della storia
onne
«Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo»
«Certe volte un ostacolo è solo un messaggio che la vita ti dà. Devi trovare un’altra strada, ma non vuol dire che non puoi arrivare a destinazione»
«Il più grande segno di successo per un insegnante è poter dire: i bambini stanno lavorando come se io non esistessi»
«Innamorati di te, della vita e dopo di chi vuoi»
Cristoforetti
«Dicono sempre che non ho ceduto il posto perché ero stanca, ma non è vero. Non ero stanca fisicamente, non più di quanto lo fossi di solito alla fine di una giornata di lavoro [...]. No, l’unica cosa di cui ero stanca era subire».
«Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza»
Malala
Rosa Parks
Rita Levi Montalcini
Maria Montessori
Frida Kahlo
«Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola»
“Nessuna predica è più edificante del buon esempio.”
«Io ho un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione dove non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per ciò che la loro persona contiene. Io ho un sogno oggi!»
“Siamo noi a creare la storia con la nostra osservazione, e non la storia a creare noi.”
« Il giorno in cui il potere dell’amore annullerà l’amore del potere, il mondo conoscerà la pace. »
della storia
omini
Falcone e Borsellino
Hawking
Gandhi
Don Bosco
M. Luther King
Frida è stata una grande pittrice messicana. A sei anni si ammalò, la malattia la bloccò a letto per nove mesi e quando si riprese scoprì che zoppicava. Frida sognava di diventare medico. A 18 anni fu coinvolta in un incidente e rischiò di morire. Rimase a letto per un lungo periodo, così suo padre le regalò dei pennelli e iniziò a dipingere. Frida, nonostante le sofferenze e le tragedie che riempirono la sua esistenza, amava la vita, la libertà, il desiderio di lottare. La sua volontà, la sua passione, il talento fanno di lei una donna unica che ha trasformato il suo dolore in arte e con un corpo spezzato ha cantato il suo inno alla vita.
Nata nel 1870, Maria fu tra le prime donne italiana a laurearsi in medicina, nonché una delle più famose pedagoghe del mondo. Lavorava con i bambini disabili. Invece di applicare i vecchi metodi di insegnamento, lasciò i bambini liberi di muoversi in classe e di scegliere l’attività che preferivano. Inoltre, inventò mobili a misura di bambino: sedie piccole e scaffali bassi perché così potevano raggiungere le cose senza doverle chiedere a un adulto. E poi voleva che i bambini imparassero ad allacciarsi le scarpe e a vestirsi da soli, perché “proveranno quella felicità che è data dall’indipendenza”. Il suo metodo è ancora applicato in tutto il mondo.
Divenuto avvocato dopo proficui studi a Londra, Gandhi si appassionò alla politica e divenne un membro di spicco nei movimenti per ottenere l'indipendenza del suo paese dall'Impero coniale inglese. Nel corso della sua attività, Gandhi ottenne un immenso prestigio per l'elaborazione della "resistenza passiva", ossia una tattica di disobbedienza non-violenta adottata da milioni di indiani per opporsi al dominio britannico senza alcun ricorso all'uso delle armi. Gandhi si guadagnò così il titolo onorifico di Mahatma, "grande anima". Aveva una visione pacifista della società. Nel 1947 infine, l'India ottenne la sua indipendenza. Il nuovo Stato però era tutt'altro che unito, poiché al suo interno vivevano popolazioni con culture, religioni e lingue molto diverse tra loro che si scontravano e si facevano guerra. Gandhi ovviamente, rispettoso e tollerante, cercava di pacificare tutte le parti, ma questo non era gradito ai più estremisti e infatti, il 30 gennaio del 1948, proprio uno di questi fanatici lo assassinò.
Montgomery, Alabama, 1° dicembre 1955, Rosa allora quarantaduenne salì sull'autobus 2857 per tornare a casa dopo una giornata di lavoro. Stanca e affaticata si sedette nella fila centrale del mezzo. Ma dopo poche fermate salì un passeggero bianco. E dato che non c'erano altri posti liberi, il conducente chiese a Rosa di alzarsi. Infatti questa era la legge. Quel giorno però accadde qualcosa di diverso. Rosa rispose al conducente con un semplice ma alquanto potente: "no". A questo rifiuto, l’autista chiamò la polizia e Rosa Parks fu incarcerata per “condotta impropria”. Martin Luther King e gli altri leader neri decisero non solo di supportare la protesta, ma di non limitarla a un solo giorno: bisognava procedere a oltranza, finché non fossero stato abolita la segregazione sui mezzi pubblici. Il boicottaggio funzionò: il 13 dicembre 1956 fu dichiarata incostituzionale la segregazione sui mezzi pubblici.
È nata nel 1997 in Pakistan. Malala ama la scuola e le piace studiare. Quando i Talebani occupano il paese in cui vive, proibiscono di ascoltare musica, di guardare la TV e a tutte le ragazze di andare a scuola. Un giorno mentre Malala torna a casa, sull’autobus salgono due Talebani che le sparano. Malala miracolosamente si salva. Perché quegli uomini le hanno sparato? Malala aveva dichiarato che l’istruzione è il potere delle donne. Per questa ragione volevano ucciderla. Malala è diventata il simbolo della libertà, dell’emancipazione femminile e da quel giorno si batte perché tutti abbiano il diritto all’istruzione. È la più giovane vincitrice del premio Nobel per la pace, ricevuto nel 2014.
È un’aviatrice, ingegnere e astronauta. È la prima donna italiana che ha fatto parte degli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea. Tra il 2014 e il 2015 è rimata nello spazio per 199 giorni stabilendo il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo. Ha dato un contributo decisivo alla scienza con i suoi esperimenti, soprattutto in campo medico.
Paolo Borsellino e Giovanni Falcone erano due magistrati, due uomini che negli anni Ottanta, quando ancora non si conosceva nulla della mafia, hanno scoperto i segreti di questa organizzazione. I due si erano conosciuti durante una partita a calcio all’oratorio e entrambi studiarono per diventare magistrati e poi ancora insieme a lavorare per sconfiggere la mafia. Un lavoro fatto soprattutto grazie al rapporto con i pentiti, uomini che scelgono di abbandonare la mafia per collaborare con la Giustizia. Proprio grazie a uno di loro, Tommaso Buscetta, hanno iniziato a conoscere il codice segreto della mafia. Hanno dimostrato che lavorare insieme può essere un’arma vincente e che è necessario non tacere. Riuscirono a catturare centinaia di mafiosi. Ma la mafia non dimentica. Anzi da quel momento preparò la sua vendetta: uccidere Falcone e Borsellino. I due erano riusciti a vincere la loro battaglia: avevano fatto arrestare centinaia di questi “cattivi”. Una vittoria pagata cara. La loro vita finì ancora una volta insieme, quando furono uccisi.
Quando la sua tata morì di cancro, Rita decise di diventare dottoressa. Era affascinata soprattutto dai neuroni, cioè le cellule del sistema nervoso e così dopo la laurea, iniziò l’attività di ricerca. In seguito alle leggi razziali del 1938, fu costretta a scappare in Belgio insieme al suo professore, che era ebreo come lei. Quando i nazisti invasero il Belgio, dovette fuggire di nuovo e tornò in Italia. Però doveva vivere nascosta! Per non smettere la sua attività, trasformò la sua camera in un laboratorio e continuò a studiare le cellule con il microscopio. Per le sue scoperte, Rita ricevette il Nobel per la medicina nel 1986.
Giovanni Bosco nasce a Castelnuovo d’Asti il 16 agosto 1815 da una famiglia di agricoltori. Giovanni comincia a sentire sin da piccolo il desiderio di diventare sacerdote. Fu ordinato sacerdote a Torino, dove scese immediatamente in strada per salvare i giovani. Iniziò a lavorare con gli orfani che vagavano per le strade di Torino e anche con i giovani in cerca di rifugio. Inizialmente la sua azione fu itinerante e poi stabile a Valdocco a Torino dove fu aiutato nella cura dei bambini dalla mamma. Giovanni, oltre a nutrire gli orfani che accoglieva, li istruiva e insegnava loro a leggere e scrivere e li aiutava a trovare un lavoro stabile.
Martin Luther King nasce ad Atlanta il 15 gennaio 1929. Un fatto dà una svolta alla sua vita: la protesta di Rosa Parks. È questa l’occasione che spinge Martin Luther King a lanciare una campagna “non violenta” contro il crimine della segregazione razziale. Egli propone di boicottare tutti i mezzi pubblici: nessun nero sarebbe salito sull’autobus fintanto che non fosse stata tolta la “spartizione dei sedili”. Martin Luther King intensifica la sua campagna per i diritti civili: rivendica l’iscrizione dei neri nelle liste elettorali; chiede l’abolizione della segregazione razziale, il miglioramento della qualità dell’istruzione per i ragazzi di colore e per i più poveri. Questa sua lotta pacifista lo espone a tanti pericoli e violenze. Nel 1963 a Washington si tiene una grande marcia per il lavoro e la libertà a cui partecipano 250.000 persone. Al termine di essa Martin Luther King pronuncia il celebre discorso I have a dream (Io ho un sogno) dove auspica una società senza pregiudizi, in cui bianchi e neri possano finalmente convivere in modo pacifico e con pari diritti. Nel 1964 a Oslo riceve il premio Nobel per la pace. Muore a causa di un attentato nel 1968. Per la sua attività di pacifista il suo nome è accostato a quello di Gandhi.
Stephen William Hawking nacque a Oxford l'8 gennaio del 1942 Si iscrisse alla facoltà di fisica dell'Università di Oxford. Durante gli anni di università però, Stephen cominciò a stare male: piccole paralisi, tremori nelle mani... I medici gli avevano dato due-tre anni di vita al massimo, ma lui ha lottato per ben 54 anni e verrà ricordato dai posteri come una delle menti più brillanti del pianeta. Tra la fine degli '60 e l'inizio degli anni '70 infatti, Stephen Hawking si rivelò al mondo intero grazie all'elaborazione di un modello matematico che dimostrava il percorso evolutivo dell’universo attraverso il Big Bang. Parallelamente alla sua ascesa però, anche la malattia progrediva e, come previsto dai medici, in pochi anni l'illustre astrofisico venne costretto su una sedia a rotelle. Nemmeno questo fu un freno alla sua sete di conoscenza e nel ventennio successivo Hawking definì per primo la natura di un buco nero, in grado di divorare perfino la luce, ed elaborò modelli che ridefiniscono la stessa concezione di universo. Paralizzato e impossibilitato persino a parlare (per comunicare utilizzava un sintetizzatore vocale che tramutava in parole ciò che scriveva grazie ai movimenti degli occhi), Stephen Hawking non smise mai di impegnarsi per rendere accessibile anche al grande pubblico i difficili concetti dell'astrofisica