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mappa di arte
francesco magra
Created on February 18, 2024
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Transcript
GLI EGIZI
LA PIRAMIDE DI CHEOPE
STORIA
PIRAMIDE
IL TEMPIO DI AMON E IL RAMESSEUM
MASTABA
TEMPIO
GLI EGIZI
SCULTURA
PITTURA
OSTRAKON DELLA BALLERINA
MASCHERA DI TUTANKHAMON
La piramide di Cheope è la più antica e la più grande delle tre piramidi della necropoli di Giza. Costruita tra il 2589 e il 2566 a.C., è l’unica delle sette meraviglie del mondo antico sopravvissuta fino ai giorni nostri. È alta 146 metri; i suoi lati misurano 230 metri ciascuno è composta di 2.300.000 blocchi, pesanti in media due tonnellate e mezzo ed originariamente occupava una superficie di oltre 5 ettari.
Lo storico greco Erodoto afferma che per costruirla ci vollero trent’anni impegnando centomila uomini per taglio, trasporto e posa delle pietre. Come le altre piramidi, la piramide di Cheope non era accessibile dall’esterno, mentre all’interno conteneva alcune stanze funerarie. La cella del faraone, generalmente collocata alla base della costruzione, si trova qui eccezionalmente quasi al centro, sormontata da 9 monoliti di granito.
Era interamente ricoperta da lastre di calcare bianco sulle quali erano scolpiti dei geroglifici. In alto spiccava il piramydion, la punta della piramide, costituita da un blocco unico di granito ricoperto di elettro, una lega di oro, argento e rame, che rifletteva la luce del sole a lunga distanza. Gli architetti idearono una sorta di labirinto per cercare di rendere inaccessibile la camera funeraria del faraone. Nonostante queste precauzioni, la piramide è stata a più riprese violata da “tombaroli”, che, penetrati all’interno, hanno portato via tutto ciò che di prezioso vi era custodito.
In Egitto la scultura ebbe ampio sviluppo anche per l'abbondanza del materiale offerto dal territorio: calcare, arenaria, granito, basalto e alabastro. Quasi tutti gli esemplari giunti a noi provengono dalle camere funerarie o dalle sale dei templi e hanno dunque carattere celebrativo. Le figure erano rappresentate in genere con un atteggiamento composto e solenne. Nel viso l'artista non faceva mai trasparire i sentimenti: impassibile e distaccato, esprimeva la sicurezza fondata sulla potenza e la superiorità.
Il tempio divino più grandioso è quello dedicato ad Amon situato a Karnak. Alla sua costruzione si dedicarono per oltre mezzo millennio vari faraoni e l'accesso all'enorme tempio avviene dalla Via degli Dei. Nel pilone d'ingresso si apre la porta trionfale che immette nel cortile colonnato maggiore, percorso da 2 file di colonne monumentali che indirizzano verso il portale di un secondo pilone, attraverso la quale si accede alla vastissima sala ipostila. La copertura è sorretta da 134 colonne con capitelli papiriformi e dopo altri 3 piloni troviamo un breve vestibolo che conduce al santuario. Il naos, infine, consiste in un piccolo locale di granito dove erano custodite la statua di Amon e la barca sacra.
Sulla riva occidentale del Nilo sorgono i resti del Ramesseum, ovvero un tempio funerario dedicato a Ramses II. Era un complesso di circa 6 ettari che comprendeva un tempio principale e due piccoli santuari. Come nei templi divini abbiamo: i piloni, i cortili colonnati, le sale ipostile, la maggiore detta Sala delle apparizioni, i vestiboli ed il santuario. L'unica differenza è che al culto universale di Amon si affianca quello per il faraone al quale il tempio è dedicato. Le sue gesta, le sue vittorie e la sua grandezza vengono celebrate con dipinti, bassorilievi o sculture colossali.
3900-343 a.C.
Durante la civiltà egizia si succedono 31 dinastie e in questo periodo si inidividuano 3 periodo di splendore artsistico:
- L'Antico Regno (2682-2191): si inizia a sviluppare la costruzione della mastaba.
- Il Medio Regno (2119-1793): si sviluppa la figura dello scriba, la produzione del papiro e l'Egitto viene invaso dagli Hyksos.
- Il Nuovo Regno (1550-1069): in questo periodo la civiltà egizia raggiunge il massimo splendore.
La mastaba si trasormò, poi, in piramide a gradoni e in piramide a facce lisce.La piramide a gradoni è composta da una sovrapposizione di più mastabe, mentre la piramide a facce lisce compare durante la IV dinastia e i gradoni vengono rivestiti da lastroni squadrati di pietra calcarea. La costruzione di una piramide si protraeva, solitamente, per decenni e richiedeva un enorme impiego di uomini e mezzi. Inlotre la piramide riproduce la solida organizzazione della società egizia.
Tutta la produzione pittorica dell'arte egizia si torva sulle pareti dei templi e delle tombe. Essa doveva confortare i defunti con scene che ricordavano momenti della vita terrena. Gli dei apparivano nelle raffigurazioni per proteggre i morti e accompagnarli nel mondo ultraterreno. Le figure sono bidimensionali e stilizzate; le immagini hanno colori piatti e senza sfumature, definite da una nitida linea di contorno; le proporzioni tra le figure non sono reali; la supremazia del faraone è resa visibile dalle sue maggiori dimensioni, oltre che dall'attribuzione dei simboli regali "GERARCHIA DIMENSIONALE"; il viso è di profilo, gli occhi sono frontali, il torace è inquadrato di fronte: i fianchi, le gambe e i piedi sono di profilo ma mai sovrapposti. Sia per le opere di pittura sia per quelle di scultura, gli Egizi seguivano un modello fisso, il canone. Questo stabiliva precise regole di proporzione tra le parti del corpo: l'artista non doveva fare altro che seguirle, disegnando la figura su una griglia quadrettata per poi riportarla sulla parete. L'unità di misura è la mano chiusa, oppure la lunghezza del braccio dal gomito al pollice (cubico).
L’Ostrakon (frammento di terracotta usato nell'antichità classica) della ballerina è un esempio di pittura spontanea che descrive poeticamente momenti di vita reale dell’Antico Egitto. Ostrakon figurato con rappresentazione di una ballerina in posizione acrobatica è stata realizzata tra il 1292 e il 1076 a.C., in pietra o in calcare, le sue dimensioni sono 11,5 x 17 x 4 cm. Si trova al Museo Egizio di Torino. L’Ostrakon raffigura una giovane danzatrice di profilo che compie un passo di danza inarcando il busto e reggendosi con i palmi delle mani. La giovane è seminuda e indossa un costume di scena, nero con decorazioni policrome. Il suo ventre è spinto verso l’alto mentre i lunghi capelli neri poggiano al suolo. La figura della ballerina è resa con colori chiari. L’incarnato è rosa mentre il tessuto del costume e i capelli sono descritti con colori scuri. La danzatrice è dipinta direttamente sulla superficie della pietra. Non è quindi presente la descrizione di un ambiente o di una illuminazione. Nonostante queste si intravede un principio di chiaroscuro. L’immagine della danzatrice si scosta dai canoni della tradizione pittorica parietale egizia. Infatti pur mantenendo la prospettiva di profilo, la figura della giovane è molto sciolta e non rigida e immobile come sono quelle di sovrani e dignitari.
Quando parliamo di architettura egizia parliamo di architettura religiosa. Gli egizi credevano nella vita dopo la morte e la loro architettura si divideva in: edifici religiosi (templi divini e funerari) e tombe monumentali.La prima forma di tomba monumentale che troviamo è la mastaba. Quest'ultima è un basso edificio con una cella sotterranea dove erano conservati il sarcofago e gli oggetti che sarebbero potuti servire al defunto nell'aldilá. Inoltre la mastaba disponeva di una falsa porta attraverso la quale il defunto prendeva le offerte lasciate dai cari.
Le maschere funerarie egizie erano originariamente costituite da strati di lino o papiro irrigiditi con gesso e decorati con pittura o doratura. La loro funzione principale era quella di permettere l'identificazione del defunto, quindi venivano poste sopra la testa della mummia. Ciò è ben visibile nella maschera di Tutankhamon. Fu scoperta dall'egittologo britannico Howard Carter nel 1922 nella tomba KV62 e si trova ora al Museo egizio del Cairo.
La maschera è alta 54 centimetri, larga 39,3 centimetri e profonda 49 centimetri ed è costituita da due strati d'oro di alta caratura. Tutankhamon indossa il copricapo nemes sormontato dalle insegne regali del cobra (Uadjet) e dell'avvoltoio (Nekhbet), che simboleggiano il potere del faraone sull'Alto e Basso Egitto. Le orecchie presentano fori per gli orecchini, caratteristica che nell'arte egizia, è generalmente riscontrabile solo per donne e bambini. Nell'oro che costituisce l'oggetto sono incastonati vetri colorati e gemme, fra cui lapislazzuli (il contorno degli occhi e le sopracciglia), quarzo (gli occhi), ossidiana (le pupille), corniola, feldspato, turchese, amazzonite e faience (incastonati nel pettorale). La maschera è costituita da 8 parti: 1. pannello frontale 5. orecchio destro 2. pannello posteriore 6. orecchio sinistro 3. cobra e avvoltoio sulla fronte 7. barba 4. viso 8. collare
I primi templi si iniziano a sviluppare nel Nuovo Regno (Età dei templi) e si dividono in 2 tipi: templi divini, dedicati alle divinità, e templi funerari, dedicati ad un faraone defunto. Le colonne erano di diversi tipi:
- papiriforme aperto: campana rovesciata
- papiriforme chiuso: ciuffo di papiro chiuso
- papiriforme: foglie di palma raccolte a forma di calice
- latiforme: bocciolo chiuso di fiori di loto
- hathorico: presenza del volto stilizzato della dea Hathor
- a fascio di papiri: mazzo di papiri legato superiormente.