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SANTONOCITO GIORGIA

Created on February 9, 2024

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Transcript

Poesie per non dimenticare la Shoah

Aprile

Auschwitz

di francesco guccini

di Anna frank

Son morto con altri cento, son morto ch' ero bambino,

passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento....

Ad Auschwitz c'era la neve, il fumo saliva lento nel freddo giorno d' inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento...

Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio: è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento...

Auschwitz

Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento...

Ancora tuona il cannone, ancora non è contento di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento...

di Francesco Guccini

Io chiedo quando sarà che l' uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà...

Io chiedo quando sarà che l' uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà e il vento si poserà...

La shoah

La Shoah, o Olocausto(1941-1945), fu il genocidio sistematico del popolo ebraico perpetrato durante la Seconda Guerra Mondiale(1939-1945) dall'ideologia nazista. Milioni di ebrei, insieme a gruppi considerati "indesiderabili" come Rom, omosessuali, disabili e dissidenti politici, furono deportati nei campi di concentramento e sterminio, subendo torture, lavori forzati e infine l'omicidio di massa tramite gas, fame e malattie. È uno dei capitoli più bui della storia dell'umanità, che rimane un monito contro l'odio, la discriminazione e l'intolleranza.

Francesco Guccini

Francesco Guccini nato il 14 giugno 1940 a Modena. Francesco Guccini è uno dei cantautori più famosi ed apprezzati di sempre del panorama italiano ha trascorso i primi anni di vita a Pavana, sull'Appennino pistoiese. La madre, Ester Prandi, è costretta a rifugiarsi nella casa dei nonni paterni a causa dell'inizio del secondo conflitto mondiale e la conseguente partenza, come soldato, del padre Ferruccio. Dopo la guerra Francesco Guccini torna a Modena insieme alla famiglia e finite le scuole lavora come giornalista per la Gazzetta di Modena. Nel 1961 si trasferisce a Bologna e si iscrive all'università, dove nasce il mito dell'eterno studente: completa gli esami, ma non si laurea . La carriera musicale di Guccini comincia alla fine degli anni '50, quando entra a far parte di gruppi rock. Nel 1961 scrive la sua prima canzone ("L'antisociale") e l'anno dopo scopre Bob Dylan. Negli anni '60 si fa conoscere soprattutto come autore di "Auschwitz" per l'Equipe 84 e "Dio è morto" per i Nomadi, canzone di profonda spiritualità che viene censurata dalla RAI, perché considerata blasfema.

Analisi del testo

- Schema formale Lo schema formale è costituito da un'introduzione strumentale e da sei strofe regolari (costituite da due versi ciascuna) itervallate a due a due da un intermezzo strumentale. - Ritmo: E' poco marcato, regolare e quaternario - Accompagnamento: Gli strumenti musicali presenti sono: Batteria, Chitarra, Banjo, accompagnati dal rumore del treno in corsa. Figure retoriche 1. "Il vento" ( figura retorica ricorrente alla fine di ogni strofa): analogia 2. "Ad Aushwitz c'era la neve/il fumo saliva lento" (strofa 2): antitesi 3. Ad Auschwitz tante persone/ma un solo grande silenzio" (strofa 3): antitesi 4. "Tuona il cannone (strofa 5)": onomatopea impropria/ metafora che paragona il suono emesso dal cannone a quello emesso da un tuono 5. "Bestia umana (strofa 5)": metafora 6."il fumo saliva lento nel freddo giorno d'inverno"(strofa 2)...:enjiambement

Son morto con altri cento, son morto ch' ero bambino, passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento.... Ad Auschwitz c'era la neve, il fumo saliva lento nel freddo giorno d' inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento... Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio: è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento... Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratelloeppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento... Ancora tuona il cannone, ancora non è contento di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento... Io chiedo quando sarà che l' uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà... Io chiedo quando sarà che l' uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà e il vento si poserà...

Commento

Al fine di suscitare un'autentica e profonda riflessione in tutti coloro che hanno ascoltato e letto il testo della canzone "Aushwitz" di Guccini, noi abbiamo preferito non associare al brano le tragiche immagini che raffigurano lo sterminio di milioni di ebrei, nelle quali è palpabile il senso di sofferenza e atrocità provato dalle vittime. Invece, abbiamo scelto di inserire delle illustrazioni tratte dal libro "Aushwitz" di Serena Viola, dove colori e immagini si accostano a parole di forte valore artistico e poetico, le stesse che Guccini usa nell'omonimo brano.

Aprile

Prova anche tu, una volta che ti senti solo o infelice o triste, a guardare fuori dalla soffitta quando il tempo è così bello. Non le case o i tetti, ma il cielo. Finché potrai guardare il cielo senza timori, sarai sicuro di essere puro dentro e tornerai ad essere felice

di Anna Frank

Anna Frank

Anneliese Marie Frank, chiamata da tutti "Anne", nacque a Francoforte sul Meno in Germania, il 12 giugno 1929. Il padre, Otto Frank, proveniva da una famiglia molto agiata, ma per cause economico-sociali, il patrimonio della famiglia Frank andò perso quasi del tutto durante la Prima Guerra Mondiale. Poi, in seguito alle leggi razziali emanate da Hitler, nel 1933 la famiglia Frank si trasferì ad Amsterdam. Qui, il padre di Anna trovò lavoro come dirigente in un'importante azienda. La situazione comincia a precipitare a partire dal maggio del 1940 quando i nazisti invadono l'Olanda: per gli ebrei iniziano così tempi assai amari.

Analisi del testo

Figure retoriche • Cesura: Non le case o i tetti, ma il cielo. • Enjambemant: “solo o infelice”, “guardare il cielo”, “sicuro di essere” e “tornare ad essere”. • Rima al mezzo: sarai sicuro di essere puro dentro • Ellissi: Non (guardare) le case o i tetti, ma il cielo. • ANAFORA: di essere puro dentro e tornerai ad essere felice. • Allitterazione: sarai sicuro di essere puro dentro e tornerai ad essere felice. • Analogia: Finché potrai guardare il cielo senza timori, sarai sicuro di essere puro dentro. • Antitesi: Non le case o i tetti, ma il cielo.

Prova anche tu, una volta che ti senti solo o infelice o triste, a guardare fuori dalla soffitta quando il tempo è così bello. Non le case o i tetti, ma il cielo. Finché potrai guardare il cielo senza timori, sarai sicuro di essere puro dentro e tornerai ad essere felice

Commento

Le parole di Anna Frank riverberano un impalpabile senso di fiducia. In quel cielo azzurro di fine aprile la ragazza vedeva la consolazione alla propria infelicità. Non si può essere tristi di fronte a un cielo azzurro, sembra dire Anna, basta guardare quella vastità infinita, limpida come il mare al mattino, per sentir svanire ogni angoscia o timore.I versi di Anna esprimono un tenace attaccamento alla vita e anche un vorace desiderio di futuro. Quando afferma che guardando il cielo “tornerai a essere puro dentro” sembra fare riferimento a un mondo che finalmente si ripulisce dalla proprie colpe, si smacchia dal sangue provocato dalla violenza e dall’orrore. Quel cielo di aprile del 1943 sembra stendersi consolatorio e luminoso su uno dei periodi più oscuri della storia mondiale ripulendo, come un canovaccio che lustra un vetro, l’umanità dallo scempio compiuto dalla follia nazifascista. Anna Frank aveva scoperto il segreto per la felicità e ha voluto farcene dono

"La memoria è l'unico vaccino contro l'indifferenza"

Liliana Segre
Sitografia
"Aprile" di Anna Frank
"Auschwitz" di Francesco Guccini

https://www.studenti.it/anna-frank-vita-diario-

http://biografieonline.it/

https://sublimista.it/la-canzone-del-bambino-nel-vento-auschwitz/

https://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Frank per visitare la casa di A. Frank: https://www.amsterdam360.it/cosa-vedere/casa-anna-frank/

Progetto realizzato da: Satonocito Giorgia, Dilettoso Giulia, Militello Carla, Seminara Simone, Grande Matteo e Sapuppo Giuseppe della 2C/s.