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Transcript

Lab 2 - Didattica speciale: codici comunicativi della educazione linguistica
Livello 1

Semplificazione

Livello 2

Ristrutturazione e Schematizzazione

La storia parla di un mercante cristiano, Giannotto, che vuole convertire al cristianesimo il suo amico ebreo, Abraam, per salvare la sua anima. Abraam però vuole prima andare a Roma per vedere di persona la vita del papa e dei cardinali, convinto che se sono veramente santi e virtuosi, allora la religione cristiana è migliore di quella ebraica. Giannotto teme che Abraam rimanga deluso e scandalizzato dalla corruzione e dalla depravazione che regnano a Roma, e che per questo non si faccia battezzare. Ma Abraam, dopo aver visto con i suoi occhi le nefandezze dei chierici, decide di abbracciare il cristianesimo, pensando che se la Chiesa resiste nonostante la malvagità dei suoi ministri, allora deve essere davvero ispirata da Dio. La morale della novella è che la fede non dipende dalle opere umane, ma dalla grazia divina, e che Dio sa scegliere i suoi eletti anche tra i più increduli. La novella è anche una satira della corruzione del clero, che Boccaccio denuncia con ironia e sarcasmo.

Abraam vede gente senza inibizioni, rimorsi e vergogne

Abraam ritorna e, con meraviglia di Giannotto, si converte al Cristianesimo

Abraam effettua il viaggio a Roma

Giannotto parla con Abraam e cerca di farlo convertire al Cristianesimo

04

03

02

01

Livello 3

Riduzione

Giannotto parla con Abraam e cerca di farlo convertire al Cristianesimo

Abraam vede gente senza inibizioni, rimorsi e vergogne

Abraam ritorna e, con meraviglia di Giannotto, si converte al Cristianesimo

Se la Chiesa resiste nonostante la malvagità dei suoi ministri, allora deve essere davvero ispirata da Dio

Grazie per l'attenzione!

Il termine volgare ricorre solo in Cv IV XXI 14 E però vuole santo Augustino, e ancora Aristotile nel secondo de l'Etica, che l'uomo s'ausi a ben fare e a rifrenare le sue passioni, acciò [...] che questo tallo, che detto è, per buona consuetudine induri, e rifermisi ne la sua rettitudine, sì che possa fruttificare. Il valore è quello di " dirittura ", a designare ciò che si eleva dritto, eretto, o che, comunque, prosegue in direzione

rettitudine

agg. [dal lat. illitteratus, comp. di in-2 e litteratus (v. letterato1)]. – Che non sa né leggere né scrivere, analfabeta: gente i.; quella soggezione che i poverelli illetterati provano in vicinanza d’un signore e d’un dotto (Manzoni).

illetterato

s. f. [dallo spagn. tacañería, der. di tacaño «taccagno»]. – L’essere taccagno, la qualità di chi è taccagno; avarizia, spilorceria.

taccagnerìa

L'espressione metaforica “andare in brodo di giuggiole” è piuttosto comune, pochi però sanno che il “brodo di giuggiole” esiste veramente e viene prodotto con i deliziosi frutti della giuggiola. L'antico detto è tuttora utilizzato per indicare uno stato d'animo di grande soddisfazione e godimento.

Brodo di giuggiole

Movimento politico e ideologia volti alla creazione di uno Stato ebraico in Palestina (da Sion, nome della collina di Gerusalemme).

sionismo

v. tr. [dal lat. tardo fomentare] (io foménto, ecc.). - 1. (non com.) [applicare fomenti su una parte del corpo]. 2. (fig.) a. [promuovere inclinazioni o condizioni dannose, immorali e sim.: f. l'odio] ≈ alimentare, attizzare, eccitare, provocare, suscitare.

fomentare

Compravendita di beni sacri spirituali e anche il peccato commesso da chi fa tale commercio.

simonia

agg. [part. pass. di morigerare]. – Che ha abitudini di vita castigate, che segue una norma di condotta onesta e regolata, lontana da ogni eccesso: è una famiglia m.; una ragazza molto m.; condurre una vita casta e morigerata.

morigerato

agg. [dal lat. integerrĭmus, superl. di intĕger «intero, intatto»]. – Superlativo di integro, riferito a persona di assoluta rettitudine morale: funzionario, magistrato i.; uomo di vita, di costumi integerrimi. In botanica, con sign. etimologico, termine linneano per indicare un organo (foglia, ecc.) con margine privo anche delle più piccole intaccature. Avv. integerrimaménte, con assoluta onestà e rettitudine: ha sempre esercitato integerrimamente il suo ufficio.

integèrrimo

s. ingl. [der. di (to) marchandise «commerciare» – Nel marketing, ogni attività promozionale sul punto di vendita, avente come obiettivo l’incremento diretto o indiretto degli acquisti da parte dei consumatori nel punto stesso.

merchandising

Membro del clero cattolico avente giurisdizione ordinaria in foro esterno. Si dicono p. maggiori i cardinali, i vescovi e gli equiparati ai vescovi; p. minori i prefetti apostolici, gli abati, i superiori generali e provinciali dei regolari, i vicari generali e capitolari e i superiori dei conventi.

prelato

v. tr. [prob. der. di barca1, col pref. so-] (io sobbarco, tu sobbarchi, ecc.). – Sottoporre persone o enti a oneri e responsabilità gravosi: non intendo s. me e la mia famiglia a questo nuovo carico.

sobbarcare

In frasi gergali, la prestazione stessa: fare marchette, fornire prestazioni sessuali dietro pagamento; per metonimia, prostituta, o anche omosessuale maschio che si prostituisce.

marchetta

Figura della corte del Rinascimento, il c. (gentiluomo esperto di lettere, diritto, armi e diplomazia) costituiva un consigliere e un collaboratore prezioso per il principe, della cui casa era infatti ospite.

cortigiano

s. f. [der. di drappo]. – Quantità di drappi; anche, magazzino per la vendita di drappi e, in genere, di tessuti.

drapperìa

agg. [part. pass. di spossare]. - [senza più forze, privo di energia, anche con la prep. da: è s. dalla camminata] ≈ accasciato

spossato