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UDA LE VIE DEL GUSTO

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Created on February 3, 2024

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UDA. Le vie del gusto

Alimenti che arrivano in europa dopo la scoperta dell'america

Gran parte della frutta e verdura che si trova nei supermercati è giunta in Europa tra il XV e il XVI dopo che Cristoforo Colombo aveva scoperto l'America.

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Il platano

Il platano orientale è un albero longevo e resistente, a crescita rapida, che preferisce terreni argillosi e umidi. La sua corteccia è liscia e tende a sfogliarsi, mettendo in evidenza la nuova scorza spessochiarissima. Il platano è un frutto che si consuma come un ortaggio, in genere previa cottura. È eccellente al vapore, delizioso bollito Il Platano è un frutto della famiglia delle Musae, ed è originario dell’arcipelago Malese, dove è comparso prima del 2.000aC. Diffusosi anzitutto nel sud est asiatico, ha iniziato subito a mostrare il suo grande valore sia come alimento che medicina per le popolazioni che lo inserivano nella loro cultura. Le prime tracce storiche risalgono al 850 a.c., anno in cui compare nel Ramayana, importante poema epico indiano in lingua sanscrita.

Il pomodoro

Il pomodoro, re della dieta mediterranea, in realtà nasce nelle Americhe. La pianta, originaria del Messico e delle Ande peruviane, si diffuse in tutta l’America centrale ed era già consumato dagli Aztechi e dai Maya tremila anni prima dell’arrivo di Cristoforo Colombo. Arrivò in Europa sulle navi dei conquistadores spagnoli con Hernàn Cortès, si diffuse prima nelle repubbliche marinare di Napoli e Genova. Per lungo tempo il pomodoro fu ritenuto tossico e usato solo a scopo ornamentale per abbellire giardini e parchi, poi si diffuse la notizia che fosse afrodisiaco, tanto da definirlo “pomo d’amore”. Dovranno passare circa due secoli prima di utilizzarlo in cucina, spremuto o fresco o bollito. In rancia bisognerà aspettare ancora di più, addirittura fino alla vittoria di Marengo per considerarlo un ottimo prodotto culinario.

La patata

Un altro alimento importato dall’America è la patata. Pensate che 500 anni fa era sconosciuto. Essa è originaria del Perù, Messico e Bolivia, territorio dove veniva coltivata fin dai tempi della civiltà azteca e incaica. Arrivò in europa negli anni ’50 del 1500 ad opera degli spagnoli di Pizzarro, sulla Cordigliera delle Ande. Fu inizialmente usata per l’alimentazione del bestiame o nelle mense dei poveri, solo dopo due secoli entro nelle corti e fu apprezzata per il suo sapore delicato e per le qualità nutrizionali. La patata in Europa sostituì la castagna . All’inizio il suo nome era “papa”, ma in Europa la confondevano con la patata dolce delle aree tropicali americane ed era chiamata appunto “patata”. Nella seconda metà del 500 giunsero in Italia grazie ai padri Carmelitani scalzi; all’inizio si mangiavano solo le foglie che provocavano intossicazione da solanina e per questo era considerata nociva. A causa di una carestia nel 1663 in Irlanda si cominciò ad usare le patate e fu grazie al francese Parmentier Antoine-Augustin che si diffuse perchè fu il primo ad apprezzarne il sapore.Negli anni successivi fu apprezzata con facilità anche da aristocratici e sovrani.

Il tacchino

Il tacchino, “Meleagris gallopavo“, è un gallinaceo originario proprio dell’America Latina. Dobbiamo andare fino in Messico, per ricercarne le origini. Antichi reperti risalenti ad un periodo di tempo compreso tra il 200 a.C. e il 700 d.C., sono stati ritrovati appunto in questo territorio. Vi è un mistero sulla importazione di questo animale. Perché dico ciò? Perché sembra che anche gli antichi Greci ed i Romani conoscessero e apprezzassero già la carne di tacchino, che però misteriosamente scomparve dalle cronache per diversi secoli. Il tacchino riapparve solo nell’anno 1525. In quell’anno, Gonzales Fernando di Oviedo, cioè l’attuale Repubblica Dominicana, lo descrive minuziosamente nel testo intitolato “Summario de la historia natural de las Indias Occidentales“. Alcuni storici ritengono che fu proprio il nostro Cristoforo Colombo a venire a conoscenza di questo animale nel 1511, e fu importato per la prima volta in Spagna in quegli anni, da lì poi si diffuse in tutta Europa. Oggi questo animale è diffuso e allevato in tutto il mondo.

Il mais

Un’altra importante scoperta fu il mais, Fu il popolo Maya ad utilizzare per primo questa pianta; essi mangiavano i chicchi essiccati o lessati e furono i primi a macinarli per ricavarne della farina che poi utilizzavano per una rudimentale polenta o per delle tortillas, ma anche per delle bevande. La ricchezza di questa pianta è la capacità di crescere anche su terreni rocciosi. DA documenti arrivati fino a noi, sappiamo che esso aveva un ruolo fondamentale nelle cerimonie rituali di molte civiltà americane; anche Montezuma ne consumava in abbondanza e lo faceva coltivare al suo popolo. Molto probabilmente il termine “Mais” deriva da “mahiz”, nome dato ad una popolazione indigena incontrata da Colombo sull’isola chiamata Hispaniola. Colombo lo portò in Europa e ne intuì il valore nutrizionale e la sua versatilità in cucina, quei chicchi dorati furono presto molto richiesti. La prima regione che si adoperò per la coltivazione del mais fu la Campania, in seguito fu l’Emilia Romagna, così in breve tempo il mais divenne una delle più importanti risorse alimentari per uomini e animali.

La banana

Teofrasto, filosofo e botanico greco del IV sec. A.C., è stato il primo a lasciare una testimonianza storica del ruolo alimentare della banana.Le prime tracce di questo frutto sono state trovate in Papua Nuova Guinea, datate all'incirca 9.000 anni fa Le banane maturano generalmente nella stagione primaverile/estiva del luogo in cui si trovano (l'emisfero meridionale).È nota la tendenza di questo frutto a maturare anche dopo essere stato colto dalla pianta: il più delle volte vengono raccolte prima per poterle averle mature per la vendita.

Il mango

Il mango e un frutto originario dall’India, viene coltivato da oltre 4000 anni; è un frutto di tipo drupa che proviene da numerose specie di alberi tropicali appartenenti al genere Mangifera, coltivati prevalentemente per la loro frutta.La maggior parte di queste specie si trova nella natura in maniera selvatica. Il genere appartiene alla famiglia degli anacardi, esso si riconosce per la sua buccia rossa e il suo interno giallo o arancione. Dal 2004 e il 2019 c’è stato un aumento della coltivazione in Italia sviluppato soprattutto in Sicilia e in Calabria.

Il melograno

I Il Melograno è un frutto dolce e saporito e trae le sue origini in Persia, quasi 5000 anni fa; è stato coltivato in Asia occidentale, nell'Egitto antico e nella Grecia antica. Ora è coltivato e consumato in tutto il mondo.Il melagrano è una bacca di consistenza molto robusta, con buccia molto dura e coriacea, ha forma rotonda o leggermente allungata ed è ricco di vitamina C, ferro e potassio, può essere consumato crudo,cotto o usato in succhi, marmellate e sciroppi. In molti culture, il melograno ha un significato simbolico e rituale e viene frequentemente usato in cerimonie e celebrazioni come simbolo di abbondanza, prosperità e fertilità, il frutto ha colpito l'immaginazione umana per essere un prodigio prezioso della natura, questa conclusione è ripresa da molte culture come quella ebraica, greca, babilonese, araba e cristiana. Il contrasto è ancora più accentuato dal fatto che la pianta viva in ambiente semi-desertico.

Il cetriolo

Il cetriolo pare sia originario dell'Asia tropicale, ma attualmente viene coltivato in tutti i paesi temperati e caldi del globo.Il cetriolo è una pianta orticola annuale a fusto rampicante. Appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee. Fu probabilmente introdotta nel bacino mediterraneo dagli Egiziani, diventando ben presto uno degli ortaggi più graditi sulla tavola dei Faraoni. La Bibbia riporta che gli Ebrei, arrivati nella Terra Promessa, ne fecero il loro pasto preferito.Il cetriolo venne apprezzato come dissetante e rinfrescante. Dopo la caduta dell'Impero Romano l'ortaggio passò di moda, ricomparendo nell'VIII sec. nel Sacro Romano Impero alla corte di Carlo Magno. Già nel ‘500, al cetriolo si riconoscevano, oltre a qualità gastronomiche, anche proprietà di rimedio estetico, utilizzandolo nella composizione di pomate e lozioni.

Il dattero

Il dattero è il frutto commestibile della palma da datteri.È un frutto carnoso e molto energetico. Botanicamente il dattero è una bacca. Ciò è noto colloquialmente noto come il “nucleo” o il “nocciolo” del dattero, è in verità molto duro il seme. Secondo i dati archeologi, l'addomesticamento e coltivazione della palma da dattero sarebbe iniziatatra il quinto e il terzo Millennio A.C. Arriva dalla Cina.

Il riso

Il riso è un alimento dalla cariosside prodotta da diverse piante della tribù Oryzeae. Il riso è un cereale in assoluto più consumato dellapopolazione umana: è alla base della cucina dell’Asia ed è presente nelle tradizione gastronomiche di tutto il mondo. Costituisce il cibo principale per circa la metà della popolazione mondiale e viene coltivato in quasi tutti i paesi del mondo i primi resti di riso coltivati risalgono a 7000 anni fa in Cina orientale.

Le arachidi

L'origine della pianta selvatica da cui deriva l’arachide va ricercata in Brasile e la sua diffusione è dovuta soprattutto ai Conquistadores, con un ruolo di rilievo da parte del portoghese Magellano.Il primo a parlarne fu lo spagnolo Fernando de Oviedo nel 1520. Le arachidi sono originarie dell'America del Sud ed arrivarono in Europa nel 1500 attraverso i Conquistadores, e questo spiegherebbe il nome "spagnoletta”.In Italia sono arrivate a fine 1700, trovando interesse e diversi piccoli coltivatori.

La tapioca

La manioca è una pianta della famiglia delle Euphorbiaceae. La sua origine sudamericana. Proprio nella zona del Sudamerica viene coltivata per le sue radici tuberizzate commestibili. Attualmente è una pianta diffusamente coltivata nelle zone tropicali. Dalla lavorazione di questa radice si ottiene una sorta di fecola che prende il nome di tapioca, a dimostrazione della sua importanza alimentare per le popolazioni del tempo, la si può trovare rappresentata in diverse opere dell’epoca precolombiana. Attorno ad essa ruota anche una leggenda, che narra la storia di una donna brasiliana di nome Tupi. Questa, straziata dalla morte del figlio, decise di dargli sepoltura sotto la sua capanna. nella radice di una pianta, che prese il nome di Mani Oca.

Il fagiolo

Fagiolo Siamo in Messico 7000 anni fa… e già questi legumi venivano regolarmente consumati. Noi Europei facemmo la loro conoscenza dopo che Cristoforo Colombo li scoprì nel suo secondo viaggio a Cuba.Furono quindi gli Spagnoli e i Portoghesi che li introdussero in Europa nel XVI secolo. Il fagiolo è dunque l’ennesima importantissima scoperta del “nuovo mondo” che ha in qualche modo rivoluzionato la nostra cultura. La ricchezza proteica di tale alimento è stata da subito compresa, e proprio questo motivo la sua diffusione è stata piuttosto repentina, In Italia oggi viene coltivato praticamente in quasi ogni Regione.

La zucca

Quando parliamo di “zucca” americana, parliamo di una nuova tipologia di zucca, che venne importata in Europa nel XVI secolo con la scoperta dell’America. Altri tipi di zucca erano già note in Europa, forse arrivata in tempi lontani dall’India, ma questa nuova tipologia era del tutto sconosciuta fino al 1500. Alimento che ha influito un po’ meno nel cambiamento culturale ed economico europeo, ma che comunque ha dato il suo modesto contributo. Utilizzata e apprezzata da subito, sia nell’alimentazione umana che animale.

La Manioca

La manioca, un tubero di origine sudamericana che si chiama anche cassava lo yuca. Si presenta con una buccia legnosa e una polpa che ricorda l'aspetto di quella del cocco, ma è allo stesso tempo un vago mix tra una patata e una carota, quantomeno nella forma. Ha una storia antichissima: questo prodotto, a quanto pare, era già utilizzato dai Maya.

Il pistacchio

Il pistacchio è un albero, caducifoglie e latifoglie, può raggiungere un'altezza di circa 11-12 metri. Il pistacchio è molto longevo e raggiunge un'età di 300 anni circa, ma ha un accrescimento molto lento.Il frutto è una drupa con un endocarpo ovale a guscio sottile e duro, contenente il seme, chiamato comunemente "pistacchio" che ha colore verde vivo sotto una buccia viola. Proviene originariamente dall’Iran, fu’ portato in Italia dagli arabi nel 827 dove in Sicilia trovò l’habitat ideale per essere coltivato.

L'ananas

L’Ananas proviene dai Paesi tropicali e sub-tropicali, con molta probabilità originario del Brasile e Paraguay. Viene prodotta principalmente in Costa Rica, ma anche in Costa d’Avorio e Kenya. L’Ananas è stata coltivata in Sud America e nelle Indie Occidentali fin dai periodi più antichi. Cristoforo Colombo l’ha scoperta durante il suo viaggio in Guadalupe nel 1493 e l’ha introdotto in Europa. Nel vecchio Continente però i vari tentativi di coltivarlo hanno da sempre avuto scarso successo. Gli indios chiamavano questo frutto “anana”, ovvero “profumo”, mentre i conquistadores ritenevano che fosse una sorta di “piña indiana“. In Europa veniva chiamato “pigna reale”, non solo per il suo gusto, ma anche per il suo eccessivo costo, sopportato solo appunto, dalle famiglie nobiliari.Dall’Europa continentale venne poi introdotto in Gran Bretagna. Il nome ananas, si pensa derivi da “ain-anas”, ossia “occhio umano”, per la forma delle scaglie. Come potete vedere, questi 10 alimenti sono alla base di tutta la nostra “dieta Mediterranea”, e insieme rappresentano attualmente una “bella fetta” di tutto il settore alimentare mondiale.Arachidi, Vaniglia, Avocado, Mango, Papaya… questi altri esempi, comuni alimenti di oggi, meno importanti nel panorama generale alimentare, ma che appartengono oramai anche alla nostra cultura, elementi che siamo abituati a vedere quotidianamente sulle nostre tavole e al supermercato vicino casa.

le lenticchie

La lenticchia è una pianta dicotiledone della famiglia delle Fabacee leguminose, coltivata sin dall'antichità.È una pianta annuale, i cui frutti sono dei legumi che contengono due semi rotondi appiattiti, commestibili, ricchi di proteine e ferro, noti come lenticchie con diverse varietà, particolarmente apprezzati in Europa, anche se la produzione mondiale non è elevata. Rappresenta una delle prime specie domesticate. Testimonianze archeologiche relative alla grotta di Franchthi in Grecia dimostrano che venisse mangiata tra il 13.000 e l'11.000 a.C.

Il peperoncino

Alimento antichissimo. Non a caso oggi si indentifica il cibo “messicano” con piccante. Il peperoncino deriva proprio da quelle zone. Fu un alimento di straordinaria importanza in tutte le principali civiltà precolombiane Olmeca, Tolteca, Azteca, Inca e Maya. Reperti archeologici dimostrano che il peperoncino era usato già 9.000 anni fa. In Europa il peperoncino è arrivato sulle famigerate Caravelle di Cristoforo Colombo. Proprio nel suo primo viaggio, il noto ammiraglio incontrò questo alimento, che fu minuziosamente annotato nel suo diario, nella relazione datata 15 gennaio 1493. Nella seconda spedizione nel nuovo mondo, nel 1494, i collaboratori di Colombo, tra cui il Dr. Diego Alvarez Chanca, portarono il peperoncino alla corte dei Reali di Spagna. Ci vollero solo poche decine di anni per far sì che il peroncino si diffuse in tutta la Spagna, e da lì poi arrivò anche in Italia nel 1568 circa. Pier Andrea Mattioli, noto botanico italiano dell’epoca, lo descrisse molto bene e lo chiamò “pepe d’India”.

Colombo e i reali di Spagna pensarono di aver scoperto una ricchezza che volevano sfruttare a scopo lucrativo, cercando di custodirla e di non farla espandere, facendo ricadere la domanda di mercato solo su determinate poche persone, ma ciò non funzionò in quanto la facilità di coltivazione ne favorì una diffusione incontenibile. La Chiesa vietò per decenni la coltivazione di questo prodotto, considerato “suscitatore di insani propositi”, dal gesuita Josè de Acosta. Ma la prelibatezza del peperoncino e il suo irresistibile sapore piccante non poteva passare inosservato, e quindi l’alimento “esplose” ugualmente in tutta Europa, nonostante i divieti della Chiesa.

Il cacao

Ma l’alimento per eccellenza fu il cacao, chiamato “cibo degli dei”. I primi ad utilizzarlo furono i Maya verso l’anno 1000.Essi lo utilizzavano nell’alimentazione, nei riti religiosi, nella medicina e come sistema monetario per gli scambi commerciali. Fu sempre Colombo a portarlo in Europa durante le sue varie spedizioni, alcuni attribuiscono il merito a Cortès, ma in alcuni testi del tempo si racconta che gli indigeni offrirono a Colombo una bevanda al cacao, ma non diede molta importanza poichè non l’aveva gradita molto a causa del suo sapore amaro. Pare che i frati Domenicani scrissero di aver importato il cacao nel 1544 sotto forma di bevanda chiamata “xocoatl”, derivata dai semi di cacao.

Il peperone

Il peperone fu ufficialmente importato in Europa nella seconda metà del '500. Venne battezzato “pepe d’India” e in Italia assunse il nome di "peperone”, a causa del suo sapore molto affine a quello del pepe. Non ebbe una rapida diffusione nella cucina italiana, anche se venne usato nelle ricette napoletane per la pasta, prima di essere totalmente sostituito dal pomodoro, nella letteratura gastronomica del Seicento troviamo moltissimi riferimenti a questo ortaggio. Nell’Ottocento erano i “peperoni sott’aceto” a essere molto apprezzati. Napoleone fu uno dei più famosi ammiratori del peperone. Le proprietà nutrizionali di questo alimento sono sorprendenti e purtroppo poco diffuse, basti pensare che il peperone crudo contiene più Vitamina C di un qualunque agrume.

Il kiwi

Il kiwi nasce più di 800 anni fa in Cina, è una tipica bacca che nasce in natura principalmente sulle liane della specie actinidia, un albero tipico delle zone pluviali.Gli inglesi hanno poi importato il kiwi in Nuova Zelanda, Esistono diverse varianti di questo frutto: il kiwi verde(più comune) e i kiwi con la polpa gialla o rossa (i più pregiati).

L’esplorazione di queste nuove terre porta all’individuazione di nuovi prodotti rurali, di nuovi animali e, dunque, anche di un nuovo modo di cibarsi.Da quel momento, grande fu lo scambio culinario tra il Vecchio e il Nuovo continente. Furono i Conquistadores spagnoli, nel 1521, approdati in Messico, a trovare, al posto dell’oro e dell’argento tanto sognato, una grande quantità di piante sconosciute come il mais, l’avocado, la zucca, il fagiolo rosso, il pomodoro, la vaniglia, la vaniglia, la patata, il cacao e le noccioline; e frutti tropicali come l’ananas, il mango e la papaya.