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I regimi totalitari

Rosaria Ferro

Created on February 20, 2024

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storia

i regimi totalitari

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Indice

I campi di concentramento

Adolf Hitler

Progressi della Germania durante il regima nazista

Francisco Franco

Il maresciallo Tito

La Notte dei Cristalli

Video per approfondire

La notte dei Lunghi Coltelli

Adolf Hitler

Adolf Hitler nacque il 20 aprile 1889 a Braunau am Inn,un piccolo paese al nord dell`Austria. Nel 1898, la famiglia Hitler si trasferì a Linz, capitale dell'Alta Austria. Hitler, interessato all’arte, era in costante contrasto con il padre perché non voleva arruolarsi nel servizio civile asburgico come il padre avrebbe voluto. Lui non riuscì ad entrare nell`Accademia di belle Arti a Vienna perciò si trasferì a Monaco dove lavorò come decoratore e operaio dal 1908 al 1913. Durante questo periodo iniziò a sviluppare il suo pensiero antisemita e razzista. Lì, si mantenne con la pittura di acquerelli e schizzi, finché lo scoppio della Prima Guerra Mondiale diede una nuova direzione alla sua vita. Hitler si arruolò nell'esercito e fu ferito in combattimento per due volte, nel 1916 e nel 1918. Nell'ottobre 1918, dopo essere rimasto parzialmente cieco in seguito a un attacco con gas in Belgio, Hitler venne ricoverato in un ospedale militare. Dopo essere stato dimesso, nel novembre 1918, tornò a Monaco. Dopo la guerra, Hitler attribuì la sconfitta della Germania al tradimento dei socialisti e degli ebrei. Nel 1919 si iscrisse al Partito dei Lavoratori Tedeschi, che presto divenne il Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi (NSDAP), e ne assunse il ruolo di leader. Nel 1919, entrò nell'Ufficio informazioni dell'Amministrazione militare della Baviera. Nell'agosto 1919, con il ruolo di istruttore, Hitler fece i suoi primi violenti discorsi antisemiti. Un mese dopo espresse per la prima volta un'ideologiaanti semita e razzista a sostegno dell'allontanamento degli ebrei dalla Germania per poi diventare il leader del partito nazista.

Nel 1923 tentò un colpo di Stato, fallito, che lo portò a essere condannato a cinque anni di prigione, durante i quali scrisse “Mein Kampf”(La mia battaglia), che pubblicò nel 1926; nel saggio Hitler esponeva una visione della storia umana ispirata al nazionalismo razziale, al darwinismo sociale e all'antisemitismo, suggerendo ai tedeschi di eliminare le popolazioni locali "inferiori". Rilasciato nel 1924, Hitler riorganizzò il NSDAP e, sfruttando la crisi economica e il malcontento diffuso, guadagnò consenso. Nel 1932 il suo partito vinse le elezioni e il 30 gennaio 1933 Hitler divenne Cancelliere del Reich. Nel 1934, dopo la morte del presidente Paul von Hindenburg, si attribuì il titolo di Führer e Cancelliere del Reich, instaurando una dittatura. In due anni i seguaci del partito nazista salirono a 55.000, la maggior parte dei quali facevano parte degli SA (Sturmabteilung cioè Squadre d’Assalto). La sua politica aggressiva e espansionistica portò allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e alla persecuzione degli ebrei, culminata nella Shoah. Con l’invasione della Polonia nel 1939, iniziò la Seconda Guerra Mondiale. Dopo alcune vittorie iniziali, la Germania accumulò sconfitte e Hitler subì due attentati. Quando la guerra stava per finire, si ritirò a Berlino dove si suicidò il 30 aprile 1945.

Progressi delle Germania durante il regima nazista

Durante il regime nazista, l’economia tedesca si sviluppò molto: intanto le sue politiche ambientali permisero uno sviluppo dell'agricoltura molto in anticipo rispetto ad altri paesi. La giornata lavorativa fu portata ad otto ore e vennero introdotti anche gli "straordinari". Furono inoltre migliorate le condizioni di sicurezza (e seppur lontane rispetto a quelle attuali furono considerate per l'epoca un enorme passo avanti). Per abbassare il tasso di criminalità, il governo si impegnò a trovare a chiunque un lavoro, e ciò comportò un calo di furti, rapine e perfino omicidi. Le politiche sanitarie, basate soprattutto sulla prevenzione, permisero alla Germania di diminuire il tasso di epidemia dalla TBC (la tubercolosi).Il Governo sovvenzionò il turismo interno pagando le vacanze a chi si impegnava a trascorrerle in Germania. Furono, inoltre, promosse campagne di fertilità: al momento di sposarsi, ben NOVE MESI di stipendio venivano immediatamente versati alla coppia, oltre a 250 marchi senza obbligo di restituzione versati a ogni nascita. Così, in 7 anni, Hitler riuscì a risollevare l`economia della Germania.

Notte dei Cristalli

Nella notte tra il 9 e il 10 novembre del 1938, i Nazisti scatenarono in Germania e nei territori annessi negli anni precedenti una serie di pogrom (sommesse popolari) contro gli Ebrei. Quella notte, le case, le sinagoghe e i negozi di proprietà degli Ebrei furono saccheggiati e distrutti, lasciando le strade piene di frammenti di vetro: da qui il nome “Notte dei Cristalli”. Durante i pogrom, circa 30.000 uomini ebrei furono violentemente deportati nei campi di concentramento. Questo atto di violenza senza precedenti contro gli Ebrei provocò l’indignazione della comunità internazionale. In tutta la Germania, in Austria e nella regione dei Sudeti, vennero distrutte circa 267 sinagoghe. I membri delle SA e della Gioventù hitleriana in tutto il Paese frantumarono le vetrine di circa 7.500 negozi che appertenevano a ebrei e ne saccheggiarono i magazzini. I pogrom furono singolarmente feroci a Berlino e a Vienna, sedi delle due maggiori comunità ebraiche del Reich. Intanto le unità delle SS e della Gestapo, arrestarono fino a 30.000 ebrei maschi e li trasferirono nei campi di concentramento. Centinaia di ebrei morirono nei campi in seguito ai brutali trattamenti ricevuti. Molti furono rilasciati nei tre mesi successivi, a patto che avviassero le pratiche per andarsene dalla Germania.

Notte dei Lunghi Coltelli

La Notte dei Lunghi Coltelli fu un evento storico avvenuto nella Germania nazista tra il 30 giugno e il 2 luglio 1934. Questo evento fu caratterizzato da una serie di omicidi politici perpetrati dal regime di Adolf Hitler contro i membri delle SA (Sturmabteilung), una milizia paramilitare del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP). La Notte dei Lunghi Coltelli coinvolse numerosi membri delle SA, tra cui il loro leader Ernst Röhm.

Questo massacro fu eseguito per consolidare il potere di Hitler e per eliminare potenziali rivali all’interno del partito. Durante questa operazione, oltre a Röhm, furono uccisi molti altri membri delle SA, nonché alcune figure politiche e militari che erano considerate una minaccia per il regime. Il principale obiettivo di Hitler era Ernst Röhm che voleva integrare le sue truppe nell’esercito regolare e che aveva una visione più radicale e socialista del nazionalsocialismo. Hitler temeva che Röhm potesse sfidare il suo potere o organizzare un colpo di stato, e per questo lo fece arrestare e uccidere insieme ad altri capi delle SA nella cittadina di Bad Wiessee, dove si erano riuniti per una festa. L’epurazione proseguì in altre città, come Berlino e Monaco, dove furono eliminati anche altri nemici di Hitler, come il generale Kurt von Schleicher, ex cancelliere della Germania, il politico Gregor Strasser, ex alleato di Hitler e il giornalista Fritz Gerlich, critico del nazismo. Il numero totale delle vittime è incerto, ma si stima tra 150 e 200 vittime. Hitler giustificò la sua azione come una difesa dello Stato contro una cospirazione delle SA, e la chiamò “Röhm-Putsch”. Il nome di questo evento é riferito a un inno cantato dalle Squadre d’Assalto, in cui il primo agghiacciante verso recita: “Finché dai nostri lunghi coltelli non sprizzerà il sangue ebraico”.

I campi di concentramento

Tra il 1933 e il 1945, la Germania Nazista e i loro alleati crearono più di 40.000 campi di concentramento e altre strutture carcerarie. Questi campi furono usati per diversi scopi, all’interno dei qua li avvenivano lavori forzati, la detenzione di chi era considerato nemico dello Stato, e l'eliminazione in massa dei prigionieri. Il numero complessivo delle strutture continua a crescere grazie all'analisi dei dati lasciati dai Nazisti stessi. Fin dal 1933, il regime Nazista iniziò a realizzare una serie di strutture destinate a imprigionare e poi eliminare i nemici dello Stato. La maggior parte dei prigionieri era costituita da cittadini tedeschi, per vari e diversi motivi. Queste strutture venivano chiamate “campi di concentramento” perché servivano a “concentrare” fisicamente i prigionieri in un unico luogo. Nel marzo 1938, i Nazisti cominciarono ad arrestare gli Ebrei tedeschi ed austriaci e a imprigionarli nei campi di concentramento di varie città tedesche. Ad esmpio Auschwitz è stato il più grande complesso di campi di concentramento e di sterminio creato dal regime nazista. Milioni di persone, per lo più ebrei, ma anche omosessuali, dissidenti politici, Rom e altri gruppi perseguitati, furono imprigionate, sottoposte a lavori forzati, torturate e, nella stragrande maggioranza dei casi, uccise nelle camere a gas. Auschwitz è un simbolo di orrore, sofferenza e genocidio. È stato liberato dalle forze sovietiche nel gennaio 1945. Dopo la liberazione, è diventato un museo, Auschwitz-Birkenau Memorial and Museum, per onorare la memoria delle vittime e per educare il mondo sulle terribili conseguenze dell'odio razziale

Francisco Franco

Francisco Franco nacque nel 1892 a Ferrol, nel nord-ovest della Spagna. La famiglia di Francisco Franco, di origini piccolo borghesi, era tradizionalmente legata all’amministrazione navale; è quindi naturale che anche lui, dopo una prima educazione presso un istituto cattolico, inizia a 14 anni a frequentare l’accademia militare di Toledo, e nel 1912 ottenne un diploma. Fin da subito, Francisco Franco non volle rimanere nell’amministrazione, così partìper combattere un’insurrezione nel Marocco spagnolo. Ci rimase fino al 1926, lo stesso anno in cui diventò padre. La carriera di Francisco Franco in Marocco fu brillante e fulminea: a 33 anni divenne il generale più giovane di tutta Europa.

Tornato in Spagna, per qualche anno diresse l’Accademia generale militare di Saragozza. Dal 1923 al 1930 circa, il paese entrò in piena crisi economica, il dittatore si dimise e la Spagna si divise in due, Repubblicani e ribelli. Alle elezioni municipali del 1931 gli spagnoli si schierano con le forze repubblicane. Francisco Franco, che provava odio verso il governo, venne inizialmente isolato, e l’accademia di Saragozza venne chiusa, ma tutto cambiò nel 1933 quando vinse le elezioni. Nelle Asturie, al nord della Spagna, scoppia una rivoluzione di ispirazione socialista Francisco Franco chiede i pieni poteri. Nel 1935, Francisco Franco viene nominato Capo di Stato Maggiore, ma il suo rigido conservatorismo anticomunista ne causa l’allontanamento e le elezioni vengono vinte dal Fronte popolare, ovvero la coalizione di sinistra. A quel punto Franco ed altri militari, preoccupati di una minaccia comunista, iniziano a pensare un colpo di stato.

Il maresciallo Tito

Josip Broz Tito, noto anche come Tito, è stato una figura di spicco nella storia del XX secolo. Nato il 7 maggio 1892 in Croazia, Tito è stato il leader del movimento di resistenza partigiano durante la Seconda guerra mondiale e successivamente il presidente della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia. Durante la sua vita, ha ricoperto diverse cariche, tra cui quella di Primo ministro e Presidente della Repubblica. Il suo ruolo nella lotta di liberazione contro l’invasore nazista e i fascisti croati e italiani è stato di grande importanza. Tito è stato anche segretario generale del Movimento dei Paesi Non Allineati. La sua influenza e il suo impatto sulla storia europea e mondiale sono stati significativi, e il suo nome è ancora ricordato come uno dei grandi leader del suo tempo. Dal 1911 attivo nelle organizzazioni sindacali e politiche della socialdemocrazia croata, soldato nell'esercito austro-ungarico durante la prima guerra mondiale, nel 1915 cadde prigioniero dei Russi. Tornato in Croazia (1920), entrò nel Partito comunista jugoslavo, e subì una condanna (1928) a cinque anni di reclusione. Membro del comitato centrale e dell'Ufficio politico dal 1934, assunse nel 1937 il ruolo di segretario generale del partito. Dopo un periodo d'incertezza, corrispondente agli anni dell'accordo tedesco-sovietico (1939-41), Tito guidò (dal 1943 con il titolo di maresciallo) la guerra di liberazione, promuovendo lo sviluppo dell'insurrezione antitedesca e la lotta alla monarchia. Tito ottenne l'appoggio degli Anglo-Americani e, grazie ad un vasto consenso popolare, nel 1945 divenne capo del governo e ministro della Difesa.

Tito e le Foibe

Le foibe sono state delle cavità carsiche utilizzate per i massacri avvenuti durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Questi eventi tragici sono associati al regime di Josip Broz Tito e alle forze partigiane jugoslave. Le vittime, che includevano fascisti, collaborazionisti, ma anche civili italiani e membri di altre etnie, furono spesso gettate nelle foibe dopo essere state uccise. Il Giorno del Ricordo, istituito con la legge 92 del 30 marzo 2004, commemora le vittime di questi massacri e l’esodo giuliano-dalmata.Nel 2005 gli italiani furono chiamati per la prima volta a celebrare il Giorno del Ricordo, in memoria dei quasi ventimila italiani torturati, assassinati e gettati nelle foibe (le fenditure carsiche usate come discariche) dalle milizie della Jugoslavia di Tito alla fine della Seconda guerra mondiale. La memoria delle vittime delle foibe e degli italiani costretti all'esodo dalle ex province italiane della Venezia Giulia, dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia è un tema che ancora divide. Eppure quelle persone meritano, esigono di essere ricordate.

Video per approfondire

Le Foibe ed il maresciallo Tito

Adolf Hitler

Francisco Franco

Progetto realizzato da Carmelo G. Gaia P. Alice P. e Erik T.