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Francesco AmicoCristiana LadelfaElisa Sorbello

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Diritto alla disconnessione

Per diritto alla disconnessione si intende il diritto per il lavoratore di non essere costantemente reperibile, ossia la libertà di non rispondere alle comunicazioni di lavoro durante il periodo di riposo, senza che questo comprometta la sua situazione lavorativa.

Cos'é il diritto alla disconnessione?

Cos'é il diritto alla disconnessione?

Tale diritto nasce per tutelare il lavoratore, stabilendo confini netti tra la vita privata e quella professionale. Tagliare le comunicazioni, siano esse e-mail, chiamate, o messaggi, oltre l’orario di lavoro, permette agli impiegati di ritrovare il giusto equilibrio tra produttività e riposo. É sempre più importante inserirlo nei contratti, soprattutto a partire dalla diffusione della pandemia Covid-19, e il conseguente sviluppo dello smart-working. Il lavoro agile, o a distanza, in particolare quando è svolto da casa, ha modificato l’organizzazione del lavoro, spesso annullando concetti di luogo e tempo. Il dilatamento degli orari lavorativi, tuttavia, non è positivo per il rendimento dei dipendenti, ed è per questo che deve essere regolarizzato attraverso la legge.

Perchè ce n'è bisogno?

  • Il 13 marzo 2021, è stato emanato il decreto numero 30, convertito in legge a maggio dello stesso anno. I lavoratori possono scollegarsi dalle strumentazioni e piattaforme informatiche, senza rischiare di avere conseguenze negative sulla retribuzione o sul rapporto di lavoro. In altre parole: non rispondere alle comunicazioni oltre l’orario non deve più creare timore.
  • Il 7 dicembre 2021, infine, è stato approvato il “Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile”, secondo il quale, il lavoro smart-working deve essere organizzato in fasce orarie e garantire una fascia di disconnessione. Anche in caso di assenze legittime, come permessi, ferie o malattie, il lavoratore ha diritto a “staccare la spina” dai propri dispositivi, e non è obbligato a rispondere alle comunicazioni prima di riprendere l’attività.
  • Nel 2017, la legge 81, presenta la tematica per la prima volta, ma non era sufficiente per una vigile regolamentazione.
  • Il 13 maggio 2020, il tema è riaperto dal Garante della Privacy, che ha sostenuto la validità della norma.

il diritto alla disconessione in italia

Come riportato dal quotidiano La Repubblica, in Europa non è stata ancora presentata una direttiva omogenea. Tuttavia, nella Risoluzione del 21 gennaio 2021, il Parlamento Ue, ha spronato gli Stati membri a riconoscere il diritto, poiché è ormai indispensabile per i nuovi modelli di lavoro. Diverse realtà europee hanno dunque iniziato ad agire in autonomia.

  • Nel 2016 la Francia è il primo paese a identificarne l’importanza con la Loi du Travail. Tale legge, valida per le imprese con più di 50 dipendenti, è pensata per regolamentare il loro tempo libero, e vietare le comunicazioni dopo aver terminato il proprio turno lavorativo.
  • In altri Paesi, come il Giappone, alcune aziende hanno adottato politiche interne che limitano l'invio di messaggi al di fuori dell'orario lavorativo per contrastare il fenomeno del "karoshi", ovvero il decesso per eccesso di lavoro.
  • Anche negli Stati Uniti e in Canada, anche se non ci sono leggi specifiche, si stanno sollevando questioni riguardanti il diritto alla disconnessione. Alcune aziende hanno iniziato a introdurre politiche interne per limitare le aspettative di risposta al di fuori dell'orario lavorativo, mentre alcuni stati e province stanno considerando l'introduzione di leggi simili a quelle europee.

il diritto alla disconessione Nel mondo

Oltre ai rischi patologici della mancata disconnessione, l’eccessivo sovraccarico di informazioni e la costante necessità di mantenere un’elevata attenzione può tradursi in una drastica diminuzione della produttività individuale. Nella valutazione della performance del personale, è importante tenere a mente la stanchezza fisica e la demotivazione. Questi elementi, infatti, possono portare il lavoratore “iperconnesso” ad essere incredibilmente meno efficiente di un lavoratore più moderato.

rischi della mancata disconnesione

I principali danni causati possono essere: Tecnostress:ovvero lo stress derivato da un utilizzo lavorativo incorretto delle nuove tecnologie, che porta a sovraccaricare i flussi di informazione generando ansia, insonnia e mal di testa. Sindrome da burnout:ovvero un grave logorio psichico ed emotivo derivato dallo stress lavorativo che può sfociare in disturbi dissociativi, aggressività e svariate problematiche fisiche Le dipendenze da dispositivi:si riferiscono alla dipendenza patologica dall'uso eccessivo di dispositivi tecnologici. Questa dipendenza può manifestarsi in diverse forme, tra cui dipendenza da social media, dipendenza da videogiochi, dipendenza da internet e dipendenza da smartphone.

Grazie per l'attenzione!