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Francesco Petrarca

Sara Aschelter

Created on February 28, 2024

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Transcript

Francesco Petrarca

Arezzo 1304 - Arquà Petrarca 1374

Prof.ssa Sara Aschelter

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INDICE

La vita e le opere

La nuova figura di intellettuale

Le opere religioso-morali

Il Canzoniere

Contatti

01

LA VITA E LE OPERE

Prof.ssa Sara Aschelter

La formazione e l'amore per laura

Petrarca nasce ad Arezzo nel 1304 in una famiglia borghese di origini fiorentine. Ser Petracco, il padre, era stato mandato in esilio dopo che i guelfi neri si erano impadroniti di Firenze. Nel 1312 si trasferì con la famiglia ad Avignone, dove risiedeva la curia papale. A sedici anni, iniziò gli studi di diritto a Montpellier e a Bologna ma li interruppe nel 1326, dopo la morte del padre per seguire la sue vera vocazione: quellaletteraria.

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lingua, viaggi e chiusura interiore

Era anche un grande viaggiatore, spinto da un'inquitudine continua a cambiar luoghi e ambienti. Stringerà così amicizia con diversi letterati europei e italiani, soprattutto con Boccaccio, coi quali continuerà un fitto scambio di lettere. Grazie a quest'irrequitudine che lo portava in giro per l'Italia e l'Europa, frugava in ogni biblioteca alla ricerca dei classici che tanto amava. Il primo Umanista ante litteram!

Pensava e scriveva in latino, ma Petrarca coltivava anche il genere della poesia lirica in volgare, come gli Stilnovisti e Dante. Anche lui volle raccogliere i motivi della sua poesia intorno a un'unica immagine femminile: Laura. Per risolvere i problemi economici sorti dopo la morte del padre, decise nel 1330 di prendere gli ordini minori (non prevedeva la cura delle anime, ma consentiva di accedere a molti benefici)

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il bisogno di gloria e l'impegno politico

All'ansia di purificazione alternava il riemergere di interessi mondani, letterari e politici. In questo si esprime il dissidio della sua personalità, che non troverà mai riposo. Egli sentì vivamente anche la necessità di intervenire per risolvere i problemi del suo tempo, usando le opere come strumento di impegno civile e politico. Sollecitò il ritorno del papa a Roma, incitando la Chiesa a recuperare la purezza originaria; si scagliò contro le lotte tra i signori italiani.

Più di ogni altro desiderio, nutriva quello di diventare famoso, di ricevere gloria e riconoscimenti (ricordate il lauro?).Nel 1341 Petrarca ricevette l'incoronazione poetica al Campidoglio a Roma con una solenne celebrazione. In seguito al ritiro in convento dell'amato fratello Gherardo, anche Francesco affronta una crisi spirituale che diedeorigine a un tortuoso processointeriore.

02

una nuova figura di intellettuale

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nuova figura di intellettuale

PETRARCA

DANTE

Dante fu costretto all'esilio dalla cacciata dei guelfi neri che avevano preso il potere a Firenze. Dal 1304 non farà più rinetro a Firenze e ne soffrirà immensamente. Se avesse potuto rientrare senza infamia, Dante sarebbe corso volentieri incontro a Firenze!

Petrarca incarna la figura dell'intellettuale cosmopolita, del tutto nuova per il Duecento. Non è legato a un preciso ambiente cittadino, non è comunale, ma viaggia continuamente tra Avignone, Parma, Milano, Venezia, Padova. La scelta di Petrarca non è municipale, ma nazionale.

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il chierico

Può permettersi autonomia e indipendenza grazie alle rendite ecclesiastiche, così da non dover essere alle dipendenze di un signore. Nel corso del Duecento la figura di chi si sostiene grazie a cariche o benefici ecclesiastici sarà molto frequente. Il chierico può dedicarsi agli studi a tempo pieno senza doversi dedicare a una professione. Petrarca può considerarsi ricco, conduce una vita agiata in luoghi incantevoli che favo-riscono l'attività intellettuale, può dispor-re dei libri che vuole.

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03

Le opere religioso-morali

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SECRETUM

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De secreto conflictu curarum mearum

Petrarca scrive tutte le sue opere in latino, solo i Trionfi e il Canzoniere sono in volgare. Il Secretum è un'opera di meditazione religiosa e morale, concepito nel 1342-43 al culmine della propria crisi religiosa. E' strutturata in tre libri come un dialogo tra il poeta e S. Agostino, che considerava la sua vera guida spirituale. Francesco non riesce però ad arrivare a una autentica e definitiva conversione: non ci sono soluzioni definitive (al contrario di Dante). Petrarca è l'uomo della crisi che vive il periodo di passaggio dal Medioevo alla civilità umanistica e rinascimentale.

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04

Il Canzoniere

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Il Canzoniere

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Struttura: 366 poesie;Argomento: Storia d'amore che prende spunto dalle vicende personali del poeta, idealizzate;Temi principali: - l'amore per Laura;- il desiderio di gloria;- la precarietà dei beni materiali;- il valore dell'esperienza religiosa;- la memoria, la sofferenza interiore;- l'ammirazione per gli autori antichi;- il pensiero politico. Lingua e stile: lingua selezionata e accurata, suoni dolci e fluidi; stile chiaro e scorrevole.

La stesura del Canzoniere366 poesie in volgare, la maggior parte sonetti. L'opera ha subito vari cambiamenti, fino alla sistemazione definitiva, conservata in un mano-scritto autografo del 1374. Il titoloRerum vulgarium fragmenta (Frammenti di cose volgari) è il titolo scelto da Petrarca, ma è anche conosciuta come Rime sparse o Canzoniere. I componimenti sono quasi tutti dedicatiall'amore che il poeta nutre per Laura.

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La figura idealizzata di laura

Petrarca può quindi, grazie a questa esperienza tutta letteraria, chiudersi entro i limiti della propria interiorità: il mondo della storia contemporanea è pressochè escluso, il poeta vive solo l'esperienza privata e soggettiva della propria interiorità. Anche i luoghi che rappresenta sono privi di concretezza e vengono anch'essi idealizzati e stilizzati nei loro caratteri principali.

La passione di cui parla Petrarca è tutta umana e terrena, anche se mai soddisfatta, sempre inappagata. Laura è infatti molto più terrena delle figure femminili dei poeti stilnovisti: è sottoposta all'azione del tempo che passa, anche se non assume mai la consistenza di una persona vera.Le vicende d'amore prendono spunto da un evento realmente accaduto nella vita del poeta, l'incontro con Laura, ma l'esperienza reale è idealizzata e portata su un piano letterario.

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la struttura e la morte di laura

Il conflitto interioreIl poeta vive una costante contraddizione: se da una parte sente il bisogno di pace e serenità interiore, dall'altro è attratto dalla vita terrena e dai suoi piaceri, della cui precarietà è però ben consapevole.Lo stile Questo dissidio non si riflette però nello stile che rimane limpido ed equilibrato. Dà vita a una forma serena e armonica, che attenua la disarmonia del sua animo.

Il Canzoniere si divide in due parti:- poesie scritte mentre Laura era in vita;- poesie scritte dopo la sua morte (1348).Finché Laura è viva, Petrarca soffre per la passione e l'indifferenza della donna. Dopo la sua morte, il mondo è vuoto e squallido, ma non per questola passione finisce: il poetaricorda la donna, crede di vederla viva, la immagina in cielo.

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BUONO STUDIO

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Intellettuale cortigiano

Petrarca non partecipa attivamente alla vita del suo Comune, come ancora farà Boccaccio. Accetta la nuova istituzione della Signoria e la condizione di intellettuale cortigiano. Fornisce consigli e ammonimenti ai signori, con la sua fama dà prestigio alla corte, è impiegato in incarichi diplomatici. In cambio, riceve rendite, pubblici onori, protezione. Tuttavia, resta geloso della sua autonomia di intellettuale e rifiuta incarichi che lo terrebbero troppo vincolato, come quello di segretario papale.

Tornato ad Avignone, pur dandosi a una vita frivola e sregolata, approfondice lo studio dei classici. Inoltre, tiene sempre con sé gli scritti di Sant'Agostino, Le Confessioni, così che si delineano da subito le due principali tendenze della cultura di Petrarca: - culto dei classici; - intensa spiritualità cristiana.

Laura, laurea e lauro

La corona di cui poteva fregiarsi Petrarca era costituita d'alloro, esattamente come quella che secondo la mitologia greco-romana in epoca classica era attribuita a grandi atleti, a dotti e a poeti. Ancora oggi, chi finisce un percorso di studi accademico riceve la laurea per essere diventato dottore. Petrarca ambiva a questo riconoscimento e ci si chiede dunque se sia forse un caso che LAURA si chiami proprio come il LAURO (nome alternativo della pianta dell'alloro) o se non sia stata tutta una meravigliosa allusione poetica.

Laura, laurea e lauro

La corona di cui poteva fregiarsi Petrarca era costituita d'alloro, esattamente come quella che secondo la mitologia greco-romana in epoca classica era attribuita a grandi atleti, a dotti e a poeti. Ancora oggi, chi finisce un percorso di studi accademico riceve la laurea per essere diventato dottore. Petrarca ambiva a questo riconoscimento e ci si chiede dunque se sia forse un caso che LAURA si chiami proprio come il LAURO (nome alternativo della pianta dell'alloro) o se non sia stata tutta una meravigliosa allusione poetica.

Lo stile del Secretum

Al travaglio spirituale corrisponde però uno stile disteso, un latino limpido e armonioso che richiama continuamente quello dei classici. Petrarca prende a modello gli antichi e se non riesce a risolvere il suo conflitto interiore, lo fa però con uno stile lucido e immediato. La fede nei valori della cultura classica si accompagna sempre all'intensa vita spirituale del poeta.

Valchiusa

Ben presto, quest'irrequitudine si trasformò nel suo segno opposto, nel bisogno di chiudersi in sé stesso, per approfondire la conoscenza della propria interiorità. Per questo nel 1337 acquistò una proprietà a Valchiusa, vicino Avignone. Nel paesaggio sereno e idillico, lontano dalle preoccupazioni quotidiane, comporrà la maggior parte delle sue opere in latino e in volgare. Valchiusa diventerà per Petrarca il simbolo di un'attività spirituale indipendente.