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Presentazione Ada Lovelace

noemi michea

Created on March 13, 2024

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Transcript

ADa lovelace

Pioniera della Programmazione e Sogno di un Futuro Tecnologico

<<IL MIO CERVELLO È QUALCOSA DI PIÙ CHE SEMPLICEMENTE MORTALE E IL TEMPO LO DIMOSTRER À

- ADA LOVELACE

Timeline

11/1852
1835
12/1815
06/1833
1842

Il lavoro più famoso di Ada è stato il suo saggio del 1843, conosciuto come le "Note di traduzione" sulla macchina analitica di Babbage. In queste "Note", Ada ha descritto in dettaglio il funzionamento della macchina e ha proposto un metodo per programmarla, inclusivo del primo algoritmo mai scritto. L’immaginazione e la capacità di Ada di vedere oltre la realtà immediata la resero in grado di sviluppare diversi concetti che oggi potremmo dire visionari. Il più celebre si riferisce al funzionamento di quello che oggi è noto come algoritmo informatico. Ada prese a esempio i numeri di Bernoulli, che consistono in una serie infinita di cifre che giocano un ruolo importante nel descrivere, attraverso un diagramma, le operazioni che la macchina di Babbage avrebbe dovuto eseguire per poterle calcolare.

Di fatto fu Ada a introdurre quell’algoritmo nella macchina di Babbage, abbozzando un concetto informatico che oggi conosciamo come “iterazione” (un gruppo d’istruzioni che si eseguono più volte), o “subroutine” (parte di un programma che può essere richiesto in qualunque momento). Anche se non si può affermare categoricamente che Ada Lovelace sviluppò il primo programma informatico della storia, a differenza di Babbage fu comunque capace di vederne le conseguenze pratiche. Per esempio, fu sua l’idea di una macchina che si potesse programmare e riprogrammare per eseguire diverse funzioni, senza limitarsi semplicemente al calcolo, ma capace di eseguire qualunque compito che si potesse esprimere attraverso dei simboli.

INTERVISTA AD ADA LOVELACE

C'ERA UNA VOLTA...

Ada Lovelace Day

14 ottobre, la comunità internazionale celebra il Ada Lovelace Day non solo in riconoscimento dei risultati ottenuti dalla sua omonima, ma anche in onore di tutti i risultati ottenuti dalle donne nel campo della scienza, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica (STEM).Ada Lovelace, il primo programmatore di computer al mondo, è un'ispirazione per Panopto Al tempo di Ada, era fin troppo comune che il contributo delle donne non fosse riconosciuto, soprattutto nei settori STEM. Anche il lavoro rivoluzionario di Ada fu dimenticato per mezzo secolo fino alla riscoperta durante la seconda guerra mondiale. Ma anche se molto è cambiato negli anni successivi, c'è ancora molto da fare nei settori STEM per riconoscere adeguatamente i contributi delle donne. Ed è esattamente il motivo per cui oggi celebriamo l'Ada Lovelace Day. Ada Lovelace è un esempio lampante che i linguaggi di programmazione non hanno una voce predeterminata: possono essere parlate da chiunque, maschio o femmina, e in qualsiasi parte del mondo, indipendentemente dalla politica locale.

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grazie per la visione

NOEMI MICHEA E NICOLE FERRANTE

Compiuti i diciott’anni, come qualsiasi altra giovane aristocratica della sua epoca, Ada cominciò a partecipare alle feste dell’alta società. In una di queste, organizzata dalla sua tutrice, Mary Somerville, conobbe il matematico Charles Babbage, che aveva progettato un calcolatore meccanico capace di calcolare tavole di funzioni numeriche attraverso il metodo delle differenze. Progettò anche, pur non arrivando mai a costruirla, una macchina analitica per eseguire programmi di tabulazione o computazione. Per queste invenzioni Babbage è considerato uno dei pionieri nel concepire l’idea di quello che oggi potremmo considerare un computer. L’invenzione di Babbage entusiasmò Ada: la giovane pensò che quell’invenzione dimostrava che un giorno non molto lontano le macchine sarebbero state in grado di cambiare la vita delle persone.

Nel 1842 Ada redasse la sua unica pubblicazione professionale per la rivista Scientific Memoirs, che le aveva affidato la traduzione di un articolo scritto in francese dall’ingegnere militare italiano Luigi Menabrea in cui era descritta la macchina analitica di Babbage. Ada pubblicò l’articolo con numerosissime note di suo pugno, con le quali fornì le proprie teorie sul funzionamento della macchina di Babbage. Le note, firmate solo con le iniziali A.A.L. per celare la sua vera identità, non furono pubblicate a suo nome fino al 1953. Alla fine, queste estesissime note divennero più famose della traduzione stessa dell’articolo

Nel 1835 Ada conobbe William King-Noel, conte di Lovelace, membro di un’influente famiglia. La madre della giovane approvò presto la relazione. L’8 luglio 1835 la coppia si sposò e Ada prese il nome di lady King. A partire da quel momento si firmò sempre Ada Lovelace. All’epoca la salute della nuova contessa di Lovelace iniziò a peggiorare: aveva problemi digestivi e respiratori che, trattati con oppiacei, le provocavano deliri e bruschi sbalzi di umore. Pur avendo tentato, senza successo, di ottenere che Babbage le facesse da professore, i due mantennero una stretta collaborazione.

Augusta Ada Byron, è nata nel 1815 nel Regno Unito, è stata una matematica e scrittrice britannica, considerata la prima programmatrice al mondo. Ada è nata in una famiglia illustre: suo padre, Lord Byron, era un famoso poeta, mentre sua madre, Lady Byron, era un'appassionata di matematica. Ada ha mostrato un precoce interesse per i numeri fin dall'infanzia e ha ricevuto un'istruzione eccezionale, includendo matematica, scienza e letteratura.

Malgrado il tentativo di Babbage di convincere il governo britannico a finanziare la costruzione della sua macchina, permettendo un balzo tecnologico che avrebbe senz’altro cambiato il XIX secolo, il matematico morì in povertà dopo aver dilapidato la propria fortuna. Dopo il rifiuto a Babbage Ada non riprese a lavorare e, tormentata dalla malattia e dalla dipendenza da oppiacei, cercò rifugio nel gioco e nelle braccia di numerosi amanti. Mandò all’aria gran parte dei suoi beni e il suo stesso matrimonio. Ada morì il 27 novembre 1852 a causa dei salassi inflittile dai medici dell’epoca nel tentativo di curare il cancro all’utero da cui era affetta. Aveva trentasei anni, la stessa età di Byron quando morì. Il suo ultimo desiderio fu di essere sepolta accanto al padre che non conobbe mai.