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Transcript

Alighieri Dante

Museo di

Peroni iris, peroni barbar, berg noah, vernoli jacopo

Indice

La vita di dante

1

La vita nuova

2

IL convivio

3

le rime

4

de vulgari eloquentia

5

La monarchia

6

Pag. XX

Pag. XX

Pag. XX

Pag. XX

Pag. XX

Pag. XX

Le epistole

7

Pag. XX

La vita di Dante

Dante nasce a Firenza nel 1265, da una famiglia della piccola nobiltà di schieramento guelfo.Ricevette un'educazione raffinata probabilmente presso Brunetto Latini. Presto si appassionò alla poesia, un'arte che probabilmente imparò leggendo i poeti e conoscendo Cavalcanti, suo grande amico.Benchè nel 1285 circa sposò Gemma Donati (da cui ebbe tre figli), il suo amore platonico era rivolto a Beatrice, per la quale scrisse numerose peosie.

Quando nel 1290 morì Beatrice, Dante si trovò in stato di profondo smarrimento. Tuttavia seppe trasformare qsta sofferenza in una curiosità verso il cambiamento che lo portò a compiere studi filosofici e ad approfondire la cultura poetica (Virgilio, Ovidio)

VITA DI DANTE ALIGHIERI

POLITICAPochi anni dopo iniziò ad approfondire anche la politica. Dante per coprire una carica pubblica era obbligato dalla legge (Ordinamenti di Giustizia) ad entrare in una corporazione. Divenne membro quindi dell'Arte dei Medici e Speziali, cpsì ricoprì diverse cariche pubbliche prima di entrare nel 1300 nella categoria dei Priori: la suprema magistratura cittadina.

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LA VITA DI DANTE: L'ESILIO

Nella Firenze del XIII-XIV secolo il divario tra Guelfi neri (che appoggiano il papa) e Guelfi bianchi (che difendono la libertà di Firenze) era molto vivace ed essendo Dante un difensore delle libertà cittadine, quando nel 1301 i Neri si impadronirono di Firenze lo mandarono in esilio (1302),accusandolo di corruzione delle cariche pubbliche (baratteria).

Cominciò così il lungo pellegrinaggio di Dante che, a contrario di quel che egli sperava, non lo riportò mai più in madre patria.Questo gli permise di conoscere meglio la situazione politica e culturale italiana ed europea.Venne ospitato presso uomini di potere (a Lunigiana, Verona e Ravenna) e in cambio offriva la sua abilità di intellettuale. Con la sua nuova visione della reltà capì che sia la politica che la Chiesa erano corrotte e questo secondo il poeta era dovuto alla mancanza di un imperatore universale che obbliga la Chiesa a tornare alla sua missione spirituale (come vedremo nella Monarchia). Dopo la vana speranza che Enrico VII di Lussenburgo potesse diventare tale personaggio, morì a Ravenna nel 1321

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LA VITA NUOVA

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Iris Peroni

I contenuti

Dante narra di aver incontrato Beatrice all'età di nove anni, quando se ne innamorò, dopo nove anni incontra di nuovo Beatrice, e da lei riceve un saluto, che provoca in Dante una sensazione di beatitudine. Seguendo i rituali dell'amor cortese cerca di tenere anonima l'identità della donna amata, fingendo di rivolgere il suo amore ad altre donne, proteggendo il suo dall'invidia dei pettegoli.Tuttavia questo suscita le chiacchiere della gente e la sua reputazione viene compromessa, provocando lo sdegno di Beatrice, che gli nega il saluto

La privazione del saluto genera in lui uno stato di profonda sofferenza, che gli fa comprendere che il fine del suo amore non deve essere posto nel saluto, ma in qualcosa che non gli può venire a mancare, le parole che lodano l'amata.Decide quindi di assumere per la sua poesia una "materia nuova e più nobile della passata", non più la descrizione delle sue sofferenze, ma la lode della gentilissima. Inizia così la sezione dedicata alle rime in lode di beatrice.Una visione durante una malattia preannuncia a Dante la morte di Beatrice, che accade realmente dopo poco tempo, questo portò un grandissimo dolore a Dante che trova consolazione nello sguardo di una "donna gentile"

La Vita nuova

IL PROGETTO

Dopo la morte di Beatrice, Dante raccolse le sue opere più significative, accompagnandole a commenti in prosa, uno introduttivo, dove spiega l'occasione in cui ha composto i versi, ed uno finale, con una breve spiegazione ed un'analisi degli aspetti retorici.L'alternanza di parti in versi e in prosa rende l'opera un prosimetro, che conferisce alle sue poesie un senso più profondo e unitario.L'opera, compiuta probabilmente tra il 1293 e il 1295 fu intitolata Vita nuova per indicare il rinnovamento spirituale e l'evoluzionje poetica determinati dall'esperienza di un'amore eccezionale e altrissimo

LEARNING EXPERIENCE

Quello che mai fue detto d'alcuna"

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La "mirabile visione"

Beatrice apparte in un altra "mirabile visione", che fece innalzare il poeta fino all'Empireo, dove la vide splendere di tutta la gloria del paradiso.Nell'ultimo capitolo Dante racconta di aver avuto un altra visione che lo induce a non parlar più di Beatrice fino a quando non possa farlo più degnamente. Si augura perciò di poter vivere tanto da arrivare a dire "di lei quello che mai fue detto d'alcuna"

I SIGNIFICATI SEGRETI

Il libro è suddiviso in tre parti che corrispondono a tre diversi stadi dell'amore

Gli effetti che l'amore produce sull'amante

La lode della donna

La morte della "gemtilissima"

capp. I-XI

capp. XII-XXVII

capp. XXVIII-XLII

I SIGNIFICATI SEGRETI

Seconda fase

La negazione del saluto fece comprendere a Dante che la felicità doveva nascere da qualcosa che risiede in lui, egli non ama più la donna per riceverne qualcosa in cambio, ma l'amore diviene fine a se stesso, l'appagamento consiste nel contemplare e lodare la creatura altissima che è in terra come un miracolo.Non è più una passione terrena che ingentilisce l'animo ma è la forza che muove tutto l'universo, che innalza le creature fino a ricongiungersi con Dio

Terza fase

Se prima l'amore verso la donna arrivava a costituire un ostacolo che impediva di rivolgere tutto l'amore verso Dio, con Dante l'amore per la donna diventa il mezzo attraverso il quale l'anima si innalza fino alla contenmplazione di Dio.Se prima i poeti lodavano la donna come "angelo del cielo" metaforicamente, nei componimenti in prosa Dante afferma che la natura angelica di Beatrice non rappresenta un espediente retorico ma deve essere considerata , all'interno della narrazione poetica, un'evidenza seria e reale

Prima fase

Inizialmente Dante aderisce ai canoni dell'amor cortese, secondo cui l'amante sperava sempre in una ricompensa al suo amore da parte della donna. I versi di questa fase riprendono il modello di Guittone d'Arezzo, e della vecchia scuola poetica toscana, con schemi psicologici convenzionali, un linguaggio difficlie e uno stile complesso

Il passaggio alla Commedia

Nella conclusione dell'opera Dante manifesta la speranza di dire di Beatrice quello che mai fu detto di alcuna, è quindi probabile che nella sua mente fosse già nato il progetto di scrivere quel poema che diventerà poi il suo impareggiabile capolavoro e che rappresenterà il modo di poetare degno della più alta forma di amore, quello divino. Ma il passaggio dalla Vita nuova alla Commedia non è diretto e immediato, in mezzo ci sono due grandi esperienze che maturano la visione d i Dante e allargano i suoi orizzonti; l'esperienza filosofica e quella politica

Conclusione dell'opera

Tanto gentile e tanto onesta pare

Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia, quand’ella altrui saluta,ch’ogne lingua devèn, tremando, muta, e li occhi no l’ardiscon di guardare. Ella si va, sentendosi laudare,benignamente e d’umiltà vestuta, e par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi sì piacente a chi la mira,che dà per li occhi una dolcezza al core, che ’ntender no la può chi no la prova; e par che de la sua labbia si mova un spirito soave pien d’amore, che va dicendo a l’anima: Sospira.

Tanto nobile d’animo e tanto composta è la mia signora quando ella saluta qualcuno, che ogni lingua si ammutolisce per il timore, e gli occhi non osano guardarla. Ella cammina, sentendosi lodare, benignamente vestita di umiltà; e sembra che sia una creatura giunta dal cielo sulla terra per mostrare un miracolo. Si mostra così colma di bellezza a chi la ammira, che con gli occhi instilla una dolcezza nel cuore, che non può comprendere chi non la prova: e sembra che dalle sue labbra giunga un soave spirito pieno d'amore, che dice all'anima: sospira.

LA PRIMA APPARIZIONE DI BEATRICE

Heu miser, quia frequentar impeditus ero deinceps! D'allora innanzi dico che Amore segnoreggiò la mia anima, la quale fu sì tosto a lui disponsata,e cominciò a prendere sopra me tanta sicurtade e tanta signoria per la vertù che li dava la mia imaginazione, che me convenia fare tutti li suoi piaceri compiutamente

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Ahimè, misero, perchè d'ora in poi spesso sarò impedito! Da allora dico che l'Amore dominò la mia anima, la quale fu così subitamente congiunta, e cominciò ad assumere con me un atteggiamento così baldanzoso e così prepotente per il potere che gli veniva dal mio continuo immaginare beatrice, che ero costretto a obbedire totalmente alla sua volontà.

cap. II

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3

IL CONVIVIO

Vernoli Jacopo

Convivio

L´OPERA

Il Convivio, scritto in volgare tra il 1304 e il 1307, rappresenta la prima opera dottrinaria di Dante, la sua intenzione era quella di creare una vasta enciclopedia in grado di raccogliere tutta la conoscenza umana.Come la Vita Nuova, il convivio appartiene al genere del prosimetro, in quanto propone una serie di poesie in prosa, ma al contrario di essa non tratta di un´esperienza soggettiva ma espone dottrine e concetti filosofici, quest´opera fu un vero e proprio impegno in ambito morale e civile che si rivolge ad un ampio pubblico e ha come compito quello di promuovere la cultura.

L´opera avrebbe dovuto comprendere 15 trattati ma il progetto non fu portato a compimento e furono composti solo i primi 4 e i motivi di questa interruzione non sono ancora noti

I 4 TRATTATI DEL CONVIVIO

I TRATTATO

Questo primo trattato ha funzione introduttiva e Dante espone in esso ragioni e scopi dell´intera opera, come gia´ detto, il suo obbiettivo era quello di offrire un convivio di sapienza per tutti coloro che non hanno avuto la possibilita´ di dedicarsi agli studi e proprio per questo decise di scrivere in volgare anyiche´ in latino. Dante mira ad un pubblico nobile, di nascita o di etica,in contrapposizione alla borghesia mercantile e bancaria avida, corrotta e volette creare una nuova classe di politica rigenerata per riportare l´umanita´ sulla retta via.

II TRATTATO

Nel secondo trattato Dante spiega il metodo con la quale commentera´ le proprie canzoni, ovvero ´´Voi che´ntendendo il terzo ciel movete´´, ´´Amor che ne la mente mi ragiona´´ e ´´Le dolci rime d´amor ch´i´ solia´´. e distingue quattro sensi nelle scritture di esse, quello letterale, allegorico, morale e analogico.

I 4 TRATTATI DEL CONVIVIO

III TRATTATO

Il terzo trattato parla della sapienza, che per Dante e´ la somma perfezione dell´uomo, questa sua ideologia si ricollega ai suoi studi filosofici, al culto dell´intelligenza e del sapere che e´ la fonte attorno alla quale tutta l´opera del Convivio e´ centrata.

IV TRATTATO

In questo ultimo trattato viene infine affrontato un problema morale, molto discusso nell´epoca, quello della vera nobilta´, l´autore contraddice una tesi di Federico II sostenendo che la nobilta´ non e´ solo un privilegio di sangue ma una conquista personale attraverso la virtu´, Dante quindi si concentra sulla necessita´ di un impero universale, che qualche anno piu´ tardi sara´ sviluppata nella Monarchia

Convivio

BREVI VIDEO RIASSUNTIVO PER APPROFONDIRE LO STUDIO

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4

LE RIME

Peroni Barbara

LE RIME.

Queste non sono un canzoniere composto da Dant,e ma una raccolta messa insieme ed ordinata da moderni editori. Che inizia dalle prove giovanili fino a quelle dell'età matura (1283-1307). Le prime rime si concentrano sull'ideale di lirica cortese, per poi susseguire ai componimenti successivi alla morte dell'amata da qui nacque in lui un passione per la filosofia.Si continua a riconoscere uno stile dolce ma l'impostazione è allegorica. Ossia la figura dell'amata in realtà simboleggia la filosofia e il corteggiamento rappresenta l'ardore intellentuale e l'ansia della conoscenza.Lo stile dolce venne abbandonato alla terza canzone del "Convivio", dove si concentra sui concetti trattando problemi morali, come la definizione di nobiltà.

L'abbandono dello stile "dolce"

Uso di una rima aspra e sottile

Questa si adatta ad esprimere meglio i concetti.In questa fase Dante assume la posizione del difensore dei valori del passato rispetto alla corruzione del presente.

Il "Cantore della virtù"

Egli si trasforma nel "Cantore della virtù", dati i suoi atteggiamenti polemici.Questi ultimi manifestano una nuova visione della vita sorretta da princìpi morali incontrollabili.In questa sua svolta ebbe un importante ruolo la scoperta della politica, che suggerì al poeta un ideale di vita attiva e di impegno civile ispirato al rigore morale e ai valori cavallereschi.

LO SPERIMENTALISMO

LA POESIA COMICA

Negli anni tra la morte di Beatrice e l'esilio avviene un periodo per Dante pieno di sperimentazioni. Egli continua a cercare uno stile dotto e sublime, ma decide contemporaneamente di dedicarsi alla poesia comica e burlesca. Ci fù uno scambio di sonetti pieni di battute ironiche con l'amico Forese Donati, nella "Tenzone" (disputa verbale).In quest'opera Dante sperimenta un linguaggio denso e plebeo.

LE RIME PETROSE

Dante incontrò poi la poesia trobadorica ma soprattutto il trobar clus di Arnaut Daniel, da cui nacque il gruppo delle Rime Petrose.Dedicate ad una donna di nome Pietra, bella e insensibile. In queste rime si riversa una passione sessuale dalla forte carica erotica. Questa viene espressa con suoni aspri e con procedimenti complessi e artificiosi.

Nelle rime scritte dopo l'esilio spicca la canzone allegorica "Tre donne intorno al cor mi son venute" dedicata alla giustizia

1

LA VISIONE APOCALITTICA

In questa viene affermata la dignità dell'esule innocente, la pena stessa è considerata un onore. La visione di Dante si incupisce, il mondo gli sembra sprofondare in una totale abiezione.

2

Nel sonetto "Se vedi li miei occhi di pianger vaghi" rivolge una preghiera a Dio per ristabilire la giustizia.

3

Egli vorrebbe che il mondo umano rispettasse i criteri di giustizia e pace di quello divino, ma vedere la realtà gli causa sdegno e ira.

4

Nella canzone "Doglia mi reca", si scaglia contro l'avarizia e il culto del denaro, con un tono apocalittico e polemico, caratteristico delle grandi invettive del poema.

5

Così nel mio parlar voglio esser aspro com’è ne li atti questa bella petra, la quale ognora impetra maggior durezza e più natura cruda, e veste sua persona d’un diaspro tal che per lui, o perch’ella s’arretra, non esce di faretra saetta che già mai la colga ignuda; ed ella ancide, e non val ch’om si chiuda né si dilunghi da’ colpi mortali, che, com’avesser ali, giungono altrui e spezzan ciascun’arme: sì ch’io non so da lei né posso atarme.

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"Così nel mio parlar voglio esser aspro"

Nelle mie parole voglio essere aspro come lo è nei suoi gesti questa bella Petra, la quale racchiude in sé una sempre maggiore durezza e una natura più crudele, e riveste il suo corpo di un diaspro [pietra durissima] tale che, a causa sua o del fatto che lei arretra, non esce mai dalla mia faretra una freccia che la colpisca nel vivo; e lei invece uccide, e non serve che uno si protegga o cerchi di schivare i suoi colpi mortali, che, come avessero le ali, giungono a segno e spezzano qualunque armatura: cosicché io non so e non posso difendermi da lei.

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5

DE VULGARI ELOQUENTIA

Jacopo Vernoli

De Vulgari Eloquentia

L´OPERA

In quest´opera Dante decide di riprendere un discorso sulla dignita´ del volgare condotto nel I trattato del Convivio,De Volgari Eloquentia e´ un trattato di retorica che ha come scopo il fissare le norme per l´uso della lingua volgare, con questa imposizione teorica si puo´ quindi ritenere concluso il processo di affermazione del volgare come lingua della cultura ce si era svolto lungo il Duecento.Scritta in latino, in quanto destinata ai dotti, l´opera doveva comprendere 4 libri, ma la sua composizione si interruppe al XIV capitolo del secondo, nel primo libro l´autore passa in rassegna i quattordici dialetti che compongono la lingua del si´ all ricerca del volgare illustre, ovvero un linguaggio adatto allo stile sublime per trattare di argomenti di elevata importanza.

De Vulgari Eloquentia

IL VOLGARE ILLUSTRE

Secondo Dante, il volgare illustre, destinato al piu´alto livello di stile, doveva essere:-cardinale, nel senso che esso e´ il cardine attorno al quale devono ruotare tutti i volgari locali-aulico, perche´ sarebbe la lingua adatta per il palazzo reale, se in Italia vi fosse un sovrano-curiale, perche´ risponde a quelle esigenze di eleganza e dignita´ che si possono avere nelle eccellentissime corti, ovvero i luoghi in cui si riuniscono gli uomini di cultura.In conclusione, secondo Dante nessuno dei dialetti italiani possiede le qualita´ di quest´ultimi, che deve essere quindi elaborato dai letterati e dai dotti.

De Vulgari Eloquentia

SECONDO LIBRO E INTERRUZIONE

Nel secondo libro,Dante definisce gli argomenti per il quali occorre lo stile ´´tragico´´, ovvero le armi, l´amore e la virtu´, quindi argomenti epico-guerreschi e morali, che segnarono un notevole allargamento del campo poetico dela nuova lingua letteraria.L´autore decise di interrompere il proseguimento dell´opera probabilmente per dedicarsi alla stesura della sua opera maggiore, la Divina Commedia.

La Monarchia

Unit 01

LA MONARCHIA

Da dove nasce?

La data di pubblicazione ancora oggi è incerta, tuttavia sappiamo che è un testo scaturito dall'evento dell'imperatore Enrico VII di Lussenburgo: Secondo Dante l'Uomo è caduto in uno stato di crisi non solo morale principalmente perchè in Italia è assente il potere temporale (situazione politica instabile), di conseguenza quello spirituale cerca di rimpiazzarlo ma nel tentativo viene corrotto dal denaro e dal potere. Di conseguenza il poeta spera nel successo dell'impresa di Enrico VII cioè che diventi imperatore d'Italia, purtroppo però si verificherà un progetto fallimentare.

STRUTTURA DELL'OPERA

La Monarchia è scritta in latino perchè è rivolta a lettori dotti (specialmente ai politici). Questa è l'opera dottrinale più strutturata di Dante e anche l'unica che sia stata portata a compimento.La Monarchia è divisa in tre libri:Nel primo Dante afferma la necessità di un imperatore universale, come garante della giustizia, cioè di un potere temporale che prevalga su tutti gli altri in modo da garantire la pace e la giustizia in modo universale.Nel secondo libro si parla di come l'autorità imperiale sia voluta da Dio ed è stata concessa al popolo romano, il cui compito fu proprio quello di unificare e pacificare il mondo.

Nel terzo, più importante, si dimostra come i rapporti tra Chiesa e Impero siano autonomi perchè voluti entrambi da Dio, e non è un rapporto come quello tra sole e luna ma come quello di due soli: uno (quello imperiale) ha il compito di portare l'uomo alla felicità terrena, in questa vita; l'altro (quello spirituale) ha come obiettivo la beatitudine eterna dell'uomo.

Parte di testo tratto da La Monarchia

E siccome l'ordinamento del nostro mondo si modella sull'andamento impresso al moto celeste, è indispensabile, allo scopo che utili ammaestramenti alla libertà e alla pace si adattino coerentemente ai luoghi e ai tempi, che per la scelta di questo tutore disponga Colui che nella sua diretta presenza abbraccia con l'occhio l'ordinamento dei cieli nella sua totalità. Questi è solo Colui che ha predisposto tale ordinamento per legare poi attraverso di esso, nella sua preveggenza, ogni cosa creata all'ordine che le spetta. Se è così, Dio solo elegge, Dio solo conferma, perché non ha nessuno sopra di sé. Righe 26-31, capitolo XV, libro IIIA: perifrasiA: allitterazione (o, m)A: ossimoroA: anastrofe

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7

LE EPISTOLE

Peroni Barbara

Le epistole

Le epistole politiche

Ci sono giunte 13 lettere scritte in latino, composte secondo la regola medievale delle "artes dictandi", cioè in uno stile molto elaborato. Le più interessanti sono quelle di carattere politico. Come l'Epistola XI che contiene un rimprovero ai cittadini italiani, responsabili del trasferimento della sede papale.Queste epistole sono caratterizzate da una avversione nei confronti del presente ed esercitano una missione profetica.

L'Epistola a Cangrande

L'Epistola a Cangrande della Scala è molto legata alla Commedia, risale tra il 1315 e il 1317. L a sua autenticità venne messa in dubbio ma il suo atteggiamento interpretativo appare comune a tutta la cultura medievale.Questa epistola contiene la dedica del Paradiso al signor di Verona, che ha ospitato dante alla sua corte e costituisce un documento molto prezioso, poichè contiene le indicazioni per la comprensione del poema.

Epistola a Cangrande

La pluralità dei sensi

Letterale, allegorico, morale e analogico.Si possono generalmente definire tutti allegorici, in quanto tradotti nel senso proprio o narrativo.

Il soggetto

Esso deve essere duplice, i due devono intrecciarsi tra di loro. Può essere sia preso alla lettera sia nel suo significato allegorico.

Il titolo e la finalità

Il titolo deriva dal fatto che l'opera deriva dal genere della commedia. Mentre la finalità è molteplice, si può dire che il fine sia condurre i viventi alla felicità.

Dell'Attenzione!

GRAZIE