Venere di Milo
Asia Pappalardo
Created on February 8, 2024
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Transcript
Titolo: Venere di Milo Autore: Alessandro di Antiochia Anno: 130 a.C. Altezza: 2 metri (circa) Materiale: Marmo pario Dove: Louvre, Parigi
La Venere di Milo è una statua di età ellenistica che rappresenta la dea Afrodite (Venere) come l'ideale universale di bellezza femminile. Il busto della dea è nudo, mentre la parte inferiore è coperta da un fitto panneggio. Sul viso mostra un'espressione malinconica e mancano entrambe le braccia. La postura della statua trasmette un senso di equilibrio e di movimento, poiché il busto è ruotato verso sinistra.
Entrambe le braccia della dea sono assenti: ciò ha permesso interpretazioni differenti sulla sua posizione e sull'episodio rappresentato. Secondo l'ipotesi più sicura, Afrodite teneva nella mano destra la mela d'oro che le diede Paride, rappresentando quindi l'inizio della Guerra di Troia. Le braccia però non sono l'unico elemento andato perduto. Con queste mancano gioielli, orecchini, una fascia sulla testa, il piede sinistro, il naso (poi ricostruito) e il basamento della statua. Quest'ultimo si pensa possa essere stato distrutto dai francesi, poiché volevano conferire alla statua un valore maggiore cercando di farla passare per appartenente all'epoca classica.
La Venere di Milo riscosse molto successo dopo il suo arrivo in Francia, diventando un modello per diversi artisti. Alcuni esempi tra i più importanti sono le rappresentazioni di Delacroix nel dipinto "La Libertà che guida il popolo" del 1830, il primo a realizzarne un omaggio, e di Eckersberg in "Donna davanti allo specchio". Fu inoltre di ispirazione anche per Van Gogh, Paul Cezanne e dopo gli anni '30 per i Surrealisti.