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l'economia fascista
Alessandra Vessella
Created on March 20, 2024
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Transcript
By Irene Rainieri, Alessandra Vessella
L'ECONOMIA FASCISTA
"Abbiamo dei vecchi e dei nuovi conti da regolare: li regoleremo"
Questo tipo di economia portò ad un notevole progresso ma ben presto, a seguito delle leggi fascistissime, si ebbe una svolta andando a favore del dirigismo.
In questo primo periodo Alberto De Stefani, ministro delle finanze dal 1922 al 1926, attuò una politica economica di tipo liberista, con lo scopo di ridurre il debito pubblico e di rilanciare gli investimenti privati.
La i fase liberista
1927 Carta del Lavoro In favore dei lavoratori, elencava una serie di diritti per la tutale degli operai.
IL CORPORATIVISMO
Il fascismo si presenta come fautore del corporativismo, ovvero un progetto economico come una terza via tra capitalismo e il socialismo.
Questa rivalutazione provocò una crisi di liquidità che mise in difficoltà la imprese e determinò una recessione (dal 1927).
Oltre a introdurre un forte dazio sull’importazione del grano, attuò una forte stabilizzazione monetaria (quota 90).
Nel luglio del 1925 il ministro delle finanze è Giuseppe Volpi.
La ii fase protezionistico-deflazionista
Avviò la politica autarchica del fascismo, che si sarebbe ulteriormente ramificata nella seconda metà degli anni ’30.
Il 15 ottobre 1926 un migliaio di contadini assieparono piazza Vitelli per ascoltare il discorso del Duce al Teatro Costanzo di Roma.
11 giugno 1925, Mussolini proclama la Battaglia del Grano, con un forte impegno propagandistico e tecnico da parte del regime.
la battaglia del grano
Prestigio internazionale
Espressione che indica la rivalutazione, attuata nel 1926 per volontà di Mussolini, della lira italiana nei confronti della sterlina. La moneta italiana, che aveva subito una pesante svalutazione nel periodo successivo alla I guerra mondiale, fu portata a un cambio di 90 lire per una sterlina.
la "quota 90"
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Nel 1933 fu creato l’Iri (Istituto per la Ricostruzione Industriale) che concentrò nelle mani dello Stato i più importanti settori produttivi, come l’industria siderurgica bellica, estrattiva e cantieristica. Attraverso questo Istituto, cui si affiancò l’Imi, Istituto Mobiliare Italiano, lo Stato si trovò ad assumere la funzione di principale imprenditore italiano e di centro dell’intermediazione finanziaria.
La iii fase, lo stato banchiere e imprenditore
Consorzio di Bonifica di Piscinara canalizzazione delle acque del bacino del fiume Astura.
Bonifica e risanamento delle paludi
Consorzio di Bonificazione dell'Agro Pontino, un'area relativamente inferiore, ma costituita dai territori siti sotto il livello del mare e quindi dove la bonifica fu maggiormente complessa.
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Tuttavia, gli effetti della crisi si ripercuotono comunque sull’Italia in particolar modo sul settore manufatturiero, sulla disoccupazione e sui prezzi che diminuirono. I disoccupati nell'industria sono più di un milione, mentre i salari vengono abbassati ancora di più.
Questa crisi procurò, a livello mondiale, una contrazione dei salari, produzione, occupazione e altri indicatori economici utili per capire lo stato di salute di una nazione.
Il 29 Ottobre del 1929 viene ricordato come il “martedì nero” per via del crollo della borsa di Wall Street che scatenò una crisi mondiale a catena a partire dagli USA e arrivò anche in Italia. In Italia invece gli effetti della crisi si sentirono poco inizialmente per via del fatto che era già un paese in semi-recessione, in virtù delle scelte politiche ed economiche di Mussolini come il caso della quota 90
La crisi del 1929
LA GUERRA IN ETIOPIA
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Essa fu realizzata anche in risposta alle sanzioni economiche contro l’Italia deliberate dalla Società delle Nazioni per l’occupazione dell’Etiopia. La Società delle Nazioni cancellò le sanzioni dopo sette mesi; il regime proseguì con l'autarchia, che fu enfatizzata dalla propaganda del consumo di beni prodotti in Italia.
Il protezionismo assunse le forme dell’autarchia, avviata ufficialmente nel 1936 con lo scopo di raggiungere l’autosufficienza economica.
la iv fase, l'autarchia
L'Ufficio propaganda del PNF pubblicò l'opuscolo ''Sapersi nutrire'', con consigli alimentari e norme dietetiche, che metteva in guardia dai malanni provocati dall'eccesso di cibo (''Ne uccide più la gola che la spada'', ''gli obesi sono infelici''.
I SURROGATI
- L’autarchia riguardò alcuni settori strategici;
- In campo alimentare il regime propagandò l’adozione di “uno stile di vita frugale e guerriero”, anche attraverso la sostituzione della carne con il pesce e della pasta con il riso;
- Proliferarono i surrogati, prodotti autarchici spesso scadenti: al posto del caffè furono utilizzati l’orzo, la ghianda e il fico e il caffè di cicoria;
L'improvviso ed esponenziale caldo dei profitti di wall street nell'arco del 1929.
Il 18 novembre 1935 furono adottate le sanzioni contro l'Italia. Simili lapidi furono disposte in quasi tutti i comuni italiani
Attestato dell'aeronautica militare che un aviere ha consegnato 36,6 g di oro all'erario contro le sanzioni.
Il regime estese l’autarchia anche al piano dei costumi e del linguaggio. Come è noto il saluto romano con il braccio teso doveva sostituire la stretta di mano (una mollezza anglosassone), l’uso del “voi” doveva sostituire quello del “lei”.
«Se un membro della Lega ricorre alla guerra, infrangendo quanto stipulato negli articoli XII, XIII e XV, sarà giudicato ipso facto come se avesse commesso un atto di guerra contro tutti i membri della Lega, che qui prendono impegno di sottoporlo alla rottura immediata di tutte le relazioni commerciali e finanziarie, alla proibizioni di relazioni tra i cittadini propri e quelli della nazione che infrange il patto, e all'astensione di ogni relazione finanziaria, commerciale o personale tra i cittadini della nazione violatrice del patto e i cittadini di qualsiasi altro paese, membro della Lega o no.»
«La nostra lira, che rappresenta il simbolo della Nazione, il segno della nostra ricchezza, il frutto delle nostre fatiche, dei nostri sforzi, dei nostri sacrifici, delle nostre lacrime, del nostro sangue, va difesa e sarà difesa.»
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