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la shoah
Lucrezia Vallarelli
Created on February 1, 2024
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Transcript
Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole.Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via,Coricandovi alzandovi;Ripetetele ai vostri figliO vi si sfaccia la casaLa malattia vi impediscaI vostri nati torcano il viso da voi
la shoah
Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fangoChe non conosce pace Che lotta per un pezzo di pane Che muore per un sì o per un no.
per non dimenticare
-Primo Levi
index
perchè il 27 gennaio?
cos'è la shoah
campi di sterminio
binario 21
anne frank
perche il 27 gennaio?
cos'è successo?
Il Giorno della memoria è stato istituito in quasi tutta Europa, in Nord America e in Israele per commemorare le vittime dell’Olocausto. Non tutti i Paesi hanno scelto la stessa data, ma il 27 gennaio è la più diffusa perché fu il giorno nel quale, nel 1945, l’esercito dell’Unione Sovietica liberò il più grande campo di sterminio, quello di Auschwitz. In Italia il Giorno della memoria è stato introdotto nel 2000 e commemora non solo la Shoah, ma anche le vittime italiane del nazismo e gli ebrei perseguitati dal regime fascista.
+info
cos'e' la shoah
Termine ebraico col quale si suole indicare lo sterminio del popolo ebraico durante il Secondo conflitto mondiale; è vocabolo preferito a olocausto in quanto non richiama, come quest’ultimo, l’idea di un sacrificio inevitabile. La Shoah, ovvero l'Olocausto degli ebrei, ha origine con le prime discriminazioni il popolo ebraico, subito dopo l'ascesa al potere in Germania da parte di Hitler, orientata prima di tutto a risollevare l'economia tedesca dalla crisi generata a causa della Prima guerra mondiale. A questa segue l'espansione del potere nel resto d'Europa, per creare uno stato forte e identitario, "il terzo reich". Le successive leggi di Norimberga del 1935, messe in campo da Hitler, esasperano la censura degli oppositori e creano forti discriminazioni nei confronti di determinate categorie di persone. Oltre agli ebrei, ad essere colpiti dalle leggi - recepite poi in Italia dalle leggi razziali del '38 - sono omosessuali, rom, disabili. A tutti loro viene impedito di entrare in determinati negozi, usufruire di servizi essenziali come la scuola o i mezzi di trasporto, persino poter lavorare. Vengono anche impediti i matrimoni cosiddetti "misti", fra "ariani" ed ebrei. All'interno delle città vengono istituiti i ghetti, interi quartieri dove gli ebrei vengono a tutti gli effetti rinchiusi.
CAMPI DI CONCENTRAMENTO
- cosa erano
- DOVE SI TROVAVANO
LE FABBRICHE DELLA MORTE
+info
- CONDIZIONE DELLE PERSONE
Watch
- LE DONNE
binario 21
Tra il 1943 e il 1945, dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano partirono ventitré treni diretti ad Auschwitz e ad altri campi di concentramento. Nei vagoni, originariamente destinati al trasporto postale, vennero stipate migliaia di persone perseguitate dagli occupanti nazifascisti: erano soprattutto ebrei, ma anche partigiani e dissidenti politici.
I deportati, circa ottanta per ogni carro, schiacciati in uno spazio molto ridotto, erano costretti a viaggiare per giorni in condizioni disumane. Questo luogo, dove ora sorge il Memoriale, è un documento di alto valore storico e testimoniale, per l’integrità fisica di questi spazi che, con un lavoro di scavo archeologico, sono stati riportati il più possibile al loro aspetto originario, mantenendo i segni del tempo sulle strutture in cemento armato e ferro. Il Memoriale è composto da due parti essenziali: il luogo della Memoria, che è costituito dall’area dei binari, dove addentrandosi in profondità si possono vedere le fosse e dove è collocato il Muro dei Nomi, nel quale sono impressi i 774 nomi degli ebrei dei primi due convogli, quelli del 6 dicembre 1943 e del 30 gennaio del 1944, che si diressero direttamente dalla Stazione Centrale ad Auschwitz-Birkenau e di cui solo ventisette persone sopravvissero.
ANNE FRANK
+info
Anne Frank nasce il 12 giugno 1929 nella città tedesca di Francoforte sul Meno.
A causa dell’odio nei confronti degli ebrei e della difficile situazione economica, i genitori di Anne - Otto ed Edith Frank - decidono di trasferirsi ad Amsterdam. Otto avvia in questa città un’impresa che commercia in pectina
agli ebrei è vietato frequentare parchi, cinema e negozi. A causa di queste regole la libertà di movimento di Anne è fortemente limitata. Suo padre perde la sua impresa perché gli ebrei non possono più essere proprietari di aziende. Tutti i ragazzi ebrei, quindi anche Anne, devono frequentare una scuola separata, solo per ebrei. Anne Frank era una bambina vivace e curiosa che sognava di diventare una scrittrice. I suoi sogni però vennero brutalmente infranti dalla Storia, quando la barbarie nazista si abbatté su tutta l’Europa, divorando vite, anime, idee e speranze. Anne infatti era ebrea e per questa “colpa” dovette nascondersi in un appartamento nascosto dietro l’armadio insieme alla sua famiglia, escludendosi da quel mondo brulicante di accadimenti che tanto le piaceva osservare. Per il suo tredicesimo compleanno Anne, che in quel momento non vive ancora nel nascondiglio, riceve in dono un diario. Durante i due anni della clandestinità
Anne scrive quello che succede nella casa sul retro, quello che sente e pensa. Inoltre scrive dei raccontini, inizia a comporre un romanzo e trascrive nel suo Libro dei bei pensieri alcuni brani dai testi che legge. Scrivere la aiuta a far passare il tempo.
Come tanti in quegli anni bui, alla fine Anna venne raggiunta dalla malvagità nazista e svanì in uno dei terribili campi di concentramento con cui Hitler voleva spazzare via i popoli che riteneva inferiori.
Anne muore a Bergen-Belsen Anche a Bergen-Belsen le condizioni sono terribili: non c'è quasi niente da mangiare, fa freddo e Anne, come la sorella, contrae il tifo esantematico. Muoiono entrambe nel febbraio del 1945 a causa di questa malattia, prima Margot, poco dopo Anne.
La sua storia però non morì con lei. Quel diario è giunto fino a noi ed ora è un simbolo immortale di testimonianza di quella catastrofe passata alla Storia come Olocausto.
“La memoria è una scelta. La Shoah deve rimanere impressa nella coscienza collettiva europea. Perché è ricordando le tenebre che continuiamo a vivere nella luce”
dove si trovavano
primo campo di concentramento istituito da Hitler fu quello di dachau attivo dal 1933 fino alla liberazione nell’aprile del 1945. Durante l’casto furono creati 44.000 strutture di questo tipo per realizzare la soluzione finale ossia il genocidio ovvero l’eliminazione di massa degli ebrei
I più noti campi di concentramento in Germania, Austria e Polonia furono quelli di Auschwitz, Buchenwald, Birkenau, Dachau, Mauthausen. I lager in Italia furono il Ferramonti, la Risiera di San Sabba, il campo di Fossoli, e altri a Bolzano, a Borgo San Dalmazzo, a Grosseto e in Puglia.
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COS'ERANO
: Detenzione: I prigionieri venivano arrestati arbitrariamente o dopo processi giudiziari ingiusti. Venivano deportati nei campi di concentramento, dove subivano condizioni disumane. Lavoro forzato: Molti prigionieri venivano costretti a svolgere lavori pesanti e sottopagati. Condizioni di vita disumane: I prigionieri erano sottoposti a condizioni di vita estreme, con sovraffollamento, scarsa igiene, denutrizione e maltrattamenti. Le baracche erano spesso affollate oltre ogni limite e la mancanza di cibo, acqua e servizi igienici adeguati contribuiva a una diffusa malattia e mortalità. Abusi e violenze: I prigionieri venivano sottoposti a abusi fisici e psicologici da parte delle guardie e degli ufficiali dei campi. Sterminio: Alcuni campi di concentramento, noti come campi di sterminio, erano progettati specificamente per l'uccisione di massa. Questi includevano Auschwitz, Sobibor, Treblinka e altri. Milioni di persone, principalmente ebrei, furono uccise in modo sistematico attraverso fucilazioni, camere a gas e altre modalità.
I campi di concentramento nazisti furono istituiti dal regime di Adolf Hitler durante il periodo del Terzo Reich, tra il 1933 e il 1945. Questi campi avevano lo scopo di detenere e punire coloro che erano considerati nemici del regime, tra cui comunisti, socialisti, ebrei, rom, omosessuali, disabili, testimoni di Geova e altri gruppi perseguitati. Ecco alcuni aspetti chiave dei campi di concentramento nazisti:
le condizioni nei lager
La vita nei campi di concentramento era insostenibile e durissima, un inferno. Le persone deportate nei lager erano sottoposte a condizioni proibitive fin dall’arrivo. Appena scesi dai convogli erano smistati in due categorie: i più deboli erano portati nelle camere a gas, dove venivano uccisi, mentre gli uomini e i giovani in grado di lavorare erano condotti in una stanza dove, spogliati e rasati, entravano nelle docce, da cui sgorgava solo acqua gelida o bollente. I funzionari del campo davano loro delle lacerate e sottili uniformi a righe, sempre sporche e sgualcite, e delle scarpe spaiate e scomode.
I prigionieri erano sottoposti a faticose esercitazioni, dovevano imparare i canti di marcia tedeschi e siccome non lavoravano, ricevevano un nutrimento perfino più ridotto di quello già esiguo dei prigionieri ordinari
Il lavoro era pesantissimo, tutto si svolgeva in condizioni insostenibili ed era prolungato per l’intero giorno
Chi non era abbastanza abile e veloce era punito dolorosamente e tormentato
I pasti erano tre e consistevano in poco e niente con bassissimi valori energetici
il corpo, sottoposto a sforzi immani, è sempre più denutrito. Per mangiare si fa di tutto, si rischia la vita rubando dalle cucine, il pane è preziosissimo e viene usato anche come moneta. Addirittura si nasconde la morte di un malato pur di mangiare la sua razione di zuppa
Le donne
interi campi, furono destinati specificatamente alle donne. Nel maggio del 1939, i Nazisti aprirono il più grande campo di concentramento esclusivamente femminile, quello di Ravensbrück, dove più di 100.000 donne vi furono incarcerate tra la sua apertura e 1945. Un campo femminile fu costituito anche ad Auschwitz-Birkenau nel 1942 per incarcerare principalmente le donne
La condizione delle donne nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale è stata estremamente difficile e spesso atroce. Le donne erano vittime della persecuzione nazista a causa della loro religione, etnia, nazionalità o per motivi politici. Nel corso della guerra, diverse categorie di donne furono imprigionate nei
campi di concentramento, tra cui ebree, oppositrici politiche, zingare, testimoni di Geova, lesbiche, prostitute e donne considerate "indesiderabili" secondo i criteri della Germania nazista. La loro esperienza nei campi di concentramento era caratterizzata da diverse forme di violenza, discriminazione, controllo e abuso, oltre a condizioni di vita estreme.