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Domus

CLAUDIO CANULLI

Created on January 31, 2024

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Transcript

RomanorumHabitationes

Classe 2A LS a.s. 2023-2024

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indice

Latino

Storia dell'arte e disegno

storia

Inglese

Latino

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Latino

Per quanto riguarda il Latino, materia fondamentale su cui ruota tutto l’argomento, abbiamo trattato la domus romana e l’insula, studiandone tutti gli ambienti, decorazioni e materiali, soprattutto abbiamo chiarito la grande differenza tra le due: la domus era l’abitazione dei più facoltosi, costruita su uno e due piani con materiali resistenti e spesso senza finestre in modo da non disturbare le aree interne con i rumori esterni; l’insula era il luogo dove la maggior parte dei cittadini romani risiedeva, era costruita su più piani in mattoni e in legno, con finestre e balconi.

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La Domus

La domus, accanto all’ingresso principale (ostium), aveva spesso delle tabernae, come il pistrinum (panetteria), la fullonica (lavanderia), la sutrina (bottega del calzolaio) e il thermopolium (tavola calda). All’interno della domus vi era il vestibulum, dove al mattino i clientes attendevano il padrone di casa per la salutatio matutina. Esso si apriva nel luogo principale dell’abitazione, l’atrium, di forma quadrangolare, dove si ricevevano gli ospiti; l’atrium conteneva una vasca al centro, detta impluvium, dove l’acqua piovana che discendeva da un’apertura quadrata del tetto, il compluvium, era raccolta per l’uso domestico, per cucinare e per irrigare i giardini. Ai lati dell’atrium erano edificate delle piccole alae, destinate ad usi diversi.

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Le stanze

Ai lati dell’atrium erano edificate delle piccole alae, destinate ad usi diversi. Successivo all’atrium c’era il tablinium, cioè lo studio del padrone, dotato di una grande finestra che guardava verso il peristylium, cortile interno circondato da colonne e portici, ornato da fontane, statue in marmo e affreschi. Solitamente vi erano nella domus anche ambienti lussuosi, luminosi, spaziosi e con grandi statue, come la sala da pranzo (triclinium), le camere da letto, (cubicula), il bagno (balneum), la cucina (culina) e la biblioteca (bibliotheca). In fondo alla casa c’erano le zone più intime, riservate alla famiglia, ad esempio un piccolo orto (hortus) e un piccolo salotto (exedra). La domus era inoltre dotata delle cellae familiares, cioè le stanze dei servi, e un’entrata posteriore di servizio, il posticum.

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le insulae

L’insula era un’abitazione più povera, infatti si sviluppava verso l’alto per occupare poco spazio e i piani erano solitamente sei o sette, e per ogni piano c’erano diversi appartamenti, detti cenacula. Come per la domus, anche l’insula aveva al piano più basso le botteghe, come il macellum (macellaio) e il forum piscatorium (pescivendolo). Al centro di queste abitazioni vi era un cortile con del verde e una fontana che rappresentava la fonte di approvvigionamento idrico per gli inquilini del caseggiato. Proprio per questo, gli inquilini più agiati vivevano ai piani inferiori, dotati di acqua corrente, bagni, collegamenti alle fogne ed erano i più sicuri in caso di incendi, poiché il tetto era in legno. Gli inquilini delle insulae non erano mai proprietari, infatti dovevano pagare un affitto e, nel caso ci fosse un ritardo, venivano sfrattati. All’interno dei cenacula vi erano delle cassapanche (arcae), piccoli letti (cubilia) e degli sgabelli (scabella).

Vitruvio

Oltre ad approfondire le due tipologie di abitazioni dei Romani, abbiamo anche studiato Vitruvio Pollione, il migliore architetto e ingegnere dell’epoca. Egli collaborò alla ristrutturazione urbanistica di Roma voluta da Augusto e fu autore dell’opera tecnica De architectura. Il trattato è strutturato in dieci libri contenenti diversi aspetti della disciplina tra cui i criteri, la scelta dei materiali, le principali tipologie di edifici pubblici e privati, le opere idrauliche. Vitruvio, con questo testo, sostiene che ogni opera architettonica deve basarsi su rapporti armoniosi che riproducano le proporzioni tra le parti del corpo e, inoltre, sottolinea l’importanza di tre obbiettivi fondamentali per la costruzione degli edifici: la firmitas (solidità), l’utilitas (utilità) e la venustas (bellezza estetica).

storia dell'arte e disegno

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Pianificazione

Progetto e pianta

Con la professoressa di disegno e storia dell'arte abbiamo diviso il lavoro in due parti: la progettazione della domus con l'utilizzo degli abituali strumenti da disegno e la progettazione e modellazione tridimensionale in digitale, attraverso l'ausilio del software professionale AutoCAD, per poter produrre in seguito un modellino vero e proprio con la stampante 3D. Al momento abbiamo prodotto solo un modello di carta. Per quanto riguarda la realizzazione della tavola, proprio come dei veri ingegneri e architetti, abbiamo diviso la progettazione in tre parti: pianta, sezione e assonometria. Abbiamo realizzato per prima cosa la pianta della domus con tutte le parti visibili e distinte (l'atrio, l'impluvio, le varie stanze e il peristilio). La pianta è l'elemento di partenza in quanto essa fornisce la distribuzione dei vari ambienti e i dati necessari per procedere all’alzato.

Sezione e assonometria

sezione e assonometria

Successivamente abbiamo disegnato la sezione dell’edificio, dando uno sguardo all'interno della domus e ai suoi caratteristici dettagli (le colonne, le pareti in mattoni, le porte di accesso alle stanze, il tetto e le sue tegole e il compluvio). La sezione ci consente un controllo sulla distribuzione verticale degli ambienti in ogni piano, degli elementi di collegamento, delle strutture. Per finire, abbiamo costruito l'assonometria dell'edificio, osservando la struttura esterna (il classico edificio a un solo piano a forma di parallelepipedo con tetti spioventi, le poche finestre esterne per l'illuminazione e la ventilazione e la porta di accesso). L'assonometria ci consente di rappresentare figure tridimensionali su un piano, ottenendo una visione d’ insieme dell’oggetto che appare in larghezza, altezza e profondità in una sola immagine assai simile alla realtà.

modellino

sviluppi tridimensionali

Una volta finita la progettazione, in occasione dell'Open Day della scuola, abbiamo realizzato un modellino della domus in carta dove è possibile esaminare su un oggetto fisico tutte le parti disegnate in precedenza (pianta, sezione e assonometria). Inoltre, su di esso, possiamo anche osservare le caratteristiche botteghe che davano sulla strada. Per facilitare in futuro la stampa in 3D dei file di Autocad (quasi identici a quelli su carta per quanto riguarda la composizione), abbiamo anche iniziare a sviluppare ed estrudere la pianta lavorando proprio in tre dimensioni. pe

storia

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Il film "Pompei"

la storia

il viaggio

Del momento dell'eruzione sappiamo molto grazie a Plinio il giovane tramite la lettera all'amico Tacito, scritta in memoria dell'evento e dello zio Plinio il Vecchio. Questa lettera è stata da noi analizzata sia in storia che in latino

In vista del viaggio a Pompei, città famosa per i ritrovamenti a Pompeii, abbiamo visionato la pellicola "Pompei" che illustra la vita dei Romani nella città e il momento dell'eruzione del Vesuvio

Il film

Il film, oltre a essere una gradevolissima commedia romantica, ci permette di esplorare ulteriormente i costumi dei romani, la storia dietro le figure dei gladiatori, le differenze tra le classi sociali dell'Impero e ci permette di esplorare tutte le abitazioni romane

English

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Domus

Abbiamo studiato i vari tipi di casa romana anche in inglese soffermandoci principalmente sulle caratteristiche fisiche di domus ,insula ,capanna e villa, la sostenibilità della domus e parlando di case del futuro. In particolare abbiamo utilizzato power point, video e file di domande per verificare le nostre conoscenze.

A domus was a grand single-storey building, often with marble pillars, statues and mosaics on walls and floors. It was a safe place to live in because it was made with costly materials. There weren’t any windows because it was dangerous outside. A domus would have had multiple rooms, including bedrooms, a dining room ,kitchen ,courtyards, gardens and places to relax and entertain guests. Only a rich family lived in a domus.

villae

A villa was a luxurious estate for rich Romans in the countryside. They were larger and more comfortable than a domus and had even more rooms, with servants quarters and exercise rooms. A villa was furnished with a crypta, porticoes and a bath. It was full of mosaics, mural paintings, art collections and expensive dishes. Some villas had underfloor heating.

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insula

Poor Romans in towns and cities lived in Insulae. They were like block of flats built of wood and mud bricks. Lots of people lived there. They were usually six to eight three-storey buildings grouped around a central courtyard. An insula wasn’t a safe place to live in due to poor building materials and bad structures. On the ground floor there were some shops and on the other floors there were the rooms. The best ones were on the first floors, with toilets, balconies and sometimes running water. The rooms on the other floors were cheaper but more dangerous.

wooden huts

Poor Romans in the countryside lived in small villages of wooden huts with thatched roofs. They were very small ,usually only having one room with a fire in the centre. This fire would be used for light, heat and for cooking. The floors were covered with animal skins and there was simple furniture, like benches for beds.

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houses of the future

We saw a video about some of the latest home designs. There were some houses built as experiments. They were furnished with lots of new innovations like a fingerprint to enter in, a control panel that is the brain of the house that can set the temperature , close the shutters automatically and control the music in the whole house. At the end of the video some people said what their house should look like and what itshould have inside, things like a device that could carry them up to bed, a ho use where they could watch football in every room and also a robot handyman that can be turned off.

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GRAZIE PER L'ATTENZIONE!

Presentazione a cura di: Candeloro Irene Canulli Claudio Orlando Gaia Fantetti Emanuele Luigi