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Diga di Vajont e Curon

Aldo Gabriele Galasso

Created on March 16, 2024

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Diga del Vajont e di Curon

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Aldo Gabriele Galasso 3^A A.S. 2023/2024

Diga del Vajont

Con disastro del Vajont ci si riferisce alla tragedia della sera del 9 ottobre 1963, quando una terribile frana dal pendio del Monte Toc invase il bacino idroelettrico del Vajont. Esso era stato creato artificialmente per mezzo di una diga, allora la più alta del mondo.

La massa della frana fu di una tale portata da causare il superamento della diga del Vajont e il divampamento delle sponde del bacino lacustre. Si formarono due enormi ondate che portarono morte e desolazione in tutta la zona circostante, dalla valle del Vajont fino a quella del Piave. Ad oggi, la stima di persone morte durante il disastro del Vajont ammonta a 1.917 persone.

La diga del Vajont venne costruita tra il 1957 e il 1960 con lo scopo di ottenere energia idroelettrica dai diversi bacini presenti nella zona del Veneto. Tutto ciò grazie alla trasformazione dell’energia potenziale dei fiumi che attraversavano la zona, tra cui i più importanti erano il Piave e il Vajont.

Un progetto ambizioso ma, come tanti in quell’epoca, poco studiato e tutto volto al profitto.

Probabilmente sì. La zona era poco predisposta a livello idrogeologico a ospitare un lago artificiale e la così stretta vicinanza con il Monte Toc (che, in friulano, significa “monte marcio”, “monte sfatto”) poteva far ben presupporre che, prima o poi, una frana sarebbe avvenuta. Non solo: nel periodo appena precedente al disastro del Vajont, il Monte Toc aveva iniziato ad emettere dei brontolii, sintomo che qualcosa si stava muovendo.

Dopo 7 anni e mezzo di processo, nel 1971 la Corte di Cassazione indicò Francesco Sensidoni, capo del servizio dighe del Ministero dei lavori pubblici e componente della commissione di collaudo e Alberico Biadene, direttore del servizio costruzioni idrauliche della S. A. D. E. (Società Adriatica Di Elettricità), come maggiori responsabili del disastro e li riconobbe colpevoli.

Diga Curon

Chi ha costruito la diga di Curon?

Nel 1939 l'azienda Montecatini (successivamente Montedison) presentò i progetti per la costruzione della diga. In mancanza di rappresentanza politica in zona, il compito di informare la popolazione locale venne affidato ad un commissario.

Cosa è accaduto a Curon?

Il fine era quello di realizzare un grande lago artificiale in Val Venosta, da sfruttare per la produzione di elettricità. Gli abitanti di Curon e Resia non erano d'accordo, ma le loro proteste non vennero ascoltate. Le due località, prima di venire sommerse dall'acqua, furono così evacuate e rase al suolo.

Perché Curon è stata sommersa? Emerge dalle acque il piccolo centro abitato di Curon, sommerso dal lago di Rèsia nel 1950, realizzato per produrre energia elettrica.

La storia del Lago di Resia risale agli anni Cinquanta. Cinque anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, furono completati i lavori della grande diga per la produzione dell'energia idroelettrica che unì due dei tre bacini naturali del Passo Resia: il Lago di Resia e di Curon, il mezzano.

Quanto è profondo il lago di Curon?Il lago di Curon è profondo 6 metri

Dove si trova il lago di Curon? Il lago si trova nella parte alta della Val Venosta poco sotto il Passo Resia che porta in Austria.E' il più grande bacino d'acqua dell'Alto Adige ed è lungo 6,6 Km e largo 1 Km.

Perché è famoso il Lago di Resia? E'uno dei più conosciuti e fotografati al mondo! Noto per il suo famoso campanile che spunta dalle acque.

Dove si trova il paese sommerso? Il paese sommerso di Curon si trova in Alto Adige. Un campanile romanico del Trecento si erge solitario in mezzo a un lago azzurro. La sua altezza gli ha permesso di rimanere l'unico protagonista di un luogo sommerso e fuori dal tempo, che risponde al nome di Curon.

Perché è rimasto solo il campanile nel lago Resia?Oggi è qui, il campanile in mezzo al lago, come un accusatore muto, un monumento per dei dolori causati ingiustamente. L'unico pezzo rimasto in vita, per ricordare il pittoresco paesino di Curon . Tale campanile è sotto la protezione delle belle arti .

Grazie per la visione