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INTERVENTI PSICO-EDUCATIVI E DIDATTICI CON DISTURBI COMPORTAMENTALI

Federica Leone

Created on February 9, 2024

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Transcript

INTERVENTI PSICO-EDUCATIVI E DIDATTICI CON DISTURBI COMPORTAMENTALI

Prof.ssa Maria Giovanna Giannini

A cura di Secchi Tarugi Elena, Marchese Germana, Leone Federica, Salvadori Elga, Vagaggini Renata, Tavernelli Maria, Peccianti Stella GRUPPO 8 - SOTTOGRUPPO 1

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Index

Contesto scuola

01

Contesto classe

02

Le funzioni dell'alunna

07-

L'alunna

03

Strategie scuola famiglia

08-

Osservazione alunna

04-

Obiettivi medio-lungo tempo

09-

Tabella ABC

05-

Barriere/facilitatori

10

Le dimensioni del PEI

06

Attività didattica

11

Contesto scuola

Plesso di medie/grandi dimensioni che offre un percorso Tecnico in Grafica e comunicazione, Amministrazione Finanza e marketing e AFM sportivo, Sistemi Implementazioni e Automazioni, Turistico, CAT. Edificio ben strutturato con laboratori facilmente accessibili e piani raggiungibili con ascensore e nessuna barriera architettonica.

Contesto classe

La classe è una II grafica e comunicazioni; è composta da 17 alunni: 9 maschi e 8 femmine tra i quali abbiamo diversi alunni con fragilità. É presente un alunno DSA con dislessia, alcuni alunni BES con PDP ed un'alunna con certificazione L. 104/92. La classe ha creato un clima favorevole alla piena integrazione tollerando anche gli atteggiamenti violenti che talvolta V. assume nei confronti dei compagni. La classe è anche, laddove possibile, collaborativa nell’attuare strategie mirate a spingere l’alunna a rispettare le regole di convivenza scolastica o talvolta anche determinante nell’aiutarla nell’esecuzione dei compiti assegnateli.

V. l'alunna

  • Manifesta ansia nell'affrontare le cose che non conosce, tende a irrigidirsi e a presentarsi molto insicura.
  • Tutto per lei diventa insormontabile impedendole di comprendere anche ciò che è semplice.
  • É riservata, parla poco, con voce molto bassa e si fa udire maggiormente quando ha preso fiducia e confidenza con l'ambiente che la circonda.
  • V. ha un basso livello di autostima e trova difficoltà nel far presente l'errore e nell'esprimere le proprie difficoltà. Non è propositiva ed ha difficoltà a prendere decisioni e a gestire la tensione in momenti per lei più stressanti.

Contesto familiare è composto dai genitori e da una sorella minore. V. tiene molto alla sua famiglia, i genitori sono presenti e collaborativi sia nei confronti della scuola che della figlia della quale sono in grado di riconoscerne i pregi e accettare i difetti aiutandola a superarli.

+info

DIAGNOSI V. presenta un deficit intellettivo moderato (ICD10 F71) in comorbidità con immaturità affettivo- relazionale. Segue un percorso didattico di tipo personalizzato.

Osservazioni sull' alunna

  • atteggiamento incontrollato e indifferenziato negli interventi in classe
  • apprensione nei momenti di lavoro autonomo in assenza del docente di sostegno
  • modalità di relazione infantili non adeguate alla sua età
  • se non accontentata nelle richieste mette in atto comportamenti problematici (urlare, si isola,talvolta graffiare compagni e docenti)
  • poca concentrazione.

Tabella ABC

D.relazione, interrelazione...

D. comunicazione e linguaggio

-Difficoltà nelle funzioni mentali utili a stabilire interazioni sociali reciproche, nell’appropriatezza dell’emozione e nella regolazione della stessa; -difficoltà nel mantenere e nel gestire le interazioni con l’altro; problemi maggiori nelle relazioni informali con il gruppo dei pari.

L'alunna è riservata, parla poco, con voce molto bassa e si fa udire maggiormente quando ha preso fiducia e confidenza con l'ambiente che la circonda.

D. autonomia orientamento

D.cognitiva, neuropsicologica...

Svolge in autonomia le azioni di cura ed igiene personali. Da migliorare l'utonoma nell’utilizzo del materiale scolastico . Buona motricità globale, la coordinazione generale risulta buona

-Stati di ansia verso ciò che non conosce; -mancato sviluppo della facoltà di concentrazione, attenzione sufficienti a comprendere in modo adeguato ciò che le viene spiegato; -basso livello di autostimadifficoltà nel far presente l'errore e nell'esprimere le proprie difficoltà - fatica nel portare a termine in modo autonomo.un compito assegnato

Dimensioni PEI

Si individuano nell’alunna le seguenti funzioni:
  • avere l’attenzione del docente di sostegno
  • evitamento o fuga da attività o compito complesso
  • evitare di essere sottoposta al giudizio dei pari

Strategie scuola famiglia

1) Analisi ABC 2) Predisposizione di un ambiente noto per l'alunna che le dia sicurezza. 3) Stabilere delle regole (scritte in positivo) e delle norme valide per tutti e scriverle in un cartellone 4) Utilizzare il metodo dei rinforzi verso i comportamenti adeguati. 6) Uso della prossemica da parte dei docenti 7) Attivare la collaborazione della classe 8) Collaborare con la famiglia

Obiettivi a lungo-medio-breve termine

Ridurre gli atteggiamenti ostili nei confronti del gruppo dei pari e dei docenti

Promuovere le abilità sociali utilizzando i giochi di ruolo, il cooperative learning, il circle time e i giochi di squadra. Attraverso strategie di rinforzo positivo ridurre nell'alunna le ansie di socializzazione, connesse all’immaturità affettivo-relazionale che emerge dai suoi comportamenti. In particolare, il CDC decide di concentrarsi sull'area cognitiva e, quindi, la strategia sarà lavorare sulla serenità e sulla capacità attentiva per ridurre le conseguenze derivanti da momenti di stress e ansia.

Promuovere un maggiore rispetto delle regole di convivenza civile

Ridurre i momenti in cui richiede assistenza per attività che può svolgere da sola

Sviluppare un maggiore interesse nei confronti delle attività didattiche

Favorire l'acquisizione e il rinforzo delle regole di convivenza scolastica

Facilitatori

La famiglia molto presente e collaborativa con la scuola.

Insegnante di sostegno che si pone come facilitatore.

Il gruppo classe che si dimostra collaborativa nell’attuare strategie mirate a spingere l’alunna a rispettare le regole

Setting d'aula (banchi a isole), regole chiare e condivise.

Barriere

Situazioni destrutturate e rumorose in classe.

Esposizione orale di fronte al gruppo classe

Posizione in aula vicino a fonti di distrazione (porta, finestra)

Novità che destrutturano la consuetudine

DESCRIZIONE DELL'ATTIVITA' 'NON MURI MA PONTI'

1 Lezione dialogata e partecipata

2 Think pair share

3 e 4 Group Investigation

Risorse, materiali, strumenti

Co-Teaching

NON MURI MA PONTI

Tempistiche: il modulo multidisciplinare di due ore di attività didattica, all'interno di un percorso di Educazione Civica per un monte orario complessivo di 8 ore. Gli obiettivi: l'apprendimento della disciplina partendo dalla storia romana, con particolare riguardo alla costruzione e funzione delle Mura nel duplice significato di protezione e barriera. L'attività è indirizzata alla cultura dell'incontro e al potenziamento del dialogo tra i pari. La studentessa attraverso la narrazione e la ricerca di storie di separazione, diritti negati, privazione ed emarginazione nel corso della storia, rielabora insieme ai compagni una costruzione di sinergia positiva e la strutturazione di ponti. Il ponte e l'abbattimento del muro in senso metaforico, sono intesi come possibilità di incontro e di ricostruzione emotiva.

  • Insegnamento in postazione
  • Un docente insegna e uno osserva

Risorse, materiali, strumenti

  • PC O Mac con accesso a Internet
  • Accessi ai dispositivi già configurati
  • Utente di accesso al software free già creato precedentemente
  • Software free: WordArt

Grazie per l'attenzione

Cooperative learning (adottando tecniche come la think pair share in quanto lavoro di micro esperienza di apprendimento e/o brainstorming), peer tutoring e attività laboratoriali, stabilendo regole chiare e semplici.

Strutturare e differenziare gli interventi educativi in classe, anche attraverso tempi di lavoro contenuti con suddivisione di obiettivi in sotto obiettivi, in modo da contenere e limitare i comportamenti problema e rafforzare il rapporto positivo tra i pari.

Le competenze comunicative sono ottime da un punto di vista morfologico sintattico. Sicurezza nell'espoisizione orale (in presenza di intenzionalità comunicativa). Creatività e inventiva nelle materie umanistiche

Punti di forza

V. ha un rapporto conflittuale con l'intera classe che ritiene ostile nei suoi confronti.

Mantenere coerenza con le regole stabilite, da parte dei docenti ma allo stesso tempo lavorare per incrementare l’autonomia di V. attraverso la progressiva riduzione di aiuti da parte dell’insegnante di sostegno (strategie di fading)

Punti di forza

Le competenze comunicative sono ottime da un punto di vista morfologico sintattico. Sicurezza nell'espoisizione orale (in presenza di intenzionalità comunicativa). Creatività e inventiva nelle materie umanistiche.

V. ha 15 anni e frequenta il secondo anno in una classe di 17 alunni.

Collocare l’alunna in posizione mentoring a controllo variabile e/o in posizione tutoring con un compagno. Per le attività laboratoriali e/o esperienziali si possono ipotizzare setting di preparazione del lavoro ad isola in cui il gruppo dei compagni sia più contenuto numericamente.

Rafforzare il rapporto con tutto lo staff educante costruendo e lavorando sulla gestione e sul controllo emotivo dei docenti stessi come forma di autocontrollo.

Punti di forza

Spiccate competenze informatiche. Adora disegnare, riprodurre immagini grande interesse per la musica