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ADELPHOE

Sonia Amuzie

Created on February 7, 2024

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Transcript

Publio AFRO Terenzio

Adelphoe

PRESENTATION by: Amuzie, Sacconi, Urban, Pozza

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Tematiche

Introduzione

Rapporto familiare Educazione figli

· Adelphoe (dal greco Ἀδελφοί: "Fratelli") è una commedia scritta da Publio Terenzio Afro· E' una rielaborazione dell'opera omonima di Menandro · Fu rappresentata a Roma ai ludi funebres nel 160 a.C. in onore di Lucio Emilio Paolo

Trama

Demea ha due figli, Eschino che affida al fratello Micione e viene educato con gli ideali di liberalità, Ctesifone educato da lui sui principi del mos maiorum. Eschino rapisce Bacchide, citarista amante del fratello, lui però è innamorato di Panfila, che ha appena partorito. Panfila, temendo che Eschino la abbandoni, manda Egione a lamentarsi con Micione rivendicando i suoi diritti. Demea intanto scopre la relazione del figlio e cambia utilizzando i metodi di insegnamento del fratello per farsi amare dal figlio.

Struttura e intreccio

L'intera commedia è divisa in una didascalia, in un sommario, in un prologo, e in cinque atti.

Atto I - Discussione tra Demea e Micione dopo che Eschino rapisce Bacchide

Atto IV Micione viene a sapere che Eschino ha messo incinta una vergine, ma lo perdona. Discussione tra Demea e Micione.

Atto II Analessi: rapimento di Bacchide

Atto V Demea e Micione si rendono conto che entrambi i loro metodi di educazione sono sbagliati. Il tutto si conclude con un lieto fine.

Atto III Panfila partorisce il figlio illegittimo di Eschino.

il prologo non viene usato a fine espositivo ma per difendersi da due accuse:

Prologo

contaminatio

fare da prestanomen

Riguardo alla prima accusa Terenzio dichiara di aver utilizzato una scena utilizzata anche da Plauto e per questo non è da condannare.

Successivamente passa all’accusa di prestanome. Viene accusato di farsi aiutare da amici potenti, appartenenti al ceto sociale più nobile La difesa a riguardo è molto più fragile:

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……Synapothnescontes Diphil comoediast: eam Commorientes Plautus fecit fabulam. In Graeca adulescens est, qui lenoni eripit meretricem in prima tabula: eum Plautus locum reliquit integrum. Eum nunc his sumpsit sibi in Adelphos, verbum de verbo expressum extulit……

……Difilo ha composto i Sunapotueskontes: Plauto ne ha cavato i Commorientes. Nella commedia greca, nella prima scena, c'è un giovane che strappa via una prostituta a un ruffiano, Plauto questo brano lo ha tralasciato integralmente, e proprio questo brano il nostro poeta ha utilizzato negli Adelphoe, riproducendolo alla lettera…..

…….. nam quod isti dicunt malevoli, homines nobiles hunc adiutare adsidueque una scribere, quod illi maledictum vehemens esse existumant, eam laudem hic duxit maxumam quom illis placet qui vobis univorsis et populo placent……

……. Se poi le malelingue affermano che ci sono dei nobili che collaborano abitualmente col poeta e compongono insieme con lui, quella che essi ritengono un'accusa formidabile, egli la ritiene la più grande delle lodi, visto che gode del favore di coloro che godono del favore di voi tutti e del popolo…..

DEMEA

CARATTERISTICHE

Egli è fermamente legato agli ideali antichi più specificatamente al mos maiorum

Il personaggio si mostra spesso severo e autoritario e talvolta anche ironico

Ciò che meglio lo descrive sono il suo orgoglio nel metodo educativo che adotta ma anche le sue critiche nei confronti di quello del fratello

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Ei mihi!pater esse disce ab illis qui uere sciunt.

Ahimè! Impara a fare il padre da quelli che sanno esserlo davvero!

Pro diuom fidem,meretrix et mater familias una in domo?

Santo cielo! Una puttana e una madre di famiglia insieme sotto lo stesso tetto?

Ne nimium modobonae tuae istae nos rationes, Micio,et tuos iste animus aequos subuortat!

Io temo soltanto che questi tuoi bei ragionamenti e questa tua liberalità ci mandino del tutto in malora, Micione.

Fero alia flagitia ad te ingentiaboni illius adulescentis.!

Vengo a raccontarti altre belle prodezze di quel bravo ragazzo!

MICIONE

Fratello di Demea adotta Eschino ed educa il ragazzo con un metodo liberarle. - Uomo di mentalità aperta e un modello pedagogico moderno. - Entra spesso in contrasto con Demea - Utilizza un linguaggio affettuoso. - Capisce che il suo metodo d’educazione, così libero e indulgente, non è così giusto.

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MICIONE (a DEMEA) Perché tu, Demea, sbagli nel giudicare queste cose. Andare a donne e ubriacarsi, quando si è giovani, non è un delitto, credimi, proprio non lo è; e neppure buttar giù una porta. Se tu ed io non l'abbiamo fatto, è solo perché non ne avevamo la possibilità. MI. Quia tu, Demea, haec male iudicas. non est flagitium, mihi crede, adulescentulum scortari, neque potare: non est: neque fores ecfringere. haec si ne,que ego neque tu fecimus, non siit egestas facere nos.

atto I: uomo dalla mentalità a perta

MICIONE (a DEMEA)Tu gli sei padre perché lo hai messo al mondo, io perché gli insegno a stare al mondo.

MI. Natura tu illi pater es, consiliis ego

ATTO I;entra in contrasto con il fratello

MICIONE (a ESCHINO)Ti credo, per la miseria, perché conosco la tua indole generosa; ma ho paura che tu sia un gran pasticcione. Ma, insomma, dove pensi di vivere? Hai fatto violenza a una vergine che non ti era lecito toccare ….. Se ti vergognavi a parlarmene di persona, come potevo venirlo a sapere? MI. Credo hercle: nam ingenium noui tuom liberale; sed uereor ne indiligens nimium sies. in qua civitate tandem te arbitrare uiuere? uirginem uitiasti, quam te ius non fuerat tangere ….. si te ipsum mihi puduit proloqui, qua resciscerem?

ATTO IV:si rende conto dell'errore nell'educazione di eschino

MICIONE (a ESCHINO)Ho sentito tutto e so tutto, Eschino; ti voglio bene, perciò quello che fai mi sta a cuore. MI. Aeschine, audiui omnia et scio: nam te amo: quo magis quae agis curae sunt mihi.

ATTO IV: uomo affettuoso

Eschino e Ctesifone

Questi sono personaggi molto diversi sia nel modo in cui parlano sia nel modo in cui agiscono queste differenze sono certamente dovute ai diversi metodi di insegnamento ricevuti.La differenza principale che il commediografo tende ad evidenziare sta nel fine delle loro azioni. Infatti Eschino agisce male ma a fin di bene parlando invece di Ctesifone egli durante la commedia non agisce proprio ma chiede al fratello di agire per lui in modo da poter nascondere i misfatti al padre

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DIALOGO TRA ESCHINO , SIRO E CTESIFONE
ESCHINO (a Siro) Allora, cosa dice il nostro Sannione? SIRO Ormai si è calmato. ESCHINO (a Ctesifone) Andrò in piazza a saldare il conto; tu va' dentro da lei, Ctesifone.
ESCHINO (a Siro) Quid ait t;andem nobis Sannio? SIRO Iam mitis est. ESCHINO (a Ctesifoe) Ego ad forum ibo, ut hunc absoluam: tu i intro ad illam, Ctesipho
DIALOGO TRA ESCHINO E SANNIONE
SANNIONE Qui tibi meam magis licet habere, pro qua ego argentum dedi? responde. ESCHINO Ante aedes non fecisse erit melius hic conuitium: nam si molestus pergis esse, iam intro abripiere atque ibi usque ad necem operiere SANNIONE Loris liber? ESCHINO Sic erit.
SANNIONE Perché a te dovrebbe essere permesso di prenderti una donna mia, che ho comprato con moneta sonante? Rispondimi! ESCHINO Sarebbe meglio non fare questo bordello proprio qui sotto casa; se continui a scocciare, ti faccio portare dentro e coprire di legnate fino a quando tiri le cuoia loris. SANNIONE Legnate a un uomo libero? ESCHINO Proprio così.

SIRO il servo

DIALOGO TRA SIRO E SANNIONE

SI. Iamne enumerasti id quod ad te rediturum putes? SA. Hocine illo dignumst? hocine incipere Aeschinum, per oppressionem ut hanc mi eripere postulet! SI. Labascit. SA. Ei mihi, etiam de sorte nunc uenio in dubium miser? pudet nihil? etiam insuper defrudet? nusquam abeo.

SI. Allora, hai fatto i conti di quel che pensi di guadagnarci? SA. È un comportamento degno di lui, questo? Era questo che doveva architettare Eschino, cercare di strapparmela con la forza! SI. Ci sta cascando. SA. Povero me! Dovrò temere anche per il mio capitale, adesso, disgraziato che sono; ma non si vergogna di nulla? E per di più mi vuole ancora truffare? Non vado da nessuna parte.

-tipica figura del servo scaltro:abile e astuto

DIALOGO TRA SIRO E CTESIFONE

CT. Cosa gli racconterò? SI. Non hai nessuna idea in testa? CT. Manco l'ombra. SI Sei proprio un buono a nulla. Non avete un cliente, un amico, un ospite? CT. Sì, e allora? SI. Non puoi aver fatto un piacere a questa gente? CT. Ma se non l'ho fatto? No, non regge. SI. Regge

CT quid dicam? SI. Nilne in mentemst? CT. Numquam quicquam. SI. Tanto nequior. cluens amicus hospes nemost uobis? CT. Sunt: quid postea? SI. Hisce opera ut data sit. CT. Quae non data sit? non potest fieri. SI. Potest.

Siro è l'artefice della beffa

DIALOGO TRA SIRO E DEMEA

SI Demea carissimo, sei davvero un brav'uomo, accidenti! Io questi due ragazzi ve li ho allevati entrambi con cura fin da bambini; li ho istruiti, ammaestrati, educati sempre meglio che ho potuto. DE. Si vede. E inoltre gli hai insegnato anche a organizzare i pranzi con cura, a tirarsi in casa le puttane e a banchettare in pieno giorno: non sono mansioni di persona da poco! SI. Che burlone!

SI. o noster Demea, edepol uir bonus: ego istos uobis usque a pueris curaui ambos sedulo; docui, monui, bene praecepi semper quae potui omnia. DE. Res apparet: et quidem porro haec, opsonare cum fide, scortum adducere, adparare de die conuiuium: non mediocris hominis haec sunt officia. SI. O lepidum caput!

Svia i giovani portandoli a intricate vicende

Questo è un paragrafo pronto a contenere creatività, esperienze e storie geniali.

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COMICITA'

  • comicita' penalizzata dallo stile raffinato
  • assenza di oscenita' e doppi sensi caratteristici della commedia romana
  • neologismi e figure retoriche come elementi di comicita'
  • comicita' derivante da situazioni di equivoco e malintesi
  • vis comica con scopo morale e non buffonesco

STILE

LINGUAGGIO

  • linguaggio che induce alla riflessione interiore;
  • linguaggio semplice e chiaro;
  • lingua accessibile e comprensibile a tutti i ceti sociali;
  • lessico che censura molti ambiti (corpo, cibo, bevande)
  • stile raffinato, elegante ed omogeneo;
  • ampio uso del dialogo;
  • ritmo narrativo abbastanza veloce;
  • stile misurato e sobrio

GRAZIE!

PER L'ATTENZIONE