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Elsa Morante, L'isola di Arturo

Silvia Vitucci

Created on February 29, 2024

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Transcript

Diario di un'esperienza didattica

L'isola di Arturo

Tra i romanzi di Elsa Morante quello che piace di più nelle classi dove insegno è L'Isola di Arturo: lo scontro tra immaginazione e realtà, tema fondamentale in tutta l'opera di Morante e qui largamente presente è vicino alle sensibilità delle ragazze e dei ragazzi che incontro ogni giorno.

La poesia che apre il romanzo ricorda A Silvia di Leopardi: anche qui compare infatti il tema della scomparsa del mondo immaginato nella fanciullezza e nell'adolescenza quando si cresce e si entra in contatto con la realtà.

Intervista a Elsa Morante dopo lo Strega del 1957: Ho voluto, con questo libro, scrivere una storia che somigli un poco, in certe cose, a Robinson Crusoe. Cioè la storia di un ragazzo che scopre per la prima volta tutte le cose più grandi, più belle, anche quelle brutte, della vita. Per lui tutto è avventura, è stupore, bellezza, perché vede le cose per la prima volta e non ha nessuna esperienza né del bene né del male e siccome vive in una delle isole più belle che io abbia mai conosciuto – che è l’isola di Procida – tutto quello che gli cade sotto gli occhi è di una particolare bellezza

1)La narrazione dell'infanzia e della fanciullezza di Arturo ha fornito lo stimolo per un breve percorso di SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA in cui ogni alunna/o si è sentita/o libera/o di esprimersi: conoscendo le situazioni personali degli alunni e delle alunne sapevo come muovermi rispettando le sensibilità e il vissuto di tutt3 e ho potuto domandare loro di raccontare la STORIA DEL LORO NOME , dopo aver letto la prima pagina del romanzo; di raccontare per iscritto il loro PRIMO RICORDO , alla luce del racconto dei primi ricordi di Arturo E di DESCRIVERE UNA FOTOGRAFIA particolarmente significativa della loro infanzia. Questi testi sono stati scritti in un taccuino personale da ogni alunna/o, che se lo desiderava, lo ha condiviso con la classe.

2) La classe ha scelto dei TEMI emersi dalla lettura del romanzo, talvolta soffermandosi proprio su singole frasi in cui essi sembravano essere presenti in modo particolarmente significativo, come fossero delle FRASI-SEME. Io ho riportati i temi individuati da loro su diversi post it che ho dato a ogni coppia di alunn3: ogni coppia si è raccontata un'esperienza a partire da quella frase dell'Isola di Arturo che era capitata loro. Al termine di questa esperienza ogni coppia ha raccontato al gruppo l’esperienza ascoltata dall’altro/a che è stata in qualche modo fatta propria. TEMI SCELTI dalla classe, con relative FRASISEME: COME CAMBIANO I RICORDI nel corso del tempo: “la mia casa non dista molto da una piazzetta quasi cittadina (ricca, fra l'altro, di un monumento di marmo), e dalle fitte abitazioni del paese. Ma, nella mia memoria è divenuta un luogo isolato, intorno a cui la solitudine fa uno spazio enorme. Essa è là, malefica e meravigliosa, come un ragno d'oro che ha tessuto la sua tela iridescente sopra tutta l'isola.” Pag 15 COMPLESSITA' DEI SENTIMENTI: ( a partire dal rimorso di Arturo per la morte della madre nel darlo alla luce. “il mio rimorso si confondeva nel suo perdono” pag 51)

“dei discorsi di mio padre io a quei tempi non potevo intendere altro se non quanto rispondeva alla mia certezza indiscussa: che lui, cioè, fosse l'esempio incarnato della perfezione e felicità umana!” ; - La mia infanzia è come un paese felice, del quale lui è l’assoluto regnante! Egli era sempre di passaggio, sempre in partenza; ma nei brevi intervalli che trascorreva a Procida, io lo seguivo come un cane. pag 28 -Il suo splendore silenzioso mi richiamava alla coscienza della mia piccolezza. E mi pareva di essere un’alice, alla presenza d’un grande delfino. pag 29 “

Idealizzazione della figura paterna
Lacrime come segno di debolezza e in generale Stereotipi comportamentali ricollegabili all’identità di genere

Pensai: se piango sono disonorato” pag 41; Quando nasceva una femmina, a Procida, la famiglia era scontenta. E io pensavo alla sorte delle femmine. Da bambine esse ancora non apparivano più brutte dei maschi, né molto diverse; ma per loro non c’era la speranza di poter diventare, crescendo, un bello e grande eroe. pag 50 La mia statura, all’epoca, non oltrepassava di molto il metro, e i miei capelli neri, ricciuti come quelli di uno zingaro non avevano mai conosciuto il barbiere (quando si facevano troppo lunghi, io, per non essere creduto una ragazzina, me li accorciavo energicamente con le forbici, pag 29)

Ribellione nei confronti degli adulti ed io per la prima volta da quando ero nato provai un senso di rivolta contro di lui (quando il padre dice ad Arturo che la sua nuova moglie sarà una madre per arturo) pag 73 Lo sguardo dell'altro E m'era bastato , subito , un primo sguardo, per vedere che era brutta , non meno di tutte le altre donne pag 75 Le case degli altri: pag 79 Mio padre rise in faccia alla sposa e, rivoltosi a me, mi spiegò che lei, nella sua casa id ragazza a Napoli, dove abitava con tutta la famiglia,aveva per cucina solo un fornello a treppiede, che d'inverno s'accendeva a in camera, sul pavimento, e d'estate in istrada, per terra davanti alla porta p 79 Abitudini diverse dalle proprie osservate per la prima volta Era la prima volta che abitavo nella nstessa casa con una donna, e che assistevo da vicino alla sua vita; e non avevo nessuna idea delle costumanze delle donne, del corredo di queste infagottate creature, e se sempre, anche nel chiuso delle mura, anche quando dormono, essere appaiono così informi e misteriose. Pag 86

Empatia di Arturo di fronte alla violenza del padre verso Nunziatella nell'assistervi io avevo sentito i miei nervi contrarsi , quasi che, stavolta, anch'io dividessi la paura della sposa pag 89 Gelosia di Arturo nei confronti dell'amore di Nunziatella per il figlio, Carmine Non sapevo che ci si potesse dare tanti baci al mondo: e pensare che io non ne avevo dati né ricevuti mai! Guardavo quei due che si baciavano come si guarderebbe, da una barca solitaria nel mare, una terra inapprodabile, misteriosa e incantata, piena di foglie e di fiori. pag 235 Narcisismo Anche lui, forse, a dire la verità, favoriva quei miei concetti di ragazzino, mostrando , per abitudine, il proprio personaggio in una luce di vanti. ( atteggiamento di Wilhelm nei confronti di Arturo che lo idealizza, pag 67)

a cura di Silvia Vitucci, docente del Liceo scientifico Nomentano di Roma e della IV M Quanto all'uso di Genially , devo ringraziare mia figlia Sara che me lo ha fatto scoprire e tentato di insegnarne l'uso.