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Francesco Petrarca

Grazie alla mia reputazione di letterato ho viaggiato molto in Italia e Europa e nel 1341 ho ricevuto il riconoscimento di poeta laureato cioè incoronato di alloro. Fui premiato per un poema scritto in latino, ma ho scritto anche alcune opere in volgare. A ventitré anni ho conosciuto Laura, una ragazza che ho incontrato ad Avignone e a lei ho dedicato più di trecento componimenti che ho raccolto nel Canzoniere. Ho amato Laura anche dopo la sua morte, quando la peste del 1348 me l'ha portata via.

Stavo seguendo la carriera giuridica, ma ho deciso di assecondare la mia vera passione e a ventidue anni ho abbandonato i testi di diritto e mi sono dedicato alla letteratura. Per realizzare il mio obiettivo di vita, ho intrapreso la carriera ecclesiastica e sono diventato chierico, un impiego di poco conto, ma che mi garantiva uno stipendio. Ho così potuto dedicarmi agli studi letterari.

Sono un fiorentino mancato, perché mio padre era uno dei guelfi bianchi cacciati da Firenze insieme a Dante nel 1302 e io sono nato quando la mia famiglia era in esilio ad Arezzo nel 1304. A otto anni ho dovuto seguire gli spostamenti di mio padre una seconda volta, quando fu chiamato come notaio al servizio della corte papale, che allora era ad Avignone, in Francia.

dopo aver viaggiato per tutta la vita di corte in corte, ospite dei vari signori, negli ultimi anni mi sono ritirato ad Arquà, un piccolo paese vicino Padova. Lì sono morto nel 1374, ancora immerso nelle mie letture. Il mio girovagare non mi è pesato. A differenza di Dante, io non sono mai stato legato a nessun luogo, e la mia vera patria è stata la letteratura.

rerum vulgarium fragmenta, ovvero il Canzoniere

Petrarca ha lavorato al Canzoniere per circa 30 anni. Si tratta di una raccolta di 366 componimenti poetici, soprattutto sonetti, dedicati quasi tutti a Laura. quest'opera è un lungo diario dell'esperienza d'amore e si compone di due parti: rime in vita di Laura (componimenti 1-263): descrivono la bellezza della donna amata e el emozioni contrastanti che l'amore genera nell'animo del poetarime in morte di Laura (componimenti 264-366): sono composte dopo la morte della donna e si basano sul ricordo dell'amata.

Laura strappa il cuore a Petrarca, affresco conservato nella casa di Arquà

Petrarca ha un tormento interiore tra la passione che prova per Laura e la ricerca di purezza spirituale della sua anima. Egli è un poeta medievale quindi sente molto la necessità di vivere secondo i principi della religione cristiana. Confrontandolo con Dante ciaccorgeremo che: Dante: vive l'amore per Beatrice come una visione religiosa, dove la donna angelo è una guida spirituale dell'uomo. Petrarca: vive l'amore per Laura come una passione terrena che lo allontana da Dio e lo sprofonda nel senso di colpa.