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montenegro
Alessandro Trivella
Created on February 13, 2024
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IL Montenegro
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Podgorica
il clima
Il Montenegro ha un clima che sulla costa può definirsi mediterraneo, ma che assume caratteristiche sempre più continentali andando verso l'interno, con inverni freddi ed estati calde.
7 cose da vedere a podgorica
andiamo
indice
1:Cattedrale della Resurrezione
4:Torre dell'Orologio
2:Millenium Bridge
5:Centro di Arte Contemporanea
3:Statua di Vladimir Visotsky
6:Novi Grad, la città nuova
7:Lago di Scutari
dove si trovano
città industriale
Nikšić
Nikšić è uno dei maggiori centri industriali del Montenegro. Miniere di ferro bauxite, birrifici, ferrovie ed altre ancora, sono concentrate in questa città. Queste industrie sono riuscite a sopravvivere al collasso dell'ex Jugoslavia, anche grazie ad un processo di privatizzazioni che è ancora in corso, anche se i livelli occupazionali che possono garantire non sono gli stessi che nel passato. Per fronteggiare il problema l'economia locale si sta spostando verso la produzione di servizi.La principale via di comunicazione per Nikšić è l'autostrada E762 che la collega a Podgorica, distante 55 km. Da qui si arriva anche alla costa del Montenegro. Nikšic è capolinea della ferrovia Nikšić-Podgorica, attualmente utilizzata solo per il trasporto dei minerali verso gli impianti di trasformazione della capitale. È stata riaperta al traffico passeggeri il 1º ottobre 2012. In passato esisteva anche la ferrovia Hum-Trebigne-Nikšić.
LE 10 CITTA' BALNEARI PIU' BELLE DEL MONTRNEGRO
1 Castelnuovo in Dalmazia
2 Cattaro
5 Dulcigno
3 Budua
4 Antivari
6 Santo Stefano
7 Teodo
8 Perasto
9 Krašići
10 Pržno
Castelnuovo in Dalmazia
Castelnuovo in Dalmazia si trova in una posizione invidiabile ai piedi del Monte Orjen, tra la stupenda Penisola di Lustizza e le Alpi Dinariche. In piena estate, i tanti hotel e resort affacciati sul mare accolgono orde di turisti, ma la cittadina è una destinazione incantevole anche fuori dall'alta stagione. Se ami il mare, puoi nuotare con maschera e boccaglio o uscire in acquascooter, mentre se cerchi emozioni più forti puoi azzardare una sessione di flyboarding. Dopo aver esplorato tutte le possibilità che offre la spiaggia, passa il pomeriggio all'ombra degli alberi di melograno sorseggiando una bibita fresca, oppure vai alla scoperta dei vicoli tortuosi del centro storico.
Cattaro
Vista dall'alto, Cattaro (Kotor) appare come un curioso triangolo di tetti rossi, assiepati dove la montagna digrada verso la boka (la "baia") costellata di spiagge dall'atmosfera intima, dalle sabbie curative di Bigova fino alla natura incontaminata di Trsteno. Il litorale è semplicemente idilliaco, ma anche la città vecchia custodisce tesori tutti da scoprire. Avventurati tra le chiese e i palazzi del XV secolo, nelle viuzze che si snodano tra portici fatiscenti e pesanti portoni di legno colorato, dove incontrerai la nutrita popolazione di gatti per cui la città è famosa: non sarà difficile innamorarsi di questo luogo fatato. Passeggia per la città per ammirare i principali monumenti storici, come la Cattedrale di San Trifone e la Chiesa di San Nicola. Quando scende la notte, la città si anima dei concerti di musica dal vivo nei tanti locali, come il caffè Letrika e il Bokun Wine Bar.
Budua
Scegli Budua (Budva) se cerchi un luogo dall'atmosfera tranquilla, che però al calare del sole si anima di una vivace vita notturna. Con Bečići, è considerata una delle spiagge migliori del Montenegro. Accogliente e con acque cristalline, è perfetta per uscite in kayak e fare passeggiate lungo la placida costa. Se superi il porticciolo di Budua, puoi raggiungere Pizana, 100 metri di spiaggia di sassi dove rinfrescarti dopo un pomeriggio passato a scoprire la città. La lunga storia di Budua è testimoniata dagli intricati vicoli della città vecchia, oggi costellata di curiose boutique e ristorantini che servono piatti a base di pesce appena pescato e altre specialità locali. Scegli il Juice Bar per i deliziosi frappè e i bar Hacienda e Casper per un cocktail e sonorità jazz.
Antivari
Meno animata di altre località balneari del Montenegro, Antivari (Bar) si distingue per la pulizia ed è un'ottima scelta se vuoi trascorrere giornate in pieno relax. Durante il giorno la spiaggia principale è spesso parecchio affollata, ma al calare del sole, l'atmosfera si fa subito più tranquilla. Se preferisci trovare un angolo appartato, cambia paesaggio e scegli le vicine Šušanj e Sutomore. A pochi chilometri di distanza, alle pendici dei Monti Romea, puoi visitare l'antica città fortificata di Stari Bar o Antivari Vecchia. Prendi posto in una delle tante caffetterie e lasciati avvolgere dal fascino placido di questo piccolo paese nell'entroterra. Non perderti Stara Maslina: si dice che quest'albero di ulivo abbia ben duemila anni.
Dulcigno
Situata all'estremità meridionale della costa montenegrina, Dulcigno (Ulcinj) sembra un libro di storia. La costa forma piccole e grandi insenature fiancheggiate da boschi che arrivano fin quasi alla riva, e ci sono spiagge per tutti i gusti. Preferisci le rocce o la sabbia? A Dulcigno troverai proprio quello che cerchi. Dalla spiaggia principale di Velika Plaža alla piccola e incantevole Mala Plaža, c'è solo l'imbarazzo della scelta e per di più sono facili da raggiungere a piedi. Quando il sole inizia a tramontare, passeggia fino alla città vecchia per una cena di pesce nell'atmosfera semplice dei tempi andati, per esempio al Fisherman Hari con i suoi gustosi piatti a base di pesce freschissimo. Per un'esperienza veramente memorabile, cena all'aperto contemplando lo spettacolo del sole che si inabissa nel mare.
Santo Stefano
Santo Stefano (Sveti Stefan) è una delle più lussuose località balneari del Montenegro, ora gestita da Aman Resorts. Mettere piede sulle sue sabbie incontaminate non è esattamente alla portata di tutte le tasche, ma dare un'occhiata non costa nulla. I bagnanti non paganti, poi, hanno a disposizione le vicine spiagge che si estendono a nord e a sud dell'istmo artificiale che unisce l'isola alla riva. Tecnicamente l'isola non è accessibile, ma la zona abbonda di siti interessanti, come il Parco di Milocer. Passeggia tra gli ulivi e i sorprendenti alberi tropicali provenienti da tutto il mondo, supera Villa Milocer e raggiungi la Spiaggia del Re per vedere di un panorama straordinario. Economico? Beh, non proprio. Perfetto per Instagram? Assolutamente sì. Santo Stefano è stato votato come la località più fotografata di tutto il Montenegro.
Teodo
Se in cima alla tua lista c'è il sole, allora Teodo è il posto giusto per la tua vacanza in Montenegro. Conosciuta come la cittadina più assolata delle Bocche di Cattaro, grazie al clima caldo e al mare cristallino, è l'ideale per chi ama le lunghe passeggiate all'aperto e gli sport acquatici. Ognuna delle diciassette spiagge ufficiali lungo il litorale di Teodo offre siti spettacolari per le immersioni. A differenza di altre località della zona, Teodo non ha un centro storico particolarmente suggestivo, ma saprà comunque accoglierti nei momenti di relax. Assaggia gli ottimi gelati di Poslastičarnica Minjon e ammira gli yacht attraccati ai moli di Porto Montenegro.
Perasto
Situato lungo il bacino più interno delle Bocche di Cattaro, Perasto è l'archetipo della località balneare mediterranea, con un mare scintillante punteggiato di piccole barka e il pittoresco abitato che si estende stretto lungo la riva, contro lo sfondo della montagna retrostante. Attraversa il paese seguendo il suono della musica fino all'estremità occidentale. Proprio sulla spiaggia ti imbatterai nel Pirate Bar, con area DJ e drink a buon prezzo. A Perasto puoi trascorrere intere giornate di sole e mare nella straordinaria cornice formata dalle montagne scure. Questo sito Patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO è ricco di suggestive rovine, palazzi maestosi e bellissime chiese in pietra. È famoso anche per i due isolotti al largo della costa, su ciascuno dei quali c'è una splendida chiesa. Uno è naturale, e l'altro? È la piccola isola artificiale chiamata Madonna dello Scalpello o Nostra Signora delle Rocce, creata a poco a poco dai marinai nel corso di seicento anni. Il modo migliore per visitare l'isola e il santuario è partecipando a un tour panoramico della costa.
Krašići
Se sei alla ricerca di una località appartata e romantica, la rustica Krašići fa al caso tuo. Si trova lungo la Penisola di Lustizza e, pur essendo vicina alle frequentatissime cittadine costiere di Teodo e Cattaro, ha un'atmosfera piuttosto sobria. Se ami gli arenili di sabbia chiara, potresti restare un po' spiazzato. La Spiaggia di Krašići, infatti, si estende per circa un chilometro e mezzo di ghiaia e sassi, senza un solo granello di sabbia. Ma al crepuscolo, gli squisiti ristoranti del paese ti faranno accelerare il passo. Cena in modo semplice da Volat 2, proprio sulla spiaggia, e poi chiama un taxi d'acqua per attraversare la baia fino ai vivaci locali di Porto Montenegro dove puoi divertirti e ballare fino a notte fonda.
Pržno
Benvenuto sulle romantiche spiagge di sabbia rossa di Pržno. Lontano dal trambusto di Budua, in questa località balneare piccola ma molto caratteristica troverai un angolo di paradiso, dove stendere l'asciugamano e goderti il mare in assoluto relax. Pržno è particolarmente amata dai montenegrini per il paesaggio straordinario e le bellezze naturali, come il piccolo gruppo di scogli raggiungibile con poche bracciate dalla spiaggia. Il piccolo villaggio di pescatori ha un numero sorprendente di ristoranti accoglienti e tranquilli, ciascuno con una sua peculiare atmosfera. Ma ciò che non troverai in nessuna altra località del Montenegro è la passeggiata attraverso i boschi che da Pržno porta a Santo Stefano.
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città d'arte montenegro
In realtà nel Montenegro non c'è una vera e propria città d'arte ma ci sono più musei
Il palazzo venne costruito tra il 1863 e il 1867 secondo il tipico stile delle case di Cettigne con l'aggiunta di alcuni elementi neoclassici. Originariamente il palazzo fu realizzato con l'intento di farne la residenza di Darinka Kvekić, vedova del defunto principe Danilo I, e di sua figlia[1]. Tuttavia, con la partenza dal paese della donna, il palazzo divenne la nuova casa del principe Nicola e della sua famiglia, che prima d'allora risiedevano nella Bilijarda. Nel 1910 il palazzo subì alcuni importanti interventi che gli conferirono l'aspetto attuale.Nel 1926 divenne sede di un museo storico che, tuttavia, venne saccheggiato durante la seconda guerra mondiale. Nel 1980 il Museo del re Nicola venne incluso all'interno del più ampio Museo nazionale del Montenegro. All'interno del museo sono custoditi alcune collezioni di armi da fuoco, gioielli, bandiere di guerra, francobolli e medaglie legate alla casata dei Petrović-Njegoš e alla storia del Montenegro. Un'altra sezione del palazzo è invece occupata dagli appartamenti reali arredati e ammobiliati con cimeli originari.
Palazzo Petrovic
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Milena Vukotić
3 DIPINTI CHE SI POSSONO VEDERE NEL Palazzo Petrovic
Elena di Montenegro
Nikola I Petrović Njegoš
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La Galleria Moderna di Budva è costantemente presente sulla mappa dell'arte pittorica del Montenegro dal 1972. I severi requisiti e criteri di selezione degli espositori, fin dall'inizio della sua esistenza, hanno assicurato alla Galleria Moderna la posizione di una galleria rispettabile. I nomi più famosi di pittori, hanno esposto le loro opere attraverso mostre collettive o personali. La "Galleria Moderna" è stata l'organizzatrice del 1° Raduno Internazionale di Arte Pittorica in Montenegro nel 1974.Il fondo della Galleria Moderna è rappresentato da dipinti, disegni, acquerelli, incisori e sculture, che per lo più sono stati raccolti in collezioni come doni al paese. Tra questi, il più prezioso è la collezione unica chiamata Modern Expressionists. Le posizioni più eminenti di questa collezione sono quelle delle tele del pittore svedese Lindstro e del pittore giapponese Tabucchio.La Galleria dispone di due sale espositive.
La Galleria Moderna di Budva
città interessante
Riviera di Budva "Il Mare Di Amore"
La città venne menzionata per la prima volta nel V secolo a.C. come insediamento illirico, anche se probabilmente era già un emporio greco fin dal X secolo a.C., con il nome di Buthoe.Budua fu poi conquistata dai Romani e nel Medioevo fu soggetta, con alterne vicende, a varie dominazioni. In seguito divenne sede vescovile con il nome di Butua o Budua.A partire dal 1442 la città entrò a far parte dei dominii della Repubblica di Venezia e parte della cosiddetta Albania Veneta e vi rimase fino al 1797, eccetto un breve periodo in cui fu presa con l'inganno dal corsaro Uccialì.Durante il periodo della Repubblica di Venezia (1442-1797) la città venne potentemente fortificata, fu costruito ed ampliato l'ardito castello e rafforzate le mura assumendo un assetto urbanistico che è rimasto immutato per cinque secoli fino ad oggi. In questo modo poté sempre opporre una valida resistenza ai numerosi tentativi turchi di impossessarsene. Budua fu residenza di un podestà veneziano, dapprima dipendente dal Conte e capitano di Scutari e, dopo la caduta di questa città in mano agli Ottomani, dal rettore e provveditore di Cattaro.
7,5%
Questa è la percentuale del settore primario, ecco perché non ci sono città che vivono di agricoltura.
92,5%
pecentuale del settore secondario più quello terziario
Regione costiera ▫ con la produzione di frutta, verdura, UVA e fiori di tipo mediterraneo • Regione zetsko-bjelopavlićka ▫ con la produzione di frutta, verdura, UVA, tabacco e allevamento intensivo di bestiame • Regione kraška ▫ maggiormente presenti la produzione di bestiame e frutta • Regione montuosa del nord ▫ domina l'allevamento estensivo di bestiame • Regione polimska ▫ dove oltre all'allevamento di bestiame, la frutticoltura di tipo continentale e la produzione di verdura hanno un ruolo importante
I 4 parchi nazionali del Montenegro
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Parco Nazionale Durmitor
Il Durmitor è un massiccio montuoso delle Alpi Dinariche, nel Montenegro settentrionale. Il picco Bobotov Kuk, il più alto del gruppo, raggiunge i 2.522 m s.l.m. e rappresenta la massima elevazione dell'intero Montenegro. Il massiccio del Durmitor è inserito dal 1952 in un parco nazionale.L'area del Durmitor è fortemente caratterizzata da processi di erosione di natura carsica, glaciale e fluviale.Il termine Durmitor deriva probabilmente dalle lingue romanze di area balcanica (si è significa dormitorio, forse inteso come area di riposo per i pastori. Ci sono montagne che presentano nomi simili nei Balcani occidentali, come Visitor ("sognante") e Cipitor ("dormiente").Parco nazionale del Durmitor è stato istituito nel 1952 e include il massiccio del Durmitor, i canyon dei fiumi Tara, Sušica e Draga e la parte più elevata della valle creata dal fiume Komarnica, estendendosi per 390 km. Nel 1977 l'area e la gola percorsa del fiume Tara sono state inserite nelle aree di riserva biologica dell'UNESCO, mentre nel 1980 il Durmitor e il fiume Tara sono stati inclusi nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO.Il canyon percorso dal fiume Tara è lungo 80 km e profondo 1.300 m ed è il maggiore dell'Europa, posizionandosi secondo nel mondo dopo quello del Grand Canyon nel Colorado (USA)In inverno le principali attività praticate sul Monte Durmitor sono lo sci e lo snowboard. In estate possono invece essere praticati l'alpinismo, l'escursionismo, il parapendio, il ciclismo, nonché il rafting lungo le ampie gole dei fiumi che scendono dal massiccio.Tutelata dall'Unesco è anche la foresta di Crna Poda, un'importante foresta, l'unica vergine in Europa, di pini neri, con piante e tronchi alti più di 50 metri e resistenti a lungo nel tempo. La cittadina di Ωabljak, alle pendici del monte e situata ad una altezza di 1465 m s.l.m. è una delle principali stazioni turistiche invernali dei Balcani occidentali.In inverno le principali attività praticate sul Monte Durmitor sono lo sci e lo snowboard. In estate possono invece essere praticati l'alpinismo, l'escursionismo, il parapendio, il ciclismo, nonché il rafting lungo le ampie gole dei fiumi che scendono dal massiccio.
Il parco nazionale del Monte Lovćen
Il Monte Lovćen è una montagna del Montenegro sud-occidentale. L’area centrale e più elevata del massiccio costituisce uno dei quattro parchi nazionali del Montenegro.Il Monte Lovćen si innalza nell’entroterra montenegrino, a poca distanza delle Bocche di Càttaro e dal Mar Adriatico. Il massiccio montuoso presenta due picchi distinti,tirovnik e Jezerski.I pendii della montagna si presentano aspri, sassosi e caratterizzati da numerose fessure, cavità e profonde depressioni. Trovandosi a cavallo tra due ambienti naturali diversi, la costa adriatica e il montagnoso entroterra montenegrino, il Monte Lovćen presenta un clima particolare, influenzato sia dai miti influssi della costa sia dal carattere più rigido del clima interno.Dalla sommità del monte si possono osservare le Bocche di Cattaro, il Mar Adriatico, il lago di Scutari e il massiccio del monte Durmitor. Secondo alcuni nelle giornate di sole si può anche scorgere, al di là dell’Adriatico, l’Italia.Il parco nazionale del Monte Lovćen è stato costituito nel 1954 ed ha un’estensione di 62,2 km. L’area protetta presenta 1158 specie vegetali, delle quali 4 sono endemiche.Oltre alle bellezze naturali, il Monte Lovćen è particolarmente importante per il patrimonio culturale incluso nei suoi confini. Il territorio del massiccio si caratterizza per numerose costruzioni tradizionali inserite in un pregiato ambiente naturale, come i katuni, le capanne estive dei pastori-guerrieri montenegrini.La storica strada a serpentine, famosa per la bellezza dei panorami, che da Cattaro risale i versanti del monte Lovćen è costituita da una lunga serie di tornanti, complessivamente 32. Dentro il parco nazionale si trova inoltre il villaggio di Njeguši, con la casa natale dell’antica famiglia reale montenegrina, i Petrović-Njegoš. Questo nucleo abitativo conserva i caratteri tradizionali dell’architettura montenegrina, in particolare le antiche abitazioni in pietra.Sulla sommità del Jezerski vrh è stato edificato il mausoleo del poeta e principe vescovo Petar II Petrović Njegoš (1813-1851), una delle figure più importanti della storia e della cultura montenegrina. Alla sua morte, Petar venne sepolto per sua volontà in una piccola cappella sulla sommità del Monte Lovćen, nel luogo dove tra il 1951 e il 1974 venne costruito l’imponente mausoleo in granito, una sorta di “sacro altare” per i Montenegrini.Per queste ragioni, il Monte Lovćen rappresenta uno dei simboli della nazione montenegrina.
Il parco nazionale Biogradska Gora
Nel 1872 il re montenegrino Nikola si rese conto che Biogradska gora erano un immenso patrimonio ecologico per le generazioni future e decise di proteggerli mediante una legge. Si tratta di una delle ultime tre foreste vergini rimaste in Europa, caratterizzate dalla tipica vegetazione lussureggiante. Il Parco Nazionale comprende 5400 ha della parte centrale del Monte Bjelasica, tra il fiume Tara e il Lim. L’80% di quest’area è coperta dai boschi. Molti alberi hanno più di 500 anni. Ci sono 26 ecosistemi vegetali, 86 tipi di alberi e oltre 220 piante varie. Gli alberi secolari sono alti 40-50 m. Ci sono tipici alberi di montagna: la quercia, l’acero, il faggio, l’abete, ecc. Gli amanti del birdwatching e gli ornitologi possono ammirare stormi di aquile e di altri 150 uccelli. I boschi di Biograd ospitano anche orsi, lupi, cervi, volpi, ecc. Ci sono oltre 350 specie di insetti. L’intensa attività glaciale ha modellato varie formazioni geomorfologiche, come le valli fluviali e le vette montane, alcune alte più di 2000 m. Il lago più famoso e più grande dell’area è Bigradsko jezero, situato nel cuore del parco, a 1094 m sul livello del mare. Biogradska gora attira non solo gli esploratori ma anche numerosi visitatori.
lago di Scutari
Il lago di Scutari, è il più grande lago della penisola balcanica. Il lago è così chiamato in quanto sull’estremo sud-orientale si trova la città di Scutari (Shkodra, in serbo Skadar). Il lago è situato al confine fra l’Albania e il Montenegro, alla prima appartengono circa i 2/3 della superficie. A sud-ovest una catena montuosa che raggiunge i 1.600 m (Rumija) lo separa dal mare Adriatico dal quale dista soli 20 km.Il lago occupa una depressione carsica e ha un livello di profondità assai variabile (dai 6 ai 60 m., con una media di 44 m.); anche la superficie complessiva cambia a seconda del ciclo stagionale. La superficie è stimata tra i 370 e 450 kmq. Immissario è il fiume Moraća, emissario il Boiana.
Enogastronomia
Qui, infatti, accanto alla piantagione viticola più grande d’Europa (11 milioni di viti su 23 km quadrati, un record assoluto considerate le dimensioni contenute del Montenegro che è grande come il Trentino-Alto Adige), la cultura della vite e del vino hanno ripreso a stimolare passioni e idee creando realtà di nicchia, cantine e occasioni di visita originali.
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Quello che vorrei mettere in valigia: uno spazzolino da denti, un dentifricio, cinque paia di mutande, cinque paia di calzini, cinque paia di pantaloncini corti +1 paio di jeans un po’ elegante, cinque paia di magliette a maniche corte +1 camicia per la sera un cappellino, crema solare, carica caricabatterie con ,cavo i soldi una giacca per la sera un ombrello piccolino un paio di scarpe per camminare, un costume da bagno +1 altro di scorta, asciugamano e un paio di ciabatte
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fineeeee!!!!!!
Il dipinto è un ritratto ufficiale di Elena di Montenegro (Cettigne 1873-Parigi 1953), figlia sestogenita di Nicola I Petrovic Njegos re del Montenegro e Milena, divenuta moglie di Vittorio Emanuele (poi III) di Savoia nel 1896 e incoronata regina d'Italia il 29 luglio 1900. Nel 1846 si rifugiò in esilio in Egitto e poi si trasferì a Parigi, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita a partire dal 1850. Numerosi sono i confronti con altri ritratti ufficiali della regina, derivati da modelli comuni, diffusi in opere a stampa dell'epoca. Al momento il dipinto si trova in una collocazione di deposito insieme ad altre tele, tra cui due con cui fa pendant ritraenti il consorte Vittorio Emauele III ed il figlio Umberto, tutte prive di numeri d'inventario e dunque di provenienza ignota. I tre ritratti della famiglia reale costituiscono una serie omogenea firmata da Vittorio Augusto Piano , realizzata verosimilmente nei primi anni del secondo quarto del Novecento. Allievo di Giacomo Grosso e Cesare Ferro all'Accademia Albertina di Torino, è noto per aver dipinto prevalentemente ritratti di membri di Casa Savoia, di aristocratici e paesaggi. Dopo l'esordio alla Promotrice nel 1909, a cui presenzia fino al 1937, partecipa alle mostre degli "Amici dell'Arte" e alle Quadriennali del 1923 e del 1927. Comanducci rende noto che nel 1926 avrebbe eseguito "il Ritratto del Principe Umberto che attualmente si trova nel Circolo Militare di Torino, nel quale sono collocati i ritratti degli ex reali, pure opera del Piano"
Dopo la sua nomina a Principe del Montenegro seguì un breve periodo di pace e Nicola attuò importanti riforme amministrative e militari, ma, dal 1862 al 1878, nella sua terra ci furono scontri con l'impero ottomano. L'amicizia con la famiglia imperiale russa garantì considerevoli sovvenzioni al Montenegro: armi, munizioni e denaro furono inviati a Cettigne.Nel 1876 dichiarò guerra alla Turchia. Tra il 1877 e il 1878 venne sconfitto dalla resistenza albanese a Plavë, Guci, Hotë e Grudë. Le grandi potenze gli assegnarono però le città di Nikšić, Antivari e Dulcigno. Con la vittoria della guerra il Montenegro ottenne un'estensione del territorio e l'acquisizione di uno sbocco marittimo sul mare Adriatico. L'indipendenza del Montenegro fu riconosciuta nel 1878 al Congresso di Berlino.Nel 1905 concesse al Montenegro la sua prima costituzione, introducendo la libertà di stampa e un codice di diritto penale. Nel 1906 introdusse la valuta montenegrina, il perpero.Re Nicola e la regina Milena nel giorno della proclamazione del regno, il 28 agosto 1910Nel 1900 Nicola acquisì il trattamento di Altezza Reale e il 28 agosto 1910, durante il suo giubileo, fu incoronato sovrano del Montenegro. Quando scoppiò la guerra dei Balcani nel 1912, il re Nicola fu uno dei più entusiasti tra gli alleati, con l'intento di respingere gli Ottomani fuori dall'Europa.
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Nel 1853, Milena, a soli sei anni, fu promessa in sposa all'unico figlio maschio di Mirkos, Nicola, di dodici anni. Nel 1856, dopo la morte della madre, Milena venne inviata a Cettigne per essere educata alla corte di cui poi sarebbe divenuta sovrana e, soprattutto, per imparare i rudimenti della cultura che non aveva mai ricevuto entro le mura della casa, a tal punto da presentarsi completamente illetterata. Ella studiò con Gorde, figlia di Mirko Petrović-Njegoš e sua futura cognata. Durante i quattro anni di preparazione, Milena si avvicinò molto alla famiglia principesca del Montenegro: «Mio padre e mia madre la amavano come se fosse una loro figlia» scriverà più tardi re Nicola. In quegli anni Milena vedeva raramente il suo futuro sposo. Nicola, nel frattempo, studiava all'estero, prima a Trieste e poi a Parigi.Milena fu costretta all'esilio con il re Nicola in Francia dal novembre 1918, a causa dell'occupazione serba. Morì ad Antibes nel 1923 e venne tumulata nella cripta della chiesa russa di Sanremo. Nel 1989 i resti della famiglia reale montenegrina furono trasferiti a Cettigne, ex capitale del Montenegro.
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