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Anna Leoncavallo

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Transcript

Lo spazio aula

Analisi del contesto

ISTITUZIONE

(sitografia, Ptof/Pit, progetto educativo)

Sitografia: Istituto Pluricomprensivo in lingua italiana di scuole dell'infanzia, primarie e secondaria di I grado Bressanone (ipcbressanone.edu.it). Il motto della scuola è “Linking diversities, Forging identities”: Connettere le diversità per creare identità. È collegato al contesto socioeconomico nel quale l’istituzione è immersa. Ptof: si apre con una citazione di A. Einstein “Imparare è un'esperienza tutto il resto è solo informazione” (Albert Einstein) e continua con un proverbio arabo “Benedetto colui che riesce a dare ai propri figli ali e radici” (Proverbio arabo citato in “Il vincitore è solo” di Paulo Coelho). È suddiviso in quattro sezioni:

1. LA SCUOLA E IL SUO CONTESTO: L’istituto pluricomprensivo ha sede principale a Bressanone, ma in tutto comprende undici strutture, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado, spalmate nel territorio della Val d’Isarco: Bressanone, Milland, Varna e Fortezza. È un territorio a maggioranza tedescofona, con minoranza italofona e ladinofona, ma che vede crescere sempre di più anche il numero di famiglie immigrate da vari Paesi del mondo, proprio perché riesce ad offrire varie possibilità di lavoro soprattutto nel settore terziario, in quanto il turismo sia estivo che invernale è il punto di forza dell’Alto Adige. Di conseguenza, anche la scuola si trova a dover fronteggiare una situazione molto complessa caratterizzata simultaneamente, come scritto nel Ptof stesso, sia dalla presenza di molti immigrati sia da “rapidi mutamenti sociali e da molteplici istanze individuali. Una società liquida l’ha definita il famoso sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman”. Per questo motivo, di conseguenza, l’offerta formativa rispecchia il contesto socioeconomico nel quale è immersa; quindi, nelle scuole, ad esempio, saranno presenti spesso mediatori o mediatrici culturali per potenziare la lingua ospitante. L'istituto pluricomprensivo di Bressanone è una scuola che punta sulle diversità e la mondialità affinché venga combattuto il pregiudizio tramite progetti che hanno come obiettivo “l’accoglienza individualizzata, personalizzata e calibrata sulle esigenze di ogni alunno”. È per queste ragioni che ha fatto della diversità il suo punto di forza che viene riassunto nel motto dell’istituto Linking Diversities Forging Identities (connettere diversità per forgiare identità).

2. LE SCELTE STRATEGICHE Obiettivi formativi: - CLIL - sport e sana alimentazione - musica, arte, cinema, musei educazione interculturale e alla pace - cura dei beni comuni - competenze digitali: utilizzo critico - attività di laboratorio - piano d’inclusione: contrasto del bullismo e cyberbullismo, delle discriminazioni, piani individualizzati per bambini con bes anche con collaborazione dei servizi sociosanitari corsi e laboratori in italiano di potenziamento della lingua per gli alunni extracomunitari La scuola si propone di adottare strategie innovative e mette al centro la didattica per competenze. Infatti, vengono spronate le metodologie didattiche che puntano alla co-costruzione del sapere e delle competenze di ciascun alunno/a in un ambiente sociale, quali cooperative learning, problem solving, didattica per problemi reali, approccio CLIL, classi capovolte, utilizzo di piattaforme interattive.

3. L’OFFERTA FORMATIVA L’istituto pluricomprensivo di Bressanone dà grande importanza alla relazione educativa e ai metodi didattici che siano in grado di favorire la partecipazione attiva di ogni bambino/a e quindi anche l’inclusione degli stessi. È anche consapevole che al di fuori del contesto scolastico i bambini e le bambine frequentino anche spazi ricreativi nei quali fanno esperienze, soprattutto grazie ai nuovi media, per questo motivo l’IPC si dirige anche verso una didattica digitale integrata e verso la costruzione del pensiero critico e della consapevolezza mediatica. Vengono esplicitati tutti gli insegnamenti offerti in tutti gli istituti per ordine e grado, in particolare, alla scuola primaria Rita Levi Montalcini, nella quale ho svolto il tirocinio diretto, vengono suddivise le unità orarie in 50’. Durante i pomeriggi sono previsti laboratori, attività di recupero o potenziamento, progetti di arte, musica, tecnologia o scienze motorie, ma anche corsi di lingua. Per quanto riguarda le discipline offerte, queste comprendono: Italiano, matematica, tedesco, inglese, storia, geografia, musica e religione. Vi sono, inoltre, gli insegnamenti compresi nel progetto CLIL offerti in lingua tedesca: scienze – Naturkunde, arte e immagine- Kunst, corpo-movimento e sport - Turnen e informatica in inglese. - attività da svolgersi in ambito curricolare; - iniziative realizzate in contesti informali di apprendimento (concorsi, uscite didattiche, soggiorni studio, visite a Musei) I progetti proposti si sviluppano su diverse aree, quali: - Educazione ambientale - Artistico espressiva - Storico artistica - Attività motorie - Continuità e accoglienza - Educazione alla salute - Educazione musicale - Educazione alla cittadinanza - Linguistica dell’italiano L1 - Teatro Linguistica tedesco (L2) -Matematica scientifica - Trasversale Sono, inoltre, previste delle misure di migliorie delle aule e dei sistemi di cablaggio e di fornitura di materiale didattico digitale e informatico per lo sviluppo delle competenze digitali

La valutazione: Valutazione delle competenze - Valutazione periodica e finale - Valutazione del comportamento Importante coinvolgere l’alunno nelle valutazioni, attraverso l’esplicitazione degli obiettivi di apprendimento e delle valutazioni in itinere affinché i bambini non demonizzino l’errore, ma lo prendano come punto di partenza per sviluppare il pensiero critico che li aiuterà a migliorare. INCLUSIONE: ANALISI DEL CONTESTO Composizione del Gruppo per l’Inclusione: Dirigente scolastico, Docenti di sostegno, collaboratori all’integrazione - DEFINIZIONE DEI PROGETTI INDIVIDUALI - Processo di definizione dei Piani Educativi Individualizzati (PEI)-> COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE - Modalità di rapporto scuola-famiglia: Attuazione di colloqui individuali per un proficuo scambio di informazioni rispetto ad eventuali - Dirigente Scolastico - Referente per l’inclusione - DOCENTE DI SOSTEGNO - DOCENTI CURRICULARI - Collaboratori all’integrazione - Docenti di sostegno linguistico per alunni con background migratorio RAPPORTI CON SOGGETTI ESTERNI - Unità di valutazione multidisciplinare (servizio psicologico, servizio di riabilitazione dell’età evolutiva, servizio di neuropsichiatria infantile) - Intendenza scolastica italiana - Servizio inclusione

4. L’ORGANIZZAZIONE PERIODO DIDATTICO: Quadrimestre, per i due ordini scolastici di scuola primaria e secondaria di primo grado Servizi attivati per la dematerializzazione dell’attività amministrativa e per le famiglie, ad es.: - ClasseViva: registro elettronico che può essere utilizzato da insegnanti e famiglie per le comunicazioni - Servizio mensa attivato tramite MyCivis progetto “Parliamone”, sportello di consulenza psicologica e orientamento ai servizi del territorio, elaborato dal Servizio di Educazione alla Salute della Sovrintendenza Scolastica in collaborazione con il Servizio Integrazione. - CONVENZIONI/COLLABORAZIONI ATTIVE - PIANO DI FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE e ATA

GLI SPAZI FISICI INDOOR E OUTDOOR La scuola primaria Rita Levi Montalcini si trova in un piccolo paese adiacente a Bressanone. È composta da cinque classi suddivise su due piani. La V classe, nella quale sono stata inserita io, si trova al piano terra, accanto all’entrata. È un istituto modesto, ma con spazi abbastanza ampi da poterci vivere bene al loro interno e da poter organizzare lezioni, attività laboratoriali ecc. Per quanto riguarda l’extra-aula, i corridoi non sono solo luoghi di passaggio, ma sono spazi vissuti e lo si può notare anche dai lavoretti che abbelliscono i muri, dal distributore automatico di bevande calde, ma soprattutto dai guardaroba personalizzati dei bambini. Durante il periodo di Natale, anche gli spazi comuni sono stati abbelliti con festoni e albero di Natale. Sono presenti nell’edificio, al piano terra, anche il laboratorio di arte con una cucina e l’aula di informatica. Al piano superiore, invece, si trovano la biblioteca, l’aula relax, e l’aula polifunzionale. L'aula d’informatica è fornita di molti computer, circa una ventina più una LIM. Viene utilizzata spesso dagli studenti durante l’ora che la prevede. La biblioteca, al secondo piano, è fornita di libri di testo e di enciclopedie a disposizione di tutti/e. Al centro dell’aula e agli angoli si trovano dei banchi o tavoli con sedie e puff utilizzati per le ricerche e le letture. Inoltre, è presente sia una LIM che un banchetto con un PC. Questo laboratorio viene utilizzato spesso dalla classe V per poter svolgere il progetto LiD che prevede che i bambini, già dalla scuola primaria, si pongano verso il sapere e la conoscenza con l’atteggiamento dello scienziato-ricercatore. Anche l’aula relax o anche gli angolini per il relax sono dotati di libri, giochi da tavolo e banchetti.

L'aula polifunzionale, infine, viene utilizzata per le rappresentazioni teatrali/musicali, per l’ora di cinema e così via. Infatti, questo spazio è abbastanza capiente e possiede uno schermo gigante, un televisore a schermo piatto, una stampante e fotocopiatrice a colori, delle casse molto grandi e numerose sedie che possono ospitare i genitori e i familiari dei bambini durante le feste occasionali, ad esempio, com’è accaduto durante il periodo natalizio, quando le classi hanno organizzato, in due giorni separati, una rappresentazione musicale per i genitori, durante la quale sono stati intonati canti natalizi in italiano, tedesco e inglese e recitate poesie per la pace. Io stessa, con il permesso e in accordo con la mia tutor di tirocinio, mi sono occupata dell’organizzazione della scaletta dei canti e ho svolto il ruolo del “dj” alla console. L'aula insegnanti è confortevole, in quanto dotata di tutto ciò che potrebbe servire agli insegnanti, sia per quanto riguarda l’organizzazione della didattica che per quanto concerne le chiacchiere tra colleghe/i e quindi la dimensione sociale. È fornita di un paio di computer, di una stampante/fotocopiatrice da ufficio che viene utilizzata dagli/dalle insegnanti con i propri ID. Sono presenti degli armadietti personali e un armadio grande che funge da organizer di documentazioni e materiali. Sui muri sono visibili gli orari ingranditi di tutti i docenti. Al centro della stanza è posizionato il tavolo ampio con le sedie dove ci si può sedere e scambiare chiacchiere, lavorare o fare riunioni collegiali. La palestra è esterna all’istituto, ma raggiungibile immediatamente a piedi, ed è in comune con la scuola di lingua tedesca. È dotata di spogliatoi separati per femmine e maschi e di uno sgabuzzino fornito di molti materiali didattici per la didattica del movimento. La palestra è spaziosa e luminosa; offre molte possibilità di gioco o di proposte didattiche. Ho potuto assistere ad un paio di lezioni dell’insegnante di educazione motoria che ha proposto alla classe il gioco palla avvelenata come riscaldamento, ad esempio, e poi ha preparato il setting, con la rete, per introdurre il gioco della palla rilanciata. Durante un’altra lezione, invece, i bambini e le bambine hanno giocato a basket. Anche la mensa è esterna all’edificio ed è in comune con la scuola di lingua tedesca. Gli spazi sono ampi e i tavoli sono disposti in lunghe file parallele. Il cibo viene scelto dai bambini e dalle/dagli insegnanti, ma servito dalle addette alla mensa. Anche questo spazio è stato decorato durante il periodo natalizio. La segreteria dell‘Istituto Pluricomprensivo Bressanone è presente solo nella sede principale dell’IPC, ovvero la scuola secondaria di primo grado “Alessandro Manzoni”, in via Dante, 37 - 39042 BRESSANONE (BZ). La bidelleria è situata al secondo piano ed è un’aula accessibile. Al piano terra è presente anche un deposito per il materiale utilizzato per le pulizie.

Il cortile, infine, è uno spazio all’aperto molto ampio, in comune con l’istituto in lingua tedesca, ma utilizzato in orari separati. Sorge in altura, infatti è un terreno naturale che ospita molte piante, ed è in discesa. Una stradina in cemento divide una parte del cortile dall’altra. I bambini utilizzano questo spazio perlopiù per giocare e fare merenda, quindi come spazio ricreativo e non didattico. Non ho assistito a lezioni all’aperto o a didattica laboratoriale outdoor. Non so se il freddo l’abbia impedito oppure non sono previste attività didattiche all’esterno. Comunque sia, sarebbe interessante poter sfruttare lo spazio esterno come setting per la didattica. Infatti, la natura può essere utilizzata come ambiente non soltanto dalla didattica laboratoriale, ma anche per gli insegnanti che vogliono continuare sulla linea della didattica frontale, nonostante ormai l’educazione stia invogliando sempre di più a adottare metodologie laboratoriali. Lo stesso PTOF dell’istituto declama la propria didattica come innovativa perché predilige la classe laboratorio.

SPAZI RELAZIONALI (CONDIVISIONE - COLLEGIALITÀ -RELAZIONI SCUOLA FAMIGLIA - RISORSA FAMIGLIA - GRUPPI)

RELAZIONE INSEGNANTI-INSEGNANTI Sono circa una dozzina gli insegnanti della scuola primaria Rita Levi Montalcini di Millan. Proprio per il numero esiguo, i docenti sono in quotidiano contatto e hanno stretto una forte alleanza che permette loro di sostenersi, collaborare e confrontarsi giornalmente. Ogni settimana i docenti, il mercoledì, dalle ore 15:30 alle 17:00, si ritrovano nell’aula degli insegnanti per fare la programmazione, ovvero una riunione durante la quale si fa il punto della situazione delle classi; quindi, ci si confronta su casi in particolare, ma soprattutto ci si organizza in vista di eventuali sostituzioni o supplenze, per redigere un piano di lavoro, compilare questionari di valutazione per bambini con BES, com’è accaduto ad esempio in una riunione alla quale ho partecipato anche io, quando la mia tutor di tirocinio, insieme alla insegnante di sostegno della classe V, ha riempito il questionario di rivalutazione di F., il bambino con mutismo selettivo e DSA. Inoltre, di solito verso inizio anno scolastico, tutti/e gli/le insegnanti si riuniscono nel collegio docenti presieduto dalla dirigente dell’istituto pluricomprensivo, l’attuale è la dr.ssa Manuela Bernaroli, la quale mette in luce le novità e le proposte dell’anno accademico che vengono messe ai voti per alzata di mano.

RELAZIONI SCUOLA-FAMIGLIA Gli/le insegnanti si incontrano con i genitori o con gli adulti di riferimento quasi ogni giorno, in quanto accompagnano o vanno a riprendere i bambini da scuola nei momenti formalizzati di entrata e uscita, anche se, in molti casi, i bambini meno giovani sono autorizzati dai genitori ad andare da soli a piedi, in bici o con i mezzi di trasporto pubblici. Sono messi a disposizione delle famiglie, ogni settimana, dei momenti di ricevimento o udienza per discutere e confrontarsi sul bambino o la bambina in questione. Questi possono essere richiesti direttamente dal genitore tramite il registro elettronico oppure, se l’insegnante ne ha bisogno, parla direttamente con il genitore per accordarsi su un colloquio privato che avverrà nel laboratorio di arte. Altrimenti, si può attendere la riunione dei genitori alla fine del quadrimestre per parlare dei risultati raggiunti, dei punti di forza e di quelli da implementare e le dinamiche gruppali. Nonostante ciò, la scuola accoglie i genitori durante le feste organizzate in occasioni particolari, com’è accaduto durante le festività natalizie, ad esempio.

DIMENSIONE GRUPPALE- RELAZIONE ALUNNI/E-ALUNNI/E Il clima di classe è sicuramente favorevole al benessere e alla coesione anche tra alunni-alunni, com’è stato sempre dalla prima classe della scuola primaria. Nonostante ciò, si nota un distacco tra i due gruppi di genere, dovuto probabilmente all’età di sviluppo durante la quale i bambini e le bambine iniziano a prediligere sempre di più amicizie dello stesso sesso che condividano soprattutto interessi e attitudini. In questi due macrogruppi, si sono venuti a formare, a loro volta, anche microgruppi sia per temperamento che per simpatie, interessi comuni, quindi affinità, di solito dai due ai 4-5 elementi. Ma anche tra questi elementi esistono preferenze, vale a dire quegli elementi che si sceglierebbero a vicenda in un sociogramma, i cosiddetti migliori amici che si incontrano anche al di fuori del contesto scolastico e che magari frequentano lo stesso sport, come accade ad esempio nel caso di due femmine, M. e S. Nell’insieme, dunque, nonostante i sottogruppi, la classe è coesa e vive in un clima sereno, favorevole all’apprendimento, alle esperienze significative e alla costruzione di rapporti positivi. Sarebbe stato interessante proporre alla classe anche un questionario per avere chiaro il sociogramma della stessa. Tramite l’osservazione si riesce a capire molto, ma l’esperienza diretta e le testimonianze dei bambini e delle bambine sono fonti imprescindibili di fondamentale importanza per la ricostruzione del gruppo in cui sono immersi e che loro stessi, unici e irripetibili, formano.

DESCRIVI GLI ELEMENTI CHE CONCORRONO ALLA CRESCITA DEI/DELLE BAMBINI/E IN UN'OTTICA DI SISTEMA FORMATIVO INTEGRATO (SPAZI CULTURALI, RELAZIONI SCUOLA-FAMIGLIA, AGENZIE EDUCATIVE, RELAZIONI CON I SERVIZI SOCIOSANITARI, ETC.):

La scuola Rita Levi Montalcini, nonostante sia una realtà ristretta, adotta il paradigma del sistema formativo integrato, proprio come richiesto dal PTOF dell’Istituo pluricomprensivo della quale fa parte. Infatti, è aperta a 360° per far sì che i bambini possano far esperienza anche del contesto in cui vivono e in cui sono immersi, in quanto la loro vita non si svolge solo tra le mura scolastiche; intorno a loro c’è un mondo che gira e che si sviluppa, tutto da scoprire e da esperire con ‘cuore, mente e mano’, diceva Pestalozzi. Per questo motivo, quindi, la scuola ha scelto di organizzare visite guidate sul territorio e nei Musei, ma ha deciso di portare l’arte anche a scuola tramite progetti di arte grafico-pittorica, ad esempio o ancora visione di spettacoli teatrali. Insieme alla classe V, sono andata al Forum di Bressanone a vedere lo spettacolo teatrale “Mondo”, messo in scena dalla Compagnia di Como, incentrato sul tema del cambiamento climatico e la deforestazione, ma che ha toccato altri temi, tra i quali il bullismo, l’ingiustizia, la solitudine, gli affetti, quindi le emozioni. Come ha spiegato l’attore durante il momento di riflessione con i bambini, lo spettacolo voleva far riflettere in particolar modo sulle emozioni delle persone suscitate dalle azioni degli altri; quindi, cerca di sensibilizzare all’empatia, alla cura dell’altro per arrivare alla cura del mondo perché bene comune. L’insegnante, dal suo canto, ha ripreso i temi una volta ritornati in classe per riflettere in maniera più approfondita e scrivere un riassunto dello spettacolo teatrale che avesse una struttura ben precisa: introduzione, svolgimento, conclusione e morale.

I bambini, inoltre, hanno la possibilità di instaurare anche rapporti di continuità con i compagni e le compagne della scuola tedesca. Ad esempio, durante il periodo natalizio, i bambini della classe V hanno scritto dei biglietti di auguri in tedesco che hanno poi portato alla scuola tedesca di Varna nella quale erano già stati ospitati l’anno precedente. In più, durante l’evento delle “porte aperte” le ultime classi di ogni ordine e grado sono accolte nella scuola del grado successivo, insieme ai genitori, per iniziare a prendere i primi contatti con il contesto che li ospiterà: gli spazi, gli/le insegnanti, l’organizzazione delle giornate scolastiche, le materie di studio e così via. Non esisterebbero né la scuola né il sistema formativo integrato se mancasse il principale interlocutore degli insegnanti, nonché il primo microsistema, come lo chiama Bronfenbrenner, con il quale il bambino viene a contatto e nel quale intesse le prime relazioni diadiche e durature: la famiglia. Per questo motivo, si cerca di intrattenere con le famiglie delle interazioni costanti e trasparenti per poter stringere con le stesse un’alleanza profonda per il successo del bambino del bambino, per il suo ‘flourishing’. Infine, come esplicitato anche nel Ptof, viene posta particolare attenzione ai bambini con bisogni educativi speciali. Come mi spiega la mia tutor di tirocinio, coloro i quali sono certificati con L. 170 e L. 104 hanno obiettivi individualizzati che rispettano il loro grado di sviluppo cognitivo della loro età anagrafica. Gli obiettivi vengono individuati con il/la terapista di riferimento e vengono quindi progettate, poi, attività ed esercizi personalizzati in base alle specificità dei bambini/e con DSA oppure deficit dell’attenzione ecc. Gli/le insegnanti restano in costante contatto con i terapisti per confrontarsi sui progressi o sui cambiamenti anche degli obiettivi e quindi anche sull’utilizzo degli strumenti didattici da proporre. Tutti questi elementi, che rientrano nella grande e complessa tela del sistema formativo integrato, mirano all’inclusione e quindi alla promozione dell'empowerment e del flourishing di tutti/e i/le bambini/e indistintamente.

GLI APPROCCI E I MODELLI PEDAGOGICO-DIDATTICI DI RIFERIMENTO (RELAZIONE EDUCATIVA, IDEA DI APPRENDIMENTO - PROGETTUALITÀ – INCLUSIONE ETC.)

La pratica didattica è in continua evoluzione perché le linee guida vengono sempre ripensate; viene adottato un approccio misto: cooperative learning ma anche didattica frontale. Vengono organizzati spesso lavori in piccolo gruppo o in coppia, che rispecchiano l’apprendimento cooperativo, ma molte volte viene adottata la didattica frontale anche se partecipata: prima avviene la spiegazione in classe, preceduta da una breve fase di attivazione tramite domande sull’argomento che si andrà a trattare, per avere un quadro generale delle conoscenze e delle teorie ingenue dei bambini e delle bambine. Poi vengono scritti alla lavagna dei punti principali da ricopiare sul quaderno (scrive l’insegnante o i bambini a turno oppure scrivono attraverso il dettato) e che dovranno essere imparati per le verifiche orali e scritte. I punti alla lavagna verranno scritti in stampato maiuscolo o in corsivo soprattutto tenendo conto dei bambini con DSA. Per questi vengono preparate schede riassuntive, oppure per le verifiche l’insegnante propone meno domande e obiettivi personalizzati che possono essere letti sul registro elettronico, come gli obiettivi generali. Si punta sulla qualità non sulla quantità. La relazione educativa è coerente alla teoria del sociocostruttivismo, in termini di apertura al dialogo, la terza via che descrive Bauman, e al confronto per creare il clima di classe adatto a favorire la co-costruzione dell’apprendimento. Come afferma Stefano Allevi "Ascoltare le paure aiuta ad evitare le chiusure". L'insegnante rende i bambini partecipi della vita scolastica e promuove la responsabilità e l’autonomia nei compiti di vita quotidiana, tramite ad esempio i bollini verdi e rossi per andare in bagno, pratica condivisa anche dagli altri insegnanti della stessa scuola; oppure distribuiscono i libri a turno, ma anche nella didattica, in senso vygotskijano, in quanto si pone come scaffolder, ovvero supporto per gli alunni nelle attività, pone domande di vita quotidiana, che riguardino problemi reali per favorire il problem solving. Ma la relazione educativa viene vista a tutto tondo, come scambio tra docente-discente nel “tessuto microsociale", come scrive Loiodice. È per questo motivo che si guarda al sistema formativo integrato come didattica efficace, come esperienza che costruisce sapere e competenze. Per quanto riguarda la programmazione, questa è annuale. L'insegnante fissa degli obiettivi dall’inizio per non andare fuori strada lungo il percorso, soprattutto perché con le unità orarie più ristrette, da 50 minuti, si stanno riscontrando difficoltà nello stare al passo con la programmazione. Bisogna avere, dunque, solide competenze organizzative e le idee chiare, come mi suggerisce la mia tutor.

LO SPAZIO AULA L’aula della classe V è ampia e luminosa. È fornita di molti materiali depositati in armadietti chiusi o su armadi a muro aperti dove sono disponibili i materiali scolastici che potrebbero servire nell’immediato: libri, fogli bianchi ecc. L’insegnante prevalente, nonché la mia tutor, tiene molto all’ordine e alla pulizia della classe, per questo motivo pretende dagli alunni che l’aula sia curata da tutti/e. I banchi sono posizionati a ferro di cavallo, ma vengono spostati facilmente a seconda delle attività da svolgere, in quanto sono molto leggeri ed ergonomici, come anche le sedie. Infatti, possono essere alzati e abbassati in base all’altezza del bambino o della bambina. La cattedra è posizionata in fondo alla classe sulla destra. I bambini riescono a raggiungerla facilmente; da quella posizione l’insegnante riesce a vedere tutti/e anche se durante le esercitazioni o attività si sposta continuamente tra i banchi. La cattedra è utilizzata come base di appoggio dei libri di testo, correzione dei compiti a casa e interrogazioni. Dietro di essa è posizionato il computer utilizzato dall’insegnante come registro elettronico ma anche come mediatore di supporto didattico. Inoltre, nella stessa posizione, sul muro, si trovano la LIM, la lavagna multimediale interattiva e il proiettore. Subito accanto, è posizionata la lavagna con i gessetti dotata sia di righe che di quadretti. Sui muri sono stati appese decorazioni soprattutto in occasione delle festività natalizie e dell’evento “porte aperte” che avrebbe ospitato i bambini, con i relativi genitori, che entreranno in quella scuola l’anno prossimo per il primo anno. Anche i lavori svolti in classe sono esposti ai muri o sugli scaffali, come il globo, i cartelloni di tedesco, storia e geografia. La classe è dotata anche di un lavandino utilizzato dai tutti/e i/le bambini/e per lavarsi le mani subito, senza dover uscire dall’aula, o lavare i pennelli ecc.

GLI SPAZI TEMPORALI

(LA GIORNATA SCOLASTICA E LE SUE ROUTINE)

La giornata scolastica inizia alle ore 7:50 e termina alle ore 15:00 dal lunedì al giovedì e il venerdì, invece, alle ore 13:10. Le unità orarie durano 50’. Questo fa sì che i ritmi di lavoro siano molto intensi e concentrati, a volte anche un po’ stressanti. Dalle ore 10:20 alle ore 10:40 i bambini fanno una pausa ricreazione durante la quale escono fuori al cortile oppure restano in classe a mangiare la merenda e poi si organizzano autonomamente in giochi, attività libere, chiacchiere, oppure escono in corridoio dove incontrano anche le altre classi. A volte, però, l’insegnante lascia che la pausa si protragga anche un po’ di più. Dal lunedì al giovedì, dalle ore 13:10 alle ore 14:10 i bambini hanno la pausa pranzo, suddivisa tra il tempo della mensa e il tempo dei giochi in cortile.

Riflessione...

Ciò che ho tenuto maggiormente in considerazione del contesto per la progettazione del mio intervento con la classe è stato innanzitutto il PTOF, quindi, l’idea di apprendimento dell’istituto per far sì che il mio agire fosse rispettoso delle linee guida. In seguito, mi sono lasciata un po’ di tempo per capire con quale argomento potermi inserire nella progettazione didattica che si stava svolgendo in quel momento in classe e in che modo, con quale metodologia; perciò, ho chiesto alla mia tutor di tirocinio un parere sulla mia idea di approfondimento delle Olimpiadi greche agganciando a loro quelle contemporanee. In seguito, ho pensato al setting dell’aula, quindi sia agli spazi, ovvero alla possibilità di poter spostare i banchi oppure le sedie per lavorare in piccoli gruppi, ma anche agli strumenti a disposizione come il proiettore per la proiezione del video di attivazione sulla LIM e i materiali da poter utilizzare per la realizzazione del cartellone e così via. Un altro step è stato pensare a un’attività inclusiva e coinvolgente eche tenesse in considerazione le specificità degli alunni e delle alunne. Infine, per la formazione dei gruppi, insieme alla tutor, ho riflettuto sulla dimensione gruppale e in che modo formare gruppi eterogenei, ma che potessero funzionare. Ci siamo confrontate e alla fine abbiamo scelto noi delle combinazioni inclusive ed efficaci, soprattutto in base all’esperienza dell’insegnante prevalente, ma anche a quello che avevo osservato ed esperito io in quel tempo.