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Postimpressionismo - QUIZ
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Created on March 22, 2024
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Transcript
POST-IMPRESSIONISMO
start
Index
TORRE EIFFEL
DIVISIONISMO
MACCHIAIOLI
GAUGUIN
Henri de Toulouse-Lautrec
PAUL CEZANNE
van gogh
SERAUT
La città che cambia | La torre Eiffel
La Seconda Rivoluzione Industriale ha importanti conseguenze sulle città che devono far fronte all’arrivo di masse d’operai a Parigi, ad esempio, il centro medievale venne abbattuto per consentire la costruzione di grandi boulevard. (viali ampi e ben illuminati, che permettevano maggior ordine e una migliore circolazione).
Un’altra importante conseguenza dell’evoluzione tecnologica è l’utilizzo nell’edilizia di nuovi materiali come l’acciaio, la ghisa e il vetro, che consentono la realizzazione di edifici con parti prefabbricate e servendosi di una manovalanza non specializzata. La realizzazione più famosa è la Torre Eiffel che avrebbe dovuto essere abbattuta alla fine dell’Esposizione Universale di Parigi del 1889 e che invece venne mantenuta come simbolo della città.
i macchiaioli
L'opera
Silvestro Lega, Un dopo pranzo (Il pergolato), 75×93,5 cm, 1868, olio su tela. Pinacoteca di Brera.
Chi erano i Macchiaioli
Un gruppo di patrioti e di giovani artisti cominciarono a riunirsi presso il caffè Michelangelo, a Firenze, dove si confrontavano su temi di politica e di arte.
Da dove deriva il nome Macchiaioli
Il nome, fu usato in senso dispregiativo da un critico d’arte, a sottolineare come questi pittori stendessero il colore a grandi macchie e senza chiaroscuro.
Cosa caratterizza il loro stile
La pittura macchiaiola è priva di velature, caratterizzata da ampie campiture di colori che definiscono forme e volumi in modo sintetico ed essenziale.
Maggiori esponenti
Giovanni Fattori e Silvestro Lega.
PAUL CEZANNE
Come gli Impressionisti, ai quali sicuramente si ispirò, dipingeva all’aperto; ma il suo scopo non era quello di fermare l’attimo, l’impressione del momento, bensì quello di cogliere l’essenza, la struttura delle cose, animate o inanimate che fossero, essenza che egli identificava con una struttura geometrica di base, fatta di figure semplici, schematiche. La sua ricerca sarà fondamentale per la corrente del Cubismo, che si svilupperà nei primi del Novecento.
POINTILLISME O PUNTINISMO | Georges Seurat
Intorno al 1880 un gruppo di giovani artisti cercò di superare l’esperienza degli Impressionisti avviando nuove strade; fra questi Georges Seurat (1859 -1891), il quale utilizzò, per la sua arte, le scoperte nel campo dell’ottica del chimico Chevreul: se si affiancano due colori complementari le loro qualità cromatiche si rafforzano per contrasto. Seurat basò quindi la sua pittura sull’accostamento di tanti piccolissimi punti di colore puro, da cui derivò il nome di Pointillisme (Puntinismo).
POINTILLISME O PUNTINISMO | Georges Seurat
George Seurat, Una domenica pomeriggio all’isola della Grande-Jatte, 1884 – 1886, olio su tela, cm 207 x 308. Chicago, Art Institut
DIVISIONISMO | Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Verso la fine del secolo, un’altra corrente artistica, che trae spunto dal Puntinismo francese, si sviluppa in Italia: il Divisionismo, che sostituisce piccoli tratteggi di colore puro ai puntini, ottenendo, anche in questo caso, un effetto di grande luminosità. In particolare ricordiamo Giuseppe Pellizza da Volpedo e la sua opera "Il quarto stato", del 1901, ispirato da uno sciopero di lavoratori. L’opera celebra l’affermazione di una nuova classe sociale, quella del proletariato (o quarto stato appunto), che ha trovato la forza di rivendicare il rispetto dei propri diritti.
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il Quarto Stato, 1898-1902, olio su tela, 293x545 cm. Galleria d'Arte moderna di Milano
DIVISIONISMO | Giuseppe Pellizza da Volpedo.
L’opera è il primo esempio di crowdfunding, per acquistarlo nel 1920 il Comune di Milano decise di promuovere una sottoscrizione pubblica alla quale aderirono imprenditori, banche, commercianti, artisti, tutta la cittadinanza e dopo pochi mesi venne raggiunta la cifra richiesta: 50 mila lire. Fu così il Quarto Stato entrò ufficialmente a far parte delle civiche raccolte.
DIVISIONISMO | Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il quarto stato, 1901. Particolare.
Paul Gauguin
Paul Gauguin ebbe una vita particolare e tormentata, che si riflesse nelle sue opere. Dopo aver perso il lavoro, lasciò la moglie e i figli per recarsi prima in Bretagna, zona rurale nel nord della Francia, e poi in Polinesia, dove si stabilì definitivamente. Ciò che lo spinse così lontano fu il desiderio di vivere un’esistenza improntata su valori più autentici, fra gente primitiva, non corrotta dalla civiltà. Gauguin non ebbe mai l’intenzione di rappresentare la realtà così come gli occhi la vedono, ma come l’artista la percepisce. La sua tecnica di pittura è chiamata cloisonnisme, consiste nel contornare i soggetti con un segno marcato e nel riempire lo spazio così delimitato con il colore; il nome deriva dal cloisonné, la tecnica con cui si producevano le vetrate e l’oreficeria medievale. Nel quadro non si percepisce alcuna profondità spaziale e i colori sono del tutto irreali.
Paul Gauguin, Il Cristo giallo, 1889, olio su tela. Buffalo, Albright-Knox Art Gallery.
Paul Gauguin
Paul Gauguin, Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?, olio su tela. Boston, Museum of fine Arts Si tratta di un'allegoria della vita umana, dalla nascita (il neonato a destra), alla giovinezza (luomo che coglie i frutti del momento più prezioso dellesistenza), alla vecchiaia (la donna anziana a sinistra)
Henri de Toulouse-Lautrec
Toulouse-Lautrec discendeva da una delle più altolocate famiglie della nobiltà francese ed era affetto da una grave deformità che lo aveva reso simile a un nano. Era attratto soprattutto dala vita notturna parigina, dai locali da ballo, i cabaret, nei quali le star dell’epoca si esibivano in un ballo sfrenato chiamato can-can. Grande ammiratore di Degas a lui ereditò il gusto per il taglio fotografico delle sue inquadrature. Le sue opere sono sempre molto essenziali, caratterizzate da linee di contorno molto visibili e da una notevole dinamicità. Grazie a queste caratteristiche egli divenne famoso per le sue affiches, i primi manifesti pubblicitari
Henri de Toulouse-Lautrec, Al Moulin Rouge: la danza, 1890, olio su tela. Philadelphia, Museum of Art
Henri de Toulouse-Lautrec
Henri de Toulouse-Lautrec, Moulin Rouge: La Goulue, 1891, litografia. New York, Metropolitan Museum of Art
Vincent Van Gogh
guarda il video per rispondere alle domande nelle prossime slide!
Vincent Van Gogh: artista incompreso dai suoi contemporanei e dalla personalità fortemente disturbata, trasferisce nella sua arte un modo di “sentire” più che di “vedere” la realtà, che riflette pienamente il suo disagio: pennellate nervose di colori violenti e fra di loro in forte contrasto caratterizzano le sue opere, soprattutto le più tarde. Vincent van Gogh nacque nel 1853 e morì nel 1890.
Vincent Van Gogh
Vincent Van Gogh
Vincent Van Gogh
Vincent Van Gogh
Vincent Van Gogh
Vincent Van Gogh
Vincent Van Gogh - tavola
Valentin “il contorsionista” (le desossé) era un ballerino del Moulin Rouge, noto locale notturno di Parigi (tuttora esistente).Da notare il taglio fotografico della composizione: i protagonisti non sono in primo piano, ma “inquadrati” fra altri personaggi, che svolgono una funzione simile a quella delle quinte teatrali (le due donne alla destra e la figura maschile, in parte tagliata, sulla sinistra). I contorni sono fondamentali, delineati in modo nervoso e guizzante, come si può notare, ad esempio, nelle gambe della ballerina. Il colore è steso con ampie pennellate, che spesso lasciano intravvedere la tela, come nellabito della protagonista
La rappresentazione si basa su uno schema fortemente geometrico in cui le forme sono semplificate e riconducibili a figure geometriche: parallelepipedi, cilindri e rettangoli, ecc. Paul Cézanne, Giocatori di carte (Les joueurs de cartes), 1890-1895, olio su tela, 47,5 x 57 cm. Parigi, Musée d’Orsay