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ALGERIA

Algeria

L'Algeria fu formalmente territorio dell'Impero Ottomano dal 1516 al 1830. Di fatto gli Ottomani, attraverso il dey di Algeri, amministravano le maggiori città della costa, ma i paesi minori e il vastissimo entroterra erano controllati dai capi tribali berberi. Nel 1827, a causa del mancato pagamento di un consistente debito contratto dalla Francia ai tempi della campagna d'Egitto di Napoleone, il dey di Algeri Husayn III ebbe un acceso alterco con il console francese Pierre Deval. Desideroso di aumentare il proprio prestigio attraverso azioni militari "patriottiche", il re di Francia Carlo X usò il pretesto del diverbio per avviare un blocco navale contro il porto di Algeri. Quando, nel 1829, il re inviò un ambasciatore al dey per trattare la pace e la nave di quest'ultimo fu bombardata, la Francia decise di intervenire in maniera più decisa.Nel maggio del 1830 l'esercito francese, composto da 37.000 uomini, partì da Tolone e sbarcò in Algeria il 14 giugno dello stesso anno. Algeri fu conquistata il 5 luglio dopo un assedio di pochi giorni, ma nel resto del territorio algerino, gruppi di ribelli avrebbero continuato a resistere alla conquista per circa trent'anni.

Conquista fracese dell'Algeria

Algeria

Alcune tribù algerine guidate dall'emiro ʽAbd al-Qādir opposero un'energica resistenza e furono sconfitte solo nel 1847. La Cabilia, regione a est di Algeri, resistette alla conquista francese fino al 1857: qui i ribelli furono guidati dalla condottiera berbera Lalla Fadhma n'Soumer, che fu catturata solo l'11 luglio 1857. L'opposizione al regime francese portò nel 1871, sempre in Cabilia, allo scoppio di un'insurrezione che fu duramente repressa.

Colonizzazione francese dell'Algeria

Completata la conquista, la Francia avviò una politica di colonizzazione di massa. Fin dagli anni Sessanta del XIX secolo ebbe inizio la progressiva sottrazione agli indigeni delle aree coltivabili e l'incremento dei coloni europei (che passarono dai 28.000 del 1840 ai 272.000 nel 1872) che diedero impulso allo sviluppo agricolo, urbano, commerciale e industriale del Paese.

Algeria

A partire dal 1887 una serie di documenti giuridici noti come code de l'indigénat, validi per tutte le colonie, distinse la popolazione tra cittadini (metropolitani) e sudditi (indigeni), questi ultimi privi di quasi tutti i diritti politici. Tali provvedimenti, che non rispettavano i principi generali del diritto francese, autorizzavano sanzioni a carattere collettivo, deportazioni di abitanti e pene per comportamenti che la legge ordinaria francese non proibiva, senza possibilità di appello né difesa. Per unificare i coloni europei nella pratica della discriminazione degli indigeni, a partire dal 1889, fu concessa la cittadinanza francese agli stranieri residenti, in gran parte coloni provenienti dalla Spagna o dall'Italia. Al contrario, fra il 1865 e il 1930, solo 3.600 musulmani algerini ottennero, rinunciando solennemente alla legge coranica, la cittadinanza. Nel frattempo, nel 1901, il numero dei coloni europei presenti sul territorio algerino era salito a 642.000; nel 1921 sarebbe giunto a 829.000 individui.

Sitografia:

- https://www.sapere.it/enciclopedia/Alger%C3%ACa.html

- https://it.wikipedia.org/wiki/Conquista_francese_dell%27Algeria

Bibliografia:- S. Paolucci, G. Signorini, L. Marisaldi, L'ora di storia. Quarta edzione. L'Età contemporanea, Zanichelli, 2019- R. Roveda, N. Terenzi, Noi dentro la Storia, Pearson, 2019.