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Aristotele

Francesca Campoli

Created on March 6, 2024

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Transcript

UDA 4 - Aristotele Lezione 15

Aristotele (384 - 322 a.C) l'enciclopedia del sapere

La scuola di Atene Raffaello Sanzio

Dettaglio Musei Vaticani, 1509-1511, 500×770 cm

Dal maestro all'allievo...

Dal maestro all'allievo

È forse meglio rivolgerci all’universale ed esaminare come esso è concepito, benché questa ricerca sia divenuta difficile, avendo dei noti amici introdotto la dottrina delle idee. Ma può sembrare meglio e doveroso, per salvaguardare la verità, anche sacrificare i sentimenti personali, dal momento che noi siam pure filosofi: pur essendoci care entrambe le cose, gli amici e la verità, è dovere morale il preferire la verità. (Etica nicomachea, I, 1096a, trad. it. di A. Plebe, in Opere, vol. VII, Laterza, Roma-Bari 1973)

Chi è Aristotele?

  • Aristotele nasce nel 384 a.C. a Stagira, in Macedonia.
  • A circa 17 anni si trasferisce ad Atene dove entra nell’Accademia platonica.
  • Dopo la morte di Platone, in rottura con il nuovo scolarca dell’Accademia, Speusippo, nel 347 a.C. lascia Atene e inizia a girare fra le comunità platoniche in Asia Minore.
  • Nel 343 a.C. si reca alla corte di Filippo II di Macedonia per occuparsi dell’educazione del figlio, Alessandro.
  • Nel 335 a.C. torno ad Atene, dove fonda una sua scuola, il Liceo.
  • Dopo la morte di Alessandro Magno, ad Atene diventa egemone il partito antimacedonico che prende di mira Aristotele per i suoi precedenti legami con l’imperatore. Messo sotto accusa, si rifugia a Calcide, dove muore nel 324.

Il sistema aristotelico

Aristotele organizza tutto il sapere in un sistema ordinato sulla base dell'oggetto di conoscenza. Il sistema filosofico aristotelico si articola in 5 ambiti di indagine:

Possibile

Necessario

SCIENZE PRATICHE

LOGICA

SCIENZE POIETICHE

FISICA

METAFISICA O FILOSOFIA

UDA 4 - Aristotele Lezione 16

Aristotele (384 - 322 a.C) la metafisica

I concetti-chiave della metafisica

Individua i concetti-chiave e il loro significato

La metafisica o filosofia prima

Aristotele dà quattro definizioni di metafisica, a cui si riferiva con l'espressione "filosofia prima":

Di queste definizioni, quella che avrà maggiore importanza per Aristotele è la seconda. Iniziamo quindi con il domandarci che cosa sia l'essere.

La tavola dell'essere

Aristotele attribuisce all'essere una molteplicità di aspetti (polivocità dell'essere). Di esse, il filosofo cerca di mettere in luce le qualità basilari, o supreme, raccogliendole in una apposita “tavola":

Le categorie (dal greco "predicato") sono le maniere fondamentali in cui l'essere si presenta. Solo a partire da esse possiamo comprendere tutti gli altri significati dell'essere.

Le 10 categorie...

...e la sostanza

La categoria più importante è quella di sostanza, il senso unitario che sottende a tutti i significati dell'essere, come un "sostrato" (hypokèimenon) o un'essenza (ousìa).

UDA 4 - Aristotele Lezione 16

Aristotele (384 - 322 a.C) la logica

1. Logica

La logica è la base di ogni scienza, dal momento che ogni scienza ha come fine quello di produrre discorsi veri (ragionamenti corretti). Per Aristotele, l'oggetto della scienza (o conoscenza) è l'essenza, ossia il carattere permanente di un oggetto; l'essenza è espressa dalla definizione (concetto + differenza specifica). Il modo in cui si conosce (o metodo) è la dimostrazione, un procedimento argomentativo mediante il quale, partendo da alcune conoscenze, si perviene ad altre conoscenze.

1. Logica

La logica di Aristotele è detta Analitica: analizza gli elementi che compongono il discorso per stabilirne la validità. In pratica, la logica studia se le connessioni che stabiliamo fra una serie di termini sono corrette. Della Logica analizzeremo quattro questioni: 1. La logica del concetto 2. La logica della proposizione 3. La logica del ragionamento

2. I concetti

I concetti sono gli oggetti del discorso. Essi possono essere più o meno universali. I concetti sono classificati secondo un rapporto di genere e specie: Ciascun concetto può essere infatti contenuto in un concetto più generale (specie = più specifico) e puà a sua volta contenere concetti meno universali (genere = più generale). La "specie infima" coincide con la sostanza prima, cioè l'individuo. I "generi sommi" sono le 10 categorie.

2. I concetti

I concetti sono in un rapporto inversamente proporzionale: comprensione = insieme di qualità specifiche di un concetto estensione = numero di oggetti cui fa riferimento un concetto

  • I concetti meno universali hanno maggiore comprensione e minore estensione.
  • I concetti più universali hanno minore comprensione e maggiore estensione.
La "specie infima" coincide con la sostanza prima, cioè l'individuo. I "generi sommi" sono le categorie.

3. Le proposizioni

Aristotele, nel quadrato degli opposti, definisce le 4 tipologie di proposizioni e i loro rapporti:

4. Il sillogismo

Che cosa significa pensare? Per Aristotele, il ragionamento consiste nell'enunciare proposizioni collegate da determinati nessi causali, per mezzo di cui si stabilisce una consequenzialità logica tra le proposizioni. Il sillogismo indica un discorso in cui, poste determinate premesse, segue necessariamente una conclusione.

4. Il sillogismo

Per Aristotele, il sillogismo-tipo è composto da tre proposizioni: le prime due proposizioni sono antecedenti, la terza è conseguente; ...e da tre termini: il termine maggiore, il termine minore e il termine medio.

4. Il sillogismo

È possibile rappresentare questo ragionamento e verificarne la validità con un diagramma di Eulero-Venn, utilizzando quindi gli insiemi. Un esempio di sillogismo è il seguente: «Gli italiani sono europei, i siciliani sono italiani, dunque i siciliani sono europei».

4. Il sillogismo

Si pensa che i sillogismi siano prerogativa di filosofi e matematici di professione. Niente di più errato. Al contrario, essi rappresentano la base di tutto il pensiero logico, dalle riflessioni quotidiane fino ai ragionamenti più astratti. Circa mezzo secolo fa, il filosofo e matematico Sir Bertrand Russell (1872-1970) si chiedeva, non senza quella nota di snobismo tipica dell’aristocrazia britannica: «Dato che la massa dell’umanità è portata certamente a sbagliare [quando ragiona], è meglio ch’essa deduca false conclusioni da premesse vere, o piuttosto conseguenze vere da premesse false?».

Ovviamente, la cosa migliore è che deduca conclusioni vere da premesse vere! Il primo passo per raggiungere un simile traguardo è che ciascuno di noi intraprenda personalmente la pratica del ragionare correttamente.

4. Il sillogismo

Verità e validità di un sillogismo: - Tutti gli L sono M - Qualche M è N - Dunque, qualche L è N

4. Il sillogismo

Risposta corretta: b)Il sillogismo non è valido. La risposta corretta è la b: basta sostituire L con “adolescenti”, M con “bipedi” e N con “anziano” per esserne certi. Pur essendo entrambe le premesse vere, la conclusione è chiaramente falsa; quando ciò accade può significare una sola cosa: il sillogismo non è valido.

4. Il sillogismo

I sillogismi composti o polisillogismi - Qualche adolescente è vitale. - Nessuna persona vitale è depressa. - Non tutti gli adolescenti sono depressi. - Tutti gli adolescenti sono giovani. - Non tutti i giovani sono depressi.

4. Il sillogismo

Risposta corretta: a)Il terzo enunciato vale come conclusione delle premesse che lo precedono e come premessa del sillogismo che lo segue. Per rispondere al quesito, bisogna innanzitutto dividere il polisillogismo nei due sillogismi che lo compongono, ovvero: «Qualche adolescente è vitale – Nessuna persona vitale è depressa – Non tutti gli adolescenti sono depressi» e «Non tutti gli adolescenti sono depressi – Tutti gli adolescenti sono giovani – Non tutti i giovani sono depressi». A questo punto risulta evidente che la risposta corretta è la a).

5. Le fallacie logiche

È una tendenza fatale della specie umana quella di smettere di pensare a una cosa quando nessuno la mette più in dubbio: ed è la causa di metà dei suoi errori. Il filosofo ed economista britannico John Stuart Mill (1806-1873) scrisse queste parole nel suo Saggio sulla libertà, come a ribadire che libertà e capacità di pensare sono intimamente legate. E l’altra metà degli errori umani – ci chiediamo – a che cosa è dovuta? Forse Mill sarebbe d’accordo nel dire che buona parte di essi deriva dagli errori di ragionamento.

5. Le fallacie logiche

5. Le fallacie logiche

5. Le fallacie logiche

Altri problemi di ragionamento...

Falsi ragionamenti

Quiz sillogismi

Le tavole di verità

Tavole di verità

Un link utile per approcciarsi alla Logica

6. Sillogismi scientifici

...Abbiamo già detto che la validità di un sillogismo non implica la sua verità? Infatti, un sillogismo formalmente corretto può partire da premesse false: condurrà necessariamente a conclusioni false.

Un sillogismo scientifico o dimostrativo, oltre ad essere corretto, parte da premesse vere, "più note della conclusione". Ma come otteniamo tali premesse?

6. Sillogismi scientifici

Per Aristotele, le premesse indiscutibilmente vere sono gli assiomi e le definizioni.

  • Gli assiomi sono princìpi comuni a più scienze o a tutte le scienze;
  • Le definizioni sono princìpi appartenenti alle singole scienze.

Trova e trascrivi un esempio di assioma e un esempio di definizione leggendo i paragrafi a pp. 334-335.

6. Sillogismi scientifici

Il problema: Come si ottengono le definizioni?

Induzione:

Deduzione:

  • Dal particolare all'universale
  • Non è mai necessariamente valida
  • Priva di valore dimostrativo: non spiega il "perché"
  • Dal generale al particolare
  • Problema del regresso all'infinito
  • Siamo costretti a postulare proposizioni vere senza dimostrazione

La soluzione? L'intuizione razionale:"Il principio della dimostrazione non è una dimostrazione"

7. Dialettica e retorica

Per Aristotele, il ragionamento non si limita a servire la scienza:

  • Per quali aspetti si differenziano la dialettica e la scienza?
  • Qual è la differenza tra dialettica e retorica?

Rispondi nel Google Form leggendo i paragrafi a pp. 336-337.

7. Dialettica e retorica

Per Aristotele, il ragionamento non si limita a servire la scienza:

  • Per quali aspetti si differenziano la dialettica e la scienza?
  • Qual è la differenza tra dialettica e retorica?

Rispondi nel Google Form leggendo i paragrafi a pp. 336-337.

8. La fisica: l'anima

Per Aristotele, la fisica studia le sostanze in movimento, quelle che possiamo percepire con i sensi. Il movimento o divenire, per Aristotele, non significa solo spostamento da un punto A ad un punto B, ma passaggio dalla potenza all'atto. La psicologia è parte della fisica, in quanto è studio dell'anima: l'anima è una forma (atto) incorporata nella materia (potenza). L'anima è l'Entelechìa del corpo = realizzazione compiuta della sua potenza, forma totalmente espressa in atto.

9. La gnoseologia

Aristotele distingue tre funzioni dell'anima:

  • funzione vegetativa --> nutrizione e riproduzione
  • funzione sensitiva --> sensibilità e movimento
  • funzione intellettiva --> intelletto passivo e intelletto attivo.
La teoria della conoscenza di Aristotele parte dalla sensibilità (empirismo e anti-innatismo), e distingue tre "gradi" sulla base dell'implicazione dell'oggetto sensibile:
  • sensibilità = coincide con l'oggetto sensibile
  • immaginazione = autonomia nei confronti dell'oggetto sensibile
  • intelletto = astrae dall'oggetto sensibile la sua forma intellegibile o il concetto universale

9. La gnoseologia

Come si spiega la comprensione dell'universale a partire dai dati sensibili?

  1. Il concetto intellegibile è implicato nell'oggetto sensibile in potenza;
  2. l'intelletto passivo o potenziale è vuoto, è pura capacità o potenzialità di comprendere concetti.
  3. Occorre qualcosa che attui il processo di astrazione dai dati offerti dalla sensibilità ai concetti.
Questa facoltà è l'intelletto attivo o attuale Esso agisce come la luce rispetto ai colori: essi esistono anche nell'oscurità, così come la nostra capacità di vederli, ma solo in potenza. La luce permette alla vista di mettere in atto la propria capacità di percepire i colori.

10. Etica Nicomachea

La raccolta di lezioni di Aristotele dedicata all'etica è stata pubblicata postuma, con il titolo di "Etica Nicomachea", forse con una dedica al figlio. Per prima cosa, distinguiamo due virtù fondamentali:

  • virtù dianoetiche
consistono nell'esercizio stesso della ragione
  • virtù etiche
riguardano le forme di controllo della ragione sugli impulsi sensibili

10. Etica

Virtù dianoetiche

  • intellettualismo etico: il giudizio dell'intelletto è superiore alla volontà individuale nel compiere una scelta.
  • Esempi di virtù intellettive sono l'arte, la saggezza, l'intelligenza, la scienza.
  • La virtù dianoetica più alta è la sapienza, che è l'unione di intelligenza e scienza.

Virtù etiche

  • Escludono gli estremi per stare nel giusto mezzo.
  • Esempi ne sono il coraggio, la temparanza, la liberalità, la magnanimità, la mansuetudine.
  • La virtù etica principale è la giustizia, che significa conformità alle leggi e può essere distributiva o commutativa.

11. Etica e amicizia

L'VIII e il IX libro dell'Etica Nicomachea sono dedicati alla questiona dell'amicizia, in greco "philìa". L'amicizia rientra nell'etica perché è una virtù ed è essenziale alla felicità: "senza amici, nessuno sceglierebbe di vivere, anche se possedesse tutti gli altri beni".

11. Etica e amicizia

Per Aristotele si possono distinguere tre tipi di amicizia, con diversi tipi di valore:

  • amicizia di utilità
Tipica delle persone più bisognose di aiuto
  • amicizia di piacere
Tipica di chi persegue ciò che ama personalmente in quel momento
  • amicizia di virtù
Tipica di chi ama l'amico per ciò che è, e non per i vantaggi estrinseci che possono derivare da quell'amicizia

11. Amicizia come koinonìa

Per Aristotele, l'amicizia è una forma di comunità basata su alcuni presupposti:

  • l'intensità
la distanza e l'assenza a lungo andare rendono difficile perseguire il bene l'uno dell'altro;
  • l'amabilità
non bisogna confondere l'amicizia con la carità: anche il più virtuoso degli uomini fuggirà dai caratteri troppo scontrosi o penosi;
  • l'uguaglianza
è più raro che si crei un'amicizia tra persone distanti per valori, ideali, passioni, intelligenza, classe sociale...

L'opera di Raffaello è un manifesto del Rinascimento, che considera l’uomo al centro dell’universo e capace di dominare grazie al suo intelletto, ed evidenzia come possa conoscere la verità solo attraverso scienza, filosofia e ricerca razionale.

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ETICA E POLITICA

RETORICA E ESTETICA

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Scegliere fra le seguenti opzioni quella corretta. a)Il sillogismo è valido. b)Il sillogismo non è valido. c)Se la premessa maggiore è vera,allora deve esserlo anche laconclusione.

Quale tra le seguenti affermazioni in merito al polisillogismo presentato è corretta? a)Il terzo enunciato vale come conclusione delle premesse che lo precedono e come premessa del sillogismo che lo segue. b)I primi quattro enunciati sono semplici premesse reciprocamente sconnesse. c) L’ultimo enunciato della deduzione è l’unica conclusione che compare nel polisillogismo. d)Non si tratta di una deduzione.

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