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LA DIVINA COMMEDIA
martina dassogno
Created on February 26, 2024
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Transcript
LA DIVINA COMMEDIA
Dassogno Martina- Conti Giorgia - Arcodia Daniel
DANTE ALIGHIERI
Nato a Firenze nel 1265 da Alighiero di Bellincione e Bella degli Abati, Dante trascorse la sua giovinezza in un periodo caratterizzato dai conflitti politici tra le fazioni guelfe e ghibelline. Fin da giovane, Dante mostrò un precoce interesse per la letteratura e la cultura, ricevendo un'educazione formale che comprendeva studi di filosofia, teologia e letteratura classica. Nel 1289, Dante contrasse matrimonio con Gemma di Manetto Donati, dalla quale ebbe tre figli: Jacopo, Pietro e Antonia. Tuttavia, la sua vita matrimoniale non fu priva di sfide, e Dante ammise successivamente di aver avuto relazioni con altre donne. Un evento cruciale nella vita di Dante fu l'incontro con Beatrice, la donna amata e esaltata come simbolo della grazia divina. Beatrice, identificata dagli storici come la nobildonna fiorentina Beatrice, scomparve nel 1290, ma rimase una figura centrale nelle opere di Dante. Nel 1301, i guelfi bianchi, la fazione politica di Dante, furono sconfitti dai guelfi neri, portando all'esilio del poeta da Firenze nel 1302. Dante trascorse il resto della sua vita in varie città italiane, inclusi Verona e Ravenna, dove morì il 14 settembre 1321, causa malaria. Durante il periodo di esilio, Dante dedicò il suo tempo alla scrittura delle sue opere più importanti. La "Vita Nuova," scritta intorno al 1293 e la "Divina Commedia," composta tra il 1308 e il 1321.
INTRODUZIONE GENERALE DELL'OPERA
La Divina Commedia è un’opera scritta in lingua volgare fiorentina, seguendo una struttura in terzine incatenate di endecasillabi. Il titolo con cui la conosciamo non è stato quello attribuito dallo stesso Dante alla sua opera: Alighieri, infatti, denominò il suo lavoro semplicemente Commedia. L’aggettivo «Divina» le fu attribuito dal Boccaccio nel Trattatello in laude di Dante, scritto tra il 1357 e il 1362, per la tematica, poiché tratta del viaggio di Dante e si conclude con la visione di Dio. Questo termine venne affidato all'opera anche per la bellezza poetica e l'altezza del significato. Sempre nel trattato In lode di Dante, Boccaccio ci comunica che il poeta, prima dell'esilio, avesse già scritto sette canti dell'inferno e in seguito, durante il suo periodo d'esilio, se li sarebbe fatti mandare e avrebbe proseguito l'opera. Quest'ipotesi però è poco accreditata, mentre si ritiene che Dante avesse iniziato a scrivere l'opera dopo l'esilio e che tra il 1307 e 1309 avesse già concluso la prima cantica dell'Inferno. Con certezza si sa che, durante l'ascesa di Enrico VII (1313), l'Inferno era già stato concluso. Dal 1318 e 1319 conclude il Purgatorio e infine dal 1319 fino al 1321 conclude il Paradiso.
STRUTTURA DELL'OPERA
INFERNO
Lucifero, prima uno degli angeli più belli del firmamento, conduce un giorno una rivolta contro Dio spinto dalla superbia. La rivolta fallisce miseramente e questo angelo, ormai dannato, viene fatto precipitare giù dal cielo. Cadendo sulla Terra il terreno è talmente inorridito che si scansa: si apre un’immensa voragine generando l’Inferno.La voragine in cui si trova l’Inferno della Divina Commedia non è un semplice fosso ma un intero mondo sotterraneo con una sua geografia precisa che Dante, canto dopo canto, descrive in modo dettagliato: Gerusalemme è la città attraverso cui si accede all’Inferno: dopo una porta che reca una scritta minacciosa incisa sopra si apre una zona detta Antinferno. Questo luogo è diviso dall'Inferno vero e proprio dal fiume Acheronte, dove i dannati vengono traghettati da Caronte sulla sua barca.
STRUTTURA:
- I: Cerchio del limbo
- II: Cerchio dei lussuriosi
- III: Cerchio dei golosi
- IV: Cerchio degli avari e prodighi
- V: Cerchio degli eretici
- VI: Cerchio degli iracondi e accidiosi
- VII: Cerchio dei violenti, suddiviso in 3 gironi:
- VIII: Cerchio dei fraudolenti e malebolge, suddiviso in 10 bolge (ruffiani e seduttori, adulatori, simoniaci, indovini, barattieri, ipocriti, ladri, consiglieri e fraudolenti, seminatori di discordie, falsari)
- IX: Cerchio dei tradutori e cocito, suddiviso in 4 zone:
La fede deve in conclusione rafforzarsi nella convinzione del bene. Il Purgatorio è sotto molti aspetti differente dagli altri due regni. In esso si alternano infatti la luce e la tenebra, e vi è anche il tempo. Luce e tenebra hanno in questa cantica un significato simbolico molto importante: rappresentano ragione e fede. I momenti luminosi rappresentano infatti la grazia divina, mentre quelli bui i momenti in cui l’uomo pensa, usa la sua ragione e rimugina sui precetti di Dio. Dante lo raffigura come una montagna da salire, il “sacro monte”.
PURGATORIO
Il Purgatorio è un monte, a forma di tronco di cono, indica un cammino di redenzione dal basso verso l’alto che ci allontana dalla terra per essere degni del cielo. Sulla sua cima si trova l’Eden, il paradiso terrestre. Ai suoi piedi si trova invece un cammino astioso e pietroso. Questa prima parte pietrosa è l’Antipurgatorio, dove si trovano le anime di coloro che, seppure destinati alla salvezza, non sono ancora degni di percorrere il loro viaggio verso la purificazione. La struttura del monte è quindi, partendo dal basso e andando in alto, la seguente: Antipurgatorio, Purgatorio, Eden. Il Purgatorio vero e proprio è invece diviso in sette cornici. I canti, in cui Dante ci descrive questo secondo regno e ci presenta le anime che ospita, sono ancora una volta trentatré. Il Purgatorio è il luogo destinato a coloro che nella vita hanno preso atto di vivere contro il volere di Dio, ma hanno deciso di cambiare e di voltare pagina, lasciandosi in questo modo alle spalle il proprio peccato. Presa questa decisione, essi sono salvi. Tuttavia non sono ancora degni di accedere al Paradiso, perché nella carne sono ancora soggetto a dubbi e tentazioni, sia vecchie che nuove. il Purgatorio è un regno destinato alla purificazione delle anime deboli, nel quale esse percorrono un cammino che le porta al rafforzamento dei propri propositi e della propria volontà di bene
STRUTTURA
- Mare dell'emisfero australe
- I Schiera: i negligenti a pentirsi morti scomunicati
- alta ripa
- II Schiera: i negligenti a pentirsi fino alla fine della vita
- III Schiera: i negligenti a pentirsi morti di morte violenta
- IV Schiera: i principi
- Porta del purgatorio
- I Cornice -> I superbi
- II Cornice -> Gli invidiosi
- III Cornice -> Gli iracondi
- IV Cornice -> Gli accidiosi
- V Cornice -> Gli avari
- VI Cornice –> I golosi
- VII Cornice -> I lussuriosi
- Paradiso terrestre
PARADISO
Il paradiso è l’ultimo regno visitato da Dante, in cui si completa il suo viaggio extraterreno, non è un luogo fisico e così lo spazio perde di concretezza con il procedere dell'ascesa. La Terra è sferica, immobile al centro dell'Universo, circondata da dieci Cieli che costituiscono il Paradiso. A separare il mondo terreno da quello celeste c’è la sfera del fuoco. I Cieli sono come delle sfere concentriche che ruotano attorno alla Terra, ciascuno di essi è governato da un'intelligenza angelica. I primi sette corrispondono i sette pianeti del sistema solare (Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno) piu' il cielo delle stelle fisse e il cielo cristallino o Primo mobile.Nel X Cielo dell'Empireo risiede Dio, circondato dai nove cori angelici e dalla Candida Rosa dei beati. Questi sono divisi in sette schiere, a seconda dell'influsso celeste che hanno subìto in vita, e sono gli spiriti difettivi, quelli operanti per la gloria terrena, gli spiriti amanti, i sapienti, i combattenti per la fede, gli spiriti giusti, gli spiriti contemplanti.
STRUTTURA
- Sfera del fuoco
- I Cielo della Luna, in cui risiedono gli spiriti mancanti ai voti terreni
- II Cielo di Mercurio, risiedono coloro che hanno praticato la virtù della speranza
- III Cielo di Venere, hanno sede gli spiriti che hanno amato il prossimo come manifestazione dell’amore di Dio
- IV Cielo del Sole, risiedono coloro che hanno praticato la virtù della saggezza.
- V Cielo di Marte, risiedono coloro che hanno praticato la virtù della giustizia.
- VI Cielo di Giove, risiedono coloro che hanno praticato la virtù della prudenza.
- VII Cielo di Saturno, risiedono coloro che hanno praticato la virtù della temperanza.
- VIII Cielo delle stelle fisse, risiedono coloro che hanno praticato la virtù della fortezza.
- IX Cielo cristallino o Primo mobile
- L’Empireo, la sede di Dio, degli angeli e dei beati, circondato dai nove cori angelici e dalla Candida Rosa dei beati.
CURIOSITA'
NUMERO 3
- Nel paradiso vengono usufruite tre categorie per dividere i beati: nella prima parte della suddivisione incontriamo i tre cieli più vicini alla Terra in cui risiedono gli spiriti troppo dediti ai beni mondani; di seguito vi sono i tre cieli di Sole, Marte e Giove, dove risiedono gli spiriti dediti alla vita attiva; per ultimi il cielo di Saturno, delle stelle fisse, e il primo mobile o cristallino, dove risiedono gli spiriti contemplativi, trionfanti e i cori angelici.
- 3 regni: inferno, purgatorio e paradiso
- 3 guide: Virgilio (ragione), Beatrice(grazia) e San Bernardo(ardore mistico)
- 3 fiumi: Acheronte, Stige, Flegetonte
- 3 facce di lucifero con 3 bocche
- 3 sono le donne principali incontarte da dante: Beatrice, vergine maria e santa lucia
- 3 cantiche da trentatré terzine ognuna
- 3 giorni dura il viaggio all'inferno di Dante
- al termine di una preghiera Dante riesce a vedere Dio, lo descrive come una grande luce di 3 cerchi concentrici aventi 3 colori diversi (bianco, rosso e verde)
- La struttura della prima cantica deriva dall'Etica Nicomachea di Aristotele, nella quale i peccati vengono scissi in tre categorie: incontinenza, violenza e frode; fuori da questo schema vi sono tre categorie di peccatori, ovvero gli ignavi, i dannati del Limbo e gli eretici
ISPIRAZIONE PER DANTE
L'opera presenta tutte le caratteristiche dei grandi poemi del passato, in particolare dell'Iliade, dell'Odissea e dell'Eneide. Egli scrive il poema in terzine e utilizza la rima incatenata, che probabilmente riprende dai sonetti La tematica basilare dell'opera è il viaggio. Quest'ultima è una tematica ricorrente nella letteratura greca e latina. Anche questa tematica prende come modello di riferimento l'opera greca dell'Odissea, il viaggio di Ulisse di ritorno a Itaca. Ma, in questo caso, il viaggio di Dante scaturisce da una missione di salvataggio dell'umanità ordinatagli da Dio, e non intrapresa in nome del suo egoismo e individualismo, mentre il viaggio di Ulisse - che Dante collocherà tra i fraudolenti, nell'Inferno, è frutto del suo orgoglio personale e della presunzione di soddisfare la voglia di conoscenza e di superiorità rispetto gli altri. Il viaggio di Ulisse, viaggio per eccellenza dell'epoca antica, è compiuto per la sete di conoscenza e indica come l'uomo si differenzia dagli altri esseri per il fortissimo desiderio di conoscere, vedere e apprendere cose nuove. Un altro dei modelli più importanti a cui Dante si rivolge è il viaggio di Enea nell'oltretomba (VI Libro dell'Eneide) raccontato da Virgilio.
GIOCO DELL'OCA DELLA COMMEDIA
DANTE'S INFERNO
Dante Alighieri viene trasformato in un cavaliere templare che lottò durante la Terza Crociata: ucciso da un soldato arabo durante il prologo, riuscirà a scampare alla Morte sconfiggendola in combattimento, per poi fare ritorno a Firenze per scoprire che la sua amata Beatrice Portinari è morta. Ma l'anima della donna viene presa da Lucifero e trascinata all'Inferno. Dante parte dunque all'inseguimento raggiungendo gli inferi: qui incontrerà l'anima di Virgilio, che gli farà da guida attraverso quella realtà ultraterrena fatta di orrore, atrocità e sofferenza.
Il “Gioco dell’Oca della Commedia” si partecipa singolarmente, a coppie o squadre, preferibilmente a fine corso, quando si ha un'idea più precisa della discesa e risalita dantesca. Ad ogni tappa ci aspettano santi, dannati e ostacoli, proprio come nella vita (specie quella attuale, nella selva oscura del lockdown). Cascando nella casella di una delle guide di Dante, ad esempio (Virgilio, Beatrice, Stazio) si tira di nuovo, se si capita nei "luoghi" i giocatori stanno fermi un giro. Ci sono caselle-luoghi e caselle-personaggi, da Ciacco a Cerbero al trovatore occitano Arnaut Daniel, e naturalmente molte domande. Alla fine, anziché il "Castello o Giardino dell'Oca" (casella 63) attendono San Bernardo e la preghiera alla Vergine. Il jolly è Beatrice, che intercede per i giocatori ma può essere invocata una volta sola
LA DIVINA COMMEDIA
INFERNUM
MURUBUTU
TEDUA
Selva oscura
Intro la divina commedia
Antinferno
Paradiso artificiale
Caronte
Malamente
Minosse
Angelo all’inferno
Paolo e Francesca
Red light
Malabranche
Soffierà
Ulisse
La verità
Lucifero
Bagagli (improvvisazione)
Chiaro mondo
Outro purgatorio
I giganti
Parole vuote
Beatrice
COCO (2017)
INFERNO (2016)
Il famoso professor Robert Langdon riprende conoscenza sul letto di un ospedale fiorentino, senza alcun ricordo di quanto è accaduto. Per cercare di scopre cosa gli sia successo, l'uomo troverà l'aiuto della bella dottoressa Sienna Brook, con la quale si troverà a scoprire un'orribile verità. Langdon finirà coinvolto in un'incredibile e rischiosa avventura per fermare il folle piano di un miliardario, prossimo a scatenare una serie di eventi strettamente legati all'Inferno dantesco.
Ambientato in Messico, Coco racconta il viaggio nel regno dei morti compiuto da Miguel. Un giovanissimo aspirante mariachi che finisce nei gironi infernali grazie alla chitarra del famoso cantante Ernesto de la Cruz, che ruba dal mausoleo dove è sepolto. Non è però un gioco, c’è da sventare una maledizione, pena la persistenza nell’aldilà. Aiutano Miguel due amici speciali: il cane, Dante e il simpatico Hector, una sorta di Virgilio tutto ossa.