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Emanuela Pjolla

Created on February 23, 2024

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Transcript

il mito di eros

Un lavoro di Emanuela Pjolla

motivazione

Ho scelto di trattare del mito di Eros perché l'ho trovato affascinante e perchè l'amore e un tema che mi attrae particolarmente in PlatoneDestinerò questa presentazione ad un pubblico di studenti di terza superiore

La funzione del mito in platone

Il mito in Platone ha la funzione di chiarire complessi ragionamenti in modo affascinante. Il mito sostituisce il discorso razionale quando vengono affrontate questioni che vanno al di là della ragione umana o fornisce un esempio con cui chiarire ciò che è stato spiegato tramite la dialettica.

il significato del mito oggi

Al giorno d'oggi ricorriamo al mito per trasmettere e comprendere le tradizioni e la storia di un determinato popolo.

la nascita di eros

"Quando naque Afrodite, gli dei banchettarono e, tra gli altri, c'era anche il figlio di Metis, Poro. Dopo che ebbero cenato, arrivò per mendicare, essendoci appunto un gran banchetto, Penia e se ne stava vicino alla porta.Poro, ubriaco di nettare - il vino, infatti, non esisteva ancora - penetrato nel giardino di Zeus, appesantito dal bere si addormenttò. Penia allora, architettando, per la sua mancanzadi risorse, di farsi fare un figlio da Poro, si sdraiò al suo fianco e restò incinta di Amore. E' per questo che Amore divenne seguace e servitore di Afrodite, perchè fu generato nelle feste della sua nascita. E per questo anche è per natura amante del bello, perchè Afrodite è bella."

caratteristiche dal ramo materno...

"Poichè, dunque, è figlio di Poro e di Penia, ad Amore è toccata la sorte seguente. In primo luogo è sempre povero e ben lontano dall'essere delicato e bello, anzi è duro e lercio e scalzo e senzatetto, abituato a coricarsi in terra e senza coperte, dormendo all'aperto sulle porte e per le strade e, avendo la natura di sua madre, è sempre di casa col bisogno."

...e dal ramo paterno

"Per parte di padre, invece, è insidiatore dei belli e dei buoni, coraggioso, audace e teso, cacciatore terribile, sempre a tramare stratagemmi, avido di intelligenza e ingegnoso, dedito a filosofare per tutta la vita, terribile stregone, fattucchiere e sofista."

La natura mista di eros

"E per natura non è né immortale né mortale, ma ora fiorisce e vive nello stesso giorno, quandogli va in porto, ora ivece muore e poi rinasce nuovamente in virtù della natura del padre. E ciò che si procura gli scivola sempre via di mano, sicchè Amore non è mai né povero né ricco."

sapienza e ignoranza

"D'altronde è anche in mezzo tra sapienza e ignoranza. La cosa sta così. Nessuno degli dèi filosofa né desidera diventare sapiente - perchè lo è già - né chi altri è sapiente filosofa. Neppure gli ignoranti, d'altra parte, filosofano né desiderano diventare sapienti, perchè proprio questo ha di grave l'ignoranza, che chi non è né eccellente né intelligente crede di averne a sufficienza. E chi non si considera bisognoso, non desidera ciò di cui non crede di avere bisogno."

la condizione del filosofo

"-Chi sono allora, Diotima, quelli che filosofano, se non lo sono né i sapienti né gli ignoranti?-"."E' chiaro anche ad un bambino ormai, disse, che sono quelli a metà tra questi due e che di essi fa parte anche Amore. La sapienza, infatti, fa parte delle cose più belle e Amore è amore del bello, sicchè è necessario che Amore sia filosofo e, in quanto filosofo, sia in mezzo tra il sapiente e l'ignorante. E anche di questo è causa la sua nascita, perché è di padre sapiente e pieno di risorse, ma di madre priva di sapienza e di risorse. Tale, dunque, caro Socrate, è la natura del demone."

L'amante e l'oggetto dell'amore

"Quanto a ciò che hai creduto che fosse Amore, non è nulla di che meravigliarsi. Tu hai creduto, come mi pare di poter inferire da quanto dici, che Amore fosse l'amato, non l'amante. Per questo, credo, Amore ti appariva bellissimo. E infatti l'oggetto dell'amore è ciò che è realmente bello, grazioso, perfetto e invidiabilmente beato, mentre l'amante ha un altro aspetto, quale quello che ho esposto.

approfondimento del mito

Il mito di Eros è inserito all'interno del Simposio, opera in cui vengono discussi i diversi tipi d'amore. Il dialogo viene svolto durante un banchetto offerto dal poeta Agatone per festeggiare la sua vittoria negli Agoni delle Lenee o alle Grandi Dionisie. I partecipanti esprimono le proprie tesi riguardo l'amore. Per Fedro Eros è un dio antichissimo che ha proporzionato e armotizzato il mondo; Pausania distingue un Eros buono, senza eccessi e difetti, che alimenta il desiderio delle anime di elevarsi, e uno cattivo, passionale ed eccessivo; Erissimaco concepisce l'amore come una forza che ha come scopo l'armonia nella natura e negli esseri umani; Aristofane narra il mito degli Androgini; Agatone sostiene che l'amore ha come oggetto solo il bene e che colui che ama deve essere bellissimo, infine Socrate narra il mito di Eros.

approfondimento

  • L'idea di bellezza
  • L'amore platonico

L'amore nei poemi omerici

  • Nell'Iliade
  • Nell'Odisseda

Romeo e Giulietta

Nell'opera l'amore romantico e impossibile è il tema dominante. Infatti i due amanti trovano molti ostacoli sul loro breve cammino a causa della rivalità delle famiglie a cui appartengono e alla fine il destino li conduce ad una triste morte prematura.

attualizzatione

Al giorno d'oggi si ha in mente un tipo di amore biunivoco, dove i due amanti si amano reciprocamente a differenza dell'amore univoco ai tempi di Platone, dove difatti una persona amava e l'altra era amata.

conclusione

suggerimenti di lettura
  • Simposio di Platone
  • Romeo e Giulietta
  • L'iliade e l'Odissea
  • Vita Nova di Dante Alighieri

bibliografia e sitografia

storieshttps://giorgiobaruzzi.altervista.org/blog/platone-la-nascita-di-eros/https://filosofiaenuovisentieri.com/2020/06/07/leros-platonico/ https://alexandria-institute.com/el/la-natura-delleros-nel-simposio-di-platone-2/ https://needfile.it/blog/post/il-simposio-di-platone-l-eros-e-l-amore/ https://it.wikipedia.org/wiki/Penia_(mitologia)#:~:text=Pen%C3%ACa%20%C3%A8%20la%20dea%2C%20nonch%C3%A9,con%20Penia%2C%20Peito%20e%20Afrodite. https://www.romanoimpero.com/2021/05/culto-di-poros-poro.html https://www.studenti.it/romeo-e-giulietta-shakespeare-trama-analisi-personaggi.html Io penso, dalle origini alla scolastica, Franco Bertini, seconda versione, Zanichelli

Achille e Patroclo

Il rapporto tra Achille e Patroclo è uno degli elementi chiave dei miti associati alla guerra di Troia. I due sono legati da un rapporto particolarmente intenso. Ad Atene, durante il V secolo a.C il rapporto tra i due personaggi è stato considerato come relazione pederastica

Odisseo e Penelope

Tra i due personaggi dell'Odissea è presente un legame forte e fedele. Nonostante a Odisseo venga offerta l'immortalità dalla ninfa Calipso, lui rifiuta per poter far ritorno alla sua patria e alla moglie. Penelope rappresenta un positivo modello di fedeltà ed è degna compagna di Odisseo in quanto si dimostra come lui astuto e prudente.

  • Il simposio di Platone

Caratteristiche del ramo materno

Eros, avendo la natura di sua madre, è povero e senza dimora, scalzo, sempre bisognoso e lontano dall'essere delicato e bello.

  • Eros e Penia
  • Il filosofo

Penia

Penia è la personificazione della povertà e del bisogno. Viene ritratta come una vecchia dall'aspetto poco gradevole, in costante bisogno di denaro e di un riparo.

La nascita di Eros

La nascita di Afrodite venne festeggiata dagli dei con un grande banchetto, a cui partecipava anche Poro, figlio di Meti. Penia, dea della povertà, approfittò del sonno di Poro, causato dall'eccesso di nettare, e da lui generò Eros. Tale creatura è seguace e servitore di Afrodite poichè fu generato durante le feste per la sua nascita ed è amante del bello poichè la dea è bella.

La condizione del filosofo

Socrate chiede allora a Diotima chi sono coloro che ricercano la sapienza, se non lo sono i sapienti e gli ignoranti. La donna risponde che sono coloro che si trovano a metà fra questi due estremi, tra i quali si trova anche Eros. Il demone è prerogativa dei filosofi, che non sono né ignoranti né sapienti e come lui sospesi fra cielo e terra, desiderano ciò che non hanno, ovvero il sapere.

  • Eros

...E dal ramo paterno

Da parte del padre possiede il coraggio e l'audacia, è avido di intelligenza e ingegnoso, brillante incantatore e filosofo.

  • Eros e Afrodite

La natura mista di Eros

Eros non è né immortale né mortale. Vive e fiorisce nello stesso giorno, quando va bene, muore ma rinasce nuovamente grazie alla natura paterna Inoltre a causa della sua natura mista, gli sfugge sempre ciò che si procura e perciò non è né ricco né povero.

Sapienza e ignoranza

Eros non interessa né gli ignoranti né gli dei.Tra gli dei nessuno cerca di diventare sapiente, perchè lo è già e, d'altra parte, non cerca la sapienza chiunque altro sia sapiente. Nemmeno gli ignoranti desiderano e cercano la sapienza in quanto credono di averne a sufficienza, e non considerandosi bisognosi, non desiderano ciò di cui credono di non aver bisogno. Dunque né i sapienti né gli ignoranti ricercano il sapere.

L'amante e l'oggetto dell'amore

Eros appariva bellissimo a Socrate in quanto credeva fosse l'amato che tuttavia è l'amante. Infatti è l'oggetto dell'amore ad essere realmente bello, perfetto e grazioso. Il filosofo è l'amante e perciò presenta le caratteristiche di Eros, l'oggetto amato è la sapienza.

La bellezza accende e stimola l'amore e serve a risvegliare il ricordo delle idee consentendo all'anima il ritorno verso l'iperuranio.Esistono diversi tipi e gradi di bellezza:

  • la bellezza di un corpo, ovvero il desiderio generale di un bel corpo.
  • la bellezza fisica, di cui i bei corpi partecipano.
  • la bellezza dell'anima, che è superiore a quella fisica.
  • la bellezza delle istituzioni e delle leggi, il desiderio di realizzare istituzioni e leggi in quanto creazioni dell'anima.
  • la bellezza delle scienze.
  • la bellezza in sè, idea eterna e immutabile di cui partecipano tutte le cose belle.

Poro

Poro è un personaggio che appartiene sia alla mitologia greca che romana. In alcuni frammenti del poeta greco Alcmane è descritto come uno dei due principi ordinatori scaturiti dalla nascita di Teti, figlia di Urano e Gea. Rappresenta il sentiero infinito della conoscenza insieme a Tekmor che rappresenta il limite. Nel Simposio è figlio di Metis, figlia di Oceano e Teti, ed è la personificazione dell'ingegno e dell'espediente. E' ricco, avido di sapienza, ricco di risorse ed è inteso come abbondanza, pienezza e stratagemmi

Con amore platonico si intende il desiderio dell'anima di tornare nel luogo in cui sono presenti le idee, ovvero l'iperuranio. Secondo Platone il vero amore è quello in grado di raggiungere il Bene tramite l'ascesa dalla bellezza terrena alla sapienza.