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i miti di Apollo

Chiara Canarile

Created on March 8, 2024

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Transcript

I miti di Apollo

Ambra Alberti, Chiara Canarile, Chiara Revello

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INDEX

Apollo e Coronide

le metamorfosi

Apollo e Ciparisso

il mito di apollo più noto

apollo e marsia

Apollo e leucotoe

Apollo e isse

apollo e clizia

GRATIAS

le metamorfosi

  • Poema di 15 libri
  • trasformazioni
  • ordine cronologico
  • dai primordi alla divinizzazione di Cesare
  • modelli: Esiodo e Callimaco
  • tecnica narrativa originale
  • amori infelici

il mitO più noto

Apollo e Dafne

  • Egli è invaghito della ninfa
  • ella vuole fuggire il dio
  • Dafne chiede di essere trasformata in alloro.

Apollo e leucotoe

  • Innamoramento della mortale Leucotoe
  • Trasformazione nella madre di lei
  • Rivelazione del segreto da parte della ninfa Clizia al padre di Leucotoe
  • Punizione della giovane
  • Nascita di una pianta di incenso

Apollo e leucotoe

ureris igne novo, quique omnia cernere debes, Leucothoen spectas et virgine figis in una, quos mundo debes, oculos. (...) vim passa querella est. Invidit Clytie (neque enim moderatus in illa Solis amor fuerat) stimulataque (...) parenti indicat; ille ferox inmansuetusque precantem tendentemque manus ad lumina Solis et «ille vim tulit invitae» dicentem defodit alta crudus humo tumulum (...) Protinus inbutum caelesti nectare corpus delicuit terramque suo madefecit odore, virgaque (...) actis rupit

sarai bruciato da un fuoco sconosciuto, e tu che devi guardare tutto, resti a guardare Leucotoe e fissi su una sola fanciulla gli occhi che devi volgere all’universo (...) accettò la violenza. Clizia ne provò invidia (infatti, in lei profondo era stato l’amore per il Sole) e spronata (...) riferisce al padre; il quale, spietato e implacabile,nonostante che lo pregasse e tendendo le mani verso la luce del sole dicesse “Quello mi usò violenza contro la mia volontà”, la fece seppellire, crudele, in una buca profonda (...) Immediatamente il corpo imbevuto del nettare celeste si liquefece e irrorò la terra con il suo odore, e un ramoscello di incenso spuntò

Apollo e clizia

  • Trascurata dal dio per Leucotoe
  • Rivelazione al padre della mortale
  • Risentimento del dio
  • Deperimento della ninfa
  • Trasfromazione in girasole

Apollo e clizia

Ma Clizia, anche se l’amore poteva giustificare il dolore e il dolore la delazione, non fu più visitata dal portatore della luce, che rinunziò ai piaceri di Venere con lei. Da quel momento essa si consumò, fissa nel suo amore come una pazza (...) soltanto seguiva con lo sguardo il volto del dio nel suo viaggio e volgeva il suo volto verso di lui. (...) si gira verso il suo Sole e pur trasformata conserva il suo amore.

At Clytien, quamvis amor excusare dolorem indiciumque dolor poterat, non amplius auctor lucis adit Venerisque modum sibi fecit in illa. Tabuit ex illo dementer amoribus usa (...)tantum spectabat euntis ora dei vultusque suos flectebat ad illum.(...) vertitur ad Solem mutataque servat amorem.

Apollo e Coronide

  • Corvo dal piumaggio bianco, incaricato di controllare Coronide, amante di Apollo
  • La giovane si innamora di Ischi
  • Il corvo rivela il tradimento ad Apollo
  • Il dio la trafigge, e sul letto di morte la donna rivela l'arcano
  • Apollo riuscí a salvare solo il figlio
  • Il dio punisce il corvo, trasformando il colore del suo piumaggio

Apollo e Ciparisso

•Ciparisso, giovane cacciatore, amante di Apollo •Affezionato ad un cervo •Lo uccide erroneamente credendolo selvatico •Il giovane, afflitto, chiede di essere in lutto eterno •Viene trasformato in albero milionario, come conforto per i defunti

Apollo e Marsia

  • Atena: aulos
  • Fine banchetto: ilarità di Era e Afrodite
  • Ira di Atena: maledizione del flauto, raccolto dal satiro Marsia
  • Sfida di Marsia al dio della musica Apollo
  • Vittoria assegnata dall muse ad Apollo (inganno)
  • Tortura per l'empietà: Marsia scorticato vivo; lacrime di ninfe, fauni, satiri: fiume Marsia.

Apollo e marsia: vv. 385-400

Così, quando quel tale terminò di raccontare la fine di quegli uomini licii, un altro si ricorda del satiro, che il figlio di Latona punì dopo averlo vinto in una gara di flauto, sacro alla dea Tritonia. «Perché mi scortichi? —chiese —, ah, mi rammarico, — gridava — il flauto non vale tanto!» e,nonostante i suoi lamenti, la pelle gli venne strappata dalla superficie degli arti e nient’altro fu che un’unica piaga; da ogni lato scorre il sangue e si vedono allo scoperto i nervi e le mobili vene pulsano senza la copertura della pelle; si sarebbero potute contare le viscere palpitanti

e sotto l'effetto della luce, le fibre del petto. Lo piansero i Fauni abitatori della campagna, divinità delle selve, e i Satiri suoi fratelli ed anche l’Olimpo a lui caro e le ninfe e quanti su quei monti pascolavano le greggi lanute e le mandrie bovine. La fertile 395 terra si bagnò per quelle lacrime versate e così umida le raccolse e le assorbì nelle profonde sue viscere; quando le trasformò in acqua la mandò fuori all’aperto: da lì, divenuto fiume con il nome di Marsia, scorre tra rive declinanti verso il mare tempestoso ed è ilfiume più limpido della Frigia.

v. 13 O buono Appollo, a l’ultimo lavoro fammi del tuo valor sì fatto vaso, come dimandi a dar l’amato alloro. Infino a qui l’un giogo di Parnaso assai mi fu; ma or con amendue m’è uopo intrar ne l’aringo rimaso. Entra nel petto mio, e spira tue sì come quando Marsïa traesti de la vagina de le membra sue. O divina virtù, se mi ti presti tanto che l’ombra del beato regno segnata nel mio capo io manifesti, vedra’ mi al piè del tuo diletto legno venire, e coronarmi de le foglie che la materia e tu mi farai degno.

Apollo e marsia: dante

  • Proemio I canto del Paradiso
  • Vv. 13-36: invocazione ad Apollo per l'ispirazione poetica divina
  • Niso e Cirra; alloro poetico
  • Sfida di Marsia ad Apollo: folle chi varca i limiti umani senza l'aiuto del dio

Apollo e isse

  • Sfida di tessitura: Aracne e Atena
  • Aracne: figlia di Idmone di Colofone
  • Tela: lussuria degli dei
  • Apollo pastore seduce Isse, pastorella figlia di Macareo
Vv. 120-124 Vi trova posto Febo sotto il sembiante di contadino e come una volta assunse le penne di sparviero, una volta la criniera di leone, come da pastore ingannò Isse la figlia di Macareo;

Gratias vobis