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DINASTIA D'ESTE

EVA GATTI

Created on March 6, 2024

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Transcript

la dinastia d'este

Eva Gatti, Aurora Novelli

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introduzione

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La dinastia d'Este si afferma come Signoria a Ferrara già a metà del Duecento. Dopo aver esteso i loro domini su Modena, Reggio e Rovigo, gli Estensi furono investiti duchi sia dall'imperatore (1452) sia dal papa (1471). È una nobile famiglia italiana con radici antiche che risalgono al Medioevo. Essi governarono il Ducato di Ferrara per diversi secoli, dal 1240 fino alla fine del XVI secolo.

i domini

le origini

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le origini

La stirpe degli Estensi ebbe inizio con gli Obertenghi, sovrani di Milano e della Liguria occidentale, verso la fine del X secolo. Il primo membro documentato di questa famiglia fu Oberto II, marchese di Sicilia e principe del Sacro Romano Impero. Mentre Adalberto d’Este, vissuto precedentemente ad Oberto, discendeva dagli antichi duchi e marchesi della Toscana, anche se seguiva la legge longobarda anziché quella ripuaria adottata dai marchesi toscani. Dopo Adalberto, i primi nomi che emergono nella famiglia d’Este sono Oberto I e Oberto II, vissuti alla fine del X e all'inizio dell’XI secolo. Alberto Azzo II d’Este (996-1097) può essere considerato il fondatore storico della famiglia nella città di Este, segnando l'inizio del Marchesato di Este in un momento politico e commerciale cruciale, ricevendo l'investitura dall'imperatore.

le origini

Uno dei figli di Azzo II, Guelfo IV d’Este, venne adottato dallo zio materno Guelfo III di Carinzia e succedette come duca di Carinzia, cambiando quindi il cognome per mantenere vivo il nome dei Guelfi, estinto in linea maschile. Il ramo italiano degli Este proseguì con l’altro figlio di Azzo II, Folco I d'Este. Dopo la sua morte gli succedette il figlio, Obizzo I, che combatté contro l’imperatore Federico I, meglio noto come Federico Barbarossa. Il nipote, Azzo VI d’Este (1170-1212), primo signore di Ferrara, fu anche podestà di Mantova e Verona. Lottò contro Ezzelino il Monaco e Salinguerra Torelli; fu sconfitto da Ezzelino a Pontalto nel 1212. A lui succedette Adolbrandino I, morto precocemente probabilmente a causa di un avvelenamento da parte del fratello. La riconquista di Ferrara avvenne infine nel 1240 ad opera di Azzo VII d’Este (1205-1264), figlio di Azzo VI avuto da un'altra donna, Alice di Chatillon. Nell'operazione, Azzo Novello VII ottenne l'appoggio del papa Innocenzo IV contro Ezzelino III da Romano. A lui succedette il nipote Obizzo II d’Este che fu proclamato signore a vita di Ferrara nel 1264, signore di Modena nel 1288 e di Reggio nel 1289.

lo stemma

È L’ORIGINARIO STEMMA DELLA FAMIGLIA ESTENSE DOCUMENTATO PER LA PRIMA VOLTA NEL 1239, SECONDO GLI STUDI DEL PIÙ GRANDE STORICO ESTENSE, LUDOVICO ANTONIO MURATORI.

AQUILA D ’ARGENTO - A VOLO ABBASSATO - CON BECCO (ROSTRO) E ARTIGLI D ’ORO - CON LA CORONA MARCHIONALE (DEL MARCHESE) - IL CAMPO (FONDO) È COMPLETAMENTE AZZURRO

NEL 1431 NICCOLÒ III HA LA CONCESSIONE DAL RE DI FRANCIA ENRICO VII DI ARRICCHIRE LO STEMMA ESTENSE CON I GIGLI D’ ORO.

lo stemma

LO STEMMA ESTENSE SI ARRICCHISCE PER CONCESSIONE PONTIFICIA NELLA PARTE ALTA (CAPO) DEL SIMBOLO DELLA CHIESA (LE CHIAVI DI SAN PIETRO)

INFINE, TROVIAMO LO STEMMA DUCALE DI ERCOLE II CON LE CHIAVI DI SAN PIETRO SORMONTATE DA UNA TIARA PONTIFICIA D’ARGENTO CON LE CORONE D’ORO

Nel 1332, gli Este divennero vicari papali a Ferrara. Nicolò III d’Este (1384-1441) contribuì a rendere Ferrara un importante centro culturale rinascimentale, continuando l'opera dei suoi predecessori, tra cui Leonello d’Este (1407-1450).

Durante questo periodo, Ferrara fiorì come centro culturale e artistico, con la famiglia d'Este che supportava artisti come Tiziano, Dosso Dossi e Ludovico Ariosto.

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Ercole I d'Este

La stagione rinascimentale di Ferrara giunse al suo apice con Ercole I d’Este (1431-1505), figlio illegittimo di Niccolò III. Cresciuto a corte napoletana e sposato con la principessa Eleonora d’Aragona (1450-1493), Ercole I fu abile nel tessere legami diplomatici proficui, evidenziati durante la Guerra del Sale, e divenne un importante mecenate. Attraverso le sue commissioni artistiche, che spaziavano dalla musica al teatro, e soprattutto attraverso progetti architettonici come l’Addizione Erculea, Ercole I trasformò Ferrara in una capitale del Rinascimento italiano per tutto il Cinquecento. Nonostante il prestigio della corte estense, la politica matrimoniale combinata e la diplomazia meticolosa con le altre potenze, il Ducato di Ferrara non riuscì a sfuggire alla sua decadenza.

LA DECADENZA

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la decadenza

La dinastia affrontò anche periodi di instabilità politica e conflitti con altre potenze italiane. Nel 1597, il Ducato di Ferrara fu incorporato negli Stati Pontifici e la famiglia d'Este si trasferì a Modena. Quando nel 1598 Alfonso II d’Este (1533-1598) morì senza eredi legittimi, il papa Clemente VIII (1536-1605) procedette con l’annessione del ducato ferrarese allo Stato Pontificio, un evento noto come la Devoluzione di Ferrara. Dopo tre secoli di dominio degli Estensi, la famiglia abbandonò la città, trasferendosi nel loro Ducato di Modena e di Reggio, dove risiedettero fino al XVIII secolo.

la decadenza

Nonostante ciò, dopo il periodo rinascimentale, la famiglia d'Este continuò a mantenere il controllo su varie città e territori nel nord Italia. Nel corso dei secoli, diversi rami della famiglia si distinsero in politica, arte e cultura, mantenendo la loro influenza anche in epoche successive.

Il castello di San Michele

Il Castello Estense, anche chiamato Castello di San Michele, è il monumento più rappresentativo della città di Ferrara, nel quale risiedevano i duchi Estensi. Si trova al centro della città rinascimentale e con le sue quattro torri permette una vista panoramica sull'intero territorio. Con il tempo è diventata la sede governativa e amministrativa e, successivamente, anche sede museale.

Costruito nel 1385 come fortezza per il controllo politico e militare territoriale e per la difesa della famiglia estense, al quale si accedeva tramite ponti levatoi. Fu commissionato da Niccolò II d’Este a Bartolino da Novara.

FINE

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