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sanmartino

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Created on February 29, 2024

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Transcript

Giuseppe Sanmartino

"La leggenda del velo"

biografia

Cristo velato

Un po' della sua vita

Purtroppo, le informazioni sulla vita personale di Giuseppe Sanmartino sono scarse, e si sa poco riguardo ai dettagli della sua biografia. Si ritiene che sia nato intorno al 1720 a Napoli, in Italia. La sua formazione artistica avvenne probabilmente nella bottega di Matteo o Felice Bottiglieri, scultori campani. Sanmartino divenne noto per le sue abilità scultoree durante il XVIII secolo. La sua carriera artistica è ben documentata attraverso numerose commissioni, con opere datate a partire dal 1750. Il suo capolavoro più celebre è il "Cristo Velato," scolpito nel 1753. Sanmartino fu coinvolto in varie collaborazioni con altri artisti, tra cui l'architetto Luigi Vanvitelli. Dopo il 1763, si trasferì in una zona vicina ai fornitori di marmo a Napoli e formò diversi allievi. Ricevette molte commissioni sia a Napoli che in Puglia. Sanmartino morì il 12 dicembre 1793 e venne sepolto nella chiesa della Concezione de’ Cappuccini a Napoli.

il cristo velato

la storia

la descrizione

Gallery

la leggenda

“E per me gli suddetti ducati cinquanta gli pagarete al Magnifico Giuseppe Sanmartino in conto della statua di Nostro Signore morto coperta da un velo ancor di marmo…”.

Cappella Sansevero

dove?

+ info

  • Committenza e Storia: La cappella fu commissionata da Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, nel XVIII secolo. La costruzione iniziò nel 1590 e fu completata nel 1766. Raimondo di Sangro fu un personaggio poliedrico, interessato all'alchimia e alle scienze occulte, il che contribuì ai misteri che circondano la cappella.
  • Architettura: La cappella presenta una facciata relativamente semplice all'esterno, ma il suo vero splendore risiede negli interni. L'architettura barocca è arricchita da dettagli elaborati, colonne corinzie e decorazioni artistiche che creano un'atmosfera ricca e suggestiva.I
  • Le Statue Anatomiche: Accanto al Cristo Velato, ci sono le statue anatomiche che mostrano cadaveri umani con dettagli anatomici sorprendenti. Queste sculture sono spesso associate a leggende e misteri sulla presunta abilità alchemica di Raimondo di Sangro.
  • La Pietà di Sammartino: Altri lavori di Giuseppe Sanmartino, come la "Pietà," possono essere ammirati all'interno della cappella.
  • Il Museo e la Fondazione: Oltre alla cappella stessa, vi è un museo annesso che ospita diverse opere d'arte e manufatti collezionati nel corso degli anni. La Fondazione Museo Cappella Sansevero è impegnata nella conservazione e nella promozione del sito.

Cenni sulla cappella Sansevero

Giuseppe Sanmartino a Taranto

il Cappellone di San Cataldo è quasi ultimato in tutta la sua magnificenza

Info

le statue:

San Francesco d’Assisi

San Domenico

San Filipo Neri

San Francesco di Paola

San Giuseppe

Sant'Irene

Santa Teresa d’Avila

San Giovanni Gualberto

Jacopo Cardillo

JAGO è un artista italiano che opera nel campo della scultura. Nasce a Frosinone (Italia) nel 1987, dove ha frequentato il liceo artistico e poi l’Accademia di Belle Arti (lasciata nel 2010). La sua ricerca artistica fonda le radici nelle tecniche tradizionali. JAGO utilizza il marmo come materiale nobile, ma tratta temi fondamentali dell’epoca che abita, instaurando un rapporto diretto con il pubblico mediante l’utilizzo di video e dei social network, per condividere il processo produttivo. All’età di 24 anni, su presentazione di Maria Teresa Benedetti, è stato selezionato da Vittorio Sgarbi per partecipare alla 54a edizione della Biennale di Venezia, esponendo il busto in marmo di Papa Benedetto XVI (2009) che gli è valso la Medaglia Pontificia. La scultura giovanile è stata poi rielaborata nel 2016, prendendo il nome di Habemus Hominem e divenendo uno dei suoi lavori più noti. Dal 2016, anno della sua prima mostra personale nella Capitale, ha vissuto e lavorato in Italia, Cina e America. È stato professore ospite alla New York Academy of Art, dove ha tenuto una masterclass e diverse lezioni nel 2018.

Il figlio velato

Autore Jago Data 2019 Materiale Marmo Danby del Vermont Dimensioni 50×100×200 cm Ubicazione Chiesa di San Severo fuori le mura, Napoli

Gallery
IL NUOVO MICHELANGELO:LA PIETA'

Un'altra opera di Jago...

Narciso

DIMENSIONI 88x50x160 cm MATERIALI Marmo (Statuario) ANNO 2023.

  • bibliografia:
  • https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/duomo-di-taranto-cappellone-di-san-cataldo
  • https://youtu.be/KHd18bwJVgM?si=RxyreAELZcghlTg1
  • https://www.youtube.com/watch?v=MEa2r4LJsE8
  • https://www.museosansevero.it/la-cappella-e-il-cristo-velato/la-cappella/storiahttps://jago.art/it/opere/figlio-velato/
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Figlio_Velato#Descrizionehttps://www.youtube.com/watch?v=k_CVLKaslCY
  • https://youmedia.fanpage.it/video/ab/Xf0FFuSwvdsFCn_V
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Jago_(scultore)#Opere
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Piet%C3%A0_Rondanini
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Figlio_Velato#Descrizionehttps://www.google.com/search?sca_esv=f7010a6fa6b14553&hl=it&gl=US&q=Figlio+Velato&tbm=isch&source=lnms&sa=X&ved=2ahUKEwjBpMScnNSEAxVK7rsIHbApAj0Q0p
  • Elenco puntato
  • Elenco puntato

Grazie per la visione

Lavoro di storia dell'arteNinfole Fabiana Prof.ssa Valeria Carrieri IV LSA a.s. 2023-2024

la storia

Il 3 maggio 1774, l'arcivescovo Mastrilli stipulò un contratto a Napoli con Filippo Beliazzi per realizzare il pavimento davanti al Cappellone di San Cataldo. Beliazzi, consigliato probabilmente da Giuseppe Sanmartino, si era già distinto nella Certosa di San Martino. Nel 1790, l'arcivescovo Giuseppe Capecelatro si rivolse a Sanmartino per una statua di San Giuseppe da collocare nel vestibolo. Il contratto, firmato nel 1778 a Napoli e ratificato nel 1790 a Taranto, prevedeva un compenso di 700 ducati, includendo il modello. Sanmartino, deceduto nel 1793, realizzò così una delle sue ultime opere. Con queste commissioni, il Cappellone di San Cataldo si considerò concluso quasi due secoli dopo l'inizio dei lavori. Ulteriori statue, tra cui San Giovanni Battista e San Pietro attribuite a Giovanni Nola, e San Sebastiano e San Marco scolpite da Giuseppe Pagano nel 1804, furono aggiunte successivamente, completando l'opera