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Divinità greche
CLARA MUSOTTO
Created on February 15, 2024
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Transcript
Divinità Greche
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Apollo
Apollo era il dio del sole e quindi della luce solare perchè a lui gli uomini antichi attribuivano il miracolo del sorgere del sole ogni giorno, ma era anche il protettore della medicina e di tutte le scienze. Nell'antica Magna Grecia lo chiamavano "Febo" che significa "splendido" e "puro" (furono i romani a chiamarlo Apollo). Egli è identificato anche nel "fanciullo d'oro" della ancora più antica cultura egiziana quando il dio sole era detto Osiride. Era anche il dio di tutte le arti, compresa la musica e la poesia. Alcune leggende mitologiche ci raccontano che questa divinità veniva vista come figlio di Giove, il capo degli dei (detto dagli antichi greci "Zeus")
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Afrodite
Afrodite, la dea dell'Antica Grecia dell'amore, della bellezza, del desiderio e
Afrodite, la dea dell'Antica Grecia dell'amore, della bellezza, del desiderio e di tutti gli aspetti della sessualità, poteva indurre sia gli dèi che gli uomini ad avere relazioni illecite, grazie al suo bell'aspetto e alle sue parole dolci. Nata vicino a Cipro dai genitali recisi di Urano, il dio del cielo, Afrodite assunse un significato molto più ampio rispetto alla visione tradizionale di mera dea dell'amore.
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DIANA
Dea della caccia e della castità Dea della caccia, era armata di arco e, accompagnata dalle ninfe, frequentava boschi, montagne e fresche radure. I Greci la veneravano come 'signora delle fiere'. E con gli animali selvaggi, soprattutto con la cerva e con l'orsa, era spesso identificata
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Apollo nell'arte
La figura di Apollo nelle arti è un tema comune sia nell'arte greca sia nell'arte romana, ma anche nell'arte rinascimentale. La prima parola che gli antichi Greci hanno utilizzato per indicare una statua è ἄγαλμα-agalma, che significa "ornamento del tesoro, simulacro del divino, immagine informe". Gli scultori arcaici e classici hanno cercato di creare forme che avessero ispirato una tale visione guida, quella cioè di un'immagine divina che facesse da ornamento.La scultura greca mette fin dal principio Apollo, il dio della luce, della guarigione e della poesia, al più alto livello di potenza estetica che si potesse immaginare, dovendo egli rappresentar il concetto esemplare della Bellezza del "dio giovane" per eccellenza. Gli artisti hanno derivato le proprie figure a partire da osservazioni compiute sugli esseri umani, ma anche giungendo ad incorporare in forma concreta i concetti più ideali, le questioni della filosofia e della religione che rimanevano al di là del pensiero ordinario.
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Afrodite con l'arte
Le prime rappresentazioni della dea Afrodite, in Grecia, risalgono a tempi assai remoti: Pausania, per esempio, fa riferimento ad antichissimi simulacri templari in legno (detti “xoana”) dedicati a questa divinità. Tuttavia, in età arcaica e ancora durante la prima età classica, furono piuttosto Era, Atena e Artemide a essere maggiormente venerate e dunque celebrate dagli artisti.Le immagini di Afrodite prodotte prima del IV secolo a.C. erano piuttosto diverse da quelle cui noi, oggi, istintivamente pensiamo (complice anche la sconfinata iconografia rinascimentale e barocca): la sensuale dea dell’amore infatti era sempre rigorosamente vestita. Pensiamo alla cosiddetta Afrodite Sosandra dello scultore Calamide (465 a.C.), un tempo collocata sulla via di accesso all’Acropoli di Atene, la quale si presentava solennemente avvolta nel suo pesante mantello e mostrava solo il volto e la mano sinistra.
Grazie della visione