Copia - Parità di genere
elena rogato
Created on March 20, 2024
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Transcript
nel lavoro
discriminazione di genere
cos'é?
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https://youtu.be/sLI70MkKVCI?si=D7C8YatyymdWnbAf anche i bambini sono sottoposti tutti i giorni alla discriminazione di genere, già dai primi anni di vita, viene insegnato che ci sono dei mestieri solo per donna e altri solo per uomini. alcuni cartoni che vengono mostrati sono sessisti
Tra i cartoni animati principale mi viene in mente; Mulan (1998) La protagonista del cartone è una fanciulla di nome Mulan, l'unica figlia della famiglia Fa, cerca di onorare la propria famiglia nell'unico modo in cui una donna può farlo nella società patriarcale cinese di quei tempi, ovvero diventare la sposa di un uomo di buona famiglia. Ma il suo obiettivo è piuttosto quello di combattere per il suo paese, Mulan decide di travestirsi da uomo e parte per il campo di addestramento. La scoperta è una cosa inammissibile e disonorevole per l'intera armata cinese, la cui pena è la morte.
Leggi e tutele
L'importanza delle donne nel Bauhaus E' passato più di un secolo dalla chiusura della famosa scuola del Bauhaus, ma ancora si sente la sua influenza sul design e sull'alta moda. L'uso di forme geometriche, linee nette e stacchi di colore è sempre molto attuale e contemporaneo. Diverse discipline si ispirano a questa sperimentazione col colore e con le varie geometrie, con l'aggiunta attualissima degli obiettivi ecologici e di scelte biosostenibili. Questo stile è così particolare per il suo approccio interdisciplinare, fiore all'occhiello del Bauhaus, che dagli Anni Venti è stata la visione anticipatrice, diretta alla sovrapposizione delle varie discipline, compenetrandole, dissolvendo i confini tra arte, architettura e design, che continua a influenzare il mondo del design e della moda attuale, particolarmente ricercato perchè rappresenta gusto e raffinatezza, che si contrappone al Pop abusato. Il suo principio distintivo è la semplicità e la funzionalità ed è in questa direzione che va il mondo di oggi, sempre più attento all'essenzialità in un fervore vitale che non lascia più spazio al superfluo. La modernità della scuola del Bauhaus, la sua importanza nelle influenze successive ne hanno fatto un'icona quasi fuori del suo tempo, un episodio unico e profetico del “futuro che verrà”. La storia de Bauhaus è ben documentata e la si può facilmente ricostruire. Nel 1919, in Germania, un volantino rende pubblico il manifesto-programma di una nuova scuola che prevedeva di riunificare l'Accademia di Belle Arti e la scuola di Artigianato Artistico di Weimar, sotto la nuova denominazione di Bauhaus Statale di Weimar. Il nuovo giovane direttore è Gropius. Nel manifesto vi è un appello a tutte le manifestazioni artistiche affinchè si ricongiungano per una nuova, grande architettura e per un ritorno all'artigianato come cammino purificatore del nuovo artista Totale Unitario (architettura, scultura, pittura). L'arte deve essere popolare e collettiva e non solo più dei salotti borghesi. Nello stesso periodo in Germania si approva la Costituzione della Repubblica tedesca democratica che il nazismo spazzerà via nel 1933. Gli allievi del Bauhaus vengono ospitati in edifici progettati da Van de Velve, già direttore prima. Con questa nuova scuola si ipotizza la fondazione di una Repubblica dello Spirito, ogni anno viene presentato un festival e si organizzano molte feste. Vengono praticati la musica, il teatro e l'arte figurativa. Ma l'avvio delle scuola è comunque molto faticoso anche a causa delle mancanza dei mezzi economici, in parte versati dal comune di Weimar. Vengono chiamati tre nuovi maestri: Feininger, Marcks e Itten. All'inizio non differisce molto dalla precedente Accademia in quanto le lezioni sono tradizionali, come le esercitazioni. Gli allievi inoltre sono più interessati alla pittura e scultura che all'artigianato. Il nuovo scopo della scuola è di istruire Artisti/Artigiani, perchè dicono che l'arte non si insegna, l'artigianato sì. Quindi la premessa per l'attività creativa è la conoscenza artigianale. Vi sono tre livelli di apprendimento: 1° apprendista (laboratorio artigianale), 2° lavorante (disegno e figura), 3° giovane maestro (corsi teorico-scientifici, uso dei materiali, anatomia e figura). Lo sbocco finale è finalizzato al raggiungimento di una nuova opera d'arte collettiva e monumentale moderna e a grandi imprese architettoniche e urbanistiche. Questi progetti si realizzeranno solo in parte, perchè troppo visionari. Ma resta costante lo stimolo a collaborare a manifestazioni diverse dell'arte, al superamento delle antiche discipline fino ad interessarsi al teatro, alla fotografia, alla grafica pubblicitaria, ai mobili, ai tessuti, alla tipografia e infine alla pittura e scultura. Vi sono quindi molti importanti laboratori artigianali. Nel 1922 vengono chiamati come docenti Klee e Kandinskij che collaborano fino al 1932, molto amici tra di loro. Itten si occupa del tirocinio degli allievi che dura 6 mesi: alla fine si viene ammessi o rifiutati. Di arte si deve parlare il meno possibile, Itten concepiva la didattica su sistemi di coppie e di opposizioni: è l'incontro tra l'arte e la vita, tra lo spirito ed il corpo. L'obiettivo è di accendere una luce nello spirito di ogni allievo. Itten vuole liberare le energie creative e autonome degli studenti esaltandone capacità e predilezioni soggettive. Si pretende la sinergia di forze fisiche, morali, spirituali, intellettuali. Si inizia con esercizi mattutini di concentrazione e di rilassamento e respiratori. I modi di vita sono per lo più molto informali. Vi sono sempre molte feste. Grande l'interesse per la filosofia e le religioni orientali, la numerologia, i saperi esoterici, egiziani, lo yoga, i Ching. Si segue un regime dietetico e depurativo, vegetariano: vi sono inoltre periodici digiuni e rituali. Ma nel complesso il Bauhaus è come una grande famiglia, anche se i conflitti sono frequenti tra i docenti e il direttore. I primi attacchi politici al Bauhaus si hanno fin dal 1919: i vecchi accademici sono contro i nuovi, molti studenti sono per un'arte tutta tedesca. Viene attaccata la pittura da cavalletto e all'interno della scuola avviene una scissione per cui viene rifondata la vecchia Accademia che crea problemi di coabitazione. Vi sono costanti attacchi e polemiche contro il Bauhaus, Gropius viene messo in discussione e la scuola è accusata di bolscevismo. I contrasti tra Gropius e Itten si fanno sempre più frequenti: Gropius è per una pluralità di linguaggi e vuole aprirsi al mondo esterno, alla produzione, mentre Itten vuole che la scuola diventi come un sacro convento dedicato al lavoro educativo: alla fine nel 1923 se ne va. Il Bauhaus è sostenuto finanziariamente dal governo della Turingia, ma i conservatori lo accusano di sprecare i contributi dello stato, mentre i risultati a dir loro sono scarsi. Perciò il governo della Turingia chiede una verifica del lavoro svolto attraverso una esposizione: gli studenti la preparano con grande impegno nel 1923 e addirittura preparano una casa interamente attrezzata con suppellettili di loro produzione. L'ideale della scuola è di tipo socialista: la mostra è molto ammirata. Vi si sente l'influenza del De Stijl. Gropius auspica una nuova sintesi, capace di ristabilire il contatto perduto tra arte e società, cultura e progresso, tradizione ed emancipazione. Secondo lui artigianato e industria sono alla pari, anche se è convinto che l'industria non sopravviva a favore dell'artigianato. Nonostante il grande successo di pubblico e di critica non vi è un riscontro economico, anche a causa della svalutazione del marco che rende quei momenti particolarmente critici. Anche da parte dell'industria non c'è alcun riscontro. La casa di Gropius viene perquisita perchè sospettato di attività comunista. Nelle successive elezioni vince una coalizione d'ordine: Gropius non trova l'intesa con la classe dirigente perchè vi è una forte campagna diffamatoria nei suoi confronti e anche un tentativo di privatizzare la scuola fallisce. Nel 1924 i maestri dichiarano sciolta la scuola e tutti la abbandonano. Molte altre città si offrono di ospitare il Bauhaus, ma la scelta cade su Dessau, ove il consiglio comunale con il sindaco decide di accoglierli. Il Bauhaus si trasferisce in modo provvisorio, mentre viene affidata a Gropius la realizzazione della nuova sede con l'edificio scolastico e quattro palazzine per i professori. Queste strutture sono collegate tra di loro con corridoi e parti sopraelevate. Gropius abbandona i piani planimetrici simmetrici per un impianto dinamico, mette in risalto telai strutturali, rivestiti di lisce superfici leggere e con grandi vetrate. E' l'essenzializazione della figura architettonica. Si materializza la sintesi tra forma-vita, forma-tecnica, spirito-materia, artistico-innovazione tecnica: è il cuore del pensiero del Bauhaus. Il nuovo complesso viene inaugurato nel 1926: si notano la geometria cubica degli edifici, le grandi vetrate, le terrazze e i solarium. Le lavanderie e le cucine molto attrezzate e moderne, gli arredi a scomparsa, i divani letto e gli armadi a muro. Nonostante la nuova sede, la didattica si deve adattare alla nuova situazione: vengono diminuiti i laboratori a 6: tessitura, metallo, pittura murale, grafica, pubblicità, falegnameria, laboratorio plastico. Klee e Kandinskij ottengono un laboratorio libero di figurazione pittorica, una vera e propria classe di pittura: ora il Bauhaus vive una nuova fase in cui maggiore è il disinteresse per la precedente integrazione tra le arti, mentre viene marginalizzata l'arte figurativa. La giovane moglie di Gropius ritiene finito il tempo dei pittori e Gropius accondiscende. La scuola diventa sempre più una scuola di architettura. Nel 1928 decide di andarsene e si dimette proponendo al suo posto Meyer. Gli allievi ne sono molto dispiaciuti, ma nulla possono, devono accettare Meyer che ristruttura la didattica: per lui l'architettura non era un processo estetico, ma organizzativo-sociale-tecnico-economico-psichico. E il fine per lui è una superiore organizzazione dei processi vitali, definita non dai procedimenti tecnici, ma da diagrammi funzionale ed economici. Il numero degli allievi si riduce ancor più e il Bauhaus diventa un centro architettonico. Intanto si acuiscono i conflitti politici anche perchè tra gli studenti vi sono cellule comuniste. Anche Meyer si richiama all'insegnamento filosofico marxista per cui i partiti conservatori, i nazionalsocialisti che stanno aumentando sono sempre più rabbiosi contro il Bauhaus. Nel 1930 Meyer si dimette per salvare la scuola, ma è inutile. Va a lavorare in Russia. Viene fatto direttore Van der Rohe, architetto prestigioso per i lavori effettuati in Germania e in Spagna, ma vi sono provvedimenti repressivi contro gli studenti che favoriscono iniziative politiche di sinistra e molti problemi economici. Viene nuovamente ristrutturata la didattica e la centralità e l'autonomia dell'insegnamento sono più restrittivi. Si rinuncia al corso preliminare, fiore all'occhiello del Bauhaus. Gli allievi di architettura possono ora non seguire altri corsi e non esiste più l'integrazione fra le discipline. La politica prende il sopravvento e nel 1932 i nazionalsocialisti ottengono la maggioranza nella regione di Dessau. Il sindaco Hesse deve accompagnare in visita al Bauhaus il nazista Freyberg, primo ministro del Land: e l'esito è negativo, per cui il 22 agosto del 1932 il Consiglio Comunale di Dessau sospende per settembre le attività del Bauhaus. Ci sono ancora fondi dagli introiti delle licenze di produzione: si può assicurare esistenza al Bauhaus nella periferia di Berlino come scuola privata gestita da Van der Rohe, sono rimasti solo Kandinskij, Scheper e Albers come docenti. Ma nel 1933 la Gestapo occupa la nuova sede di Berlino affittata da Van der Rohe, la perquisisce e la mette sotto sequestro. E' così la fine del glorioso Bauhaus. Anche le donne erano accettate tra gli studenti del Bauhaus: le studentesse sono state in tutto 475, si sono messe in luce per la loro creatività, purtroppo oscurata dalla “presunta “ supremazia maschile, sostenuta da Gropius e perpetrata anche dai suoi successori, in linea con la mentalità dei tempi. Le allieve, dopo il biennio propedeutico di 6 mesi, incentrato sulla liberazione delle facoltà creative e l'acquisizione dell'autonomia progettuale, venivano instradate ad iscriversi ai corsi di specializzazione in cucitura e in ceramica, ritenuti più congeniali al mondo femminile. I corsi frequentati dai maschi, come quello di architettura, al quale ambivano molte di esse, era ostacolato: solo 36 di esse ne ebbero accesso. La maggioranza delle ragazze si divise tra Ceramica, Fotografia, Stampa, Legatoria, Pittura murale_, Falegnameria e Lavorazione del vetro. Tutto ciò avveniva a discapito del Manifesto del 1919, in cui si proclamava -che uomini e donne potevano liberamente accedere nella nuova scuola nella più assoluta uguaglianza. Gropius arrivò a sostenere la necessità di creare una “classe delle donne”. In ogni caso le donne seppero farsi valere e sono portatrici di storie intense ed avvincenti: ebbero una grande determinazione a trovare una propria strada, che fu sicuramente impervia perchè dovettero mettersi alla prova, in un modo alternativo, in settori fino a quel momento non accessibili alle donne, con attività di tipo nuovo e di gusto moderno. Le donne del Bauhaus condividevano il look, potevano indossare i pantaloni e sfoggiare il taglio dei capelli a caschetto, il che denotava indipendenza e modernità, non disdegnando anche calze di seta, come le cravatte maschili. Anche i maschi avevano una livrea che si può definire unisex: pantaloni larghi, giacche marroni con il cappuccio, simile alle cotte dei monaci, che conferivano agli studenti un aspetto quasi monacale, sottolineato da diete vegetariane, di esercizio fisico e astinenza dal sesso, tutte pratiche caldeggiate se non imposte dalla scuola, che esaltava l'interesse per la realtà dello spirito, inducendo gli studenti ad interrogarsi sul rapporto tra vita e sovrannaturale. Anche molte ragazze condivisero questo modo di pensare, di esistere e di vestire, almeno fino al 1922, anno in cui Gropius lasciò la scuola. Delle 475 studentesse iscritte al Bauhaus solo 181 proseguirono gli studi fino al diploma e alcune divennero insegnanti della scuola: una è stata la moglie del docente Albers, Anni Albers, artista di talento e fama, regina del telaio come una moderna Penelope, e una seconda fu Marianne Brandt, considerata Signora dei Metalli. La ragazza potè frequentare l'Officina dei Metalli grazie all'interessamento di Moholy-Nagy che ne apprezzava la creatività e la bravura tecnica, tuttavia fu costretta ad anni di dura gavetta perchè era osteggiata dai colleghi che condividevano il maschilismo di Gropius. In ogni caso è stata lei a disegnare alcuni dei pezzi più iconici che connotano il Bauhaus, inventando e creando oggetti casalinghi in forme semplici ed essenziali, caratterizzati dalla combinazione di materiali diversi, come il portacenere che ricorda una palla di metallo dimezzata, un infusore e un filtro per tè d'argento, esempi di ricerca e di semplicità nel processo di imbutitura e stampaggio. E sua è anche una piccola teiera in ottone argentato e legno di ebano, progettata nel 1924, a pianta circolare, con un coperchio tondo e una maniglia semicircolare. Sono sue le stoviglie in ottone, argento, vetro ed ebano, testimonianza, anche se sono fatte a mano, di una nuova estetica finalizzata alla produzione industriale. Fu molto apprezzata anche dai suoi maestri per il progetto di mobili e di arredi di interni, persino Gropius le chiese delle collaborazioni. Il suo è stato un passo da gigante verso l'uguaglianza, che avrebbe dovuto essere un dato di fatto in quella scuola che si professava all'avanguardia e democratica, fondata sul principio di collaborazione tra maestri e allievi. Gunta Stoltz assunse, dopo essere stata allieva, la direzione della Tessitura nel 1926, attività che ricoprirà fino al 1931, campo in cui eccelleva, con la sua voglia di sperimentare e per la predilezione per il patchwork, per le linee ondulate dei suoi tessuti che si fondono in mosaici con stupendi colori. La sua creatività concretizzò meravigliosi arazzi e tappeti. Anche Lilly Reich fu docente al Bauhaus di Berlino, straordinaria nel campo del design e dell'architettura d'interni. La prima donna ad insegnare Caratteri Topografici a Weimar fu Dora Wibiral, allieva talentuosa di Van der Velve, anche se un vero laboratorio di stampa topografica viene aperto solo più tardi a Dessau: la Wibiral dal canto suo, a causa di una storia d'amore con Dorothea Seeligmuller, insegnante al Vorkurs, fu allontanata dal Bauhaus. Tra de docenti vi fu anche l'intellettuale Lydia Gertrud Grunow, che raccolse le sue esperienze presso la scuola nel saggio “La creazione della forma vivente attraverso il colore, la forma e il suono”, testo importante pubblicato nel catalogo della prima mostra del Bauhaus tenutasi a Weimar. Questo saggio si poneva come obiettivo di armonizzare i sensi tra di loro, partendo da una esplorazione delle relazioni tra colore, suono, e movimento: il suo cerchio di 12 toni cromatici stabilisce un'analogia con la musica dodecafonica di Schonberg e inoltre esplora le correlazioni tra forma e colore in modo da poterlo confrontare con la linea dei corsi tenuti da Itten, Klee e Kandinskij. Maestra di attività motoria femminile e coreografa fu Carla Grosch: a lei si devono gli esperimenti di movimento per consentire una nuova connessione tra corpo e spirito. Non mancarono le storie d'amore al Bauhaus, tra allieve e professori e numerose furono le relazioni tra gli studenti, dal momento che un terzo delle studentesse trovò marito nella scuola e si ritirò. Ma ciò che è più notevole è il contributo che diedero in seguito alle arti le donne che avevano frequentato la scuola: importante da ogni punto di vista anche per l'impulso che diedero al design col creare oggetti che in seguito sono diventati di uso comune e vengono utilizzati ancora oggi. Il design è frutto di un'evoluzione e di una confluenza di idee: il concetto fondamentale della scuola del Bauhaus era che “tutto si adatta alle nostre esigenze”, rispettando estetica e funzionalità in uno spirito visionario dall'approccio moderno che ha unificato le discipline: concetti che rimangono attuali e onnipresenti, mentre molte massime del Bauhaus sono entrate nel linguaggio comune. Non va dimenticato che nella cultura digitale è importante semplificare le cose e connettere le persone, le immagini, i marchi e le esperienze. Anche in questo campo, nonostante le difficoltà incontrate, le donne hanno fatto sentire il proprio valore e l'inesauribile creatività, anche perchè in genere la donna è la principale fruitrice degli oggetti del design...
Le donne oggetto
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Una società sessista, la donna è la protagonista indiscussa nelle immagini pubblicitarie sia televisive che su carta, viene vista come donna oggetto.
Malala la battaglia per i diritti delle donne
Tutto ebbe inizio quando Malala era una normalissima bambina di 11 anni e abitava in un villaggio del Pakistan. Sveglia, intelligente e molto curiosa, Malala adorava andare a scuola ed era convinta che grazie all’istruzione avrebbe potuto realizzare i suoi sogni. Un giorno però i talebani, il gruppo di estremisti islamici armati fino ai denti, giunsero nella valle dove Malala viveva con la sia famiglia e di colpo tutto cambiò. Questi fondamentalisti religiosi infatti volevano (e vogliono tutt’ora) relegare le donne al solo ruolo di madri e mogli obbedienti, vietandole dunque l’accesso a impieghi, posti di responsabilità e perfino alla possibilità di frequentare le scuole con i loro coetanei. Una femmina – pensano i talebani – non deve pensare o istruirsi, ma solo imparare a badare alla casa e fare tanti figli! Malala però non accettò di dover rinunciare alla sua vita ed essendo dotata di un’ottima capacità di scrittura, cominciò a tenere un blog in cui rivendicava il diritto di tutte le donne di ricevere un’istruzione e poter godere delle stesse possibilità dei maschi. Ovviamente questo non piacque per nulla ai talebani, che si sentivano minacciati da questa voce fuori dal coro. E le conseguenze non si fecero attendere… Il 9 ottobre 2012 infatti, un gruppetto di uomini armati avvicinò lo scuolabus sul quale stava salendo Malala e le spararono in testa. Esploso il colpo, i sicari si allontanarono lasciando la ragazzina per terra in un bagno di sangue. La storia di Malala però non era destinata a finire nel modo progettato da quei vigliacchi. Trasportata di corsa all’ospedale locale, Malala infatti venne salvata al termine di una lunga operazione chirurgica e un ospedale di Birmingham, in Gran Bretagna, si offrì di accoglierla per curarla e garantirle protezione. UN EROINA DA NOBEL Scampata alla morte, Malala non si fece intimidire dalle minacce talebane (che rivendicarono l’attentato) e con il suo blog, i suoi discorsi e i suoi viaggi, divenne la paladina mondiale per l’affermazione dei diritti civili delle donne del suo Paese (e di tutto il globo). Il 12 luglio 2013, giorno del suo sedicesimo compleanno, si presentò davanti ai grandi del pianeta e parlò al Palazzo di Vetro, la Sede dell’ONU a New York, trasmettendo un messaggio pacifico ma deciso per ribadire la necessità di compiere ogni sforzo possibile affinché tutti bambini del mondo possano andare a scuola e avere la chance di costruirsi un futuro. Per i suoi sforzi, nel 2014 ricevette a Oslo, il Premio Nobel per la Pace. La sua frase più celerbe – “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo” – è ormai diventata una citazione storica. ANCORA A LOTTARET Oggi Malala è fresca di laurea all’Università di Oxford, continua a scrivere libri (il suo più celebre Io sono Malala è ormai un bestseller mondiale) e continua a battersi per la difesa delle donne. È dell’ottobre del 2021, ad esempio, un accorato appello all’attenzione internazionale sugli avvenimenti in Afganistan, dove il ritorno dei talebani sta facendo ripiombare il Paese nel regime oscurantista e repressivo che la giovane conosce fin troppo bene.
Nonostante tutto...
Le donne hanno sempre avuto un ruolo importante nella società di ogni epoca, e si sono sempre battute per i propri diritti
Pubblicità sessiste
Cosa vieta la legge nel lavoro, per evitare tali discriminazioni: - che ti vengano poste domande sul tuo stato di gravidanza, sul tuo stato di famiglia o sui tuoi progetti futuri in ambito familiare; - che all'atto dell'assunzione ti invitino a sottoscrivere una lettera di dimissioni in bianco oppure ti chiedano di sottoporti - a test di gravidanza; - che ti chiedano requisiti di accesso non giustificati dall'attivita lavorativa che devi svolgere (es. altezza minima, particolari capacità di forza fisica, ecc...); - che al rientro dalla maternità o da un congedo ti vengano affidate mansioni di contenuto inferiore a quelle precedentemente svolte; - che le prestazioni uguali o di pari valore ti vengano corrisposte retribuzioni o qualifiche differenti in base al sesso; - che l'organizzazione del lavoro incida diversamente a seconda del sesso (ad es. quando vengono organizzati corsi di formazione in orari inconciliabili con le proprie esigenze personali).