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L'Iliade
Federica Molteni
Created on February 23, 2024
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Transcript
ILIADE
DOVE È AMBIENTATA: IL DILEMMA DI TROIA
TROIA E' DAVVERO ESISTITA?
A questa domanda risponde la storia di Heinrich Schliemann, un ricco commerciante appassionato di storia e di epica. Egli voleva dimostrare che Troia era davvero esistita: si armò di pale e picconi e, con l’Iliade in mano, si recò in Turchia. Nel 1868 individuò l’area su cui doveva sorgere Troia. I lavori di scavo portarono alla luce i resti di ben sette città, distrutte e ricostruite una sopra l’altra: esse rappresentano i diversi passati della città di Troia.
LA GUERRA DI TROIA E' AVVENUTA DAVVERO?
Sì, intorno al XIII secolo a.C. Le ragioni della guerra (a differenza di ciò che racconta il mito) erano puramente commerciali: gli Achei, che erano diventati potentissimi nella penisola greca, volevano conquistare anche i territori circostanti. Troia sorgeva proprio sullo Stretto dei Dardanelli, che metteva in comunicazione il Mar Nero con il Mar Egeo, rappresentando un importante punto strategico per i commerci tra Mediterraneo e Oriente.
da CHI E' STATA SCRITTA? LA QUESTIONE OMERICA
OMERO E' DAVVERO ESISTITO?
Non sappiamo con certezza se l’autore dell’Iliade e dell’Odissea è stato Omero, perché non esistono documenti scritti. Oggi gli storici sono convinti che un poeta di nome Omero è esistito davvero: ha vissuto circa nell’VIII secolo a.C. in una delle colonie greche in Asia minore ed era un aedo, cioè un poeta che si spostava di città in città a cantare le sue storie.
ILIADE E ODISSEA SONO STATE SCRITTE DA OMERO?
Non sappiamo con certezza nemmeno questo, ma oggi gli studiosi sono propensi a credere che gli autori siano diversi. Questo perché l’Iliade è scritta in una lingua più antica e descrive una società più lontana nel tempo rispetto a quella presentata nell’Odissea. Omero, dunque, è forse l’autore dell’Iliade, ma per tradizione continuiamo ad attribuirgli anche l’Odissea.
L'ANTEFATTO PERCHE', SECONDO IL MITO, ERA SCOPPIATA LA GUERRA?
Tutto era iniziato alla festa di nozze dei genitori del guerriero greco Achille: Peleo e Teti.
Eri, dea della discordia, non era stata invitata alle nozze.
Per vendicarsi dell’affronto subito, aveva lanciato una mela d’oro, dicendo che essa era destinata alla donna più bella. Le divinità Era, Atena e Afrodite volevano tutte e tre quel premio. Gli dei, però, non sapevano scegliere.
Così Zeus stabilì che a decidere dovesse essere il principe troiano Paride.
Per convincere Paride, Era gli offrì il governo dell’Asia; Atena gli offrì la vittoria in tutte le battaglie; Afrodite gli offrì l’amore della donna più bella al mondo, Elena di Sparta.
Paride assegnò la mela d’oro ad Afrodite, e la dea mantenne la sua promessa: la bellissima Elena si innamorò all’istante di Paride e fuggì a Troia insieme a lui.
C’era un solo, piccolissimo problema: Elena era sposata con Menelao, re di Sparta. Menelao corse immediatamente da suo fratello Agamennone, il più importante re di tutta la Grecia, e gli chiese di radunare un enorme esercito, partire alla volta di Troia e distruggere la città per vendicare il disonore della fuga di Elena e Paride.
Ecco spiegato come scoppiò la guerra di Troia (sempre secondo il mito!). Ma, di tutto questo, l’Iliade non dice una parola. Anzi! Il poema, costituito da circa 25000 versi suddivisi in 24 canti, non narra tutta la guerra, ma solo ciò che accadde negli ultimi 51 giorni del decimo e ultimo anno dell’assedio alla città.
I PERSONAGGI
GLI ACHEI
MENELAO Re di Sparta, fratello di Agamennone e marito di Elena.
AGAMENNONE Re di Micene, fratello di Menelao. E' il capo supremo degli Achei, colui che comanda l'esercito e che organizza la spedizione.
ELENA Moglie di Menelao, si innamora perdutamente di Paride e lo segue a Troia, scatenando la guerra.
GLI ACHEI
ACHILLE E' il più forte degli eroi achei, capo dei Mirmidoni. E' figlio della dea Teti e del mortale Peleo. Unico punto mortale: il tallone.
PATROCLO Amico prediletto di Achille. Indossa le armi dell'amico e va in guerra al suo posto, trovando la morte per mano del troiano Ettore.
BRISEIDE / CRISEIDE Schiave di guerra, oggetto della lite tra Agamennone e Achille che scatenerà l'ira di quest'ultimo.
GLI ACHEI
ULISSE Astutissimo re di Itaca, è lui ad avere l'idea del cavallo, grazie alla quale gli achei riusciranno ad espugnare Troia.
DIOMEDE Valoroso guerriero acheo, è particolarmente caro alla dea Atena.
AIACE TELAMONIO Guerriero di statura gigantesca e forza straordinaria, uno dei più temuti guerrieri achei.
I TROIANI
PRIAMO Re della ricca città di Troia, padre di cinquanta figli e di cinquanta figlie.
ETTORE Figlio di Priamo, è il più forte dei guerrieri Troiani. Muore per mano di Achille, di fatto segnando il tragico destino di Troia.
PARIDE Fratello di Ettore, rapisce Elena e scatena la guerra. Sarà lui a uccidere Achille, scoccando una freccia nel suo unico punto debole.
I TROIANI
ECUBA Regina della città di Troia e madre di Ettore.
ANDROMACA Moglie di Ettore, è la figura più dolente dell'intero poema. Dopo aver visto uccidere il marito e il figlio, diventa schiava.
ENEA Valoroso guerriero troiano, riesce a fuggire e a raggiungere l'Italia. E' il protagonista del poema virgiliano Eneide.
GLI DEI - A FAVORE DEGLI ACHEI
ZEUS Capo supremo degli dei, cerca di mantenersi neutrale, anche se è generoso con gli achei in favore della figlia prediletta Atena.
ATENA Dea dell'intelligenza e della guerra. E' la più accanita sostenitrice degli achei.
ERA Moglie di Zeus, perseguita i troiani per punire Paride per non averla scelta nella gara della mela d'oro.
POSEIDONE Dio del mare, è stato beffato dai Troiani e quindi ora cerca di ostacolarli in ogni modo.
GLI DEI - A FAVORE DEI TROIANI
AFRODITE E' la dea della bellezza, madre dell'eroe troiano Enea. Sta con i troiani anche perchè Paride le ha donato la mela d'oro.
APOLLO E' il dio del Sole, delle arti e della medicina. E' l'unico che conosce il futuro, e usa questa sua dote per aiutare i troiani.
ARES Dio della guerra, anche se nel poema non appare mai come un valoroso guerriero.
NELLA STORIA
PROEMIO
01
COSA LEGGERAI
Come ogni poema epico che si rispetti, anche l’Iliade comincia con un proemio. Omero, infatti, invoca la dea della poesia affinché lo ispiri a cantare i suoi versi. Poi, Omero presenta l’argomento del poema: egli canterà l’ira di Achille contro Agamennone, e i molti dolori che essa causò agli achei mentre combattevano sotto le mura di Troia. A causa della lite tra i due, infatti, molti giovani eroi morirono: i loro corpi restarono senza sepoltura e furono dati in pasto ai cani e agli uccelli rapaci. Ma quale era stata la causa della tremenda ira di Achille?
COSA LEGGERAI
Crise, sacerdote del dio Apollo, si presentò un giorno da re Agamennone, chiedendogli di restituirgli la figlia Criseide, resa schiava dagli achei come bottino di guerra. Agamennone si infuriò e insultò il vecchio con parole minacciose. Crise, allora, si rivolse al dio Apollo e lo pregò di far piangere gli achei, così come lui stesso ora stava piangendo per sua figlia.
L'IRA DI ACHILLE
02
COSA LEGGERAI
Il Dio Apollo ascoltò Crise e scese dall’Olimpo con il suo arco. Senza farsi vedere da nessuno (veniva avanti, simile alla notte), si fermò lontano dalle navi degli achei e iniziò a scagliare delle frecce infettate dalla peste. Il ronzio delle frecce nell’aria era spaventoso. Apollo colpì prima i muli, poi i cani e infine gli uomini. Per nove giorni fece strage di achei, i cui corpi venivano bruciati in numerosi roghi. La dea Era, la più importante alleata degli achei, suggerì allora al valoroso Achille di riunire gli achei in assemblea.
COSA LEGGERAI
Achille suggerì di chiedere all’indovino Calcante perché Apollo fosse così infuriato. Calcante raccontò che Agamennone aveva maltrattato il sacerdote di Apollo, Crise, e si era rifiutato di liberare la figlia Criseide: Apollo non si sarebbe fermato, e la peste con lui, fino a quando Criseide non sarebbe stata libera.
COSA LEGGERAI
Agamennone chiese quindi agli achei, in cambio di Criseide, di ricevere un dono altrettanto importante. Nel frattempo, però, decise di organizzare la liberazione di Criseide, che venne messa su una nave insieme a cento buoi, segno del sacrificio che gli achei facevano in onore di Apollo.
COSA LEGGERAI
Dopo la liberazione di Criseide, Agamennone ordinò ad Achille di consegnargli la sua schiava Briseide belle guance. Allora l’ira di Achille esplose. Egli accusò Agamennone di essere avido. Gli disse che lui e i suoi uomini, i Mirmidoni, non erano venuti a combattere contro i troiani per un loro desiderio, ma erano venuti ad aiutare Agamennone e il fratello Menelao a vendicare il torto subito. Achille concluse dicendo che se ne sarebbe tornato nella sua patria insieme ai suoi uomini, piuttosto che rimanere a combattere.
COSA LEGGERAI
Agamennone gli rispose di andarsene pure, non lo avrebbe certo pregato per restare. Achille era furibondo: voleva estrarre la spada e colpire Agamennone, ma la dea Atena lo trattenne. Achille allora, dopo aver insultato Agamennone con parole forti, decise di ritirarsi dalla guerra. Achille era molto addolorato, e chiese alla madre Teti di intervenire presso Zeus. La dea chiese a Zeus che i troiani potessero vincere tutte le battaglie finché gli achei non avessero reso onore a suo figlio Achille: Zeus accettò.
LA BATTAGLIA
03
COSA SUCCEDE
Agamennone spinse il suo esercito alla battaglia, che presto divenne davvero accesa. L’esercito acheo si muoveva come un mare di fuoco e le armi dei soldati luccicavano come fiamme. I troiani aspettavano gli achei fuori dalle mura, e presto la battaglia divenne incandescente.
COSA SUCCEDE
Per un momento, sembrò che la guerra potesse finire con un duello tra due uomini: Paride e Menelao. Chi avrebbe vinto quella sfida, avrebbe preso con sé Elena e tutte le sue ricchezze. Il giovane troiano ebbe presto la peggio, ma Afrodite intervenne: nascose Paride in una nuvola e lo mise in salvo nel palazzo di Priamo. I troiani avevano perso la sfida, ma Atena li convinse a non rispettare il patto: la battaglia dunque divenne ancora più feroce, con uomini e dei che si fronteggiavano sul campo senza esclusione di colpi.
ETTORE E ANDROMACA
04
COSA LEGGERAI
La battaglia si stava mettendo male per i troiani, che cadevano a centinaia. Vista la situazione, Ettore decise di rientrare a Troia per offrire sacrifici alla dea Atena.Ettore incontrò la madre Ecuba, la quale lo accolse con affetto, chiedendogli di riposarsi un po’ e di rimanere lontano dal campo di battaglia. Ettore le rispose che non poteva fermarsi, ma che il suo posto era a fianco dei suoi uomini sul campo di battaglia.
COSA LEGGERAI
Ettore andò a casa sua per salutare la moglie Andromaca e il figlioletto Astianatte, ma li trovò sulle mura della città. Tra le lacrime, Andromaca implorò Ettore di rimanere con loro e di non andare a morire in battaglia, dicendogli che per lei e per suo figlio lui rappresentava tutto. Ettore rispose che capiva, ma che si vergognava a rimanere lontano dalla battaglia come un vigliacco. Si avvicinò quindi al figlioletto, che si spaventò a causa dell’elmo dall’alto pennacchio. Ettore allora tolse l’elmo, prese in braccio il bambino e lo baciò. Pregò Zeus di far crescere il suo bambino forte e saggio, poi lo rimise in braccio ad Andromaca e se andò, sapendo che quella era l’ultima volta che li avrebbe visti.
ALLE NAVI DEGLI ACHEI!
05
COSA SUCCEDE
Zeus obbligò tutti gli dei a non intervenire più nella battaglia: solo lui sarebbe intervenuto in favore dell’una o dell’altra fazione.Nel frattempo Ettore, tornato sul campo di battaglia, guidò il suo esercito con nuovo coraggio: i Troiani riuscirono ad arrivare fino alle navi degli Achei, prendendo un grande vantaggio.
COSA SUCCEDE
Agamennone pianse disperato di fronte ai suoi uomini, dicendo che era ormai arrivato il momento di riconoscere la sconfitta e tornare a casa. Ma gli eroi spronarono Agamennone a continuare: avrebbe dovuto chiedere scusa ad Achille e convincerlo a scendere di nuovo in campo. Agamennone mandò tre ambasciatori da Achille per comunicargli le sue intenzioni, ma Achille era inamovibile: aveva già deciso che il giorno dopo sarebbe tornato a casa sua, perché l’offesa che aveva ricevuto da Agamennone non poteva essere riparata in alcun modo.
COSA SUCCEDE
Dopo il rifiuto di Achille, riprende la battaglia tra Achei e Troiani: molti soldati morirono, sia da una parte che dall’altra. Agamennone pensò nuovamente di ritirarsi, ma i suoi eroi gli dissero che era un gesto da vigliacchi. Ad un certo punto sembrò che i Troiani potessero avere la vittoria in pugno, poiché avevano abbattuto il muro che proteggeva le navi achee e stavano per incendiarle; ma stava per succedere qualcosa che avrebbe cambiato le sorti della guerra.
IL DUELLO TRA ETTORE E PATROCLO
06
COSA LEGGERAI
Patroclo era disperato, e con le lacrime agli occhi si presentò da Achille per chiedergli il permesso di indossare le sue armi e andare in battaglia. Achille acconsentì, raccomandandogli tuttavia di non spingersi a combattere fin sotto le mura di Troia. Mentre i Troiani incendiavano una nave achea, Achille vide le fiamme e chiamò attorno a sé i suoi Mirmidoni, chiedendo loro di proteggere Patroclo.
COSA LEGGERAI
Patroclo salì sul carro di Achille, trainato da cavalli immortali e velocissimi. Indossava le armi splendenti di Achille: la corazza, l’elmo, lo scudo, la spada, le due lance. Con Patroclo in testa, i Mirmidoni andarono all’assalto dei Troiani. I Troiani videro la corazza e le armi che Patroclo indossava e credettero che Achille fosse tornato in battaglia. Patroclo uccise con valore molti soldati nemici, e si spinse fin sotto le mura di Troia.
COSA LEGGERAI
Venne la sera: Apollo, avvolto in una fitta nebbia, si avvicinò a Patroclo e lo colpì forte alla schiena con la mano; poi gli fece cadere lo scudo e gli tolse l’elmo dalla testa. Patroclo era stordito, e un soldato troiano approfittò del momento per colpirlo.Ettore si avvicinò a Patroclo ferito, e gli conficcò la sua lancia nel basso ventre, dicendogli che era stato un folle a pensare di poter sconfiggere i Troiani: nemmeno il suo grande amico Achille era venuto ad aiutarlo e a salvarlo.
COSA SUCCEDE
Allora Patroclo, con le sue ultime forze, rispose ad Ettore:“Altro ti voglio dire e tientelo in mente:davvero tu non andrai molto lontano, ma eccoti s’appressa la morte e il destino invincibile:cadrai per mano di Achille, dell’Eacide perfetto”.Patroclo morì, e la sua anima volò nell’Ade. Ettore si avvicinò al corpo e lo spogliò delle armi splendenti di Achille, poi trascinò il cadavere per darlo da mangiare ai cani. Aiace arrivò e difese il corpo di Patroclo, ma Ettore indossò le armi di Achille e guidò i suoi in battaglia: Troiani e Achei si affrontarono di nuovo con alterna fortuna.
COSA SUCCEDE
Lontano dalla battaglia, intanto, i cavalli di Achille piangevano per la morte di Patroclo. Ettore voleva rubare quei cavalli immortali, e la lotta continuò. Menelao trasportò il cadavere di Patroclo lontano dalla battaglia, e chiese a un messaggero di avvisare Achille della morte del suo migliore amico.
ACHILLE TORNA IN BATTAGLIA
07
COSA SUCCEDE
Achille venne informato della morte dell’amico Patroclo per mano di Ettore; non appena seppe la notizia, pianse disperato, battendosi il petto e strappandosi i capelli. La madre Teti, vedendo il figlio in difficoltà e dolore, cercò di consolarlo. Achille le disse che l’unica cosa che desiderava era la vendetta: uccidere Ettore con la sua lancia. La madre gli ricordò che, dopo la morte di Ettore, anche lui sarebbe morto; ma Achille rispose che non gli importava, ciò che voleva era unicamente la vendetta.
COSA SUCCEDE
Teti gli ricordò che le sue armi le aveva Ettore, e gli raccomandò di non tornare in battaglia finché lei non gliene avesse procurate di nuove.Intanto Achille riuscì a recuperare il corpo di Patroclo, preoccupandosi di farsi vedere dai Troiani per far sapere loro che sarebbe tornato in battaglia. Achille pianse tutta notte sul corpo dell’amico, e gli giurò che avrebbe vendicato la sua morte uccidendo Ettore.
COSA SUCCEDE
Intanto il dio Efesto stava fabbricando le nuove armi di Achille. Per prima cosa gli fabbricò uno scudo molto elaborato, poi una corazza splendente e un elmo molto resistente, ornato da un cimiero dorato. LEGGI "LO SCUDO DI ACHILLE" A PAG. 145!
COSA SUCCEDE
Achille, intanto, incontrò Agamennone per comunicargli che avrebbe messo da parte la sua ira e sarebbe sceso in battaglia per vendicare la morte dell’amico. I due si riappacificarono.
COSA SUCCEDE
Achille cuore ardente indossò le nuove armi e salì sul suo carro. Le sue armi risplendevano come la luna, il suo scudo come un incendio e il suo elmo come una stella. Achille chiese ai suoi cavalli Xanto e Balio di riportarlo indietro sano e salvo dopo la battaglia; il cavallo parlante Xanto rispose che avrebbe corso velocissimo, ma che comunque Achille sarebbe morto presto.Achille, però, non pensava alla morte e fece partire velocissimo il suo carro per andare a stanare Ettore.
COSA SUCCEDE
I due eserciti erano schierati, uno contro l’altro, e i Troiani sapevano che Achille era tornato in battaglia.L’eroe acheo cominciò ad uccidere decine e decine di Troiani, senza mai fermarsi: era inarrestabile, perché tra le schiere nemiche cercava Ettore.
ETTORE CONTRO ACHILLE
08
COSA LEGGERAI
Tutti i soldati Troiani si rifugiarono dentro le mura della città; solo Ettore ne rimase fuori, ad aspettare Achille per affrontarlo. Priamo ed Ecuba gli urlavano di rientrare, ma egli rimase fermo dov’era.Intanto Achille si avvicinava: la sua armatura di bronzo era così splendente da farlo sembrare una stella in pieno giorno.
COSA LEGGERAI
Quando Achille arrivò, Ettore scappò e fece il giro delle mura, inseguito dal suo rivale: Apollo lo rese talmente veloce che Achille non riusciva a raggiungerlo. Zeus allora mise sulla bilancia il destino dei due eroi: poiché il piatto di Ettore si abbassò verso la morte, Apollo rinunciò ad aiutare Ettore.Ettore smise di fuggire e decise di affrontare Achille in combattimento.
COSA LEGGERAI
Ettore propose ad Achille un accordo: il vincitore avrebbe restituito il corpo dell’altro alla sua famiglia. Ma Achille non accettò, rispondendogli che lupi e agnelli non fanno accordi tra loro. Poi cominciò il combattimento. I due eroi scagliarono le lance, ed Ettore perse la sua; così sguainò la spada e si lanciò eroicamente verso Achille. In quel momento Achille scagliò la sua lancia e colpì Ettore alla gola. Ettore era a terra e, con un filo di voce, pregò Achille di restituire il suo corpo alla sua famiglia. Ma Achille non accettò la sua richiesta e disse che avrebbe dato il suo corpo in pasto ai cani.
COSA SUCCEDE
Ettore gli ricordò che presto Paride e il dio Apollo lo avrebbero ucciso, proprio vicino alle mura di Troia. Dopo queste parole, Ettore morì. Achille spogliò delle armi il rivale, gli legò le caviglie al carro e iniziò a trascinarlo per il campo di battaglia. Dalle mura, Priamo ed Ecuba gridavano, e quando Andromaca seppe della morte di suo maritò si disperò per il suo destino e quello del figlio Astianatte.
COSA SUCCEDE
Achille mise il corpo di Ettore a fianco di quello di Patroclo: la vendetta era compiuta. Achille andò sulla riva del mare, pianse per l’amico Patroclo e per la sua sorte. Poi lui e gli altri guerrieri si tagliarono i capelli, accatastarono la legna per fare una pira enorme per i funerali di Patroclo. Tutti piangevano, anche i due cavalli immortali di Achille. Quindi cominciarono i giochi funebri in onore di Patroclo.
ACHILLE ACCETTA IL RISCATTO
09
COSA SUCCEDE
La disperazione di Achille non si placò nemmeno dopo la vendetta contro Ettore, nemmeno dopo aver reso onore a Patroclo con i funerali. Di notte non riusciva a dormire; all’aurora si svegliava, legava il corpo di Ettore al suo carro e lo trascinava attorno alle ceneri della pira di Patroclo. Zeus decise di intervenire contro la crudeltà di Achille, chiedendo a Teti di parlare con suo figlio.
COSA SUCCEDE
Teti obbedì immediatamente: andò a parlare con suo figlio, spiegandogli che gli dei erano indignati. Gli disse anche che, ormai, non gli rimaneva molto tempo, e quello che aveva doveva usarlo al meglio. Gli ordinò quindi di accettare il riscatto e restituire il corpo di Ettore: Achille obbedì. Ettore.
COSA SUCCEDE
Gli dei informarono quindi Priamo e la sua famiglia che Achille era disponibile per la restituzione del corpo di Ettore. Priamo ordinò di preparare i doni, ma Ecuba lo pregò di non andare, pensando ad un inganno. Priamo era irremovibile: partì sul suo cocchio, con lui c’era il dio Ermes a proteggerlo.
PRIAMO E ACHILLE
10
COSA LEGGERAI
Priamo entrò nella tenda; nella tenda di Achille c’erano altri compagni, ma l’eroe acheo sedeva da solo. Priamo gli si avvicinò silenziosamente: avrebbe potuto ucciderlo, invece si abbassò, gli abbracciò le ginocchia e gli baciò le mani. Poi gli chiese di ricordare suo padre e di avere pietà di lui che, seppur padre, aveva perso tutti i suoi figli e ora era lì, a baciare la stessa mano che aveva ucciso suo figlio. Priamo e Achille piansero insieme: Priamo per Ettore, Achille per Patroclo e per il ricordo di suo padre.
COSA LEGGERAI
Achille lodò Priamo per il suo coraggio e la sua forza d’animo, paragonando il suo destino a quello di suo padre Peleo. Achille lo invitò a sedersi, ma il re gli rispose che prima voleva riavere il corpo di Ettore: consegnò i doni, poi ordinò alle schiave di lavare e ungere il corpo del figlio morto. Il corpo venne messo sul carro di Priamo, poi Achille invitò il re a mangiare con lui.
I FUNERALI DI ETTORE
11
COSA LEGGERAI
Achille chiese a Priamo quanti giorni gli servivano per celebrare i funerali di Ettore, e il re gli rispose che per piangere Ettore, seppellirlo e costruire la tomba erano necessari undici giorni. Durante quei giorni ci sarebbe stata una tregua dalla guerra.
COSA LEGGERAI
Quando il carro di Priamo rientrò nelle mura di Troia, tutti gli abitanti lo accolsero con un dolore insopportabile. Priamo ordinò di raccogliere la legna e per nove giorni i troiani portarono i tronchi per costruire la pira di Ettore. Il fuoco poi venne spento con il vino e le ceneri di Ettore furono messe in un’urna d’oro. Dopo che il sepolcro fu sistemato, tutti si avviarono al banchetto funebre nella casa di Priamo.
... MA COME FINISCE LA STORIA?
In punto di morte, Ettore aveva profetizzato la morte di Achille. Questo fatto si avverò.In battaglia, Paride scagliò una freccia contro Achille; la freccia venne guidata da Apollo, e andò a colpire proprio l’unico punto mortale dell’eroe acheo, il suo tallone. Quando Achille morì, il suo corpo fu portato in braccio da Aiace fino alla nave achea che faceva ritorno in patria, e anche per Achille furono celebrati funerali solenni.
La guerra tra achei e troiani alla fine terminò grazie all’astuzia di Ulisse, che aveva progettato un piano veramente geniale: fece costruire un grande cavallo di legno, vuoto all’interno, e dentro di esso si nascosero molti soldati achei. Quando i troiani videro il cavallo di legno, pensarono che gli achei si fossero ritirati e avessero lasciato un dono per riconoscere la loro grandezza. I troiani, dunque, portarono il cavallo dentro le mura della città. Di notte i soldati achei uscirono dal cavallo e aprirono le porte agli altri guerrieri, che aspettavano fuori dalle mura. Troia fu così conquistata e incendiata, e gli achei vinsero la guerra.
Poi Ulisse iniziò il suo lungo viaggio per ritornare nella sua isola, Itaca. Ci mise altri dieci anni. Ma… questa è un’altra storia.
la storia raccontata da loro
PATROCLO
mapa
ACHILLE RIFIUTA LA PACE
ACHILLE RIFIUTA LA PACE
ETTORE SI METTE LE ARMI DI ACHILLE
datos
PATROCLO RACCONTA LA BATTAGLIA
ACHILLE NON SA DI PATROCLO
equipo
PATROCLO
gracias
ACHILLE SCOPRE DI PATROCLO
FINE