Presentazione Essenziale
Alice Orneli
Created on March 19, 2024
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Transcript
I mosaici romani
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- Il mosaico nasce in Grecia attorno al III secolo a.C.. Con l'influenza greca a roma, anche in questa città venne adottata questa tecnica di disegno (più o meno nello stesso secolo).
- In latino veniva chiamato “opus musivum”, cioè “opera delle Muse” oppure “rivestimento applicati alle grotte dedicate alle muse.
- Inizialmente si usava per i pavimenti, resistenti e facili da pulire, per impermealizzare la terra battuta, ed erano in bianco e nero. Solo nel I sec. a.C. venne adottato anche per le pareti.
- Le tessere potevano essere di diverse dimensioni, più erano piccole e più preciso risultava il mosaico. Tuttavia, più le tessere erano piccole e più costavano, quindi si usavano solo nelle case di lusso, e nei luoghi pubblici o nelle abitazioni meno lussuose.
Introduzione
ETÀ REPUBBLICANA
ETÀ REPUBBLICANA
Periodo storico
ETÀ IMPERIALE
DECLINO DELL’IMPERO
I mosaici
TECNICA
MANSIONI DEGLI OPERAI
TIPI DI MOSAICO
LE DECORAZIONI
ESEMPI DI MOSAICI
Mosaico delle province
Una delle più antiche e importanti testimonianze iconografiche dei commerci checonvergevano a Ostia è senza dubbio rappresentato dal mosaico delle Terme di Via dei Vigili,noto anche come “Mosaico delle province”.Esso è pertinente a un impianto termale, databile all’età dell’imperatore Claudio (41-54 d.C.),obliterato e in larga parte distrutto a seguito dell’edificazione delle successive termedomizianee e quindi, definitivamente, da quella delle adrianee Terme di Nettuno,visibile è un pregevole mosaico in bianco e nero in cui, all’interno di una cornice a meandro, contestualmente alle quali fu realizzata la strada nota come Via dei Vigili. Saggi di scavo condotti al di sotto della strada hanno portato alla luce ciò che resta dell’impianto termale dell’età di Claudio, di cui non è possibile precisare l’estensione. L’unico elemento tuttora sono racchiusi riquadri con rappresentazioni di armi e motivi geometrici. La parte centrale è decorata da un riquadro su cui sono raffigurati delfini, fiancheggiato dalle personificazioni delle Province e dei venti, simboleggiate rispettivamente da teste femminili e da teste maschili.
Le piccole tessere in pietra calcarea o marmo, in selce e pietre locali colorate, ricoprono pareti e pavimenti componendo motivi geometrici e floreali, raffigurazioni mitologiche, divinità, navi scene di pesca e lavoro quotidiano.
Nella città di Ostia antica, il porto di Roma fondato nel VII secolo a.C., dal re Anco Marzio. e decaduto in epoca tardoantica, sono conservati straordinari mosaici policromi e in bianco e nero.
Ercolano
Roma
Pompei
Terme di Diocleziano
Il Cave Canem
La casa dell’atrio a mosaico
Villa Romana di Patti
Villa Romana del Casale, Desenzano
Villa Romana di Russi
Villa Romana del Tellaro, a Noto
Villa romana del Casale, Piazza Armerina
5. Mosaici di Conimbriga
1. Mosaico di Noheda, Spagna
2. Mosaici di Ucetia
3. Mosaico di Rutland (Inghilterra)
4. Mosaici di Antakya
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Mosaici di Conimbriga: è un sito archeologico del Portogallo, di un’antica città romana, e i suoi mosaici rappresentano una straordinaria testimonianza dell’arte romana. Sono importanti per la comprensione della società romana , poiché riflettono i valori culturali, le credenze religiose e le preferenze estetiche dei residenti dell’epoca. I mosaici furono realizzati con tessere di marmo, pietra o ceramica. Molti mosaici ,inoltre, contengono diverse informazioni su artisti o su quel particolare contesto storico. Molto vicino a Conimbriga possiamo trovare la Villa di Rabacal , villa dotata di splendidi mosaici che includono scene mitologiche, paesaggi, animali e motivi geometrici
Nel 1971, nel corso di scavi illegali, fu ritrovata una villa romana situata a destra del fiume tellaro Ci vollero 20’anni per poter riportare alla luce la parte centrale della villa è il pavimento il quale è formato da mosaici policromi con motivi geometrici è situato a nord, a ovest invece è presente un altro pavimento con un mosaico rappresentante ghirlande, che purtroppo non è completo. Il mosaico di Villa Romana del Tellaro, a Noto, è un'opera di arte romana datata intorno al IV secolo d.C. Questi mosaici è considerato uno dei migliori esempi di arte romana in Sicilia e rappresenta scene mitologiche e di caccia con anche motivi geometrici e floreali. il mosaico di questa Villa rifletta lo stile romano dell'epoca. quasi sicuramente realizzato da artisti africani
Il mosaico di Villa del Casale è uno degli esempi più straordinari di arte romana. Si trova a Piazza Armerina, in Sicilia. Questo complesso di mosaici risale al periodo tardo romano (IV d.C.). I mosaici più famosi di Villa del Casale raffigurano scene mitologiche, di caccia e di vita quotidiana dell'epoca romana.Questi mosaici sono realizzati quasi sicuramente da artisti AfricaniE' stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità, dall'UNESCO, nel 1997 poiché sono tra i mosaici meglio conservati in tutto il mondo.
l mosaico di Villa Romana del Casale di Russi a Ravenna è un'opera artistica di epoca romana risalente al IV secolo d.C. Situato all'interno di una lussuosa villa romana, il mosaico presenta motivi geometrici e floreali riccamente decorati ma monocolore. Questi mosaici sono datati intorno al II-I sececolo a.C. ma fu modificato intorno al II secolo d.C., allora centro agricolo molto importante per il centro Italia. Le pareti attorno a questo mosaico sono decorate con pitture a motivi vegetali, piccoli animali e imitazioni di decorazoni in marmo
Mosaico di Rutland (Inghilterra): ritrovato in cattive condizioni, questo mosaico è stato scoperto sotto i campi di Rutland (Midlands orientale). Si tratta del primo mosaico romano rinvenuto in Inghilterra con scene tratte dall’Iliade. Si pensa che decorasse la sala da pranzo di una villa romana. Il mosaico raffigura la battaglia tra Achille e Ettore. La villa risale al III secolo d.C.. Tuttavia ancora gran parte del sito non è stato scavato.
Sul pavimento delle antiche terme di Diocleziano (erette tra il 298 e 306 d.C.) sopraelevato rispetto all’antico piano di calpestio (che rimane visibile da lastre di cristallo), è visibile questo immenso mosaico che fino a pochi anni fa era custodito nei depositi della Soprintendenza. Rinvenuto nel 1931 nella villa di Nerone ad Anzio, mostra una trama di eleganti volute che incorniciano Ercole mentre stringe vittorioso il corno appena strappato dal capo sanguinante del dio fluviale Acheloo. Questo mosaico si trovava nell’aula XI, Quest’Aula veniva usata come una vera e propria vasca di raccolta per incrementare la portata d’acqua della natatio, ossia la grande piscina scoperta.
Nella villa di patti sono situati 2 mosaici: uno del peristilio che consiste in una griglia di pannelli quadrati che sono inseriti in una cornice ornata da alloro e ghirlande, il secondo invece del triportico che presenta medaglioni circolari e ottagonali che includono animali. Anche questi sembrano realizzati da artisti africani. Questi mosaici, come la maggior parte dei precedenti sono datati intorno al III d.C.
I mosaici di villa romana del casale a desenzano purtroppo non sono completamente visibili e soprattutto hanno subito diverse modifiche per colpa delle modalità di protezione le quali si sono rivelate tutte estremamente dannose per essi. Questi mosaici, da quel che si può dedurre dai resti, rappresentano scene a carattere pagano, datati dal I secolo a.C. al IV d.C.
Le mansioni erano divise, a volte eseguite dalla stessa persona, e avevano nomi specifici:
- pictor imaginarius: stabilisce ed esegue il disegno e i materiali
- pictor parietarius: riporta il disegno sulla parete
- musivarius: realizza il mosaico sulla parete
- tessellarius: lavorava i mosaici pavimentali.
I mosaici si distinguevano in:
- opus signinum: per pavimenti, con tessere distanziate a disegni geometrici, spesso usati nei mercati e negozi.
- opus segmentatum: per pavimenti, per disegni semplici, spesso usati nei ninfei.
- opus tessellatum: cubetti grandi, fino 2 cm di lato; per bordure, fondi, disegni geometrici.
- opus vermiculatum: tessere più piccole per sfumature di colore, per i contorni delle figure. Più sofisticato e indicato per comporre veri e propri quadri
- opus sectile: piccole lastre di colori diversi per composizioni geometriche.
- opus alexandrinum: tessere di marmo colorato, bianchi e neri su fondo rosso, o porfido (roccia vulcanica) rosso e serpentino verde..
- opus musivum: mosaico parietale in pasta vitrea
L’esecuzione aveva varie fasi: prima si disegnava la scena su carta, secondo le indicazioni del committente, e poi si copiava sulla parete/pavimento. Si stendevano tre strati:
TECNICA:
- Lo statumen (conglomerato di grandi ciottoli)
- Il rudus (strato di pietra e calce alto 25 cm)
- Il nucleus (strato di cemento di 12 cm)
Mosaici di Ucetia: situati nella città romana, Ucetia , a sud della Francia, questi mosaici risalgono a un periodo tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C. I mosaici sono decorati con motivi geometrici tradizionali che incorniciano due medaglioni. Uno dei medaglioni è circondato da vari animali policromi, l’altro ,invece, è impressionante per le sue grandi dimensioni. Si presume che questi due mosaici appartenessero a un edificio pubblico.
Mosaici di Antakya: sotto i lavori del Museum Hotel ad Antakya(Turchia), si nascondeva un immenso mosaico, un pezzo unico di circa 1050 metri quadri. Questa opere è stata realizzata tra il III e il IV secolo d.C., per vari terremoti si sono creati gli avvallamenti del mosaico creando un effetto a “tappetto”. In questo luogo i romani hanno costruito un foro con un superbo impianto termale dotato della pavimentazione a mosaico che vediamo oggi. Sono stati ritrovati ,inoltre, resti di ville romane datate tra il II e il III secolo d.C.
Il mosaico di Villa del Casale è uno degli esempi più straordinari di arte romana. Si trova a Piazza Armerina, in Sicilia. Questo complesso di mosaici risale al periodo tardo romano(IV d.C.). I mosaici più famosi di Villa del Casale raffigurano scene mitologiche, di caccia e di vita quotidiana dell'epoca romana. E' stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità, dall'UNESCO, nel 1997. Realizzati quasi sicuramente da artisti Africani
Nel III sec. d.C. torna lo stile severo, e il disegno diventa rozzo e schematico.
DECLINO DELL’IMPERO
Dapprima, provenendo dalla grecia, presentavano temi della mitologia greca, o fortemente influenzati da essa, successivamente i romani definirono un loro stile: temi mitologici romani, motivi geometrici, paesaggi, cornici, colonnine, arabeschi e vegetazione stilizzata. La stilizzazione era una novità.
ETÀ REPUBBLICANA
Erano principalmente in bianco e nero e pavimentavano le terme, i mercati, i fori e i templi, ed era usanza mettere dei piccoli mosaici davanti la casa che avvertiva del nome di essa o in segno di accoglienza, o anche il famoso “Cave canem”, “Attenti al cane”. Andavano di moda gli xenia, “i doni ospitali”: piccoli quadri con frutta, verdura, pollame, cacciagione, che si usavano offrire offrire agli ospiti.
Questa dicitura che in latino significa ” Attenti al cane”, veniva posta all’ingresso delle case degli antichi Romani.La più famosa è quella ritrovata su un mosaico pavimentale nella casa del Poeta Tragico di Pompei (Regio VI, Insula 8, nº 5). Il mosaico raffigurava un cane minaccioso e feroce in posizione d’attacco legato ad una catena, era realizzato con tessere bianche, nere e rosse, su pavimento con fondo bianco e rombi neri, con doppia cornice nera lungo tutto il bordo d’ingresso.Riporta ben chiara la scritta Cave Canem ai piedi del minaccioso custode di casa. Questo tipo di mosaico si può anche trovare nella casa del Paquio Proculo e nella casa di OrfeoLa casa dell’atrio a mosaico di Ercolano si trova nell’insula IV. Prende il nome dal particolare pavimento a mosaico di cui era composta l’intera dimora.
La casa dell’atrio a mosaico di Ercolano si trova nell’insula IV. Prende il nome dal particolare pavimento a mosaico di cui era composta l’intera dimora.L’ingresso della casa dell’atrio a mosaico presentava un pavimento con un mosaico in bianco e nero. Colori che vennero ripoposti anche nell’atrio, qui però il mosaico fu realizzato con una caratteristica forma a scacchiera e al centro come in tutte le case tipiche romane vi era l’impluvium.Attualmente il pavimento dell’atrio si presenta con una particolare ondulazione, dovuta alle scosse di terremoto causate dall’eruzione del Vesuvio che fece cedere la struttura portante della pavimentazione.
ETÀ IMPERIALE
Adesso il mosaico, prima limitato a domus e ville, si estende anche alle case comuni (come possiamo osservare a Pompei). Erano perlopiù motivi geometrici, e quindi dello stile detto neoattico. Questo stile rimarrà in voga fino al I sec. d.C., ed era caratterizzato da forme decorative semplici e dalla predomina dei colori bianco e nero, e perciò viene definito anche “stile severo”. Sotto Augusto le figure geometriche si intrecciano a motivi vegetali. Con Claudio, invece, tornano le figure animali e umane. In età Adrianea prevale il floreale stilizzato, e il mosaico inizia a diffondersi anche sulle grandi volte.
Mosaico di Noheda: situato nella villa romana di Cuenca, in Spagna, scoperta nel XX secolo. Si pensa che la villa sia stata costruita nel III secolo d.C. e durante varie ricerche si sono ritrovati vari frammenti di mosaico. I volti in questi frammenti sembrano rappresentare Paride e Elena. Nella stanza principale è pavimentato un mosaico composto da ben sei pannelli figurativi, realizzato con tessere molto piccole. Ogni pannello rappresenta una storia diversa, il primo la gara tra il re Enomao e Pelope, il secondo una campagna teatrale, il terzo il giudizio di Paride e il rapimento di Elena, il quarto un corteo dionisiaco, il quinto è molto simile al secondo e invece l’ultimo pannello è caratterizzato da motivi marini. Questo mosaico non solo è il più grande della Spagna romana ma è anche unico per la grande profusione iconografica e la struttura variegata e complessa.