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boscimani
Sofia Piccione
Created on February 25, 2024
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Transcript
SAN/BOSCIMANI
sofia piccione
I San, un tempo conosciuti come Boscimani sono un popolo che vive nel Kalahari e che è imparentato con i khoikhoi, con i quali forma il gruppo khoisan.
il nome "San" fu loro attribuito dai khoikhoi, nella cui lingua san significa "straniero", "diverso" (rispetto ai khoi)] In genere, i Boscimani, difatti, preferiscono farsi chiamare "boscimani" (boesman in afrikaans, bushmen in inglese), sebbene questa denominazione appaia offensiva a molti occidentali (letteralmente significa "uomini della boscaglia"). Le prove archeologiche suggeriscono che i san abitino l'Africa meridionale da almeno 22.000 anni. Insieme ai pigmei dell'Africa centrale,
Sono principalmente cacciatori-raccoglitori noti per aver sviluppato un particolare sistema di comunicazione manuale durante la caccia e per cacciare usando frecce avvelenate con la linfa della Euphorbia damarana. Usanza che ha valso loro il soprannome di "uomini-scorpione". Nel moderno Sudafrica, i boscimani sono stati largamente assorbiti (quasi fino alla totale estinzione) nel gruppo dei coloured o griqua (i quali a loro volta hanno avuto origine dall'unione dei boeri con donne khoisan). Dal 2002 i boscimani del Botswana richiedono un'azione legale al fine di impedire alle autorità di Gaborone di rimuoverli dalla riserva faunistica del Kalahari centrale, terra dei loro antenati. I boscimani sostengono che il governo del Botswana stia tentando di distruggere la loro cultura attraverso la sedentarizzazione forzata e la persecuzione della loro identità culturale.
I boscimani sono i più antichi abitanti dell'Africa australe dove vivono da almeno 20 000 anni. Il loro habitat è il vasto deserto del Kalahari. Si definiscono "coloro che seguono la luce" poiché si spostano in funzione delle piogge per nutrirsi di frutti, radici e di tutto quello che la natura mette a disposizione.
L'irruzione nel mondo san degli agricoltori boeri e ugonotti ha peggiorato ulteriormente la situazione. Il conflitto con i bianchi è stato particolarmente cruento: i boscimani, colpevoli di attaccare indiscriminatamente il bestiame d'allevamento come facevano tradizionalmente con gli animali selvatici, furono cacciati dai coloni alla stregua di bestie feroci.
Generalmente sono descritti dagli antropologi bassi, steatopigi, magri, dolico-mesocefali, rugosi a causa della cosiddetta gerontodermia, ovvero mancanza di grasso sotto la pelle, che è relativamente chiara e di colore giallastro. I loro volti tendono ad essere caratterizzati da piattezza, bocca carnosa, naso largo e piatto, padiglione auricolare accartocciato con piccolo lobo, capelli estremamente arricciati, rima palpebrale stretta con talvolta plica mongolica, ma più spesso esterna, mentre gli arti sono sottili. Sono inoltre stati riportati alcune caratteristiche peculiari delle mammelle e dei genitali esterni
Le lingue boscimane appartengono alla famiglia khoisan. Sono lingue differenti ma tutte caratterizzate da consonanti clic, simili a schiocchi, e trascritte con segni come "|" o "/".
I riti religiosi erano pervasi da quella che James Frazer definì magia omeopatica. Per esempio, se i boscimani dovevano cacciare una preda notoriamente veloce, cercavano di nutrirsi di carne di un animale lento nei movimenti, augurandosi che la loro preda ne subisse l'influsso "magico".
La forma di arte principale dei boscimani è rappresentata dai petroglifi, che venivano usati anche per istruire i bambini. In Namibia si trovano numerosi siti archeologici ricchi di graffiti boscimani; uno dei più noti è quello di Twyfelfontein.
La cultura tradizionale dei boscimani è oggi quasi completamente scomparsa. Molti di loro sono stati obbligati a lasciare i loro territori d'origine per vivere nei villaggi situati in zone non adatte alla caccia ed alla raccolta. L'integrazione dei boscimani con le altre società umane ha avuto quasi dappertutto il risultato di annullare la cultura boscimane. In Namibia, per esempio, i boscimani svolgono soprattutto lavori umili al servizio della popolazione bianca. Nel Botswana subiscono la discriminazione e l'ostracismo della società tswana malgrado un programma di sedentarizzazione lanciato dal governo: vivono nei ranch in cui lavorano e sono marginalizzati.