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Canto 3 inferno

Pietro Franco

Created on February 1, 2024

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Transcript

La Divina Commedia

Legge

CANTO III INFERNO

Analisi versi 1-6

Divina Commedia

Sintesi

analisi versi 58-60

Dante

Sintesi Canto III Inferno

Dante giunge davanti a una porta sulla cui sommità un'iscrizione preannuncia le caratteristiche del luogo, regno dell'eterno dolore senza speranza. Confortato da Virgilio, che lo induce ad abbandonare ogni viltà, viene introdotto nel regno dei morti. Ode subito, nelle tenebre, un clamore infernale, un misto di gemiti, bestemmie, imprecazioni, battiti di mani, a tal punto da essere indotto al pianto. Il maestro gli spiega che sono le anime degli ignavi, cioè di coloro che vissero senza meritare infamia né lode, e la schiera degli angeli che, quando Lucifero si ribellò a Dio, non si allearono con nessuna delle due parti. Tutti costoro si lamentano per essere oggetto del disprezzo generale, di Dio come del demonio; perciò non è il caso di ragionarne oltre. La loro pena consiste nel correre senza sosta dietro a una bandiera che si muove velocemente e nell'essere continuamente stimolati da mosconi e vespe. Giunto in prossimità di un fiume, Dante scorge una grande moltitudine di anime desiderose di passare sull'altra riva. Un vecchio con una barca lancia loro orribili minacce, e invita lo stesso Dante ad andarsene. In difesa di quest'ultimo interviene Virgilio, che fa presente a Caronte (questo il nome del vecchio) come il viaggio di Dante sia voluto da Dio stesso. Successivamente ha luogo il traghettamento delle anime, mentre il maestro spiega al discepolo che si tratta di quelle dei dannati che attraversano il fiume infernale Acheronte. Segue un improvviso terremoto che provoca lo svenimento di Dante.

Dante

Dante Alighieri è stato un poeta, scrittore e politico italiano vissuto a cavallo tra il 1200 e il 1300. E’ conosciuto per aver scritto uno dei più grandi capolavori della letteratura, “La Divina Commedia”, ed è considerato il padre della lingua italiana.

Analisi versi 58-60
La Divina Commedia

Dante iniziò la composizione della Commedia durante l’esilio, probabilmente intorno al 1307. La Commedia è divisa in 3 Cantiche (Inferno, Purgatorio, Paradiso), ognuna delle quali divisa in canti: il numero è di 34 canti per l’Inferno (il primo è di introduzione generale al poema), 33 per Purgatorio e Paradiso, quindi 100 in totale. Ogni canto è composto di versi endecasillabi raggruppati in terzine a rima concatenata (con schema ABA, BCB, CDC…), di lunghezza variabile (da un minimo di 115 a un massimo di 160 versi). In totale il poema conta 14.233 versi endecasillabi. La Commedia è il racconto di un viaggio, che ha un significato letterale e un altro allegorico. Il significato letterale è quello del viaggio di un uomo, Dante. Il viaggio ha però anche un significato allegorico, ovvero quello di un percorso di purificazione morale e religiosa che ogni uomo può e deve compiere in questa vita per ottenere la salvezza eterna.

Analisi versi 1-6

Legge: Contrappasso

Ci sono due tipologie di contrappasso, quello per analogia e quello per contrasto. Se è per analogia, la pena è uguale al peccato, ad esempio, nel caso degli ignavi evitarono scelte per paura di mettersi in mostra, ora sono folla anonima, disdegnata e dimenticata. Se è per contrasto, la pena è contraria o diversa dal peccato, ad esempio, sempre nel caso degli ignavi che non seguirono alcun ideale, ora seguono un’insegna qualsiasi; non sentivano alcuno stimolo nobile, ora sono stimolati da insetti.