente (Distimia)
- Disturbo disforico premestruale
- Il disturbo con maggiore prevalenza è la DEPRESSIONE MAGGIORE. Negli Stati Uniti la sua prevalenza a 12 mesi è del 7%.
Cosa è per me la trsitezza.
- La tristezza per me è quando qualcosa non ti è andata bene, quando perdi qualcosa di importante per te, ti fa provare un sensazione di vuoto che cui a volte è difficile uscire. O ti porta a sentire diverse emozioni la più frequente è la rabbia.
-Il sistema nervoso centrale, il cervello quindi, che riceve lo stimolo sensoriale e lo rielabora rilasciando specifici mediatori chimici (neurotrasmettitori). -Il sistema endocrino, che viene stimolato dagli specifici mediatori chimici a secernere ormoni specifici secondo il contesto, i quali attivano i vari organi del corpo a fornire la risposta comportamentale dell’organismo eletta dalla selezione naturale come più adatta a rispondere allo stimolo ai fini della sopravvivenza.