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Lapo Lamola
Created on February 15, 2024
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Transcript
ricerca di letteratura
GIOVANNI PASCOLI
lamola lapo
Cosa sapere
vita
testo e parafrasi
poetica
analisi e commento
la Vita
Giovanni Pascoli nasce il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna,da una famiglia di condizione piuttosto agiata,lui era il quarto dei dieci figli.Il 10 agosto 1867 il padre Ruggero viene ucciso a fucilate,la sua morte crea difficoltà economiche alla famiglia che si dovette trasferire prima a San Mauro e poi a Rimini, dove il fratello maggiore Giacomo trova lavoro assumendo il ruolo di padre.Al primo lutto in un breve giro di anni, ne seguono altri compreso quello del fratello Giacomo. Giovanni Pascoli si laureò nel 1882 e subito dopo iniziò la carriera di insegnante liceale, prima a Matera, poi a Massa, dove andò a vivere con le sorelle Ida e Mariù, cercando di ricostruire il nido familiare.Giovanni Pascoli muore il 6 aprile 1912 a Bologna.
Poetica
La poesia di Pascoli si concentra sulle piccole cose, piccoli oggetti quotidiani che lui carica di un immenso valore simbolico, così gli oggetti diventano simboli per esprimere un sentimento. Il carattere dominante della poesia di Pascoli è costituito dall’evasione della realtà per rifugiarsi nel mondo dell’infanzia, un mondo rassicurante, dove l’individuo si sente isolato ma tranquillo rispetto ad una realtà che non capisce e quindi teme.Il fanciullino e l’opera che rappresenta al meglio il suo concetto. Nel 1891 pubblicò una prima raccolta di liriche,Myricae. Dal ’92 per 12 anni vince la medaglia d’oro al concorso di poesia latina di Amsterdam.
Opere
le opere di pascoli sono divise in - Myricae: - Canti di castelvecchio: - Poemetti - Odi e inni - Poemi conviviali: ( sono 16 ) - Poemi del Risorgimento: (1913) - POemi italici: (pubblicati dopo la morte)
Testo e Parafrasi
Parafrasi
Testo
Durante il giorno ci furono molti lampi ma ora verranno le stelle, le silenziose stelle. Nei campi c’è un breve gre gre prodotto dalle rane. Una brezza leggera fa tremare, come un brivido di gioia, le foglie dei pioppi. Nel giorno, che lampi! Che scoppi! (Invece) che pace la sera! Devono sbocciare le stelle nel cielo così tenero e dolce. Là, vicino alle allegre rane, un ruscello scorre producendo un gorgoglio simile ad un singhiozzare sempre uguale. Di tutto quel rumore violento ,di tutta quell’impetuosa bufera, non resta che un dolce singhiozzo nella sera umida. Quella tempesta che sembrava non finire mai, è terminata in un ruscello che ora produce un suono melodioso. Al posto dei fulmini restano delicate nuvolette colorate di porpora e d’oro. O dolore stanco , placati! La nuvola che durante il giorno appare più carica di tempesta è la stessa che vedo più rosa quando la sera sta per finire. Che bello ammirare il volo delle rondini intorno! Che bello udire i rumori nell’aria serena! La fame patita durante il temporale rende la cena più lunga e festosa. La loro porzione di cibo,nonostante fosse così piccola, i rondinotti durante il giorno non l’ebbero per intero. Nemmeno io… e dopo le ansie e i dolori ,mia limpida sera! Don… Don… Le campane mi dicono, Dormi! Mi cantano, Dormi! Sussurrano, Dormi! Bisbigliano, Dormi!Là le voci del buio azzurro della notte… Mi sembrano canti di culla, che mi riportano all’infanzia… sentivo mia madre… poi nulla… sul far della sera.
Analisi e Commento
Scritta e composta nel 1900, La mia sera, contenuta nella raccolta I canti di Castelvecchio, racconta di una sera dopo un temporale. Il poeta contempla lo spettacolo della natura rasserenata e rinfrescata dal temporale e in cui pullulano mille vite canore. Per analogia confronta la vicenda naturale con la propria vita, contrassegnata da dolori e lutti, che sembra aver finalmente trovato un po’ di pace.
Commento
Il significato simbolico del testo è la vita del poeta , la sera rappresenta la vecchiaia , la regressione dell’infanzia . Il giorno invece rappresenta il passato del poeta, la sua giovinezza , la vita segnata fatta di sofferenze. Tutto viene ricondotto al tema del nido. Il nido, visto come centro di affetti ed di emozioni intime, il legame con la madre, isolano dall’esterno e creano un’atmosfera rassicurante e protettiva.
Questa poesia é suddivisa in 5 strofe di 8 versi ciascuna. I versi sono tutti novenari tranne gli ultimi di ogni strofa che cono senari e sono chiusi sempre dalla parola sera. La rima é alternata e segue principalmente lo schema ABABCDCD; però non tutte le strofe (es: 3°strofa) seguono questo schema.