1600
sara.scarpi08
Created on March 21, 2024
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Transcript
Struttura ancora piramidale: Sovrano, Aristocrazia & clero, borghesia, popolo lavoratore, nullafacenti (pazzi, briganti, ecc.). Aumento della borghesia -> l'aristocrazia si aggrappa ai propri privilegi -> inizia il declino. Condizione del quarto stato -> su di esso si riversa il peso della società: tasse e milizie. L'alta società spagnola impone uno stile dominato dal decoro e dalla formalità. I rigidi indumenti neri divennero un simbolo di potere e nobiltà, e le corti europee e i vicereami americani iniziarono a “vestire spagnoli” .
Presenza della nobilità spagnola nel '600, Lombardia
Autori: Sara De Vivo e Sara Scarpino
'Spagna, fine del '500Questo tipico ritratto spagnolo raffigura un vigoroso personaggio maschile di alto rango in abito da parata Rinascimentale.Il protagonista, in una posa particolarmente fiera, si presenta di fianco con lo sguardo rivolto in avanti.Oltre alla immancabile gorgiera bianca plissettata che contraddistingue l'abbigliamento aristocratico tra il XVI° ed il XVII° secolo il nostro indossa una un'ampia gonna riccamente impreziosita da perle e fili d'oro.Il busto è attraversato diagonalmente da una fascia rossa di ulteriore distinzione e la mano destra impugna con ostentazione il bastone del comando.I tratti del viso sono caratteristici dei nobili Spagnoli con viso affilato, baffi e barba a pizzetto.Il dipinto è in ottime condizioni già pulito e rintelato professionalmente, completo di bella cornice d'epocaMisure tela 94 x 72 cornice 110 x 90
'Filippo IV di Spagna (in spagnolo Felipe IV; Valladolid, 8 aprile 1605 – Madrid, 17 settembre 1665), anche detto Filippo il Grande (Felipe el Grande), o Il Re Pianeta (El rey Planeta), fu re di Spagna dal 1621 fino alla morte, sovrano dei Paesi Bassi spagnoli nonché re del Portogallo e di Algarve come Filippo III (in portoghese Filipe III) fino al 1640.All'alba della sua morte nel 1665, l'Impero spagnolo aveva raggiunto il suo zenit territoriale raggiungendo la ragguardevole dimensione di 12,2 milioni di chilometri quadrati, ma d'altro canto esso si trovava in declino, processo che l'incostanza di Filippo e le mancate riforme della politica interna e di quella militare contribuirono a far peggiorare.
'Il cavaliere che ride di Frans Hals (oggi nella Wallace Collection) è vestito con un farsetto aperto, reticella, collare di pizzo e manicotti e un cappello a tesa larga. Dipinto del 1624.iniziarono a comparire le prime maniche a sbuffo.La moda spagnola rimase profondamente conservatrice in questo senso, conservandosi in Spagna e nei Paesi Bassi (all'epoca sottoposti al governo spagnolo) mentre scomparve in Francia ed in Inghilterra.Le tensioni sociali che portarono alla guerra civile inglese mutarono anche la moda inglese dell'epoca, passando dall'elaborato stile della moda alla corte di Giacomo I d'Inghilterra e di suo figlio Carlo I, d'ispirazione francese, a quello più sobrio promosso dai puritani ed esportato anche nei primi insediamenti del Nuovo Mondo.Nei primi decenni del secolo, la tendenza di poeti ed artisti ad adottare posizioni melanconiche e nostalgiche si rifletté anche nella moda con la predilezione per i colori scuri, collari aperti, farsetti sbottonati e generalmente un atteggiamento sfatto.
Il ritratto acquisito dall’importante museo belga è una piccola tavola di 32 per 25 centimetri, in perfetto stato di conservazione e proveniente da un’importante collezione privata svizzera, che raffigura un gentiluomo in armatura bruna. In bilico tra le influenze stilistiche di Corneille de Lyon, la coeva ritrattistica inglese e l’indagine piscologica del personaggio introdotta a livello europeo dalla ritrattistica di Tiziano, l’opera è un’importante aggiunta all’esiguo catalogo del pittore, a cui il dipinto in oggetto contribuisce a fornire una significativa presenza presso un museo. Anche se non è stato attualmente possibile identificare il personaggio, è probabile che il giovane uomo fosse di una qual certa distinzione (e certamente di ampi mezzi economici) poiché l’armatura presenta una serie di caratteristiche estremamente costose: realizzata in acciaio verniciato di nero, giuntata in ottone e finemente lavorata per creare combinazioni di ornamenti floreali e motivi geometrici. Questa “cannellatura”, oltre ad essere decorativa, aveva anche una funzione di rinforzo e fu tipica delle armature del Landshut, famoso centro armaiolo bavarese, reso di moda da Filippo II di Spagna.
ritrae due bambini seduti vestiti con abiti eleganti. La più grande tiene in mano una gabbia con dentro un uccellino e sembra rimproverare la più piccola alzando la mano e mostrando l'indice.La notevole capacità ritrattistica dell'autore è evidente e risalta non solo per la precisione nella resa dei volti, ma anche per la perfetta descrizione degli abiti e degli accessori indossati dai protagonisti.Particolarmente gradevole lo scorcio di paesaggio sullo sfondo della tela, che offre alla scena un ottimo colpo di luce e un effetto volumetrico più accentuato.
Nella seconda metà del XVII secolo le donne iniziarono a notare la crescente influenza della moda francese con gonne a cerchio . Sebbene questo indumento sia originario della Francia, si tratta di un'evoluzione del farthingale iniziato in Spagna, che veniva utilizzato anche per realizzare abiti più voluminosi.A metà del XVII secolo, le maniche del farsetto si aprivano per rivelare le maniche della camicia, che tendevano ad essere realizzate con tessuti pregiati. Anche le donne smisero di usare i copricapi e iniziarono a portare i capelli sciolti e più lunghi (usando anche i posticci). Si separarono i capelli da un lato, con un'onda sulla fronte.
Si tratta del ritratto equestre di Baltasar Carlos, giovane figlio di Filippo IV, re di Spagna, nato il 17 dicembre del 1629 e morto a solidiciassette anni, il 9 dicembre del 1646, ritratto, come si intuisce dalle cime innevate della Sierra de Guadarrama, nel parco del Prado, luogo di svago della famiglia reale.Il principino, colto in una posa dignitosa e solenne che contribuisce ad esaltare le sue qualità morali, indossa un elegante abito scuro impreziosito da ricami d’oro, dal lindo colletto ricamato e dalla fascia rosa. In capo ha un alto cappello scuro che riflette un gioco d’ombre sulla fronte. Gli occhi, di un intenso colore scuro, sono puntati con severità verso lo spettatore, ma l’espressione del volto è velatamente malinconica, quasi il principino intuisse il suo triste destino. In sintonia con l’abbigliamento del cavaliere, anche il cavallo è riccamente agghindato. Il moto impetuoso con cui l’animale si lancia fieramente al galoppo è di grande realismo, così come la resa del movimento, accentuata dagli svolazzi della divisa del principe.L’esecuzione della tela è legata alla serie di ritratti aulici della famiglia reale commissionati a Velázquez per decorare il Salone dei Regni nella nuova residenza reale del Buen Retiro, e utilizzati come sovrapporta. Pare, addirittura, che l’imperatore obbligasse tutti coloro i quali passavano davanti alle immagini dei suoi parenti di riverirle.I ritratti furono eseguiti da Velázquez con la larga partecipazione della bottega. La serie, oltre il ritratto del principino, includeva anche quello raffigurante i genitori di Baltasar Carlos.
L'alta società spagnola impone uno stile dominato dal decoro e dalla formalità. I rigidi indumenti neri divennero un simbolo di potere e nobiltà, e le corti europee e i vicereami americani iniziarono a “vestire spagnoli” .Se il nero divenne il simbolo di una classe sociale privilegiata, fu grazie alla qualità della tintura, chiamata “ala di corvo” . È arrivato dall'America, in particolare dal Messico e il suo costo elevato ha reso questo colore un lusso che molti desideravano ma pochi potevano permettersi. Fu Filippo II a decretare per legge questa austerità per ragioni morali ed economiche, uno stile che durò fino a Filippo III e Filippo IV. Il farsetto , indumento che copriva dalle spalle alla vita, veniva indossato sopra una camicia, aderente al corpo. Le cosce erano coperte da calzoni con aperture . Le calze erano bianche e coprivano tutta la gamba.Durante il regno di Filippo II le scarpe erano a punta, con grandi tagli negli archi e altri due sui lati. Successivamente, la punta della scarpa divenne più piatta e furono aggiunti i lacci.Colletti bianchi erano in contrasto con gli abiti cupi. Questo indumento, realizzato con tessuti pregiati provenienti dai Paesi Bassi, è stato tinto con polvere per conferirgli una tonalità di azzurro. Nel corso degli anni, i colletti a gorgiera crebbero di dimensioni fino al regno di Filippo III, quando furono necessari colletti clericali per tenerli a posto. I polsini bianchi si abbinavano alla gorgiera.