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CATERINA DEL MONACO

Created on March 21, 2024

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Pavone

simbologia

cristianesimo

PAVONE

Il pavone appare molto presto nell'arte Cristiana dei primi secoli, come simbolo della Risurrezione e della Vita Eterna. Simbolo di immortalità e di Cristo stesso, in quanto si credeva che le carni dell'animale, dopo la morte, non si deteriorassero.

arte paleocristiana e bizantina

arte bizantina

come nell'arte paleocristiana ha simbolo imortalità e spesso raffigurati nei mosaici

arte paleocristiana

poi che le carni del pavone sono incorruttibili. Vediamo il pavone nell’immagine sopra, affiancato da una vite con tralci ed uva, altro simbolo molto spesso usato nelle decorazioni musive.

il pavone, simbolo dell’immortalità dell’anima: il pavone infatti perde le penne in autunno per vederle ricrescere più folte in primavera; un’altra storia pagana racconta

PAVONE

persiani

Una leggenda sufi, probabilmente di origine persiana, dice che Dio creò lo spirito sotto forma di un pavone e gli mostrò la propria immagine nello specifico dell’Essenza divina. L’aprirsi della coda del pavone rappresenta lo spiegamento cosmico dello Spirito.

PAVONE

mito

ISLAM

è ribadita dalla predicazione islamica, secondo la quale il grande profeta Maometto prima della creazione era un’entità di luce splendente con le sembianze del pavone.

mosaici

PAVONE

Come l'uomo, sono legato alla terra. “Ma sei repellente!”, esclamò il pavone. “L'uomo striscia al suolo come il serpente e potrebbe innalzarsi nel cielo come l'uccello, ma, avido come il serpente, non rinuncia al suo egoismo quando cerca di elevarsi e diventa troppo orgoglioso come il pavone. Nel pavone possiamo scorgere le potenzialità dell'uomo, ma non ancora propriamente realizzate, mentre nella lucentezza del serpente possiamo scorgere la possibilità della bellezza che, nel pavone, assume un aspetto sgargiante”.

MITO ARABO

Egli attraversò il Khorassan e arrivò finalmente in Iraq, dove, con sua grande sorpresa, si imbattè in un pavone e in un serpente. “Ritengo di essere il più importante”, disse il pavone. “Rappresento l'aspirazione, lo slancio verso il cielo, la bellezza celestiale e, quindi, la conoscenza delle realtà superiori. La mia missione è di ricordare all'uomo, attraverso la mimica, gli aspetti del suo essere che gli sono celati”.

Litigano perché ognuna si è accontentata del proprio modo di vita, pensando che costituisse la realizzazione di uno status reale. Il culto iracheno del Serpente e del Pavone, che rimane un mistero per gli orientalisti, fu fondato sull'insegnamento di uno sceicco sufi

PAVONE

Questo simbolismo è radicato nelle antiche religioni pagane, alcune delle quali ritenevano che la carne del pavone non andasse mai in decomposizione dopo la morte.La sua importanza simbolica, già rilevante all’epoca della Grecia Antica. Questi significati sono già presenti in epoca classica, il pavone doveva evocare il mostro dai cento occhi, Argo, messo da Era a guardia della bella Io amata da Zeus, perché il dio non giacesse con lei. Mercurio uccise poi Argo, ed Era ne riportò gli occhi sulla coda del pavone, che divenne il suo animale sacro: Virgilio (Aen. VII,791) chiama Argo "custode della vergine". La carne con il suo simbolismo associata alla figura di Giunone, divinità del matrimonio e del parto nonché protettrice del sacro pavone, era spesso utilizzata nei banchetti più importanti.

Nel tempo con influenze pagane si arriverà a dire che le piume stesse dell'animale portino sfortuna , il loro occhio ricorda il malocchio credenza popolare dei secoli a venire, ma ormai il rinascimento è passato e siamo in altri periodi più moderni e spesso più "bui".

PAGANESIMO E GRECIA

PAVONE

LATINI

Sant'Agostino (La Città di Dio, XXI,4) testimonia il prodigio delle carni di pavone, a suo vedere voluto dal Cielo: a Cartagine gli fu servito un pavone arrosto (piatto classico dell'antica Roma), e chiese che una parte del petto fosse conservata, per verificare l'effetto del tempo su di esso.Passati molti giorni, mentre altre carni avrebbero avuto cattivo odore, quella del pavone era ancora perfetta, e così ancora un anno dopo.

PAVONE

RAPPRESENTAZIONI DECORATIVE

Il motivo della Piuma di Pavone viene ripreso anche nella Ceramica Faentina del periodo, simbolo di Resurrezione e rinascita, viene riproposto su tutti i manufatti in ceramica che spesso venivano esportati in tutta Italia e all'Estero.

PAVONE

Prendiamo ad esempio Memling, rappresentante eccelso della pittura fiamminga, nella sua annunciazione datata 1465 rappresenta l'angelo con ali composte da piume di pavone , sempre con Memling troviamo il polittico Beaune detto anche Altare del Giudizio dove angeli ed arcangeli hanno ali con piume di pavone.

Arte medioevo

PAVONE

BUDDI SMO

Nel buddismo, il pavone ha un rapporto molto simbolico con i seguaci. Il pavone rappresenta infatti una coscienza espansiva, che comprende tutte le qualità della dea compassionevole Kuan-Yin.Osservate da vicino, le piume del pavone ricordano degli occhi che rappresentano un concetto di “vigilanza”, l’essenza onnisciente dell’anima di una persona.

CINESI

Peraltro, anche per questo motivo, nell’antica tradizione cinese il pavone rappresentava la regalità e la nobiltà, un emblema che significava rango e status estremamente alto in quella società.

PAVONE

occhio

TATUAGGI

Uno dei motivi per cui il tatuaggio del pavone ha un così ampio appeal è proprio legato ai numerosi significati associati a questo animale. Il pavone rappresenta per molti uno status symbol di orgoglio, mostrando quei grandi tratti colorati per marcare il territorio e attrarre anche il sesso opposto.Questa creatura incredibilmente bella può dunque rappresentare l’amore, l’orgoglio e il lusso, o il desiderio di avere successo nella vita. Il pavone può dunque simboleggiare la regalità, la vitalità, la nobiltà e soprattutto la sessualità. Più grande e colorato è il disegno del tatuaggio, più importanza può essere attribuita a generosità, longevità, compassione e immortalità. Ancora, questo uccello solare può rappresentare la vita, la salute, la gloria, lo splendore e la vitalità.

L'OCCHIO di Escher

Occhio

simbologia

OCCHIO

CRISTIANESIMO

Nella Bibbia si parla dell'“occhio di Dio” per rappresentarne l'onnipresenza e l'onniscienza, come essere protettore dell'umanità (o come divina provvidenza). A partire dal Rinascimento, nell'iconografia cristiana l'occhio venne disegnato dentro un triangolo, I tre lati del triangolo dovevano simboleggiare la Sacra Trinità, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Viene rappresentato come un occhio spesso circondato da raggi di luce o da gloria . Simbolo di perfezione. L'utilizzo di questo tipo di raffigurazione fu però bandita dalla Chiesa durante la Controriforma e scomparve dall'iconografia cattolica.

GLI ILLUMINATI

Il simbolo appare sulla banconota da un dollaro americano ed è legato oltre che alla massoneria, agli Illuminati, una società segreta che si suppone sia nata in Baviera nel XVIII secolo con l'obiettivo di instaurare un nuovo ordine mondiale, una sorta di occulto governo planetario.Nell'uso americano voleva essere un simbolo rivoluzionario, con i tredici livelli della piramide che rappresentavano i primi tredici Stati degli Usa, quelli che si ribellarono alla sovranità britannica nel 1776, come ricorda la data incisa alla base della struttura. L'occhio doveva invocare la benevola attenzione di Dio al nuovo Paese.

OCCHIO

L'Occhio venne utilizzato come simbolo geroglifico ed il termine Udjat (o Ugiat), con cui si legge, deriva da una parola che ha il significato di “essere integri e sani”. Il simbolo di per sé era quindi una immagine di buon auspicio, tanto per i vivi che per i morti.L'Occhio di Horus è nella religione egizia il simbolo di protezione, della prosperità, del potere regale e della buona salute, ed è personificato dalla dea Wadjet (o Wedjat, Uadjet, Wedjoyet, Edjo o Uto).

EGIZI

L'occhio destro del dio Horus, per esempio, era equiparato al sole e il suo occhio sinistro alla luna. A volte gli egiziani chiamavano l'occhio lunare “Occhio di Horus”, e l'occhio solare “Occhio di Ra”. L'emblema del Sole a forma di disco giallo o rosso nell'arte egizia rappresenta l'occhio di Ra.

OCCHIO

GRECIA E TURCHIA

L'"occhio Greco” (conosciuto anche come “occhio di Allah” o “Nazar”, nei paesi di cultura musulmana come la Turchia, o -in inglese- “Evil eye”), spesso in vetro o pasta vitrea o ceramica, rappresenta un occhio che è sempre vigile contro il malocchio gettato, anche involontariamente, dai complimenti che celano invidia.Il blu è un colore spirituale, che simboleggia la protezione dell'acqua del mare, di verità e purezza. E poi c'è il fatto che nelle regioni dell'Egeo, dove gli occhi chiari erano rari, si pensava che le persone con gli occhi azzurri, impartissero più facilmente la maledizione.

OCCHIO

La mano di Fatima, detta anche mano di ALO e nota per gli arabofoni come Khamsa (in arabo ﺧﻤﺴـة‎?, ossia "cinque"), è un amuleto caratteristico del Medio Oriente e del Maghreb.La Mano di Fatima fu anche simbolo di libertà per i musulmani. La storia descrive di una donna di nome Fatima che sacrificò la sua mano per essere liberata. Da un punto di vista religioso, la mano è collegabile alle basi stesse del credo islamico: le cinque dita della mano ricordano infatti i cinque pilastri dell'Islam della fede. Per l'Islam popolare, la Mano rappresenta tuttavia più che altro un rimedio infallibile contro il malocchio e gli influssi negativi in genere.

Per gli ebrei si tratta della Mano di Miriam, sorella di Mosè ed Aronne. Il numero cinque (hamesh in ebraico) rappresenta i cinque libri della Torah. Simboleggia anche la quinta lettera dell'alfabeto, He, che rappresenta uno dei nomi di Dio. Spesso la "Mano di Fatima" è decorata con un occhio. Rappresenta l'occhio che vede tutto. L'occhio che vigila sulla persona in possesso della "Mano di Fatima" e avverte e protegge dagli incontri malvagi. La "Mano di Fatima" rappresenta anche la femminilità, poiché viene mostrata come la mano sacra della donna.

LA MANO DI FATIMA

OCCHIO

BUDDISMO

Nel buddhismo ci sono due tipi di visione: gli occhi interni o gli occhi della saggezza (conosciuto anche come il terzo occhio del Buddha) e gli occhi esterni che vengono anche chiamati occhi materiali.

OCCHIO

MEDUSA

Oltre all'aspetto sacro, nell'antichità veniva conferito all'occhio anche un potere misterioso e distruttivo; ricordiamo ad esempio il mito di Medusa, la Gorgone che aveva il potere di pietrificare letteralmente gli uomini, rendendoli statue, con il suo sguardo. Tale mito affascina da secoli gli artisti e lo stesso Caravaggio decise di raffigurarlo con un'opera straordinaria, Scudo con testa di Medusa, nella quale la potenza espressiva e il realismo sono tutti concentrati negli occhi straniati del soggetto, che colpiscono immediatamente – e quasi pietrificano – lo spettatore.

OCCHIO

GIOCONDA

Leonardo da Vinci descrisse così questa parte del viso: "L’occhio, dal quale la bellezza dell’universo è specchiata dai contemplanti, e di tanta eccellenza, che chi consente alla sua perdita, si priva della rappresentazione di tutte le opere della natura, per la veduta delle quali l’anima sta contenta nelle umane carceri, mediante gli occhi, per i quali essa anima si rappresenta tutte le varie cose di natura”. Il genio toscano diede molta importanza agli occhi nei suoi dipinti; ricordiamo la notissima Gioconda, il cui sguardo è divenuto famoso almeno quanto l'enigmatico sorriso, ma sono tante altre le opere che potremmo prendere in considerazione.

OCCHIO

MUNCH

A cavallo fra il 1800 e il 1900 gli occhi diventano anche pozzi di buio, emblema dell'incomunicabilità umana, come nell'angosciante dipinto Occhi negli occhi di Edvard Munch, in cui un uomo e una donna sono uno di fronte all'altro, privati della bocca e degli occhi. Si guardano, ma senza vedersi e senza riuscire a comunicare.

MODIGLIANI

Divennero famosi anche i volti enigmatici e allo stesso tempo universali di Amedeo Modigliani, in cui al posto degli occhi erano presenti pozze vuote private delle iridi. La frase dell'artista “Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi” pare riassumere la sua incapacità comunicativa con l'altro sesso, ma anche, con un concetto più universale, la difficoltà di comunicazione fra le persone in genere.

magritte

OCCHIO

René Magritte utilizzò più volte gli occhi, anche in situazioni e contesti decisamente stranianti: nelle sue opere essi diventano fatti di cielo, formano un volto sospeso in aria, osservano lo spettatore al centro di un piatto, sembrano quasi guardare il mondo attraverso uno specchio deformato.

OCCHIO

Con il film Spellbound (Io ti salverò), del 1945, con gli attori Gregory Peck e Ingrid Bergman, dove il cineasta e Maestro del Brivido, Alfred Hitchcock (1899-1980), si avvalse della creatività surrealista di Salvador Dalì (1904-1989), per la realizzazione della sequenza del sogno. Nel Surrealismo, l’immagine dell’occhio occupò un posto centrale, era lo strumento per mostrare allo spettatore le “cose invisibili” e il tema della “doppia immagine”.

DALì

OCCHIO

TATUAGGI

Uno dei significati più ricorrenti è la saggezza e la conoscenza, poiché gli occhi sono spesso considerati come il simbolo della consapevolezza e della percezione; può rappresentare la ricerca della conoscenza e il desiderio di guardare oltre le apparenze superficiali per vedere la verità; è anche associato alla protezione e alla guarigione; è simbolo di protezione per se stessi o per qualcuno che si tiene a cuore; è il concetto di intuizione e visione interiore; può essere un richiamo alla nostra capacità di ascoltare la nostra voce interiore e di fidarci della nostra intuizione; possono anche evocare un senso di mistero e segretezza; desiderio di tenere le proprie emozioni e pensieri nascosti agli altri, o può essere un modo di esprimere l’attrazione per il mistero e l’ignoto.

GRAZIE DELL'ATTENZIONE

Caterina Del Monaco e Alice Negrini

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